La solitudine al maschile. Rimedi?

Pensare di non aver nessuno con cui scambiare due chiacchiere

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda ClaudiaK » 12/01/2025, 12:22



Prendo spunto dalle tante occasioni in cui sento ragazzi e uomini lamentare con avvilimento l'idea di non aver nessuno con cui scambiare due parole davanti a un caffè o a una birra.
Me ne arrriva tutta la comprensibilissima tristezza, e mi viene spontaneo chiedermi e chiedere se è proprio detto che non ci siano rimedi.
Ultima premessa: ho precisato di riferirmi al maschile, perchè non avrei dubbi sul fatto che noi donne siamo per natura più inclini alla socializzazione, e come diceva la Ferilli in uno spot pubblicitario "a noi quanto ce piace de chiacchierà" :lol:
Sta di fatto che anche alla più timida e riservata delle nostre bisnonne casalinghe...bastava chiedere mezza cipolla alla vicina di casa per aprire contatti che poi potevano diventare anche vere Amicizie nel tempo.
Ma poi, anche parlando di oltre 100 anni fa, le occasioni di "aggregazione" che venivano valorizzate da questo specifico femminile erano...praticamente tutte le occasioni in cui le donne uscivano da casa : dai mercati delle erbe sulle piazze, ai lavatoi pubblici, alle parrocchie, ecc.ecc.

Sono convinta che al maschile non sia mai stato così "facile", proprio per l'assai minore inclinazione maschile ad "aprirsi" al proprio simile.
E' come se al maschile ci sia sempre stata la pregiudiziale di aggregarsi intorno ad un interesse oggettivo e condiviso (politico, sportivo, intellettuale, ludico, ecc.) ...e proprio per rifuggire istintivamente da ogni "intimismo confidenziale".

E' però altrettanto vero che (al maschile) i luoghi di questa "aggregazione filtrata dal comune interesse oggettivo" (= stare in compagnia pur senza potersi dire Amici) sono sempre esistiti , e come c'erano gli esclusivissimi "circolo della caccia" o "circolo del bridge" o "caffè letterario"...ugualmente c'erano (per dire) le benemerite "osterie" prima e i "bar sport" poi...
Cioè c'erano quei luoghi in cui si poteva entrare per consumare un caffè o una "ombretta de vin"...e bastava "dare chiacchiera" sulla qualunque (o sentirsela dare) per entrare in quella lieve sintonia che i giorni dopo faceva rientrare con piacere in quel luogo, fino a sviluppare relazioni umane degne di questo nome.

MA...per favore ditemi se sbaglio...a me sembra che questi luoghi esistano anche oggi, e che forse si sono persino moltiplicati!
Onestamente non frequento pub forse dai miei 25 anni, e li ho sempre frequentati in comitive amicali, quindi non ne so altro.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città sono moltissime le attività di somministrazione di cibi e bevande...che sono di una freddezza assoluta e sembrano aspirare più che algidamente (e a prezzi da emiro) al livello "Doney , Via Veneto". Hanno il loro ruolo e lo conferma il loro mercato, quando c'è.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città e paesi i bar "classici, all'antica" chiudono quasi tutti all'ora di cena, onde evitare scorribande delinquenziali di ogni sorta.
Da fumatrice, però, entro spessissimo in bar-tabaccherie (di vecchio stampo e MOLTO successo) in cui vedo la serena "stanzialità" di uomini (e anche donne) che vi si ritrovano pressochè quotidianmente e senza biogno di alcun appuntamento, perchè in quei luoghi hanno fatto aggregazione...che so...anche solo partendo dal commentare una bevanda, oppure una partita a carte, oppure un torneo amatoriale di biliardo, o....molto più spesso...anche commentando le estrazioni di quelle lotterie con estrazioni continue in tempo reale... o addirittura le partite alle "macchinette" di questo o quell'avventore...

Non so, ma nel mio niente capisco benissimo che suggerimenti tipo "fai volontariato, oppure iscriviti in palestra, oppure iscriviti a qualche associazione" possa fare un effetto respingente a quanti non avessero nè il tempo e nè la voglia di FINGERSI interessati a queste attività.
Però non capisco come sia possibile NON riprendere il bandolo dello scambio umano neanche attraverso situazioni basiche come quelle di cui ho parlato.
Molto spesso non occorre neanche "saper attaccare bottone", perchè sono gli altri che lo attaccano...
E vale sempre che importante è cominciare, e che poi "da cosa nasce cosa" , SE NON CI CHIUDIAMO NOI PER PRIMI..

:hug:
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Messaggioda Lanoia » 12/01/2025, 15:04



Quando si è ragazzi è più facile fare amicizia e uscire e aggregarsi per divertirsi. In età adulta si diventa più aridi, ci si chiude di più in sé, e ognuno pensa ai cavoli suoi e purtroppo al suo ego.
Quando condividi la vita con una donna poi gran parte delle cose le decide lei...gli amici quei pochi rimasti te li cancella dalla rubrica perché sennò pianta grane se vuoi uscire da solo con loro...
Guarda ti dirò, la solitudine non è brutta come sembra e se uno vuole un amicizia deve solo scendere dal piedistallo e adeguarsi ad altri non che pensa solo a se stesso...la gente ti rispetta e ti valorizza per ciò che fai anche per gli altri, per il carattere e per la voglia di metterti in gioco esempio andare in palestra è già un impegno e un modo per aprirsi e fare nuove conoscenze... questo vale per maschi e femmine...
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Messaggioda DanyDuck » 12/01/2025, 20:14



Per quanto mi riguarda posso dirti che rispetto a quando ero giovane ora nella città dove vivo è cambiato un po' tutto, non ci sono più i bar ed i pub che frequentavo ed al loro posto ci sono altri locali con altra gente, quindi è diventato arduo trovare qualcuno con cui scambiare due parole davanti ad un caffè od una birra, i miei vecchi amici o non escono più, oppure hanno direttamente cambiato città, sul discorso tabaccherie non avendo mai fumato non saprei dirti perchè per ovvi motivi non le ho mai frequentate. Poi sul discorso di "saper attaccar bottone" confesso che causa timidezza sono sempre stato abbastanza impedito, l'unico luogo dove di solito riesco a scambiare qualche parola con sconosciuti è ad i concerti, solo che mi capita sempre di fare conoscenza con persone che arrivano da altre città, quindi finito il concerto ci si saluta e non ci si rivede più! :bye:
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Messaggioda ClaudiaK » 12/01/2025, 23:11



DanyDuck ha scritto:Per quanto mi riguarda posso dirti che rispetto a quando ero giovane ora nella città dove vivo è cambiato un po' tutto, non ci sono più i bar ed i pub che frequentavo ed al loro posto ci sono altri locali con altra gente, quindi è diventato arduo trovare qualcuno con cui scambiare due parole davanti ad un caffè od una birra, i miei vecchi amici o non escono più, oppure hanno direttamente cambiato città, sul discorso tabaccherie non avendo mai fumato non saprei dirti perchè per ovvi motivi non le ho mai frequentate. Poi sul discorso di "saper attaccar bottone" confesso che causa timidezza sono sempre stato abbastanza impedito, l'unico luogo dove di solito riesco a scambiare qualche parola con sconosciuti è ad i concerti, solo che mi capita sempre di fare conoscenza con persone che arrivano da altre città, quindi finito il concerto ci si saluta e non ci si rivede più! :bye:



Sì. tutto sicuramente verissimo. ;)
Però neanche possiamo pensare (o mitizzare) tutto quel che "fu" e credere che...finito quello...sia il vuoto cosmico ! Dai, su :hug:

Anche la timidezza...lo so che è un problemaccio malefico, e lo dico da ex timidissima parossistica.
Però...vita mi ha insegnato che...GIURO...se "osiamo" esprimerci senza castrarci da soli...ben difficilmente qualcuno ci "castrerà", e magari saranno anche in parecchi ad apprezzare il nostro esprimerci... ;)

:hug:
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Messaggioda DanyDuck » 13/01/2025, 19:58



ClaudiaK ha scritto:
Sì. tutto sicuramente verissimo. ;)
Però neanche possiamo pensare (o mitizzare) tutto quel che "fu" e credere che...finito quello...sia il vuoto cosmico ! Dai, su :hug:

Anche la timidezza...lo so che è un problemaccio malefico, e lo dico da ex timidissima parossistica.
Però...vita mi ha insegnato che...GIURO...se "osiamo" esprimerci senza castrarci da soli...ben difficilmente qualcuno ci "castrerà", e magari saranno anche in parecchi ad apprezzare il nostro esprimerci... ;)

:hug:


Sono perfettamente concorde su quello che hai scritto, il fatto è come cercare di riempire almeno in parte "il vuoto", come già detto intorno a me non esistono più i posti che frequentavo e la gente che li frequentava, ora ci sono solitamente persone più giovani e spesso neanche della mia nazionalità, poi penso sia anche un po' una questione di zona, ovvero dalle mie parti le persone tendono ad essere più chiuse e starsene per i fatti loro (specialmente dai 45/50 anni in avanti), in altre zone come ad esempio l'Emilia Romagna sono già più predisposti ad uscire e fare nuove conoscenze.
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Messaggioda VeraVita » 13/01/2025, 21:12



ClaudiaK ha scritto:Prendo spunto dalle tante occasioni in cui sento ragazzi e uomini lamentare con avvilimento l'idea di non aver nessuno con cui scambiare due parole davanti a un caffè o a una birra.
Me ne arrriva tutta la comprensibilissima tristezza, e mi viene spontaneo chiedermi e chiedere se è proprio detto che non ci siano rimedi.
Ultima premessa: ho precisato di riferirmi al maschile, perchè non avrei dubbi sul fatto che noi donne siamo per natura più inclini alla socializzazione, e come diceva la Ferilli in uno spot pubblicitario "a noi quanto ce piace de chiacchierà" :lol:
Sta di fatto che anche alla più timida e riservata delle nostre bisnonne casalinghe...bastava chiedere mezza cipolla alla vicina di casa per aprire contatti che poi potevano diventare anche vere Amicizie nel tempo.
Ma poi, anche parlando di oltre 100 anni fa, le occasioni di "aggregazione" che venivano valorizzate da questo specifico femminile erano...praticamente tutte le occasioni in cui le donne uscivano da casa : dai mercati delle erbe sulle piazze, ai lavatoi pubblici, alle parrocchie, ecc.ecc.

Sono convinta che al maschile non sia mai stato così "facile", proprio per l'assai minore inclinazione maschile ad "aprirsi" al proprio simile.
E' come se al maschile ci sia sempre stata la pregiudiziale di aggregarsi intorno ad un interesse oggettivo e condiviso (politico, sportivo, intellettuale, ludico, ecc.) ...e proprio per rifuggire istintivamente da ogni "intimismo confidenziale".

E' però altrettanto vero che (al maschile) i luoghi di questa "aggregazione filtrata dal comune interesse oggettivo" (= stare in compagnia pur senza potersi dire Amici) sono sempre esistiti , e come c'erano gli esclusivissimi "circolo della caccia" o "circolo del bridge" o "caffè letterario"...ugualmente c'erano (per dire) le benemerite "osterie" prima e i "bar sport" poi...
Cioè c'erano quei luoghi in cui si poteva entrare per consumare un caffè o una "ombretta de vin"...e bastava "dare chiacchiera" sulla qualunque (o sentirsela dare) per entrare in quella lieve sintonia che i giorni dopo faceva rientrare con piacere in quel luogo, fino a sviluppare relazioni umane degne di questo nome.

MA...per favore ditemi se sbaglio...a me sembra che questi luoghi esistano anche oggi, e che forse si sono persino moltiplicati!
Onestamente non frequento pub forse dai miei 25 anni, e li ho sempre frequentati in comitive amicali, quindi non ne so altro.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città sono moltissime le attività di somministrazione di cibi e bevande...che sono di una freddezza assoluta e sembrano aspirare più che algidamente (e a prezzi da emiro) al livello "Doney , Via Veneto". Hanno il loro ruolo e lo conferma il loro mercato, quando c'è.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città e paesi i bar "classici, all'antica" chiudono quasi tutti all'ora di cena, onde evitare scorribande delinquenziali di ogni sorta.
Da fumatrice, però, entro spessissimo in bar-tabaccherie (di vecchio stampo e MOLTO successo) in cui vedo la serena "stanzialità" di uomini (e anche donne) che vi si ritrovano pressochè quotidianmente e senza biogno di alcun appuntamento, perchè in quei luoghi hanno fatto aggregazione...che so...anche solo partendo dal commentare una bevanda, oppure una partita a carte, oppure un torneo amatoriale di biliardo, o....molto più spesso...anche commentando le estrazioni di quelle lotterie con estrazioni continue in tempo reale... o addirittura le partite alle "macchinette" di questo o quell'avventore...

Non so, ma nel mio niente capisco benissimo che suggerimenti tipo "fai volontariato, oppure iscriviti in palestra, oppure iscriviti a qualche associazione" possa fare un effetto respingente a quanti non avessero nè il tempo e nè la voglia di FINGERSI interessati a queste attività.
Però non capisco come sia possibile NON riprendere il bandolo dello scambio umano neanche attraverso situazioni basiche come quelle di cui ho parlato.
Molto spesso non occorre neanche "saper attaccare bottone", perchè sono gli altri che lo attaccano...
E vale sempre che importante è cominciare, e che poi "da cosa nasce cosa" , SE NON CI CHIUDIAMO NOI PER PRIMI..

:hug:


Scusami, se mi intrometto.. ma io per esempio che sono donna, ti posso dire che sono molto sola. Se non fosse per mia mamma e le sorelle oppure qualche rapporto lavorativo, amicizie online o comprare qualcosa non ho altre occasioni per parlare con qualcuno. In base alla mia più modesta esperienza di vita (per me perché gli altri li ho visti avere amicizie o altro) le persone vengono da te se hanno un interesse e non perché spinte dalla voglia di conoscerti. In particolare gli uomini. Se non hanno passioni o qualcosa che li renda speciali o anche solo interessanti verranno visti come essere insignificanti privi di valore (anche se non lo sono perché tutti hanno un valore). Io per esempio sono sempre sola perché vengo vista come una persona problematica. In passato mi dicevano pure che avevano cercato di essermi amica ma di non avermi compresa. Sono venuta anche a sapere che alcuni mi definiscono una sfortunata. Quindi, secondo me, non è tanto non aver occasione per parlare. Di sicuro quelle ci sono. Secondo me, è più profonda la cosa. Nel senso è bello costruirsi qualcosa che duri in eterno anche quando non ci sono più. È bello avere un amico che quando ho un problema lo posso chiamare e mi aiuta. È bello poter parlare e sentirmi compreso e apprezzato. È bello quando qualcuno si ricorda del tuo compleanno o ti fa gli auguri per le feste. O, ti chiede di mangiare qualcosa insieme e ti fa dei regali. Non so, magari sono cose superficiali. Ma a me i rapporti di oggi sembrano più di interesse che altro. Poi, che ne so. Quei tempi in cui nessuno aveva niente mi sembrano belli passati. Oggi, come oggi si vuole sempre di più e dare il meno possibile. O, se si fa qualcosa per qualcuno si vuole il proprio torna conto personale. Poi, stavo leggendo le risposte di qualcuno dove si scrive che quando due si sposano le decisioni le prende la moglie. Se penso alla mia di famiglia. Le decisioni le prendeva mio padre! Con tutto che era mia mamma a portare lo stipendio a casa e con tutto che era tutto di mia madre! Mia madre che desiderava solo un uomo che l'amasse e non voleva niente si è ricreduta. Insomma, se ho ben inquadrato la domanda, mi sembra di dirti che il problema non è nè maschile e nè femminile. Quanto una mentalità sbagliata della società (secondo me). Anche questa tua domanda mi è piaciuta e ti ringrazio ^^
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VeraVita
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Messaggioda Lanoia » 13/01/2025, 21:55



Il mio era un discorso generico ovviamente...comunque conta quello che fai per gli altri...se non fai nulla non puoi pretendere che gli altri ti chiamino per uscire, ti facciano gli auguri al tuo compleanno... sennò vivi di aspettative...
Chi ti dà dello sfortunato ergo sfigato è colui che non ha alcuna intenzione di esserti amico ma vuole solo umiliarti perché ti considera meno di zero o perché non conti nulla...
Ma non è vero che la solitudine la patiscono solo gli uomini... abbiamo esempio di varie donne anche qui, in questo forum!
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Lanoia
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Messaggioda Navigator63 » 13/01/2025, 23:56



ClaudiaK ha scritto:Sono convinta che al maschile non sia mai stato così "facile", proprio per l'assai minore inclinazione maschile ad "aprirsi" al proprio simile.
E' come se al maschile ci sia sempre stata la pregiudiziale di aggregarsi intorno ad un interesse oggettivo e condiviso (politico, sportivo, intellettuale, ludico, ecc.) ...e proprio per rifuggire istintivamente da ogni "intimismo confidenziale".

Hai toccato un punto dolente, che credo tocchi la maggioranza degli uomini: la difficoltà ad aprirsi e comunicare sul piano emotivo / affettivo, cosa che alle donne viene più facile (anche se non x tutte).

Credo che sia in parte innato, ed in parte culturale (agli uomini viene insegnato a "fare i duri", tenere tutto dentro, stringere i denti e risolvere i problemi di tutti, senza lamentarsi).
Secondo me è uno dei motivi per cui la maggioranza dei suicidi è maschile: se tieni tutto dentro è più facile che arrivi a non farcela più.

Sul fatto della socializzazione, è vero che molte forme che funzionavano in passato (il bar, la bocciofila, attività di quartiere...) oggi sono ridotte o sparite.
Ma forse la differenza più grande è che 50 anni fa la vita sociale girava molto più intorno alla famiglia, e le famiglie erano anche più numerose, per cui si era abituati ad avere sempre intorno qualcuno. Poca privacy ma molta più compagnia. :)

Con gli anni invece (dagli '80 in poi?) abbiamo sviluppato esistenze molto più incentrate sull'individuo, ed anche quando due si sposano i figli sono zero o pochi, e si è tutti più indaffarati per cui i contatti sociali sono frammentati e frettolosi. Non mi sembra che, oggi, molti parlino (per averlo conosciuto) del calore della famiglia. :mmm2:

Soluzioni non ne ho.
Anch'io, fuori dalle relazioni di coppia, raramente riesco ad allacciare amicizie (forse perché sono molto selettivo). :dunno:

Certo è che il problema è epidemico. Proprio oggi leggevo dell'esistenza di amici o partner basati su AI, fenomeno a quanto pare in espansione. :wow:
E' un curioso paradosso: abbiamo superato gli otto miliardi... eppure ci sentiamo sempre più soli. :mmm2:
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Messaggioda Romoletto » 14/01/2025, 0:54



I miei disagi che durano da oltre 20 anni con cui non convivo benissimo non mi hanno aiutato ad avere una vita sociale, uscire quando si sta male con una persona non è semplice ancora di più se si tratta di un gruppo di persone che non comprendono il mio stato d'animo.

Con il tempo ho perso tutte le persone con cui uscivo e che cercavo di frequentare, molti di loro non hanno mai tentato di comprendermi e di capire cosa stavo vivendo.

Molte persone che ho conosciuto in passato mi hanno deluso profondamente e non ho più tanta fiducia nel confrontarmi e aprirmi con qualcuno, mi sembra che non ho mai ricevuto quanto ho dato, inoltre alcune mie confidenze sono state usate per denigrarmi.

A volte mi sono sentito in colpa per tutte questi sviluppi e mi sentivo impotente, forse per questo ed altri motivi ho deciso di non mettermi più in gioco e di non rischiare più di soffrire perchè per diverse cose non posso permettermi dei rapporti superficiali.

Da molti anni pur vivendo a Roma una grande città le mie poche uscite sono spesso in solitudine, indubbiamente non è piacevole non confrotarsi con nessuno ma non posso pretendere altro.

Alla mia età e con il mio stato di salute non è semplice conoscere nuove persone quando uno è più giovane ha molte più possibilità, come la scuola, il catechismo, lo sport, le comitive di amici, il militare o il servizio civile ecc...

A volte vorrei uscire anche per poco per due chiacchiere davanti ad un caffè o ad una birra ma con chi?

Poi se penso alle mie limitazioni penso che forse è meglio cosi e mi consolo con un libro, con la musica, con la radio, con un bel film e vado avanti cosi cercando di essere felice per quello che ho e per l'affetto della mia famiglia.
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Messaggioda Cordis » 14/01/2025, 2:20



Insomma, secondo me tutto il discorso ha senso fino a un certo punto, se parliamo di solitudine come problema (cioè che l'individuo in questione la vive male) che si protrae nel tempo per anni, mi pare chiaro che non è che sia la solitudine IL problema, ma un sintomo (probabilmente nemmeno il più grave) del "problema".
Qui ci sono persone che desiderano o hanno desiderato morire, la rinuncia al "riprendere il bandolo dello scambio umano" è già qualcosa di molto (ma molto) più soft...
Poi possiamo discutere di come vivere meglio, ma a uno che ha problemi nei rapporti sociali non è che gli si può dire: "falli sparire!", perché non è un mago.
Possibile che i rapporti sociali non risultino nemmeno piacevoli, che siano faticosi (prendono più energie di quelle che restituiscono) e che percio non siano neanche così tanto ambiti.
Se quello lo predi e lo schiaffi in mezzo ad una folla di felicioni espansivi quello ne esce solo come ci è entrato.
E questo vale al maschile, ma anche al femminile.
Oltretutto anche le soluzioni che eventualmente troviamo noi, sono qualcosa di relativo a noi stessi: se anche io conoscessi uno che riconosco avere gli stessi identici problemi che posso avere avuto in passato, probabilmente non potrei far niente per farglieli passare, perché potrei usare solo le parole e le parole non bastano.(sempre ammesso che servano).

Soluzioni?
L'importante è non menarsela!
E non è solo una battuta... il cambiamento richiede tempo e fatica (e buco di c*lo), preoccuparsene non è detto che aiuti.

E sia chiaro che considero solo positivo il fatto di parlare dei propri problemi qui sul forum.


vado avanti cosi cercando di essere felice per quello che ho e per l'affetto della mia famiglia.


Aaah, questa è saggezza eh! E non è nemmeno scontato, mica tutti hanno famiglia (o magari ce l' hanno ma ne ricavano poco affetto).
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