Vi parlo di me

Esiste l'amicizia ?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Vi parlo di me

Messaggioda Cassie1999 » 30/01/2020, 20:32



Nella mia presentazione devo ammettere che sono stata molto generica su molte cose,sul perchè sono qui o sui miei amici, nessuno sa niente di me. Posso cominciare col dire che sono complicata, timida. Un tempo mi sarei definita stupida, molte volte mi sono definita cosi, questo fino a qualche anno fa, il motivo sta magari nel fatto di avere 2 sorelle più grandi una migliore dell'altra, tra noi non c'è mai stata una competizione, la competizione stava nella mia testa, sapevo di essere strana rispetto a loro o a tutta la mia famiglia, i compagni o i professori naturalmente calcavano molto, mi sentivo sempre molto demoralizzata a scuola, sopratutto i primi due anni di liceo in cui mi sentivo a terra, sono stati due anni molto difficili, ogni sbaglio (anche piccolo) lo sentivo bruciare sulla pelle e in primis ero io che mi demoralizzavo. Ogni volta che fallivo mi punivo possiamo dire.
Ma devo ammettere che dopo questi anni di oscurità sono riuscita a risalire con il nuovo liceo, non mi sono più punita, ho incontrato per la prima volta degli amici, persone fantastiche, è stato il periodo più luminoso tutto era perfetto. Io lo chiamo effetto bilancia (non so se magari c'è veramente un effetto che spiega questo) cioè che quando succede qualcosa di brutto, un periodo oscuro, in proporzione ci sarà qualcosa di bello, un periodo luminoso. Quindi in questo momento della storia ci troviamo nel periodo luminoso, e le persone erano così dolci e carine con me. Ho ricominciato a sorridere e grazie principalmente a quelli che erano i miei amici, devo tutto a loro. Questo fino al quarto liceo. Cominciamo con l'entrata di un nuovo ragazzo nel nostro gruppo, da qui tutto va a rotoli. Era cattivo, presuntuoso, furbo, odiava tutti coloro che non lo assecondavano, era un dittatore nel nostro gruppo e tutti gli pendevano dalle labbra , sopratutto la mia migliore amica. Io avevo paura di lui, veramente tanta, ho l'ansia solo a ripensarci, sapevo che mi giudicava e che convinceva gli altri a giudicarmi, cosi cominciarono a escludermi, inizialmente non sentivano nemmeno la mia voce, dovevo urlare per farmi ascoltare, ogni cosa che dicevo era invisibile, poi cominciarono a escludermi anche nei loro discorsi. Insomma so bene che per chi leggerà sarà una cosa stupida, magari la descrivo male, ma quel che provavo lo odiavo, odiavo il fatto che mi facessero stare male e credevo fosse colpa mia, ero troppo noiosa, trooppo triste, troppo ...non lo so ma ciò che ero era sbagliato ai loro occhi, qui ho ricominciato a punirmi, non ero come loro e questo me lo facevano notare. Ricordo una volta che mi fa piangere il cuore, ogni sabato sera ci ritrovavamo ad un pub e tutte TUTTE le sere si faceva sempre la stessa cosa, prendevano il celleulare e brilli prendevano in giro i ragazzi di scuola, il primo preso di mira era un ragazzo gay, era nostro amico o mio , gli altri facevano buon viso a cattivo gioco con lui. Quindi scrivono a lui delle offese pesanti con il telefono del mio ragazzo, mi sentii uno schifo, dovevo fare qualcosa cosi presi il telefono e lo chiamai dicendo che era (il mio ragazzo) solo ubriaco e che non pensava quelle cose. Qualche giorno dopo mi hanno accerchiata, secondo loro non dovevo farlo, ho messo in brutta luce il mio ragzzo, nessuno era dalla mia parte nemmeno lui, ritrovarmi in quella situazione mi ha fatto aprire gli occhi, dentro di me è cresciuta una paura tremenda, sentivo puntato verso di me l'odio del despota e questo significava solo una cosa: mi avrebbero odiato, e sapevo che gia mi odiavano , sarei diventato il loro zimbello, una barzelletta da raccontare al pub davanti ad un birra come lo era stato quel ragazzo gay e come lo erano stati altri prima di me. In quel periodo sentivo la mancanza di mia sorella (via da casa da 6 anni ormai, lei era l'unica che mi faceva stare bene) cosi ogni sabato , per la strada prima di arrivare al pub piangevo, tremavo, stavo male, il mio ragazzo stava con me tutte le volte a porgermi la sua spalla, questo prima del pub e dopo all'uscita, dove sotto l'effetto della birra diventava depressione, andavo a casa sua a dormire e lì mi punivo. Finche non arriva capodanno in cui i miei rapporti con loro si distruggono, perdo gli unici amici, l'unico gruppo di amici che non ho mai avuto, non avrei mai più detto "oggi esco col mio gruppo" frase troppo bella per poter durare. Ora sono qua, è passato in pratica un anno ed io non sono riuscita ancora a digerire la fine. Provo odio verso loro e me stessa alcune volte, loro non erano amici ma forse l'errore è stato pure mio, non mi sono impegnata dovevo essere felice, non mostrare la mia tristezza, non mostrare nulla, dovevo solo ridere e tutto sarebbe andato bene, ma da una parte sono contenta che tutta quell'angoscia, paura sia finita. Ma adsso sono sola, sinceramente ho paura che non riuscirò più ad avere degli amici, ho paura che possano farmi paura come lo sono stati loro, ho paura che mi abbiano rovinata, e se mi sentirò giù potrò fidarmi di loro? Potranno amarmi ancora anche se sono cosi ....sbagliata ? Io non so niente dell'amicizia, non so se ho fatto bene o male, chi ha ragione e chi ha torto, o se potrò trovare in loro una spalla, magari le amicizie che crediamo non esistono, magari agli amici non interessa della tua tristezza . è cosi?
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Cassie1999
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Messaggioda 狐 善狐 » 30/01/2020, 21:30



Guarda, anzitutto mi dispiace moltissimo di come ti senti. Nessuno dovrebbe pensare di se stesso cose come che sia stupido. Magari nella tua mente hai sempre ammirato le tue sorelle, da come ne parli sembra che tu voglia loro molto bene, e l'ammirazione è strettamente correlata all'invidia, ma non sempre in senso negativo. Questa infatti può stimolarti a migliorarti, a superare i tuoi limiti perché ti sei posta un traguardo, e quel tuo desiderio di primeggiare a scuola lo interpreto così. Per quel che riguarda il tuo gruppo di amici, beh... Sarebbe una questione lunga e di cui parlare in privato perché ci sono mille domande che vorrei farti per capire meglio, ma per ora mi limiterò a dire: sicura che fossero proprio "amici"? Gli amici danno tutto gli uni per gli altri e non giudicano. Se invece ti risulta di sì e loro si sono fatti fuorviare da quel tipo, pensa che centinaia di migliaia di persone si sono fatte fuorviare da figure molto più influenti (leader politici, religiosi, ma anche nel quotidiano i manipolatori affettivi). Forse allora potrebbero avere un'indole debole, più debole della tua, e spetterà a te decidere se parlar loro provando a "salvarli" oppure cercare altrove una diversa compagnia che ti meriti.
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Messaggioda Cassie1999 » 30/01/2020, 21:56



Cosette ha scritto:Guarda, anzitutto mi dispiace moltissimo di come ti senti. Nessuno dovrebbe pensare di se stesso cose come che sia stupido. Magari nella tua mente hai sempre ammirato le tue sorelle, da come ne parli sembra che tu voglia loro molto bene, e l'ammirazione è strettamente correlata all'invidia, ma non sempre in senso negativo. Questa infatti può stimolarti a migliorarti, a superare i tuoi limiti perché ti sei posta un traguardo, e quel tuo desiderio di primeggiare a scuola lo interpreto così. Per quel che riguarda il tuo gruppo di amici, beh... Sarebbe una questione lunga e di cui parlare in privato perché ci sono mille domande che vorrei farti per capire meglio, ma per ora mi limiterò a dire: sicura che fossero proprio "amici"? Gli amici danno tutto gli uni per gli altri e non giudicano. Se invece ti risulta di sì e loro si sono fatti fuorviare da quel tipo, pensa che centinaia di migliaia di persone si sono fatte fuorviare da figure molto più influenti (leader politici, religiosi, ma anche nel quotidiano i manipolatori affettivi). Forse allora potrebbero avere un'indole debole, più debole della tua, e spetterà a te decidere se parlar loro provando a "salvarli" oppure cercare altrove una diversa compagnia che ti meriti.

Si ammiro molto le mie sorelle, sono come un obbiettivo, o almeno lo erano in quel periodo in cui appunto mi vedevo inferiore a tutti, forse adesso la situazione è cmabiata, sarà perche sono cresciuta e mi apprezzo molto di più.
Per rispondere alla tua domanda, non credo fossero degli amici, inizialmente lo credevo , togliendo quel ragazzo, poi ho aperto gli occhi, ma come scrivevo visto che non ho mai avuto un vero gruppo di amici, solo una persona posso definire la mia migliore amica (e anche la migliore persona in questo mondo) , e quindi non so come ci si comporta, ho sempre creduto che gli amici ci sarebbero sempre stati nel momento del bisogno ma questi non lo hanno fatto, quindi mi domando se è vero che fanno cosi o no.
Per la seconda questione, no io non li "salverò" , so di meritare qualcosa di più, e loro hanno scelto di essere dei seguaci di un dittatore
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Messaggioda Sourcasm » 30/01/2020, 22:11



Cassie1999 ha scritto:Nella mia presentazione devo ammettere che sono stata molto generica su molte cose,sul perchè sono qui o sui miei amici, nessuno sa niente di me. Posso cominciare col dire che sono complicata, timida. Un tempo mi sarei definita stupida, molte volte mi sono definita cosi, questo fino a qualche anno fa, il motivo sta magari nel fatto di avere 2 sorelle più grandi una migliore dell'altra, tra noi non c'è mai stata una competizione, la competizione stava nella mia testa, sapevo di essere strana rispetto a loro o a tutta la mia famiglia, i compagni o i professori naturalmente calcavano molto, mi sentivo sempre molto demoralizzata a scuola, sopratutto i primi due anni di liceo in cui mi sentivo a terra, sono stati due anni molto difficili, ogni sbaglio (anche piccolo) lo sentivo bruciare sulla pelle e in primis ero io che mi demoralizzavo. Ogni volta che fallivo mi punivo possiamo dire.
Ma devo ammettere che dopo questi anni di oscurità sono riuscita a risalire con il nuovo liceo, non mi sono più punita, ho incontrato per la prima volta degli amici, persone fantastiche, è stato il periodo più luminoso tutto era perfetto. Io lo chiamo effetto bilancia (non so se magari c'è veramente un effetto che spiega questo) cioè che quando succede qualcosa di brutto, un periodo oscuro, in proporzione ci sarà qualcosa di bello, un periodo luminoso. Quindi in questo momento della storia ci troviamo nel periodo luminoso, e le persone erano così dolci e carine con me. Ho ricominciato a sorridere e grazie principalmente a quelli che erano i miei amici, devo tutto a loro. Questo fino al quarto liceo. Cominciamo con l'entrata di un nuovo ragazzo nel nostro gruppo, da qui tutto va a rotoli. Era cattivo, presuntuoso, furbo, odiava tutti coloro che non lo assecondavano, era un dittatore nel nostro gruppo e tutti gli pendevano dalle labbra , sopratutto la mia migliore amica. Io avevo paura di lui, veramente tanta, ho l'ansia solo a ripensarci, sapevo che mi giudicava e che convinceva gli altri a giudicarmi, cosi cominciarono a escludermi, inizialmente non sentivano nemmeno la mia voce, dovevo urlare per farmi ascoltare, ogni cosa che dicevo era invisibile, poi cominciarono a escludermi anche nei loro discorsi. Insomma so bene che per chi leggerà sarà una cosa stupida, magari la descrivo male, ma quel che provavo lo odiavo, odiavo il fatto che mi facessero stare male e credevo fosse colpa mia, ero troppo noiosa, trooppo triste, troppo ...non lo so ma ciò che ero era sbagliato ai loro occhi, qui ho ricominciato a punirmi, non ero come loro e questo me lo facevano notare. Ricordo una volta che mi fa piangere il cuore, ogni sabato sera ci ritrovavamo ad un pub e tutte TUTTE le sere si faceva sempre la stessa cosa, prendevano il celleulare e brilli prendevano in giro i ragazzi di scuola, il primo preso di mira era un ragazzo gay, era nostro amico o mio , gli altri facevano buon viso a cattivo gioco con lui. Quindi scrivono a lui delle offese pesanti con il telefono del mio ragazzo, mi sentii uno schifo, dovevo fare qualcosa cosi presi il telefono e lo chiamai dicendo che era (il mio ragazzo) solo ubriaco e che non pensava quelle cose. Qualche giorno dopo mi hanno accerchiata, secondo loro non dovevo farlo, ho messo in brutta luce il mio ragzzo, nessuno era dalla mia parte nemmeno lui, ritrovarmi in quella situazione mi ha fatto aprire gli occhi, dentro di me è cresciuta una paura tremenda, sentivo puntato verso di me l'odio del despota e questo significava solo una cosa: mi avrebbero odiato, e sapevo che gia mi odiavano , sarei diventato il loro zimbello, una barzelletta da raccontare al pub davanti ad un birra come lo era stato quel ragazzo gay e come lo erano stati altri prima di me. In quel periodo sentivo la mancanza di mia sorella (via da casa da 6 anni ormai, lei era l'unica che mi faceva stare bene) cosi ogni sabato , per la strada prima di arrivare al pub piangevo, tremavo, stavo male, il mio ragazzo stava con me tutte le volte a porgermi la sua spalla, questo prima del pub e dopo all'uscita, dove sotto l'effetto della birra diventava depressione, andavo a casa sua a dormire e lì mi punivo. Finche non arriva capodanno in cui i miei rapporti con loro si distruggono, perdo gli unici amici, l'unico gruppo di amici che non ho mai avuto, non avrei mai più detto "oggi esco col mio gruppo" frase troppo bella per poter durare. Ora sono qua, è passato in pratica un anno ed io non sono riuscita ancora a digerire la fine. Provo odio verso loro e me stessa alcune volte, loro non erano amici ma forse l'errore è stato pure mio, non mi sono impegnata dovevo essere felice, non mostrare la mia tristezza, non mostrare nulla, dovevo solo ridere e tutto sarebbe andato bene, ma da una parte sono contenta che tutta quell'angoscia, paura sia finita. Ma adsso sono sola, sinceramente ho paura che non riuscirò più ad avere degli amici, ho paura che possano farmi paura come lo sono stati loro, ho paura che mi abbiano rovinata, e se mi sentirò giù potrò fidarmi di loro? Potranno amarmi ancora anche se sono cosi ....sbagliata ? Io non so niente dell'amicizia, non so se ho fatto bene o male, chi ha ragione e chi ha torto, o se potrò trovare in loro una spalla, magari le amicizie che crediamo non esistono, magari agli amici non interessa della tua tristezza . è cosi?


Benvenuta! Spero che tu possa trovarti bene qui nel forum. ^_^

P. S. Credo mi ci vorrà un po' di tempo per finirla di leggere. :lol:
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Messaggioda Cassie1999 » 30/01/2020, 22:18



hahaha tranqui, non credevo potesse diventare un poema ahaha
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Messaggioda Sourcasm » 30/01/2020, 22:25



Cassie1999 ha scritto:hahaha tranqui, non credevo potesse diventare un poema ahaha


Ti ho risposto in privato! ^^
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Messaggioda Joker » 31/01/2020, 1:35



Ho letto tutto. Sinceramente non vedo niente di sbagliato in te, da quel poco che hai potuto condividere su di te. Anzi, sembri una persona sensibile che si preoccupa per gli altri. Forse dovresti solo avere più considerazione per te stessa, smetterla di punirti come se la colpa di ogni tuo male fosse la tua. Purtroppo in questa vita si soffre, è una cosa da accettare. Ma una volta fatto capisci che tu non hai colpe per molte più cose che immagini e godersi la vita diventa un po più facile. La timidezza poi di certo non aiuta nel farsi degli amici ma a mio parere meglio soli che a cerchiati da strònzi come quelli che chiamavi amici, scusa per la franchezza.
Per il resto, cerca di non demordere, mi sembri in gamba quindi faccio il tifo per te, in bocca al lupo cara :)
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Messaggioda stefano71 » 01/02/2020, 1:38



Le persone sensibili e vulnerabili vengono prese di mira, ma la buona notizia è che la scuola è il posto peggiore da questo punto di vista, e tu l'hai completata. Ti direi di smettere di colpevolizzarti, ma so che non è un interruttore che si spegne e si accende. Cerca di non chiuderti e demoralizzarti, il mondo è pieno di persone che possono apprezzarti.
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Messaggioda rosablu85 » 01/02/2020, 17:34



Non sono persone adatte a te, non sono stati capace di ascoltarti e capirti, e anche il tuo ragazzo ( state ancora insieme? ) non è stato capace di proteggerti per paura di diventare lui stesso lo zimbello di quel gruppo.
Persone così meglio perderle che trovarle.
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Messaggioda Cassie1999 » 01/02/2020, 19:04



Grazie mille Joker hai assolutamente ragione, mi do inoltre molte colpe e non so per quale motivo, ma grazie per la fiducia perchè l'apprezzo molto :)

Non credo di essere una persona vulnerabile Stefano, credo che la colpa risieda nel fatto che mi fido troppo delle persone o che sia troppo buona con queste (ecco un'altra colpa che mi assumo senza volerlo, spero di lavorarci ). Comunque sia si il liceo è finito è stato bellissimo da una parte, peccato per l'ultimo anno ma non l'ho mai reputato odioso, magari i primi due anni nel vecchio liceo ma in questo le esperienze sono state essenziali (anche quelle posso definirle brutte) ma non me ne pento, dopotutto mi hanno formato. E condivido con te la positività.

Si ci sto ancora insieme, e quel che dici lo penso , hai ragione, ogni volta che ci penso mi sento a terra (guarda caso è proprio il problema di oggi). Inizialmente non ci feci caso, solo quando lo raccontai ad una mia vecchia amica riuscii a capire. Su questa storia devo ammettere che il suo comportamento mi ha...stupito, non lo credevo possibile, ma ti stupirai sapendo che la verità non risiede nel fatto che lui avesse paura di diventare lo zimbello, a mio parere la verità è molto peggio...lui dava ragione al gruppo, e non mi ha difesa davanti a loro perchè era dalla loro parte. Purtroppo è cosi, ed è orrendo. Non posso inoltre nascondere il fatto di quanto mi faccia male sapere che lui stasera uscirà con loro. (fatto irrilevante ma è per farvi capire che la situazione attuale è anche questa). Si è vero persone cosi meglio perderle, anche perchè per colpa loro stavo ritornando ad essere la ragazza di una volta e odiavo quel che mi stavano facendo psicologicamente.
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