Me ne arrriva tutta la comprensibilissima tristezza, e mi viene spontaneo chiedermi e chiedere se è proprio detto che non ci siano rimedi.
Ultima premessa: ho precisato di riferirmi al maschile, perchè non avrei dubbi sul fatto che noi donne siamo per natura più inclini alla socializzazione, e come diceva la Ferilli in uno spot pubblicitario "a noi quanto ce piace de chiacchierà"

Sta di fatto che anche alla più timida e riservata delle nostre bisnonne casalinghe...bastava chiedere mezza cipolla alla vicina di casa per aprire contatti che poi potevano diventare anche vere Amicizie nel tempo.
Ma poi, anche parlando di oltre 100 anni fa, le occasioni di "aggregazione" che venivano valorizzate da questo specifico femminile erano...praticamente tutte le occasioni in cui le donne uscivano da casa : dai mercati delle erbe sulle piazze, ai lavatoi pubblici, alle parrocchie, ecc.ecc.
Sono convinta che al maschile non sia mai stato così "facile", proprio per l'assai minore inclinazione maschile ad "aprirsi" al proprio simile.
E' come se al maschile ci sia sempre stata la pregiudiziale di aggregarsi intorno ad un interesse oggettivo e condiviso (politico, sportivo, intellettuale, ludico, ecc.) ...e proprio per rifuggire istintivamente da ogni "intimismo confidenziale".
E' però altrettanto vero che (al maschile) i luoghi di questa "aggregazione filtrata dal comune interesse oggettivo" (= stare in compagnia pur senza potersi dire Amici) sono sempre esistiti , e come c'erano gli esclusivissimi "circolo della caccia" o "circolo del bridge" o "caffè letterario"...ugualmente c'erano (per dire) le benemerite "osterie" prima e i "bar sport" poi...
Cioè c'erano quei luoghi in cui si poteva entrare per consumare un caffè o una "ombretta de vin"...e bastava "dare chiacchiera" sulla qualunque (o sentirsela dare) per entrare in quella lieve sintonia che i giorni dopo faceva rientrare con piacere in quel luogo, fino a sviluppare relazioni umane degne di questo nome.
MA...per favore ditemi se sbaglio...a me sembra che questi luoghi esistano anche oggi, e che forse si sono persino moltiplicati!
Onestamente non frequento pub forse dai miei 25 anni, e li ho sempre frequentati in comitive amicali, quindi non ne so altro.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città sono moltissime le attività di somministrazione di cibi e bevande...che sono di una freddezza assoluta e sembrano aspirare più che algidamente (e a prezzi da emiro) al livello "Doney , Via Veneto". Hanno il loro ruolo e lo conferma il loro mercato, quando c'è.
Poi vedo benissimo che nelle nostre città e paesi i bar "classici, all'antica" chiudono quasi tutti all'ora di cena, onde evitare scorribande delinquenziali di ogni sorta.
Da fumatrice, però, entro spessissimo in bar-tabaccherie (di vecchio stampo e MOLTO successo) in cui vedo la serena "stanzialità" di uomini (e anche donne) che vi si ritrovano pressochè quotidianmente e senza biogno di alcun appuntamento, perchè in quei luoghi hanno fatto aggregazione...che so...anche solo partendo dal commentare una bevanda, oppure una partita a carte, oppure un torneo amatoriale di biliardo, o....molto più spesso...anche commentando le estrazioni di quelle lotterie con estrazioni continue in tempo reale... o addirittura le partite alle "macchinette" di questo o quell'avventore...
Non so, ma nel mio niente capisco benissimo che suggerimenti tipo "fai volontariato, oppure iscriviti in palestra, oppure iscriviti a qualche associazione" possa fare un effetto respingente a quanti non avessero nè il tempo e nè la voglia di FINGERSI interessati a queste attività.
Però non capisco come sia possibile NON riprendere il bandolo dello scambio umano neanche attraverso situazioni basiche come quelle di cui ho parlato.
Molto spesso non occorre neanche "saper attaccare bottone", perchè sono gli altri che lo attaccano...
E vale sempre che importante è cominciare, e che poi "da cosa nasce cosa" , SE NON CI CHIUDIAMO NOI PER PRIMI..
