Tristezza e solitudine

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Tristezza e solitudine

Messaggioda Stavomeglioprima » 08/01/2022, 20:52



Gli ultimi 14 mesi hanno stravolto la mia vita che già di per sé era abbastanza complicata...ma oggi è una giornata veramente triste, e mi sento così sola che non riesco a smettere di piangere...ho la sensazione che tutti quelli che mi circondano, con la scusa di farmi reagire, trovino l'occasione per lavarsene le mani e tornare alle proprie occupazioni, ma nessuno cerca di capire veramente come mi sento io, a cosa si è rotto dentro di me. Sono reduce da uno scampato suicidio, purtroppo mi hanno trovata in tempo, e durante il periodo di ricovero forzato avevo promesso a me stessa che tanto lo avrei rifatto, e stavolta ci sarei riuscita. Senonché, fregatura delle fregature, ho una coscienza, e quando ho toccato con mano la fine che avrebbero fatto i miei figli dopo la mia dipartita mi ha costretta a recedere dal mio proposito. Da allora ho cercato di fare le cose per bene, ho chiesto aiuto, ho seguito una terapia, mi sono costretta ad essere forte...ma a distanza di quattordici lunghi mesi, rieccomi al punto di partenza, a desiderare un po' di riposo, con l'aggravante del senso di colpa perché mi sento un'egoista nei confronti dei miei figli...ma io vi giuro, Ve lo giuro, signori, per quanto io mi sforzi non riesco più a trovare dentro di me le risorse necessarie per andare avanti, ma neanche quelle per alzarmi dal letto al mattino... tutti si dichiarano pronti ad aiutarmi, ma, all'atto pratico, il numero verde H24 del nucleo antisuicidio non risponde o mi dice che sarò richiamata da qualcuno ( mai stata richiamata), le strutture pubbliche sono troppo sovraccariche di utenza per potermi seguire come si deve, e un privato non posso permettermelo perché devo pagare profumatamente un avvocato che non mi risponde quasi mai e quando mi risponde sa dirmi solo che le separazioni sono tutte così....ma le separazioni non sono tutte così. Non si lascia una moglie una domenica mattina mentre ti sta preparando il pranzo che tu le hai ordinato il giorno precedente, mentre già si parlava di regali di Natale. Soprattutto un padre adottivo non si separa dai suoi tre figli perché non sono come li avrebbe voluti, dopo ben nove anni di adozione. Non si chiude il portone alle spalle e non vuole rivederli mai più. E soprattutto non chiede l'annullamento dell'adozione solo per poterci buttare fuori casa e non doverci più mantenere. Non si vende di nascosto tutti i gioielli di famiglia per mantenere un'amante per due anni mentre continua ancora a chiamare "amore" la moglie. E, soprattutto, dopo aver distrutto tutte queste vite, non si inventa ogni giorno nuove torture psicologiche per indurre, di nuovo, la ex moglie al suicidio così da poter rientrare a casa con l'amante. E ci tengo molto a specificare che l'adozione l'ha voluta lui, come le quattro FIV in undici mesi che mi hanno causato il diabete, l'ipotiroidismo, l'aumento di 40 kg e la perdita dei capelli. Ho avuto 11 aborti in un anno, e non potevo nemmeno fermarmi a riposare o a piangere perché dovevo solo pensare al passo successivo. Mi ha tolto il lavoro, gli amici, la casa, la macchina e la libertà economica. E poi mi ha buttata via. CI ha buttati via. E nei giorni di festa, o nei week end, come oggi, non riesco a impormi di non pensare che lui è in giro per locali, mentre noi guardiamo serie TV sul divano. E soprattutto non riesco a impormi di non piangere.
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Stavomeglioprima
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Citazione: Un verme non sceglie mai di vivere in una mela marcia, ma sceglie di fare marcire una mela sana.
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