VeraVita ha scritto:Però in base alla mia esperienza non è stato così. Nel mio caso specifico, se io ho fatto del male ne ho sempre sofferto e ho sempre cercato di fare del mio meglio per rimediare. Mentre chi a me ha fatto del male ha sempre detto che non era vero, che non si ricordava e tutto un gran blah e blah.
Tieni conto che spesso chi fa del male sa di farlo, ma preferisce raccontarsi storie o giustificarsi perché questo gli reca sollievo.
Oppure negano per diminuire il proprio senso di colpa.
Ma, sotto sotto, sanno di aver agito male e si sentono male di conseguenza. Magari non a livello di stracciarsi le vesti, però non sono certo sereni o in pace con se stessi.
Uno dei bisogni più potenti che tutti abbiamo, è quello di
avere una buona opinione di se stessi.
E' per questo che tanti non ammettono di aver sbagliato, negano o si aggrappano a delle frottole: sono tutte strategie per mantenere un'opinione almeno decente di sé. E' uno dei motivi principali per cui le persone usano i meccanismi di difesa psicologica (già tratteggiati da Freud: rimozione, negazione, razionalizzazione, ecc.).
Però, per quanto si inventino storie, una parte della loro mente sa benissimo che si sono comportati male.
Per cui costoro difficilmente vivono davvero sereni o in pace - anche se si mostrano agli altri in tal modo.