Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Mattias 1985 » 29/11/2022, 18:17



Mah boh....
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Mattias 1985
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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Mattias 1985 » 29/11/2022, 18:18



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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda VeraVita » 30/11/2022, 21:47



Posso dire le mie ultime parole?

Prima di tutto, io sono una persona adulta e in quanto tale ho avuto delle esperienze che mi hanno portata a formulare dei pensieri miei.
Quando, mi permetto di rispondere a qualcuno è perché penso di poterlo aiutare.
C'è una bellissima frase di Dickinson che recita: "A cuor infranto, si avvicini solo chi ha avuto il privilegio di soffrire altrettanto".
Io, seppur consapevole che magari avrei fallito, ho voluto dire la mia e mi chiedo che male ci sia.
Magari, avrei potuto farlo in maniera più bella e artistica, ma voglio semplicemente ricordare che purtroppo nella vita, si fa ciò che si può.
Se voi non apprezzate che qualcuno vi legga e provi a dirvi la sua e invece vi aspettate solo un burattino che vi dica si, con la testa qualsiasi cosa diciate, oppure, vi serve un sacchetto del vomito, mi chiedo perché state qui. Uno cerca, a modo suo, di non farvi vedere tutto nero. E, noto che purtroppo ciò non viene apprezzato ma solo mortificato e disprezzato. Di un milione di cose che vi si dice, voi analizzate solo e soltanto il marcio. Mi dispiace non saper attenuare un po' le mie parole ma a volte penso che bisogna prendersi la responsabilità delle proprie parole. Mi è stato scritto che nei miei riguardi si è sempre stati gentili e spesso mi si è fatto notare che la depressione non è una condizione scelta e mi sono stati fatti degli elenchi di persone e personali esperienze. Bene, risponderò brevemente. In primo luogo, non mi sembra che ci sia stata chissà quale bontà e gentilezza nei miei riguardi. Con tutto rispetto. Chi si è permesso di darmi dell'ipocrita o che sminuisco il dolore degli altri, pubblicamente e con una nonchalance che fa spaventare non mi sembra educato, se non umiliante, con tutto rispetto. Mi si poteva scrivere in privato con altre parole. Per come la vedo io. Secondo, la depressione, sempre secondo me, è un atto volontario. Magari, a volte può essere inconsapevole. Ad esempio, a volte, introduciamo nel nostro corpo alimenti dannosi senza rendercene conto perché la televisione o qualcun'altro ci ha insegnato questo. Ma nella vita sono i fatti, quelli che parlano. Ed io, mi domando di tutti questi farmaci presi per guarire il vostro stato, quanto vi abbiano aiutato a sentirvi meglio. O, forse, vi ha aiutato di più farvi un bel viaggio o trascorrere una bella giornata all'aria aperto? O, altre cose che vi piacciono. Qualcuno obiettierà che sono palliativi, di breve durata. Ecco, qua è il nocciolo della situazione. Bisogna imparare a dare un senso alle cose, porsi delle domande motivanti, che ci facciano eccitare e soprattutto che ci risveglino. Io, personalmente, ho trovato grande conforto nella lettura. Non mi stanco mai di leggere e scrivere. Provo a migliorarmi come meglio posso. Una persona deve porsi degli obiettivi di lunga durata se vuole qualcosa. Io ho sofferto e ho aiutato come meglio ho potuto. Se non avete recepito il messaggio mi dispiace ma non mi posso far carico dei problemi dell'umanità. Ogni persona deve seguire sè stesso. C'è sempre un motivo per cui le cose accadono. Se ci siamo incontrati, seppur virtualmente, ci sarà un motivo. Dovevamo scambiarci delle opinioni. Voi, mi avete insegnato che la depressione non è un atto dovuto, si nasce così o si diventa. Vi sentite ancora di più in colpa. Io, invece, quando lessi questa cosa, su più di un libro e certe storie eccezionali, mi sentii bene. Mi diedero tanta forza e coraggio. Ora, qualcuno mi dirà che non tutti possono. Io invece vi dico: provateci anche se saprete che fallirete. Starete più avanti di chi neanche ci prova. Ridatavi, una seconda chance per fare meglio. Scrivete su un diario ciò che vi fa stare bene, che vi motiva, come se fossi bambini senza porvi limiti. Cercate di capire quali sono i vostri obiettivi e valori. Questi, sono i miei consigli. Avrei potuto scrivere di più e meglio. Ma ci sono tanti buoni libri che affrontano queste tematiche meglio di me. Leggete e vi farà bene. Per chi mi scrive poi che io sono come quei blog che ti promettono la felicità, bè, io se permettete ho fatto tutto a gratis. Vi ho anche letto con attenzione e per dei versi studiati, nei miei limiti. Per ciò che posso vedere e sentire. Rispondendo poi, a chi mi scrive che una ragazza che conosce è in depressione e non si capiscono i motivi, non conoscendo il caso, non posso rispondere purtroppo. Bisognerebbe, provare a farle delle domande senza giudicarla. O, quanto meno conoscerla. Io penso che la depressione sia qualcosa di scelto perché una persona viene dotata di un gran dono: il cervello. Ora, non penso che uno si scelga i genitori (anche se delle mie letture spirituali dicono il contrario) o come sia la sua struttura fisica. Per me, a volte nella vita ci sono forze più potenti di noi. Ma a noi sta la scelta di come vivere certe situazioni. Perchè sostengo e difendo ciò che dico? Primo, la mia esperienza di vita. Io ad esempio davo un gran valore alla scuola. Per me, era davvero tutto. Andare benissimo a scuola, significava il raggiungimento di me stessa. Felicità pura. Eppure, a scuola andavo male. Un paio di volte o rischiato anche la bocciatura. Ci sono state anche delle volte che sono andata molto bene. E, contro ogni previsione di tutti, ho raggiunto dei risultati insperati. Quando era capitato era perché mi ero molto impegnata, avevo capito i miei errori, avevo fatto un gran lavoro su me stessa. Mi ero comprata dei libri sul metodo di studio, avevo smesso di dare la colpa agli altri e di prendermi delle responsabilità. Mi sono fatta delle domande e ho dato un senso al mio dolore. Oggi, non dico di essere felice e anzi, ho ancora tanta strada da fare ma per lo meno, so chi sono io e cosa voglio dalla mia vita. E, la mia vita non voglio lasciarla nelle mani di qualcuno che decida al mio posto. Io voglio scegliere e voglio essere felice. Voglio anche condividere ciò che mi ha fatta bene con gli altri. Ma poi, spetta anche a voi, scegliere. Scegliere se continuare ad essere depressi prendendo un sacco di farmaci o assumervi qualche responsabilità sul cambiare. Persino chi sta sulla sedie a rotelle può scegliere se lamentarsi per tutta la vita di quanto sta male o godersi per quanto possibile la sua vita entro i suoi limiti, nonostante le difficoltà. Per carità, non è facile ma penso che niente possa sfuggire alla volontà umana se si vuole. Per chi mi scrive che uno mica si dà i calci nei testicoli da solo (che grande metafora, usiamo però le metafore per trasformare anche come la vediamo) io rispondo che sai quante cose si mangiano seppur inconsapevolmente che fanno male? Oppure, non ti è mai capitato di vedere le persone che si impiccano o si buttano di sotto da sole? Gliel'ha detto qualcuno di farlo o l'hanno fatto loro perché nel loro cuore non vedevano vie di salvezza? Ecco, sono stati dei loro pensieri, dei loro concetti, dei loro ideali a farli stare male. Per come la vedo io e per come la ragiono io. Ma ovvio che non ho la presunzione di avere tutte le risposte e ammetto di avere dei limiti e più di tanto non si può fare. Però, cavolo. Qui, non si apprezza proprio niente e non si fa un minimo di passo avanti. Mai un po' di gentilezza. Ah, si. Avete sempre la scusa/verità che siete delle vittime e andate comprese. Vi sentite i protagonisti assoluti di un film. E, per carità liberi di pensarla come meglio credete e rispetto il vostro parere. Inoltre, ammetto anche che io certe circostanze in cui sono stata molto male, non le volevo proprio vivere. E, mai mi sarei aspettata che certe cose accadessero proprio a me. Ma ho anche fatto molto lavoro su me stessa e ho voluto condividere con me ciò che ho imparato. Ma se per voi non è così siete liberi, sarà mia cura non rispondere mai più a chi mi ha umiliata pubblicamente con una nonchalance che fa spaventare e a chi non mi ha saputo neanche dire grazie ma saputo solo dire che sto antipatica a tutti perché ho un pensiero che va contro corrente.
Io poi personalmente qui non mi è mai stato antipatico nessuno. Ho cercato di aiutare. Anzi, trovo bello poter crescere insieme e raggiungere un certo grado di profondità. Ma se qui, si vede solo un lato, forse, non è il posto giusto per me. Io qui noto troppa negatività. Poi, stavo pensando riguardo a chi mi ha scritto che i miei messaggi sono come quei blog con l'intento di trovarsi followers io rispondo che non ho mai ma dico mai voluto tutto ciò. Che anzi ci sono stati degli utenti a scrivere certe cose, che io non condividevo per niente, con tutto rispetto, a dire leggi, qui e qua. Io a volte ho letto e non mi hanno lasciato nulla, se non una grande tristezza nel cuore. Con tutto rispetto per chi ha dedicato tempo per il suo lavoro. È stato etichettato come: "persona di grande cultura" che gran titolo. Ma basta semplicemente guardarsi un po' intorno per vedere che non è proprio così. Io ora non voglio dire che la vita è tutta rosa e fiori ma è davvero un postaccio che se tu glielo permetti ti lascia in ginocchio per sempre. Come disse Rocky nel film. Voglio solo dire che uno deve trovare un senso, se vuole stare meglio. E, che quando ci capitano cose belle ci dimentichiamo di un sacco di ingiustizie. Ma va bene, ho capito. Vi fa solo piacere essere trattati male o fare gli schiavi. Con tutto rispetto.
Bene, io ho detto tutto quello che dovevo dirvi. A questo punto non siete più dei novellini. Se avete capito bene, se no, mi dichiaro sconfitta, perché meglio di così non so spiegarvi. Se qualcuno mi criticherà, voglio solo ricordare che nella vita si fa ciò che si può. Per finire, vi ringrazio per le numerose risposte, seppur, qualcuno, con tutto rispetto è andato oltre, ma voglio ringraziare perché mi ha aperto gli occhi e risvegliata e chiedo scusa se ci sono stati fraintendimenti. E, sarà mia cura, non rispondere più ma cercare di fare del bene per chi vuole stare meglio entro i miei limiti.
Buone cose a tutti!
Ps come ripeto non risponderò più ad altre obiezioni perché ormai non siete più dei novellini su come la penso io. Se siete curiosi, fatevi queste letture: "Come ottenere il meglio da sé e dagli altri", "Puoi guarire la tua vita adesso", "metodo anti cancro" e tante belle letture le trovate in liberia o in biblioteca. Se no, continuate così. A me, di sicuro non entra niente in tasca. Di nuovo, buone cose a tutti!
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VeraVita
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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Semir88 » 30/11/2022, 22:34



Il mio stato depressivo è dovuto a fattori ereditari...chi si isola, chi è autolesionista, chi si sfiducia facilmente ed ha un carattere introverso spesso tende a deprimersi...ma qui sul forum gli utenti accettano il confronto. Ho sempre trovato il dialogo che mi aiutato a vedere le cose anche da altri punti di vista. Ognuno ha il suo carattere e c'è chi non vuole cambiare, accetto soprattutto loro e non mi sento di dire loro cosa dovrebbero fare. Mi limito ad ascoltare per vedere se posso prendere spunti da pensieri di tutti. Veravita è stata attaccata troppo per il suo pensiero...una ragazza che non giudica, non si sente superiore, non da giudizi e esprime sempre il suo pensiero in maniera pacata non è facile da trovare...in fondo siete tutti ragazzi profondi d'animo al contrario di tanta gente che ho conosciuto nella vita reale, superficiali e che mi hanno ferito.
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Messaggioda Psicologia » 01/12/2022, 6:45



VeraVita ha scritto:Posso dire le mie ultime parole?

Prima di tutto, io sono una persona adulta e in quanto tale ho avuto delle esperienze che mi hanno portata a formulare dei pensieri miei.
Quando, mi permetto di rispondere a qualcuno è perché penso di poterlo aiutare.
C'è una bellissima frase di Dickinson che recita: "A cuor infranto, si avvicini solo chi ha avuto il privilegio di soffrire altrettanto".
Io, seppur consapevole che magari avrei fallito, ho voluto dire la mia e mi chiedo che male ci sia.
Magari, avrei potuto farlo in maniera più bella e artistica, ma voglio semplicemente ricordare che purtroppo nella vita, si fa ciò che si può.
Se voi non apprezzate che qualcuno vi legga e provi a dirvi la sua e invece vi aspettate solo un burattino che vi dica si, con la testa qualsiasi cosa diciate, oppure, vi serve un sacchetto del vomito, mi chiedo perché state qui. Uno cerca, a modo suo, di non farvi vedere tutto nero. E, noto che purtroppo ciò non viene apprezzato ma solo mortificato e disprezzato. Di un milione di cose che vi si dice, voi analizzate solo e soltanto il marcio. Mi dispiace non saper attenuare un po' le mie parole ma a volte penso che bisogna prendersi la responsabilità delle proprie parole. Mi è stato scritto che nei miei riguardi si è sempre stati gentili e spesso mi si è fatto notare che la depressione non è una condizione scelta e mi sono stati fatti degli elenchi di persone e personali esperienze. Bene, risponderò brevemente. In primo luogo, non mi sembra che ci sia stata chissà quale bontà e gentilezza nei miei riguardi. Con tutto rispetto. Chi si è permesso di darmi dell'ipocrita o che sminuisco il dolore degli altri, pubblicamente e con una nonchalance che fa spaventare non mi sembra educato, se non umiliante, con tutto rispetto. Mi si poteva scrivere in privato con altre parole. Per come la vedo io. Secondo, la depressione, sempre secondo me, è un atto volontario. Magari, a volte può essere inconsapevole. Ad esempio, a volte, introduciamo nel nostro corpo alimenti dannosi senza rendercene conto perché la televisione o qualcun'altro ci ha insegnato questo. Ma nella vita sono i fatti, quelli che parlano. Ed io, mi domando di tutti questi farmaci presi per guarire il vostro stato, quanto vi abbiano aiutato a sentirvi meglio. O, forse, vi ha aiutato di più farvi un bel viaggio o trascorrere una bella giornata all'aria aperto? O, altre cose che vi piacciono. Qualcuno obiettierà che sono palliativi, di breve durata. Ecco, qua è il nocciolo della situazione. Bisogna imparare a dare un senso alle cose, porsi delle domande motivanti, che ci facciano eccitare e soprattutto che ci risveglino. Io, personalmente, ho trovato grande conforto nella lettura. Non mi stanco mai di leggere e scrivere. Provo a migliorarmi come meglio posso. Una persona deve porsi degli obiettivi di lunga durata se vuole qualcosa. Io ho sofferto e ho aiutato come meglio ho potuto. Se non avete recepito il messaggio mi dispiace ma non mi posso far carico dei problemi dell'umanità. Ogni persona deve seguire sè stesso. C'è sempre un motivo per cui le cose accadono. Se ci siamo incontrati, seppur virtualmente, ci sarà un motivo. Dovevamo scambiarci delle opinioni. Voi, mi avete insegnato che la depressione non è un atto dovuto, si nasce così o si diventa. Vi sentite ancora di più in colpa. Io, invece, quando lessi questa cosa, su più di un libro e certe storie eccezionali, mi sentii bene. Mi diedero tanta forza e coraggio. Ora, qualcuno mi dirà che non tutti possono. Io invece vi dico: provateci anche se saprete che fallirete. Starete più avanti di chi neanche ci prova. Ridatavi, una seconda chance per fare meglio. Scrivete su un diario ciò che vi fa stare bene, che vi motiva, come se fossi bambini senza porvi limiti. Cercate di capire quali sono i vostri obiettivi e valori. Questi, sono i miei consigli. Avrei potuto scrivere di più e meglio. Ma ci sono tanti buoni libri che affrontano queste tematiche meglio di me. Leggete e vi farà bene. Per chi mi scrive poi che io sono come quei blog che ti promettono la felicità, bè, io se permettete ho fatto tutto a gratis. Vi ho anche letto con attenzione e per dei versi studiati, nei miei limiti. Per ciò che posso vedere e sentire. Rispondendo poi, a chi mi scrive che una ragazza che conosce è in depressione e non si capiscono i motivi, non conoscendo il caso, non posso rispondere purtroppo. Bisognerebbe, provare a farle delle domande senza giudicarla. O, quanto meno conoscerla. Io penso che la depressione sia qualcosa di scelto perché una persona viene dotata di un gran dono: il cervello. Ora, non penso che uno si scelga i genitori (anche se delle mie letture spirituali dicono il contrario) o come sia la sua struttura fisica. Per me, a volte nella vita ci sono forze più potenti di noi. Ma a noi sta la scelta di come vivere certe situazioni. Perchè sostengo e difendo ciò che dico? Primo, la mia esperienza di vita. Io ad esempio davo un gran valore alla scuola. Per me, era davvero tutto. Andare benissimo a scuola, significava il raggiungimento di me stessa. Felicità pura. Eppure, a scuola andavo male. Un paio di volte o rischiato anche la bocciatura. Ci sono state anche delle volte che sono andata molto bene. E, contro ogni previsione di tutti, ho raggiunto dei risultati insperati. Quando era capitato era perché mi ero molto impegnata, avevo capito i miei errori, avevo fatto un gran lavoro su me stessa. Mi ero comprata dei libri sul metodo di studio, avevo smesso di dare la colpa agli altri e di prendermi delle responsabilità. Mi sono fatta delle domande e ho dato un senso al mio dolore. Oggi, non dico di essere felice e anzi, ho ancora tanta strada da fare ma per lo meno, so chi sono io e cosa voglio dalla mia vita. E, la mia vita non voglio lasciarla nelle mani di qualcuno che decida al mio posto. Io voglio scegliere e voglio essere felice. Voglio anche condividere ciò che mi ha fatta bene con gli altri. Ma poi, spetta anche a voi, scegliere. Scegliere se continuare ad essere depressi prendendo un sacco di farmaci o assumervi qualche responsabilità sul cambiare. Persino chi sta sulla sedie a rotelle può scegliere se lamentarsi per tutta la vita di quanto sta male o godersi per quanto possibile la sua vita entro i suoi limiti, nonostante le difficoltà. Per carità, non è facile ma penso che niente possa sfuggire alla volontà umana se si vuole. Per chi mi scrive che uno mica si dà i calci nei testicoli da solo (che grande metafora, usiamo però le metafore per trasformare anche come la vediamo) io rispondo che sai quante cose si mangiano seppur inconsapevolmente che fanno male? Oppure, non ti è mai capitato di vedere le persone che si impiccano o si buttano di sotto da sole? Gliel'ha detto qualcuno di farlo o l'hanno fatto loro perché nel loro cuore non vedevano vie di salvezza? Ecco, sono stati dei loro pensieri, dei loro concetti, dei loro ideali a farli stare male. Per come la vedo io e per come la ragiono io. Ma ovvio che non ho la presunzione di avere tutte le risposte e ammetto di avere dei limiti e più di tanto non si può fare. Però, cavolo. Qui, non si apprezza proprio niente e non si fa un minimo di passo avanti. Mai un po' di gentilezza. Ah, si. Avete sempre la scusa/verità che siete delle vittime e andate comprese. Vi sentite i protagonisti assoluti di un film. E, per carità liberi di pensarla come meglio credete e rispetto il vostro parere. Inoltre, ammetto anche che io certe circostanze in cui sono stata molto male, non le volevo proprio vivere. E, mai mi sarei aspettata che certe cose accadessero proprio a me. Ma ho anche fatto molto lavoro su me stessa e ho voluto condividere con me ciò che ho imparato. Ma se per voi non è così siete liberi, sarà mia cura non rispondere mai più a chi mi ha umiliata pubblicamente con una nonchalance che fa spaventare e a chi non mi ha saputo neanche dire grazie ma saputo solo dire che sto antipatica a tutti perché ho un pensiero che va contro corrente.
Io poi personalmente qui non mi è mai stato antipatico nessuno. Ho cercato di aiutare. Anzi, trovo bello poter crescere insieme e raggiungere un certo grado di profondità. Ma se qui, si vede solo un lato, forse, non è il posto giusto per me. Io qui noto troppa negatività. Poi, stavo pensando riguardo a chi mi ha scritto che i miei messaggi sono come quei blog con l'intento di trovarsi followers io rispondo che non ho mai ma dico mai voluto tutto ciò. Che anzi ci sono stati degli utenti a scrivere certe cose, che io non condividevo per niente, con tutto rispetto, a dire leggi, qui e qua. Io a volte ho letto e non mi hanno lasciato nulla, se non una grande tristezza nel cuore. Con tutto rispetto per chi ha dedicato tempo per il suo lavoro. È stato etichettato come: "persona di grande cultura" che gran titolo. Ma basta semplicemente guardarsi un po' intorno per vedere che non è proprio così. Io ora non voglio dire che la vita è tutta rosa e fiori ma è davvero un postaccio che se tu glielo permetti ti lascia in ginocchio per sempre. Come disse Rocky nel film. Voglio solo dire che uno deve trovare un senso, se vuole stare meglio. E, che quando ci capitano cose belle ci dimentichiamo di un sacco di ingiustizie. Ma va bene, ho capito. Vi fa solo piacere essere trattati male o fare gli schiavi. Con tutto rispetto.
Bene, io ho detto tutto quello che dovevo dirvi. A questo punto non siete più dei novellini. Se avete capito bene, se no, mi dichiaro sconfitta, perché meglio di così non so spiegarvi. Se qualcuno mi criticherà, voglio solo ricordare che nella vita si fa ciò che si può. Per finire, vi ringrazio per le numerose risposte, seppur, qualcuno, con tutto rispetto è andato oltre, ma voglio ringraziare perché mi ha aperto gli occhi e risvegliata e chiedo scusa se ci sono stati fraintendimenti. E, sarà mia cura, non rispondere più ma cercare di fare del bene per chi vuole stare meglio entro i miei limiti.
Buone cose a tutti!
Ps come ripeto non risponderò più ad altre obiezioni perché ormai non siete più dei novellini su come la penso io. Se siete curiosi, fatevi queste letture: "Come ottenere il meglio da sé e dagli altri", "Puoi guarire la tua vita adesso", "metodo anti cancro" e tante belle letture le trovate in liberia o in biblioteca. Se no, continuate così. A me, di sicuro non entra niente in tasca. Di nuovo, buone cose a tutti!


Non credo che qualcuno voglia "criticare", quel che esprimi e mi pare che lo esprimi con eccellenti intenzioni... con concetti condivisibili e non condivisibili, ma ragionevoli e non da abbattere, costruttivi e non volti a demolire la forza e la voglia altrui.

Ripeto, nelle molte parole c'è sempre errore, ma anche in noti e famosi autori, non solo in quel che spieghi tu o tutti noi nel forum. Ci saranno sempre concetti che per qualcuno suoneranno opposti fermamente alle idee personali. Ma non li hai scritti per ferire, ne per fare retorica, piuttosto per aiutare, e a tale scopo vanno apprezzati indipendentemente da quanto si è in grado di applicarli o di condividerli.

Certo che se qualcuno desidera contestare, dare un contro ragionamento costruttivo, sarà da te accettato ed apprezzato, perché il suo fine è arricchire l'argomento con "del suo", con il suo punto di vista basato sulle sue esperienze.
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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Cordis » 01/12/2022, 7:28



Io penso che la depressione sia qualcosa di scelto perché una persona viene dotata di un gran dono: il cervello


È questo l'equivoco: la depressione è una turba affettiva, non del pensiero, come la schizofrenia.
La ragione viene dopo, prima ci stanno le emozioni, e nel depresso sono quelle che sono 'malate': il depresso si sente male DI CONSEGUENZA pensa male, usa male il cervello.
"Reagire", dare una "svolta" ai propri pensieri, è una cosa anche possibile, li per li, ma poi il tempo passa, il depresso CONTINUA a star male, di conseguenza finirà per concludere che tutti i ragionamenti di cui sopra non gli servono a niente. Il che è vero, per un depresso, deve curare le emozioni, non le componenti intellettive.
Con questo non è che voglio deresponsabilizzare chi è depresso, è chiaro che uno deve fare qualcosa per cambiare il proprio stato, ma insistere sull'aspetto razionale serve solo a confondergli le idee anziché a spronarlo.

PER L'AMMINISTRATORE
attenzione che il sito ha dei problemi tecnici, da errori vari in fase di login.
Secondo me potrebbero esserci problemi a livello di hosting....
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Messaggioda Hystèria » 01/12/2022, 11:47



certo, tu ci puoi dire che la depressione è colpa nostra e noi dobbiamo stare zitti ma se ti diciamo che hai poco tatto/sensibilità nell'usare questa frase è umiliante per te e non possiamo dirlo.
Ripeto: capisco e le tue buone intenzioni e il fatto che ci metti tutta positività e le buone intenzioni nel dire quello che dici ma non sempre agisci correttamente. Noi ti argomentiamo con la scienza e la medicina tu ci rispondi con la fede e i buoni propositi. Son proprio due linee di pensiero diverse e non vuol dire che una debba escludere l'altra. Ma ti devi rendere conto che alcune frasi sono dannose e fanno più male che bene. Se è così vero che il tuo intento è quello di fare del bene dovresti venire un pò incontro anche a noi e non solo restare saldamente ancorata sui tuoi principi che ripeto, non sono errati, ma vanno smussati in alcuni punti.
Personalmente alcuni tuoi consigli e risposte mi hanno fatto cosa molto gradita ma se una cosa che dici mi fa stare male non puoi rispondermi con " io le cose le dico così, se voi le recepite male è un problema vostro" perchè allora sì, sei ipocrita e non miri davvero al benessere di terzi ma solo a fare una crociata contro il mondo per validare le tue opinioni.
Poi boh, già il topic di per se parlando di ingratitudine è fallato. Se tu vuoi fare del bene, sinceramente, lo fai perchè è una cosa importante per te e non perchè ti aspetti la validazione dagli altri e che ti dicano sempre "oh grazie, ma quanto sei brava, bella e buona. Meno male che ci sei te che mi hai illuminato il cammino". Sennò mi viene il dubbio tutto questo buonismo da parte tua sia solamente una maschera per venire incontro a una tua profonda insicurezza che cerchi di colmare con la gratitudine che provano gli altri verso di te per farti stare bene con te stessa.
Per ultimo non vedo perchè dovrei risponderti in privato, hai aperto un topic e si risponde al topic.
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Messaggioda Massimiliano89 » 01/12/2022, 12:02



Certo che mi addolora vedere utenti che litigano.
Io comunque più tempo passa, più sulla mia pelle sto capendo che la mia depressione non è affatto una scelta.
Riguardo la fede in Dio, mi dispiace ma la butto nel cesso
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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Malky » 01/12/2022, 12:34



Una persona ti lascia dopo 13 anni di relazione, praticamente scappando di casa e lasciandoti il caos. Persona ingrata.
Una persona medita da tempo di terminare una relazione con un individuo complicato, è la sua prima esperienza di questo tipo. Non esiste un modo semplice per farlo per cui tenta di gestire la situazione come può. Persona coraggiosa.
Una persona decide di scappare di casa perché chi un tempo ha amato è diventato una sofferenza insopportabile, la sua felicità viene meno e sa benissimo che può solo scegliere di infliggere dolore ad entrambi, sapendo che le cose così non potranno migliorare. È necessaria una separazione. Persona saggia.

Sicuramente ci sono studi molto approfonditi sull'argomento. Ritengo che il concetto di ingratitudine, come anche di dono, sia qualcosa di personale. Con i lavori che ho fatto mi è capitato spesso di relazionarmi con persone provenienti da altri paesi. La loro cultura, i loro libri e persino la loro religione non era come credevo. Non che non avessi mai letto niente, ma non potevo comprenderla perché rimanevo nella mia visione: leggevo quelle cose stando seduto nel mio mondo, in cui quelle cose erano "straniere".
La lingua è molto complessa, ha tante sfumature e credo che in generale pochi vogliano mettersi nell'ottica di chi parla o ascolta. Da esterno mi pare (e probabilmente sarà parso anche a voi) che le persone dicessero cose abbastanza sensate da entrambi i lati, ma che tuttavia, pur avendo entrambi una dose di ragione, negassero un possibile compromesso di vedute. L'ingratitudine può essere paura, un disagio che difficilmente si riesce a spiegare, un desiderio di essere vittime o uno sprone per andare avanti. Secondo me, se limitiamo la parole ad un contesto minimo, per quanto tutto sia cominciato da quel contesto, ignoriamo tutti gli anni che ha vissuto l'interloquito, generalizzando e sminuendo l'individuo ad un singolo evento.
Vi inviterei a non pensare male di queste parole, sono solo un'espressione. Non sto dicendo che qualcuno lo sta facendo, volontariamente o meno, sto rispondendo alla domanda del topic.
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Cosa ne pensate dell'ingratitudine?

Messaggioda Cordis » 01/12/2022, 12:56



Ma guardate che questa discussione è positiva, va bene che si discuta e ci si confronti su argomenti del genere ed è accettabile anche che qualcuno ne soffra (dico questo perché qui non ho letto nessuno scrivere cattiverie ne mostrare odio), perché ciò è nutriente, si rischia perfino di imparare qualcosa di nuovo su di se :)
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