Cosa fareste?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Cosa fareste?

Messaggioda kv2 » 04/06/2022, 12:18



Di scrivere cose su di me, avrei evitato volentieri ma, sarà per il periodo sarà che non ho nessuno con cui parlarne, sento il bisogno di tirare fuori certe cose.

Supponete di essere partiti da una condizione di relativo svantaggio rispetto alla maggior parte dei vostri coetanei; supponete che, con estrema fatica e con estremo dolore, siate riusciti ad andare avanti negli anni, a darvi uno straccio di istruzione nonostante la scarsa concentrazione e la pesante demotivazione, a trovarvi un gruppetto di amici nonostante la scarsa propensione alla socialità, a fare delle conoscenze nonostante siate delle persone solitarie. Supponete di aver sofferto fisicamente e mentalmente per cercare di tenere in piedi la vita che a fatica siete riusciti a crearvi, per poi ritrovarvi un bel giorno completamente e terribilmente soli.
Forse più soli di quanto foste all'inizio del vostro viaggio. Sicuramente senza più quella speranza che un tempo avevate di potervi ritagliare un piccolo spazio nella vita. E con l'amara consapevolezza che le persone se ne vanno sempre.
Come vi sentireste? Cosa fareste?
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kv2
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Cosa fareste?

Messaggioda Eliminato » 04/06/2022, 13:58



Allora...

Parzialmente ho vissuto qualcosa di molto simile a quanto hai raccontato, ma l'esito finale è stato (?) diverso, almeno in base allo scenario da te esposto.

Adesso, posso solo provare a immedesimarmi dunque: sì, ho avuto difficoltà enormi a strappare una "vita normale", quella che tutti gli altri sembravano avere. Nel tempo, proprio come descritto su da te, ho trovato un bel gruppo di amici intimi che ormai è stabile e longevo da tempo, tante conoscenze, un lavoro stupendo, una casa tutta mia, una salute psico-fisica rinnovata oltre che ritrovata etc etc. Come mi sentirei, dopo tutto questo, se qualcosa rischiasse di togliermi quanto conquistato con immensa sofferenza, enormi fatiche e tanto sangue? Sicuramente male. All'inizio, la prima reazione sarebbe quella. Sconforto e amarezza. Esempio: se dovessi scoprire dal nulla, adesso, di avere un brutto male... ecco, mi arrabbierei tanto con la vita. È molto facile, a volte, ritrovarsi ribaltati. È il motivo per cui, pur cercando cercando dare una parvenza di ottimismo, rimango sempre in silenzio di fronte a certe cose, perché la vita è imprevedibile.

A parte questo esempio drammatico, cosa farei, escludendo brutte malattie o gravissimi problemi economici? Io ho il difetto di essere una persona terribilmente pragmatica, quindi devo a tutti i costi agire quanto prima e con veemenza. E lo faccio senza mezze misure, senza più ripensamenti o timori particolari, anche perché qualsiasi cosa è meglio che esser morti. Andrei subito da uno specialista, intanto, facendomi riassegnare la terapia che anni addietro mi salvò. Poi, con quelle forze mentali un po' ritrovate, senza guardare l'intera montagna ma ragionando giorno per giorno e passo alla volta, inizierei a lavorare su quello che mi sta causando disagio e "arretramento" in tutto quello che avevo raggiunto prima. Perché, oggi lo so, c'è sempre modo di recuperare, mentre fermarsi troppo potrebbe essere rischioso a lungo termine. Ottenere nuovamente delle consapevolezze, sì da accogliere inizialmente un grande cambiamento, perché si parte sempre da qui. Si chiama "adattarsi".

Ma, adesso, veniamo a quello che hai scritto tu, perché qui non si parla di noi altri o di me:

Forse più soli di quanto foste all'inizio del vostro viaggio. Sicuramente senza più quella speranza che un tempo avevate di potervi ritagliare un piccolo spazio nella vita.


Cosa è successo, senza entrare eccessivamente nel dettaglio?
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Messaggioda VeraVita » 04/06/2022, 15:46



kv2 ha scritto:Di scrivere cose su di me, avrei evitato volentieri ma, sarà per il periodo sarà che non ho nessuno con cui parlarne, sento il bisogno di tirare fuori certe cose.

Supponete di essere partiti da una condizione di relativo svantaggio rispetto alla maggior parte dei vostri coetanei; supponete che, con estrema fatica e con estremo dolore, siate riusciti ad andare avanti negli anni, a darvi uno straccio di istruzione nonostante la scarsa concentrazione e la pesante demotivazione, a trovarvi un gruppetto di amici nonostante la scarsa propensione alla socialità, a fare delle conoscenze nonostante siate delle persone solitarie. Supponete di aver sofferto fisicamente e mentalmente per cercare di tenere in piedi la vita che a fatica siete riusciti a crearvi, per poi ritrovarvi un bel giorno completamente e terribilmente soli.
Forse più soli di quanto foste all'inizio del vostro viaggio. Sicuramente senza più quella speranza che un tempo avevate di potervi ritagliare un piccolo spazio nella vita. E con l'amara consapevolezza che le persone se ne vanno sempre.
Come vi sentireste? Cosa fareste?


Bè, ecco.. sembra la mia vita ;)
Per le tue domande come al solito scrivo che c'è sempre un motivo per cui le cose accadono. Se le persone se ne vanno è perché ci meritiamo persone migliori. Per la solitudine è perché seppur inconsapevolmente la scegliamo. Abbiamo pretese troppo alte ma dobbiamo ricordarci, per carità non bisogna accontentarsi, che la perfezione non è bellezza ma l'umanità, si. Inoltre, dobbiamo sempre ricordarci: noi, per gli altri, cosa facciamo?
Ora, non fraintendere. A volte ci sono situazioni più forti di noi. Ma dobbiamo sempre avere la forza di dire in cuor nostro che anche questa passerà.
Poi, ricordiamoci sempre che l'amore non è mai fuori ma dentro di noi.
In base alla mia esperienza non sempre il bene che si fa torna indietro. Ma il male si.
Ora, non so di preciso perché hai posto queste domande. Ed ogni storia è a sé. Ma alcune cose sono universali e in linea di massima ho una visione di fede della vita.
Coraggio e non perdere mai la speranza. Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto ;) a meno che si sceglie di non fidarsi più di nessuno allora stai pur certo che le cose non cambieranno. Ma se vivi con coraggio e fede questa sfida, vedrai che qualcosa di bello ti accadrà.
Nel frattempo la domanda è: cosa vuoi attirare a te, nella vita?
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