voglio condividere questa riflessione che ho fatto oggi riguardo il sentirsi soli (poi magari domani ricado nel chaos angoscioso), praticamente è successo che vedendo una mia ennesima aspettativa (ma innocua, aspettavo una risposta di una persona e il fatto che non rispondesse mi accresceva l'ansia da attesa) delusa, ho cominciato a "sgridarmi" da solo dicendomi che sbagliavo ad aspettare con angoscia ogni volta che qualcuno non mi risponde, perchè, effettivamente, viviamo in un mondo egoista in cui tutti più o meno sono interessati esclusivamente a sè stessi (tranne chi ha dei problemi emotivi od è fortemente empatico) e solo dopo aver soddisfatto le proprie esigenze, se ne hanno voglia, si mettono a guardare gli altri (a meno che una loro esigenza può venire soddisfatta da altri, in quel caso allora passi in primo piano su tutti); questo pensiero ha creato dentro in me quello che ho battezzato "il ciclo di sofferenza":
aspettativa incontrollata -> delusione -> frustrazione -> insoddisfazione -> infelicità senso di abbandono solitudine ansia angoscia paranoia e depressione
che si traduce in questo modo: mi aspetto qualcosa da qualcuno o da qualcosa (tra questi 4 macrosettori famiglia, amici, lavoro, amore) e questa aspettativa non si realizza generando delusione, questa delusione si somma ad altre aspettative deluse generando frustrazione, avvengono più frustrazioni derivate da aspettative deluse in più macrosettori e questo genera insoddisfazione, che se si accumula nel tempo viene a genereare una perenne infelicità, annullata solo temporaneamente quando invece accade che un'aspettativa si realizzi (non so per esempio che la persona che corteggio si lascia conquistare) generando felicità e con il tempo un senso di controllo che mi porta a dover riuscire a controllare persone e situazioni (creando inconsciamente una nuova aspettativa che non sarà appagata e produrrà un nuovo ciclo di sofferenza)
insomma quel che ho ricavato da tutto questo (almeno per me) è che la mia infelicità e il senso di solitudine e angoscia che provo è determinato dalla mania del controllo degli eventi, ergo sull'aspettarmi che le cose vadano in un modo che ho progettato, e quindi per interrompere l'angoscia basta eliminare ogni aspettativa (esempio stupido voglio andare a un concerto ma con qualcuno? chiedo a quel qualcuno se vuole venire tenendo bene a mente che anche se rifiuta non è una grande perdita e che anzi è positivo perchè mi permette di superare il ciclo di sofferenza e che stare da solo un giorno o anche più giorni non è poi così angoscioso) e pensare di più a se stessi (e quindi diventare più "egoisti") e a cosa interessa fare (o provare a fare qualche attività nuova da soli, nel caso in cui non si abbiano degli hobby o delle passioni) rispetto a star li a cercare il prossimo o a pensare per lui
ripeto è un mio pensiero che può essere sbagliato e che magari un domani che torno nel ciclo della sofferenza finisce per essere dimenticato da me per primo, volevo condividerlo per avere altri pareri a riguardo