Non ne posso più...

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Non ne posso più...

Messaggioda Lyra2.0 » 31/01/2022, 9:35



Salve, quelli che qui già mi conoscono sanno che soffro di Didturbo Borderline di Personalità, ma lo dico per chi non ha mai letto un mio argomento sul forum.
So anche che ci sono svariate persone che ritengono che questo disturbo non esista veramente, o meglio che sia una diagnosi data a quei pazienti che non sono inquadrabili in nessun altra diagnosi, ma chi come me ne soffre penso sappia bene che non è così.
In questo periodo i sintomi tipici che sento di più sono solitudine, paura dell'abbandono, angoscia (oserei dire quasi depressione ma non voglio rischiare di abusare di questa parola), ansia e impulsività.
Mi sento senza speranza alcuna, incapace di raggiungere qualsiasi traguardo io mi ponga. Per esempio è da un bel po' che cerco di prendere la patente, ma non ce la faccio perché quando mi metto in macchina vengo assalita dall'ansia, che probabilmente va oltre la tipica ansia che hanno quasi tutti nel primo periodo alla guida. Al solo pensiero di guidare mi viene l'ansia e non riesco nemmeno a capirne il motivo.
Credo sia così per tutte le cose, mi sento incapace a fare tutto e mi sento quindi senza speranze di ottenere qualcosa nella vita, che sia un titolo di studio superiore alla maturità, che sia un lavoro...
Per questo la mia testa spesso come soluzione trova il pensiero del suicidio, perché tanto che senso ha vivere una vita simile?
Lo scorso giovedì ho preso mezza boccetta di xanax in una volta più 5mg di tavor per sedarmi, pur di non rischiare di fare qualcosa di peggio, e qui arriviamo al tema impulsività.
Inoltre mi ritrovo spesso a pensare di voler chiudere la relazione con il mio ragazzo, perchè "tanto prima o poi mi lascerà" o "prima o poi finirà" e anche perché mi sento una persona orribile, non degna di tutto il bene che lui mi vuole.
Infine sento tanta solitudine, a volte anche quando sono in compagnia. E spesso soprattutto mi sento sola nel mio malessere, anche se il mio ragazzo mi sta molto vicino, anche se ogni settimana parlo con la psichiatra, anche se parlo con gli educatori ecc...
Non ne posso più di stare così, vorrei solo che tutto finisse una volta per tutte.
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Lyra2.0
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Messaggioda Lory White » 31/01/2022, 10:23



Non sono un medico, non sono nessuno, non ti conosco, però ti posso dare un parere personale intuitivo. Forse ti senti sola perchè è difficile venire in contatto con qualcosa che sfugge, che non conosci nè conoscono gli altri. Fossi in te per prima cosa mi prenderei alcuni momenti di accettazione totale dell'angoscia, momenti circoscritti, con una durata limitata. Ad esempio per 5-10 minuti ti siedi o ti distendi e accetti tutta te stessa, tutti i tuoi pensieri, tutte le tue emozioni, tutti i tuoi giudizi, tutto di tutto. Non importa se credi di essere una nullità, ti accetti e basta come potresti fare con una figlia, anche se fosse menomata, anche se sbagliasse tutto. Forse se ti alleni a fare questo potrebbe diventare un'abitudine ad amarti incondizionatamente, in modo puro e totale, ma bisogna iniziare con poco perchè può sembrare una cosa difficilissima, perfino una cosa deprecabile al proprio autogiudizio, anche se è molto semplice. L'amore, nonostante ci si veda male, può essere un'integratore naturale importante e un riferimento di base... anzi per me è il riferimento più nobile. Se c'è amore stabile di base poi ci si può affinare su altre cose, altre abilità, traguardi, ecc...
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Messaggioda Malky » 31/01/2022, 14:14



Eppure eccoti qui a scrivere, ad esprimerti, perché qualcosa ancora sopravvive in te, tenacemente, tenendo duro contro ogni cosa e possibilità. Ogni volta che scrivi, ogni volta che ritardi, cerchi di essere migliore di quanto tu non sia stata. Ci riesci. Non puoi vederti dentro ad una strada lunga, perché magari sei proprio lì, a guardare in entrambe le direzioni e vedere lo stesso spazio, come al centro di un inferno che non sembra non avere confini, come il quasi infinito oblio che sembra fagocitarti ogni notte. Ma da fuori, si può vedere l'enorme strada che hai percorso. Lui la vede. Gli altri la vedono, è solo questione di prospettiva. Magari ti è saltato un punto di fuga che fa sembrare tutto schiacciato e senza dimensione, ma non è così. Lo vedrai.
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Messaggioda Semir88 » 31/01/2022, 14:20



Lyra io credo che un giorno tu cambierai. Questo autolesionismo che dentro ti spinge a farti del male prima o poi cambierà. Se sei qui a parlarne è perché tu stessa sai di avere un problema e non ti nascondi dietro ma ti esponi parlandone. Questa è una cosa positiva. Quando i problemi di base che ti hanno portato a diventare così spariranno secondo me migliorerai.
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Messaggioda Eliminato » 31/01/2022, 22:22



Ciao Lyra, anche a me furono diagnosticati tratti di personalità borderline anni fa, ma posso darti un barlume di luce e speranza: se ne può venire fuori, credimi. Inizialmente io, dopo il ricovero, avevo un numero accettabile di criteri per poter fare suddetta diagnosi ma, con il dovuto lavoro di psicoterapia (e anche utile farmacoterapia stabilizzante), agli ultimi test svolti col mio nuovo psicoterapeuta è risultato che non riesco ad avere un numero minimo di sintomi per poter fare una nuova diagnosi di tratti borderline. Quindi non disperare, credimi, abbi fede. È tanto dura, io spesso avevo problemi con le mie relazioni sentimentali ad esempio, che sabotavo puntualmente. Avevo tanta paura di essere ferito o tradito / umiliato, così sovente facevo in modo da staccarmi, salvaguardandomi da un immaginario tradimento o immaginaria delusione. Avevo spesso sbalzi di umore eclatanti, pure in un poche ore. Piangevo, poi mi capitava di sentirmi svuotato, derealizzato. Subito dopo euforia breve, seguita nuovamente da senso di oppressione al petto, anedonia etc. Finché non tentavo di risolvere quei malesseri bevendo alcolici o commettendo dei gesti che non posso scrivere qui (per la sicurezza degli utenti, essendo il contenuto troppo forte). Insomma, come vedi so cosa si passa. Ho lottato, oggi sono una persona diversa, ma veramente tanto. Certo, non posso negare quello che dicono tanti specialisti: con l'età i sintomi si riducono. Per me è stato proprio così. Dopo i 25 anni e soprattutto dai 30 anni in su, tutto sembra sparito. Ti abbraccio! Non ti arrendere.
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