kathellyna ha scritto:Broken Mirror ha scritto:kathellyna ha scritto:a gran parte delle donne e pure degli uomini interessano le persone che in teoria "vivono tutte le emozioni", ma in pratica mostrano solo quelle positive, altrimenti se ne vanno perché "ho bisogno di una persona che mi dia serenità", "ho già i miei problemi non posso preoccuparmi pure dei tuoi", "non sono lo sfogatoio di nessuno, il mio partner deve migliorare la mia vita e non renderla più triste" ecc. ecc.
Ecco, hai sollevato un punto critico. Tu credi di essere d'accordo con queste persone? Stare con un ragazzo che, per ogni cosa che non gli va bene ad esempio, ti minaccia col suo suicidio o ti manda foto di tagli sanguinanti sulle braccia, credi sia accettabile per una sana relazione?
Per me, comunque, è una bellissima cosa prendersi carico *anche* della sofferenza del proprio partner, perché altrimenti non sarebbe affetto pieno: comodo prendersi solo il buono. Si vivono anche lecite tormente, quando vogliamo bene agli altri. È parte della vita ed è pure questo il bello, a tratti.
Però... bisogna anche mantenere un minimo di equilibrio. Provarci, almeno. Secondo me c'è un limite a tutto, a un certo punto.
tu qui parli di un problema diverso però, cioè di chi ha certi comportamenti per attirare l'attenzione di qualcuno. non credo nemmeno che sia fatto solo per "minacciare", a volte hai quel pensiero fisso del suicidio e qualsiasi situazione negativa che ti accade ti porta a considerarlo insistentemente. è come dire, questa cosa che è successa mi fa stare troppo male, conosco solo due modi per far cessare il dolore, o mi perdoni [ad esempio] e torna tutto come prima oppure mi uccido, perché non ce la faccio più. credo che le persone che minacciano di suicidarsi al solo e unico scopo di attirare l'attenzione siano poche. sicuramente c'è chi si comporta anche così e non è facile stare accanto a queste persone, ma io mi riferivo a chi sta male per problemi suoi e magari a volte si mostra sofferente, si lamenta o piange davanti agli amici o al partner. molta gente ama dire che preferisce le persone sensibili, che si confidino e che mostrino come si sentono davvero, ma quando poi incontrano qualcuno che osa essere infelice in loro presenza per due giorni di seguito se ne vanno. nessuno chiede agli altri una soluzione per il proprio dolore, ma visto che parli proprio di relazioni e non di semplici conoscenze, tu la vorresti una ragazza che alla tua prima giornata storta ti manda a quel paese perché "ha bisogno di good vibes e tu sei una persona tossica per il suo benessere" o simili motivazioni?
Premettiamo come sempre che, anche se una persona dovesse "cercare attenzioni", quest'ultima dovrebbe meritare rispetto tanto quanto chi soffre in altro modo e manifesta tale dolore in differenti modalità.
Tu domandi, dunque, parlando di persone che sono sofferenti e che, invece, mostrano la loro sofferenza con tristezza, pianto e "musi lunghi": beh, per me non ci sarebbe proprio alcun problema. Ho avuto situazioni di disagio simili anche io, quindi che si fa?
Andiamo avanti: tu fai l'esempio di persone che non vengono aiutate nella loro sofferenza, di fronte le quali anche le persone che si dichiarano "sensibili" si scanserebbero. Il punto sai qual è? Parlo per me: io, a volte, mi faccio da parte nel momento in cui ho uno straccio di vaga "empatia" (di sta parola ormai ne abusiamo tutti, quando l'essere umano di base non brilla in tale dote e, parzialmente, ciò è pure dovuto ad adattamento di sopravvivenza) da comprendere che il mio intervento ulteriore sarebbe offensivo.
Mi riferisco a chi "eh, pensavo pure tu avessi sofferto come me" e, allora, chi sono io per offendere e oltraggiare una persona sofferente che pensa ciò? Come oso? Potrebbe essere vero che non possa comprenderla, dunque farsi da parte diventa un'azione gentile e rispettosa nei riguardi di quella persona. A volte, essere altruisti significa pure fermarsi e avere la decenza di capire che insistere, all'altro, fa solo male. Lo fa stare peggio. Sì, peggio. E quindi come si fa? Non rimane che, con delicatezza e tatto, eclissarsi.
Per rispondere alla tua domanda finale, ahimè io al momento non ho metri di paragone perché sono in stato di "fermo" per quanto concerne le relazioni, quindi con coerenza e trasparenza proprio non saprei che risponderti. Non lo so perché, molto semplicemente, al momento non cerco niente sentimentalmente.