Vorrei un aiuto a capire.

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 16:36



La Musica del Vento ha scritto:Il problema è che a combatterla nessuno dei due vincerà mai... e non si tratta di darla vinta, ma di riconoscerla come parte di sé. Una volta che si è smesso di ripudiarla, vivere torna ad acquistare un senso e ci si sente più completi.
A riconoscerla come parte di me cosa ci guadagno?un capo non avrà pazienza con me ne tantomeno un partner sopporterà come sono fatta...
Ho già provato la strada dell'accettazione, c'è stata una sorta di superamento di alcune cose, peccato che sia tornata proprio come all'inizio, come se non avessi imparato ne privato alcunché.

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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 17:16



Anche perché sennò perché si va in terapia se non per cambiare?
Se io dovessi andare in terapia solo per accettare chi sono, l'avrei terminata qualche tempo fa e non mi sarebbe stato detto "hai ancora anni (anni!) di terapia davanti a te".
Accettarsi è un'operazione relativamente più facile di cambiare. Magari bastasse accettarmi (cosa che comunque ho e sto facendo) per cambiare la vita.

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Messaggioda stefano71 » 18/11/2019, 18:01



Da un alto è vero che in psicanalisi non si danno compiti e istruzioni, quindi avrebbe ragione lei. Però certo una psicanalista che si irrita effettivamente NON è molto professionale.
Probabilmente ti ci vuole un altro tipo di psicoterapia, come la cognitivo-comportamentale. Magari puoi PRIMA cercare il nuovo terapeuta e poi lasciare quella attuale, per non rimanere "scoperta".
Però non vorrei sembrasse che la faccio facile. Io per lasciare una terapeuta di cui non ero soddisfatto le scrissi una lettera, non avendo il coraggio di dirglielo in faccia...
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Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda Run » 18/11/2019, 18:19



Io consiglierei di chiedergli se tu puoi parlare più liberamente senza che lei si offenda. Se dice di sì allora parlagli.
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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 18:26



stefano71 ha scritto:Da un alto è vero che in psicanalisi non si danno compiti e istruzioni, quindi avrebbe ragione lei. Però certo una psicanalista che si irrita effettivamente NON è molto professionale.
Probabilmente ti ci vuole un altro tipo di psicoterapia, come la cognitivo-comportamentale. Magari puoi PRIMA cercare il nuovo terapeuta e poi lasciare quella attuale, per non rimanere "scoperta".
Però non vorrei sembrasse che la faccio facile. Io per lasciare una terapeuta di cui non ero soddisfatto le scrissi una lettera, non avendo il coraggio di dirglielo in faccia...
Io le cose gliele dico in faccia invece.
Più che altro lei mi dice che non mi da indicazioni per non dipendere da lei (perché non so prendere decisioni in autonomia).
Sulla tcc ho letto un libro ed è molto interessante. Ho parlato con un'amica che ha fatto tcc, e lei mi ha detto che comunque non le veniva data nessuna indicazione, nonostante la tcc sembrerebbe si basi su questo.

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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda La Musica del Vento » 18/11/2019, 18:35



malika ha scritto:A riconoscerla come parte di me cosa ci guadagno?un capo non avrà pazienza con me ne tantomeno un partner sopporterà come sono fatta...
Ho già provato la strada dell'accettazione, c'è stata una sorta di superamento di alcune cose, peccato che sia tornata proprio come all'inizio, come se non avessi imparato ne privato alcunché.

Ci guadagni semplicemente a vivere. Non sarà il tuo capo o il tuo partner a dover vivere la tua vita, giusto?
Di capi impazienti ce ne sono tanti, indipendentemente da che tu sia disponibile o meno.
Sul partner, se è amore ti ama perché sei tu, se sta con te è perché è attratto da te, è la legge XD :love:
Bisogna vivere la propria vita vivendola, senza continuare a farsi troppe domande, basta rimuginare sul perché o sul come sono andate le cose.
Se dici di avere la sensazione di essere tornata «da capo» forse c'è qualcosa che tenti di sopprimere e che vuole uscire. Più ci si ostina a reprimersi, più l'altro lato premerà per manifestarsi.
Le emozioni non dovrebbero essere represse, questo è ciò che la società vuole, ammansirci. Ma noi non siamo macchine, la nostra vita è fatta di emozioni, non si può vivere una vita intera portandoci dietro catene che ci appesantiscono. E questo vale per chiunque.

Una psicanalista che si irrita è umana... scapperà ogni tanto di manifestare qualche emozione, anche ai professionisti.

Cambiare per gli esseri umani significa evolversi, crescere, ma solo in ciò in cui già siamo nel profondo. Non vuol dire diventare un'altra persona.
Il disturbo borderline, come hanno voluto chiamarlo loro non è un disturbo, non so nemmeno perché l'abbiano messo nella lista dei disturbi, da quando essere una persona emotiva o sensibile debba essere considerato una malattia? Perché vive le emozioni più intensamente? :nonono: Allora tutte le persone sensibili, emotive, ansiose e che si arrabbiano sono borderline! :facepalm:
Sai cosa dicono i veri saggi? Che le persone sensibili sono quelle che più si avvicinano a sentire il mondo... ad essere vicino alla natura, al senso delle cose.

E la terapia serve (chi è bravo) a farti seguire la propria essenza, ad aiutarti a percorrere il tuo cammino quando ci si sente smarriti.

Spero che questo confronto di idee smuova qualcosa.
:hi:
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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 18:47



La Musica del Vento ha scritto:
malika ha scritto:A riconoscerla come parte di me cosa ci guadagno?un capo non avrà pazienza con me ne tantomeno un partner sopporterà come sono fatta...
Ho già provato la strada dell'accettazione, c'è stata una sorta di superamento di alcune cose, peccato che sia tornata proprio come all'inizio, come se non avessi imparato ne privato alcunché.

Ci guadagni semplicemente a vivere. Non sarà il tuo capo o il tuo partner a dover vivere la tua vita, giusto?
Di capi impazienti ce ne sono tanti, indipendentemente da che tu sia disponibile o meno.
Sul partner, se è amore ti ama perché sei tu, se sta con te è perché è attratto da te, è la legge XD :love:
Bisogna vivere la propria vita vivendola, senza continuare a farsi troppe domande, basta rimuginare sul perché o sul come sono andate le cose.
Se dici di avere la sensazione di essere tornata «da capo» forse c'è qualcosa che tenti di sopprimere e che vuole uscire. Più ci si ostina a reprimersi, più l'altro lato premerà per manifestarsi.
Le emozioni non dovrebbero essere represse, questo è ciò che la società vuole, ammansirci. Ma noi non siamo macchine, la nostra vita è fatta di emozioni, non si può vivere una vita intera portandoci dietro catene che ci appesantiscono. E questo vale per chiunque.

Una psicanalista che si irrita è umana... scapperà ogni tanto di manifestare qualche emozione, anche ai professionisti.

Cambiare per gli esseri umani significa evolversi, crescere, ma solo in ciò in cui già siamo nel profondo. Non vuol dire diventare un'altra persona.
Il disturbo borderline, come hanno voluto chiamarlo loro non è un disturbo, non so nemmeno perché l'abbiano messo nella lista dei disturbi, da quando essere una persona emotiva o sensibile debba essere considerato una malattia? Perché vive le emozioni più intensamente? :nonono: Allora tutte le persone sensibili, emotive, ansiose e che si arrabbiano sono borderline! :facepalm:
Sai cosa dicono i veri saggi? Che le persone sensibili sono quelle che più si avvicinano a sentire il mondo... ad essere vicino alla natura, al senso delle cose.

E la terapia serve (chi è bravo) a farti seguire la propria essenza, ad aiutarti a percorrere il tuo cammino quando ci si sente smarriti.

Spero che questo confronto di idee smuova qualcosa.
:hi:
Il problema è ricominciare ogni volta da capo. È questo che mi irrita e affligge. È come se dimenticassi tutto
Bhe essere sensibili ok (anche se non lo sopporto piangere sempre, spaventarmi sempre)ma avere manifestazioni di rabbia non controllata non è bello, esaurisce non solo te ma chi ti circonda che non riesce proprio a aiutarti e si sente impotente.
Sto leggendo e rileggendo delle linee guida per i familiari di pazienti dbs, non solo per capire come si sentono gli altri (perché non empatizzi e speri solo che l'altro riesca a risolverli subito il problema/che poi è la rabbia che hai dentro) ma anche per capire cosa provo io. Riesco a contestualizzare il tutto (perché io per esempio non ho crisi suicidaria, non devono chiamare ambulanze, né portarmi al pronto socvorso) ma davvero rimango sempre sorpresa perché io credo di essere nel giusto (e magari lo sono oppure sbaglio clamorosamente ma non me ne rendo conto) ma non riesco a esprimerlo.
In passato ho lanciato oggetti per strada, ho tirato schiaffi, mi sono fatta del male perché la sensazione era troppo forte e non riuscivo a gestirla.
Ho litigato con non so quanta gente si forum che volevano aiutarmi. Ho chiuso relazioni con gente nuova e ho trattato male chi mi voleva/vuole bene.
Non venitemi a dire che si vive bene così, perché non si vive bene.

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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 18:56



Un conto è il momento in cui tutti gli esseri umani vanno in nevrosi (pure io). A tutti può succedere di irritarsi un po', ma credimi io vado oltre la nevrosi (a tratti non sempre per fortuna) tanto che non ho percezione al momento di ciò che sto facendo, me ne rendo conto successivamente. Anzi in molti casi non me ne rendo conto neanche se me lo fanno notare. Io credo di essere nel giusto. Sia la psy che i miei genitori (chiamandomi erroneamente bipolare) vedono chiaramente il cambiamento in me da persona in uno stato di quiete a uno stato irrazionale/agitato.
Vo racconto questo perché sto cercando di mettere insieme i pezzi, per quello di cui ho coscienza,perché non sempre me ne rendo conto.

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Messaggioda La Musica del Vento » 18/11/2019, 19:15



Ricominciare tutto da capo è solo una sensazione perché il tempo è impossibile che si riavvolga su se stesso, però è brutto sì perché ti sembra di non aver fatto nulla in tutto questo tempo, quando invece delle cose sono successe. Essere sempre un mare in tempesta è estenuante, ci si sente costantemente in allerta e svuota di energie, ma pensa che il mare non può essere sempre in tempesta perché sarebbe come naufragare dentro se stessi e il nostro io ha bisogno anche di chiudere gli occhi e sentire la calma nel silenzio. Lo stress senza dubbio è un fattore che contribuisce a non lasciare riposare la mente.
Il fatto anche di dare troppa importanza a cose superflue crea un moto di sovraffaticamento dei circuiti nervosi, perché si sta sempre a pensare e a rimuginare.

La cosa da fare è smettere di appesantirsi la vita con tutti questi ragionamenti, tagliare via le cose superflue e che ci fanno ammalare, relazioni, progetti, ragionamenti che ci intossicano. Segui ciò che senti di voler fare senza pensare così tanto a una personalità che ti attribuisci (o ti attribuiscono) sbagliata, ciò che sei e ciò che manifesti è giusto a prescindere quand'è spontaneo, perchè è la cosa più naturale del mondo! Non conta quanto gli altri ti dicano che sia giusto o sbagliato un comportamento, uno scatto d'ira (chi non ne ha!) o quant'altro perché quando avviene in maniera non imposta (quindi falsa) cosa c'è di più liberatorio per l'anima?

Chiunque quando manifesta l'ira ascolta solo la rabbia, perché è così che funziona. Quando mai due persone che litigano si dicono paroline dolci? :boxe: :imbarazzo: ^^"
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Re: Vorrei un aiuto a capire.

Messaggioda malika » 18/11/2019, 20:38



La Musica del Vento ha scritto:Ricominciare tutto da capo è solo una sensazione perché il tempo è impossibile che si riavvolga su se stesso, però è brutto sì perché ti sembra di non aver fatto nulla in tutto questo tempo, quando invece delle cose sono successe. Essere sempre un mare in tempesta è estenuante, ci si sente costantemente in allerta e svuota di energie, ma pensa che il mare non può essere sempre in tempesta perché sarebbe come naufragare dentro se stessi e il nostro io ha bisogno anche di chiudere gli occhi e sentire la calma nel silenzio. Lo stress senza dubbio è un fattore che contribuisce a non lasciare riposare la mente.
Il fatto anche di dare troppa importanza a cose superflue crea un moto di sovraffaticamento dei circuiti nervosi, perché si sta sempre a pensare e a rimuginare.

La cosa da fare è smettere di appesantirsi la vita con tutti questi ragionamenti, tagliare via le cose superflue e che ci fanno ammalare, relazioni, progetti, ragionamenti che ci intossicano. Segui ciò che senti di voler fare senza pensare così tanto a una personalità che ti attribuisci (o ti attribuiscono) sbagliata, ciò che sei e ciò che manifesti è giusto a prescindere quand'è spontaneo, perchè è la cosa più naturale del mondo! Non conta quanto gli altri ti dicano che sia giusto o sbagliato un comportamento, uno scatto d'ira (chi non ne ha!) o quant'altro perché quando avviene in maniera non imposta (quindi falsa) cosa c'è di più liberatorio per l'anima?

Chiunque quando manifesta l'ira ascolta solo la rabbia, perché è così che funziona. Quando mai due persone che litigano si dicono paroline dolci? :boxe: :imbarazzo: ^^"


Non credo che tu capisca ciò che provo (e va bene cosi) , perché non si tratta di semplici scatti d'ira, te lo dico io. Sono in terapia non perché ho gli scatti d'ira come tutti, ma perché questo (e altro) è distruttivo per me e per le altre persone. Capisco non è facile capire se non si vivono certe situazioni. Io empatizzo con chi soffre di anoressia, ma fatico a capirlo come disturbo, perché non lo vivo in prima persona.
Nel mio caso il mare è sempre in tempesta, anche quando dormo e perfino quando è tutto sereno.
Non voglio ne convincere te ne identificarmi a pieno con il disturbo. È tutta la vita che mi sento diversa e altre cose, queste diagnosi almeno mi danno risposte e non mi fanno sentire "matta" (i matti non esistono, ma è per sottolineare il senso negativo del termine, che insieme a "non normale" è ciò che mi sono sentita dire sin dalla tenera età). Essere ansiosi è una cosa che riscontro più spesso (mia madre l, mia nonna, il mio gatto, gente conosciuta), anche essere dipendenti da qualcuno mi è molto chiaro, prima non lo era ne uno ne l'altro, ho dovuto imparare a conoscere queste cose che alla fine mi porto dalla nascita (tanto da rendere normale situazioni che normali non lo sono per niente, ma è come sono stata cresciuta).
essere bd (a tratti)è un qualcosa di nuovo per me, è una sorta di rassicurazione anche se è una cosa che fa molta paura. Ci vorrà del tempo per conoscerla.

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