Libera interpretazione.
In realtà, avevo scritto un monologo. Ma ho deciso di cancellarlo, non so perché ma sono istintiva
Grazie a chi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ;-)
kathellyna ha scritto:"non mi aspetto niente, sono già delusa".
Broken Mirror ha scritto:Come hai riportato tu, questo topic è libera interpretazione e io ho voluto declinare la cosa come "aspettarsi dagli altri quello che noi diamo loro, credendo che i rapporti siano come dei baratti o dei giri di compravendita". Perché questa mia scelta? Perché ho conosciuto molte persone che, quando parlano di "aspettative dagli altri", si riferiscono alla gratitudine di riflesso che si aspetterebbero poi di ricevere dal prossimo.
Intanto, cosa consiglierei a me stesso e a tutti diplomaticamente: mai aspettarsi niente di preciso da nessuno, perché 1) le persone non sono modellabili a nostro piacimento e non possono prevedere il futuro, quindi non possono accontentarci in tutto per soddisfare elevati standard di amicizia o relazione ideale (sarebbe patologico, al limite del disturbo di personalità); 2) perché, in effetti, le persone possono deluderci, come noi potremmo deludere loro. Insomma, partirei sempre coi cosiddetti "piedi di piombo", solo per il piacere di voler stare insieme, trascorrere del tempo in comune ad esempio, magari con la corretta e matura reciprocità. Eviterei altro giacché, ribadisco, aspettarsi di più sconfinerebbe nel disfunzionale. Chi ha alte pretese nei riguardi degli altri, i quali poverini dovrebbero sottostare a quei comandi per compiacere, ha dei problemi caratteriali che non citerò qui nello specifico.
Ho fatto questa parentesi, apparentemente bizzarra, poiché ammetto di aver sempre avuto, in passato però (prima di fare un lungo percorso di psicoterapia), delle aspettative eccessive nei riguardi altrui, in un certo senso "perfezioniste". Dapprima idealizzavo quei rapporti, reputandoli idilliaci e perfetti, così mi mettevo inconsciamente in una posizione di supporto in cui cominciavo ad aiutare l'altra persona a superare le proprie difficoltà. Se di rimando non ottenevo, più avanti nel tempo, una risposta altrettanto gentile alla mia apparente empatia precedente, svalutavo completamente quella persona (che aveva dunque "tradito" le mie aspettative - o dovrei dire pretese? ). Aggiungo, però, pure un fatto doveroso: ho pure subìto, da molte persone che reputavo amiche, questa serie di comportamenti un po' tossici, sebbene non fossero fatti con consapevolezza - ci tengo a specificarlo ancora.
Il sendo di un simile discorso? Beh, sui forum online e anche altrove nella vita di tutti i giorni sento tante persone (come lo ero io - se avete letto su) lamentarsi dei propri ex amici o ex fidanzati etc "eh, ho fatto così tanto per X, ho fatto così tanto anche per Y... e loro come mi ripagano?" --> La domanda sorge spontanea: ma chi te l'aveva chiesto di fare tutte quelle cose per loro? E ancora: perché, se ti faceva piacere aiutare, ora lo rinfacci come una moneta da dare e ricevere? Se vuoi bene, certe cose le doni e basta senza rinfacciare, è questo l'affetto. E' questo il vero altruismo. Tutto il resto è inconscia "manipolazione" e ha sempre un fondo di egocentrismo (sapete che odio usare il termine "narcisismo" a vuoto, già ci pensano certi psicoterapeuti ad abusare a caso di queste terminologie cliniche, vediamo di non farlo anche qui).
Avrò dato una risposta utile al tuo post o sarà solo la mia ennesima elucubrazione? xD
Comunque grazie, aspettavo proprio un thread simile, a proposito di aspettative ahaha
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