TheDarkKnight ha scritto:Broken Mirror ha scritto:Mooolto difficile dare una risposta univoca e universale a questa domanda, che possa esser valida per ogni caso al mondo. Esistono soggetti che, inconsciamente, provocano loro stessi la solitudine per via di svariati fenomeni ed esperienze passate di vita, talora traumi o talora problemi nel rapporto con familiari e genitori. Quando si ha bassa autoconsapevolezza ("insight"), è difficile venirne fuori e si passa la vita da reclusi, spesso con il triste esito di diventare realmente veri misantropi, cinici e altamente rancorosi oltre che invidiosi ( = effetto loop che allontana ulteriormente gli altri). Poi esistono soggetti pieni di amici e conoscenze, che potrebbero uscire e frequentare gente tutti i giorni volendo, ma sono proprio introversi nel profondo pur dando una parvenza superficiale di socievolezza. Io sono uno di quelli. Pur avendo un giro infinito di amicizie (ma poche li considero realmente intime e strettissime), mi induco l'isolamento creando barriere eremitiche incomprensibili agli occhi esterni. Per me le interazioni sociali rimangono qualcosa di particolare: se è vero che attiro facilmente gente con il mio fare socievole e disponibile, è purtroppo pur vero che divento evanescente ed evitante a causa della mia introversione. Io ho bisogno dei miei spazi, a volte le interazioni sociali per me appaiono come "faticose" e, pertanto, debbo ricaricarmi. Molta gente si è allontanata da me, specialmente in questi ultimi due anni dove (pure causa covid) mi sono un po' troppo isolato. Colpa mia se, anche in futuro, altri dovessero mollare la presa. Ai miei amici e cari di sempre ci tengo e faccio il possibile per dare vicinanza e concedere molto del mio tempo, ma poi devo tornare a nascondermi nel mio antro segreto e impenetrabile. Le persone come me "scelgono" la solitudine ma, quando ami qualcosa, puoi davvero chiamarla scelta? Fino a un certo punto. La solitudine è la mia essenza, per me ormai è droga e risulta difficile staccarsi. Non concepisco la mia vita senza i miei sacri momenti di silenzio e pace, in cui dedicarmi alle mie attività in serenità solitaria.
A meno che non siano conoscenze superficiali accumulate nel corso del tempo e accatastate in un angolo, come fai a dire di avere un giro infinito di amicizie se ami stare da solo? Non avresti il tempo di coltivare entrambe le cose, soprattutto se anche lavori e dormi normalmente avresti al massimo altre 5/6 ore a disposizione. Se poi il tempo che dedichi totalmente a te stesso si riduce a 1 o 2 ore al giorno credo sia cosa comune un po' a tutti.
Concordo, sembra un paradosso. Solo che non è stato preso in considerazione un parametro molto importante che potrebbe chiarire il quadro. Aspetto risposte succulente, ma intanto grazie per aver sollevato l'apparente contraddizione.