Questa domanda la lessi, su un vagone della metro, a dir la verità.
Molti ma molti anni fa.
Forse, ricordo anche male la domanda. Perchè ricordo anche che si riferiva all'amore.
Quindi, chissà. Magari, recitava: "perché se un amore nasce è destinato a finire?".
Ora, voglio tralasciare il fatto che per me, tutto ha un significato di fede. Per un credente (pure se io, personalmente, ammetto non ho tutta questa fede e il mio cammino è ancora lungo) non accadono mai cose brutte. Anzi, ringrazia qualsiasi cosa gli succeda. Una cosa che quando ero bambina mi faceva proprio ribollire il sangue nelle vene. O, comunque, mi sembravano tutte un mucchio di bugie e cose insensate. "Ma chi ha mai visto Dio" mi domandavo. Crescendo mi sono accorta che Dio è strano e misterioso. Ma sono punti di vista. Noi, cerchiamo l'assolutezza. Un qualcosa di universale che sia d'accordo con tutti.
La mia risposta a questa domanda a fini di fede, sarebbe perché miriamo all'immortalità. È un passaggio questa vita.
Però, ecco. Mi è venuta anche da pensare a quale potrebbe essere una risposta un po' più pratica. La fede aiuta molto e guarisce quasi tutte le ferite. Però, ecco. Meditavo sul fatto che mica tutti la possano pensare come me. E, meditavo su una frase di passaggio. Una specie di ponte da costruire. A dir la verità delle risposte mi sono venute.
Tipo, che uno dopo un po' si stufa ad essere uguale e ripetitivo. Oppure, ho anche pensato che magari quella persona si merita di meglio.
Però, vuoi o non vuoi riconduce tutto alla fede, secondo me. Chi non ha fede e si riduce alla materialità delle cose, rischia a lungo andare di soffrire. Ora, non fraintendete. Ogni caso va esaminato. Però, ogni domanda che ci poniamo non so, mi pare ci spinga ad avere una visione di questo tipo. Lo so, magari, può sembrare una filastrocca o un incubo. Però, solo quando decidiamo di aprire il nostro cuore per imparare ad amarci.. forse, possiamo far entrare nella vita veri e propri miracoli.
Insomma, forse, quindi, la mia domanda è questa: se veramente Dio non esiste perché si soffre?
Se veramente le cose sono solo quello che vediamo e riconducibili alla logica e ai fatti, come mai non ci plachiamo? E, non troviamo la pace interiore? Perché la viviamo così male, se veramente è la fine? Se veramente dopo, non c'è nulla. Se veramente diventiamo qualcosa che non prova più nulla?
Scusate, la domanda.
Grazie sempre a chi mi risponderà e a chi si limiterà a leggere