LA SOLITUDINE DENTRO

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Irishmusic » 28/01/2014, 10:30



A volte la solitudine non è il risultato di una reale condizione sociale, ma può essere una condizione psicologica. Questa è la mia storia.
Premetto che, a detta delle persone che mi conoscono, sono una persona simpatica e divertente, che sa stare con gli altri e sa anche essere “casinista”, ma per me le relazioni interpersonali sono sempre state un problema a causa della mia timidezza ed insicurezza, con cui combatto ogni giorno.
Nasco in una città di mare con un’importante storia alle spalle. La mia vita scorre felicemente fino a quando inizio a frequentare la scuola media. Ho sempre considerato quel periodo il medioevo della mia vita, mi sembrava di essermi calato nella piena oscurità. A scuola ero anche oggetto di bullismo, non avevo amici e dovunque andassi mi sentivo emarginato. L’unica persona che consideravo mio amico un giorno mi ha detto “forse è meglio se iniziamo a frequentare altre persone”. Quando sono andato al liceo mi sono sentito un po’ rinascere ed in effetti i primi anni sono riuscito ad instaurare dei rapporti di amicizia anche forti con i miei compagni di classe, che anzi sono stati direi i miei primi veri amici, ma ho fatto appena in tempo ad assaporare questa felicità, che tutto è cambiato perché sono ho perso l’anno e ho docuto cambiare classe, poi scuola e ci siamo un po’ persi di vista. Quindi sono di nuovo finito nel vortice dei tentativi di integrazione falliti, con l’angoscia di andare a scuola non solo per lo studio, ma anche per le persone che dovevo incontrare e l’ansia di non sapere con chi parlare nell’intervallo. Perché devo dire che tentare di entrare a fare parte di gruppi già formati è una “mission impossible”! Avevo veramente voglia di andare via da tutto e da tutti per ricominciare una nuova vita.
Finalmente il liceo è giunto alla fine! Mi iscrivo all’università e qui incomincia il periodo più bello ed entusiasmante della mia vita, dove forse ho capito chi veramente fossi e sono riuscito ad apprezzarmi di più. Questo lo devo soprattutto al fatto di avere conosciuto delle persone stupende, che mi hanno saputo valorizzare, che hanno creduto in me, mi hanno visto dentro e mi hanno apprezzato per come ero, oltre che volermi davvero bene. Mi hanno reso anche più forte e questo non me lo potrò mai dimenticare. Abbiamo condiviso un sacco di esperienze, viaggi, gioie e dolori. Eravamo perfettamente in sintonia, ci piaceva fare le stesse cose e mi sentivo finalmente a casa. Tutto bene direte… e invece la vita mi sveglia sempre sul più bello. Purtroppo il percorso universitario finisce e la gente incomincia ad andare via per lavoro, compreso me. In realtà decisi di andare via non solo per lavoro, ma per seguire quello che credevo fosse l’amore della mia vita. Nonostante all’epoca pensassi davvero che fosse così, andare via dalla mia città sentivo comunque che sarebbe stata dura. Ricordo ancora quando una delle ultime sera prima di partire stavo tornando verso casa sulla mia vespa. Vedevo il sole rifrangersi sul mare nelle ultime ore del giorno e pensai che mi sarebbe mancato terribilmente quel posto, che dopo tanti anni avevo imparato ad amare. E ricordo ancora quando telefonai al mio più caro amico, dicendogli che sarei partito. Sentii una grande desolazione e sconforto dall’altra parte della cornetta e la fine di un’epoca.
Così iniziai la mia nuova vita a più di 300 km dalla mia città, in un paesino di campagna, a 30 km da un piccolo comune di provincia, con i problemi legati al lavoro che faticavo a trovare e una nuova solitudine. Sì, perché la maggior parte del giorno lo passavo fuori per lavoro con un vecchio ingegnere logorroico, tornavo a casa tardi e andavo dalla mia compagna, che lavorava nell’attività turistica di famiglia, per poi andare a dormire in una grande casa circondato dai suoi familiari. Non uscivamo mai, non vedevamo mai nessuno e spesso stavo ad aspettarla nella struttura della sua attività. Con l’unica amica che aveva la mia compagna, ben presto i rapporti si fecero sempre più radi fino a scomparire. Nonostante qualche momento di sconforto, cercavo di essere positivo, dicendomi che era l’inizio e bisognava avere pazienza, poi le cose sarebbero migliorate e avremmo avuto più tempo per noi stessi e avremmo potuto fare un po’ delle cose che facevamo prima, magari viaggiare. Passano gli anni e mettiamo anche su famiglia. Il giorno lavoravo e la sera la passavo quasi sempre a casa da solo con i bambini, per non parlare dei weekend, dove mi destreggiavo tra casa e attività turistica. Ma la vita andava avanti, perché quando hai famiglia ci sono sempre tante cose da fare. Tutti i miei tentativi si socializzazione sono stati osteggiati dalla mia compagna, che non sente il bisogno di crearsi delle amicizie al di fuori della sua famiglia. Poi è accaduto un fatto grave al mio lavoro, che non starò a spiegarvi qui, che mi ha sconvolto la vita e mi ha fatto mettere in discussione tutto. Insomma, alla fine mi sono anche trovato senza lavoro e stando a casa, mi sono reso conto di quanto IO sia veramente solo e che in tutti questi anni sono sempre stato ad aspettare qualcosa che non è mai arrivato. Io sto bene con me stesso e a volte preferisco stare da solo, ma mi mancano i miei vecchi amici, le serate che passavamo insieme senza annoiarci mai, la condivisione di idee e progetti. E poi c’era una cosa che mi manca tantissimo e che mi sono accorto essere l’unica cosa che dà un senso alla mia vita: facevamo musica, non importa come, ma la facevamo e io mi sentivo realizzato. Ora, invece, a parte i miei figli ovviamente, sono circondato da persone con cui sento di avere poco in comune, che non mi comprendono, con cui non posso parlare liberamente dei miei interessi e delle mie idee. Ogni tanto suono il mio piano in solitudine, sentendo di essere più una scocciatura. Non riesco ancora a rassegnarmi all’idea di quello che ho perso andando via dalla mia città, perché sento che non lo ritroverò mai più e resterò “solo dentro” per tutta la vita. Questo peso mi accompagna ogni giorno e ogni tanto mi sento così disperato che vorrei farla finita, ma poi penso ai miei figli e vado avanti solo per loro.

Voglio dare un abbraccio virtuale a tutti voi del forum e lasciarvi un pezzo di una canzone dei REM, che secondo me potrebbe rendere un po’ lo spirito di questo forum:

When the day is long and the night, the night is yours alone,
When you're sure you've had enough of this life, well hang on
Don't let yourself go, everybody cries and everybody hurts sometimes

Quando il giorno è lungo e la notte,la notte è solo tua,
Quando sei sicuro che ne hai avuto abbastanza di questa vita,resisti
Non lasciarti andare,tutti piangono e tutti soffrono a volte


Titolo: Everybody hurts
Guarda su youtube.com
  • 0

Irishmusic
Nuovo Amico Virtuale
 
Stato:
Messaggi: 8
Iscritto il: 26/01/2014, 15:59
Località: Siena
Genere: Maschile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Royalsapphire » 28/01/2014, 17:59



Ciao IrishMusic,

è bella la tua vita!
Scuole medie difficili, al liceo la bocciatura. Ma tu vai avanti. All'univerisità ti fai dei buoni amici con cui ti svaghi tutto il tempo. Poi il lavoro, la solitudine, i familiari della tua compagna. I figli. La gabbia! Ed eccoti qua!
E' una vita vissuta! E' per questo che è bella!
Dai tempi in cui venivi seviziato dai bulli, vedi dove sei arrivato: a farti una famiglia! Puoi scommettere che tra quei ragazzini che ti bullavano, molti di loro oggi non sono ancora genitori, non hanno ancora la compagna della vita e forse non hanno nemmeno amicizie vere!
Ad ogni modo, nonostante quello che hai, una famiglia e dei figli (il che ti rendono l'uomo più ricco del mondo), ti senti in gabbia e hai persino pensato alla morte. E il motivo? - Che ti mancano gli amici!
Cioè hai dei figli e una moglie e tu pensi alla morte perché ti mancano gli amici!
Qui è logico che c'è qualcosa che non va, qualcosa al di là dei tuoi amici. Penso sia il tuo livello di stress che ha toccato vette altissime! Sei così stressato che tiri avanti passivamente, che i tuoi figli non ti danno gioia a sufficienza, e così anche tua moglie!
Logico che, se il tuo stress è così alto, tutto ciò che ti piaceva poco ora diventa quasi insopportabile: lo stare con familiare con cui non hai a che spartire, può farti sentire nel bel mezzo di una grossa perdita di tempo.
Rimpiangi i tuoi amici non tanto perché erano amici tuoi, non tanto per le cose che facevate insieme, quanto perché vi rilassavate!!! Insieme suonavate, insieme facevate gli scemi, etc etc. Ora invece, loro non ci sono, ma quel che ti distrugge è che tu non fai più nulla di bello per te stesso. Allevi i tuoi figli. Porti i soldi a casa. La tua vita finisce qui. Anzi no, peggio. La tua vita si riempie anche di quel tempo buttato insieme a gente con cui fai cose che non ti interessano minimamente. E tutto questo è stress.
Anche se tua moglie non vuole aprire gli orizzonti ad altre conoscenze che non siano la famiglia, che ostacolo rappresenta per te e per i tuoi scopi? Puoi comunque decidere di far visita a un amico o di invitarlo da voi qualche volta. Puoi anche cominciare a pensare a un tuo hobby da portare avanti! Qualcosa che ti faccia rilassare e che ti riempia dentro! E vedrai che il resto non ti sembrerà più tempo perso!!
Pensaci!
:hi:
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13394
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Irishmusic » 29/01/2014, 9:14



Lo sapevo che davo l'impressione di essere ingrato perchè ho una famiglia, ma non tutte le unioni sono felici.
E' evidente che c'è qualcosa che non va, se la persona con cui hai deciso di farti una famiglia ti fa sentire solo, ti isola dagli altri, in una città che non conosci, dove ti senti uno straniero. Noi non abbiamo una vita nostra, perchè viviamo all'ombra della sua famiglia.

Cara Royalsapphire, forse non mi sono abbastanza spiegato bene, anche perchè ci vorrebbero ore, ma la tua analisi della mia vita mi sembra semplicistica. Innanzitutto i miei figli mi danno gioia e sono la mia forza, ma sono anche preoccupato per loro, perchè il posto dove siamo non penso che gli offra molto. E poi vedere gente nuova e andare un po' in giro farebbe bene anche a loro, perchè si aprono la mente.
Poi io ho pensato di farla finita, non perchè mi mancano gli amici, ma perchè ci sono stati tutte una serie di avvenimenti soprattutto lavorativi molto gravi, che vanno oltre la perdita del lavoro, e delle difficoltà dovute anche al posto dove vivo, che mi hanno fatto sentire solo ed emarginato, allora avrei voluto che ci fossero accanto a me quelle persone con cui ho condiviso tanto e che mi capiscono. I miei amici all'epoca dell'università, per me sono stati come una famiglia, un appoggio, non solo un rilassamento!
Come ho detto i miei tentativi di socializzare, quindi anche di uscire con un amico e coltivare i miei interessi, sono sempre stati osteggiati dalla mia compagna, che ha sempre voluto che io stesso solo con lei e la sua famiglia. Io penso che la vita non debba rinchiudersi nelle quattro mura di una casa, anche se c'è una famiglia. Io per lo meno sento il bisogno di confrontarmi con gli altri, sentire storie diverse dalla mia, capire come gira il mondo che sta fuori. Condividere.
  • 0

Irishmusic
Nuovo Amico Virtuale
 
Stato:
Messaggi: 8
Iscritto il: 26/01/2014, 15:59
Località: Siena
Genere: Maschile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Royalsapphire » 29/01/2014, 9:46



Innanzitutto i miei figli mi danno gioia e sono la mia forza, ma sono anche preoccupato per loro, perchè il posto dove siamo non penso che gli offra molto. E poi vedere gente nuova e andare un po' in giro farebbe bene anche a loro, perchè si aprono la mente.

Se sono ragazzini svegli, a mio avviso non dovresti aver nulla di cui preoccuparti. Quando sarà il momento di andare alla scuola superiore o all'università verrà per loro il momento di andarsene dal paese (nel mio paese c'era solo la scuola media).
Se cresceranno con giudizio, e se li aiuterai a tenere sempre viva la fiamma dell'interesse e dei sogni, avranno le loro ambizioni che li porteranno lontano!
Quanto a te e tua moglie.
se la persona con cui hai deciso di farti una famiglia ti fa sentire solo, ti isola dagli altri, in una città che non conosci, dove ti senti uno straniero. Noi non abbiamo una vita nostra, perchè viviamo all'ombra della sua famiglia.

E' come se foste a un bivio. Lei ha gia deciso. Tu invece no! Vivi nell'ombra della sua decisione.
Se non ti sta bene questa vita, lavoro permettendo, dovresti discuterne con lei. Sei un uomo "libero"? Puoi fare "quello che vuoi"? Se mettessi lei a un altro bivio in cui deve scegliere o te o i suoi familiari, cosa pensi che farebbe?
Una coppia, e nel vostro caso una famiglia, includendo solo madre e padre, si muovono insieme. Scelgono insieme. Vivono insieme. Se voi non fate più niente insieme (intendo sentimentalmente), se senti che tra voi si è creata una frattura, allora "sei libero" di fare scelte per conto tuo.
Se ad esempio, lei ti dice che non le importa se tu te ne vai, allora tu puoi farle presente che stando così le cose lei non può obbligarti a fare ciò che dice perché ti ha dimostrato di non tenere a te. E tu puoi scegliere se rimanere con lei per non traumatizzare i figli o andartene. Qualora scegliessi di restare per i figli, saresti comunque libero di vere svincolato da lei. Saltare le "riunioni familiari", andare dai tuoi amici, uscire, o creare uno stile di vita tutto nuovo.
All'interno di una famiglia non esiste chi comanda:
Come ho detto i miei tentativi di socializzare, quindi anche di uscire con un amico e coltivare i miei interessi, sono sempre stati osteggiati dalla mia compagna, che ha sempre voluto che io stessi solo con lei e la sua famiglia. Io penso che la vita non debba rinchiudersi nelle quattro mura di una casa, anche se c'è una famiglia.

Spiegami come fa tua moglia ad osteggiarti! Usa per caso la frusta?
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13394
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Cupio Dissolvi » 29/01/2014, 11:29



Ciao...Sarò il solito str***o come qualcuno forse anche già pensa, ma ti parlo un pò dunque io, di solitudine, quella vera, assoluta, senza figli a salvarti e a farti andare avanti, giustamente, come l'unica cosa davvero seria e importante della vita, o uno straccio di compagna, e quindi almeno prossimità fisica, calore, dormire insieme, abbracciarsi, baciarsi, e tutto il resto di quello che comunque è, l'avere una famiglia.
Ieri mi è arrivata una notifica da FB di un amico dei tempi dell'università, abbiamo poi anche lavorato assieme- che sta ad Antwerp/Anversa da tempo, a lavorare nei ristoranti...Forse, uno dei pochissimi amici reali che abbia mai avuto, e che possa avere adesso. Era da tanto solo, brutte storie anche lui, fregature, ragazze poco serie, oggettivamente con lunghi periodi di "singlitudine", nel suo caso la definirei così, poichè non drammatica quanto la mia, essendo egli di carattere e temperamento fondamentalmente allegrie sempre abbastanza positivi(era pure un goliarda), Certo non come me aiutato da un bell'aspetto, in quanto lui è oggettivamente poco attraente. Adesso è dimagrito, ma tanto per capirsi, assomiglia molto a Bluto Blutarski/John Belushi in "Animal House". Insomma, per farla breve mi arriva che da oggi dopo innumerevoli "buche" e almeno due anni, finalmente si è impegnato con una certa "Fiona", non so se una ragazza del posto o dell'est Europa, pare più grande di lui nella foto, certo non è neanche brutta. Sarò meschino e stritolato nell'invidia la quale non mi vergogno di dire che è una delle caratteristiche principali del mio carattere, ma mi prende sempre così, perchè minimizzarla, è stata una discreta mazzata, sempre vedendo ognuno che si mette assieme con qualcuno e soprattutto se lo conosco, come un corrispettivo nel quale vedermi specchiato imbattibile nei miei fallimenti, e nella lunghezza infinita della mia solitudine, ormai impareggiabile. Tutti, se li conoscessi, si metteranno con qualcuno e poi me lo scriverebbero, poichè come me non ce la farebbero più, e io sono stanco, tanto stanco, di sentire sempre il profumo delle bistecche altrui, come dicono gli americani, vorrei almeno un hamburger tutto mio.
Tanto tempo fa ormai, avevo dentro ancora un residuo di speranze e di illusioni, mesi fa. Ora non più. Non era passato ancora un anno...Di mesi" bui" come direbbe RoyalSapphire che d'altronde deve svolgere il suo ruolo, che è anche apprezzabile, certamente...Adesso però mi sembra tutto così lontano, la mia ultima relazione..., non mi pare nemmeno possibile sia accaduta a me, che fossi io al centro delle attenzioni, dei giochi intimi di coppia. Troppo tempo passato nella depressione più"buia", fa si che si derealizzi e non si ricordi nemmeno più vividamente quello che e' stato una volta, e anche sempre meno la persona. Almeno a me è sempre capitato così, consapevoli che non accadrà nè si vivranno più simili momenti. E tutto quello che io nella vita ho pensato di negativo, si e' sempre pienamente realizzato. ...Ti scrivo questo perchè sei già sistemato, altrimenti come con le ragazze, se trovano qualcuno per me non esistono più. Ho sempre fatto così, quando una ragazza anche se minimamente attraente ha qualcuno, nella vita reale, non ci ho mai più intrattenuto alcun tipo di rapporto che non fosse quello formale e falso con le colleghe, da sempre sempre tutte, "sistemate". Non mi interessa chi e' già impegnata per me e' come non esistesse neppure, nemmeno se fosse Lynda Carter da giovane. Non credo nè ho mai creduto nell'amicizia uomo - donna a meno che Lei dal punto di vista maschile, sia meno che passabile, e assolutamente ancora, se ovviamente io non sono impegnato. Nè mi e' mai interessata, nella vita reale.
Per quanto riguarda il non potermi adesso "beare"della felicita' altrui, e questo è ciò a cui porta una VITA DI VERA SOLITUDINE, io ora schiferò qualcuno mi dispiace ma voglio essere sempre sincero. La felicita' altrui mi disturba e mi ha sempre disturbato, poiché anche quando avrei potuto essere almeno un po' più sereno e soddisfatto, almeno in coppia, ho sempre sentito e saputo che sarei inevitabilmente tornato a essere profondamente infelice, nell'oscurità più rancorosa e invidiosa perché e' quello il mio mondo, e il mio destino. Mio padre uomo generosissimo con tutti e veramente eccezionale (difatti ha perso molto) non per piaggeria da rimorso di figlio degenere, mi diceva sempre- lui diversissimo di carattere da me, e se solo avessi preso un minimo da lui- che "sono un carattere funereo, e una personalità lugubre". Quanto aveva ragione, e ci aveva visto giusto. E l'ho sempre saputo, che era vero. Qualcuno spero avrà letto lo splendido romanzo di Palahniuk, e l'altrettanto splendido film che ne trasse Fincher. Mi riferisco ovviamente a "Fight Club", di cui tanto ho scritto, dal 1999, e da cui traggo spesso ispirazioni e citazioni. Tyler Durden/Edward Norton, perché da depresso solitario, la cui malattia di vivere sfocia in una cronica, alienante, insonnia, incomincia frequentare i gruppi di supporto per malati terminali di cancro, le riunioni di affetti da tumori maschili, di genitori che hanno perso i figli per incidenti stradali, droga, di coloro che hanno tentato il suicidio.,ecc., spacciandosi sempre per uno di loro? Perché solo gli abbracci, la solidarietà tra percepiti come uguali, e non ultima, la sofferenza e il dolore altrui, riescono a trasmettergli e infondergli quella pace interiore, serenità, che permetterà di sconfiggere la sua atavica insonnia, "donandogli dei placidi sonni da bambino". Cito dalle pagine del libro.
Io uguale, per cosa si può pensare che uno come me, il quale fondamentalmente odia il genere umano, e ama solo gli animali, la natura, e al massimo apprezza la purezza di certi bambini non ancora rovinati dalla famiglia, stia a fare il soccorritore di P.A., tra bracci amputati come l'estate scorsa, impiccati (abbastanza spesso), infarti, arresti cardiocircolatori, ragazzine di 15 anni con aneurisma che non ce la fanno, dopo 40' di BLS(massaggio cardiaco e ossigeno tramite AMBU- palloncino)..., ecc., ecc., ecc., ..?
Perché io, sono Tyler Durden.
E ancora, guardate un bellissimo, straordinario film spagnolo di Paco Plaza, del 2011 e uscito anche in Italia, senno' te lo mando. E' proprio su questo tema. C'è la rece che scrissi per Il Mucchio Selvaggio anche nella sottosezione "film" del forum QM, l'ho postata. E' proprio ed eccezionalmente un film quanto mai alla perfezione, in tema con quanto ti sto scrivendo. Si chiama "Mientras Duermas/In The Sleep" secondo il titolo internazionale. "Bed Time" in Italia.
E lo splendido protagonista Cèsar, portiere di palazzo borghese, interpretato dal magistrale Luis Tòsar. Beh, potrei davvero essere io. Racconta più di me, di uomini condannati alla solitudine da tutta la vita quel film, che qualsiasi cosa possa essere in capacita' di narrare, scrivere, riportare del mio passato. Io ormai sono una bestia, reso, portato a essere così, ma almeno lo so, e mi ci riconosco. Dicono che l'uomo e' in fondo "sempre una bestia feroce". Ma anche la bestia più feroce non uccide per mera mancanza di pietà fine a sè stessa, ma soltanto per un suo bisogno primario. O per difendersi. Quindi sono molto peggio di una bestia feroce, poiché appunto sono un uomo. E difatti, io, ai sorrisi sui volti sempre distesi e sereni delle apparentemente tutte felici ragazze, ormai farei di tutto per cancellarglieli per sempre. Perché appunto, io sono un uomo, e non ho alcuna pietà. Come loro non l'hanno mai avuta, per me. Non e' tutto mio ovviamente, c'è anche tanto di una bellissima citazione letteraria. E di Cèsar.
A me purtoppo o per fortuna, pare che non mi rimarrà molto tempo. In un certo senso una volta accertato sono stato felice come non ero da tanti anni, non scherzo, poichè già mi pesa troppo quello che resta, e non m'interessa più, quindi va bene così. So che comunque fino all'ultimo secondo sarà lo stesso nulla avvilente. Non può darmi niente più, una persona che ha amici, o che ha comunque avuto troppi amici come ad esempio te (l'Università la conoscerò, l'ho fatta si può dire tutta la vita per due inutilissime lauree che non mi sono servite a niente, e gli studenti in particolare ovviamente le studentesse, l'ho sempre odiati/e, escludente mondo a sè, immaturo, ignaro e insensibile ad ogni profondità, dolore della condizione umana), troppi conoscenti, troppi ex, troppo poco tempo passato da sola nella sua vita. Io vedi caro amico Irishmusic, sono solo come nessun altro e per questo avrei sempre e solamente, dovuto incontrare e mettermi con una Lei sola come me da tanto tempo, senza amici, e che tanto avesse sofferto per questo. Ecco uno degli errori primigeni e principali. E altre persone come me, adesso so anche che non esistono. O se esistano, è troppo difficile incontrarsi. Un pò come le intelligenze extraterrestri, le altre forme di vita nell'immensità dello spazio profondo. E' probabile che esistano, ma è altrettanto probabile che siano così lontane che anche quando un loro segnale, messaggio o loro stessi, arrivassero qui da noi, noi saremo oramai già estinti, o una lontana civiltà vestigia del passato, una piccola stella, un piccolo pianeta una volta vivo e luminoso, che adesso non è più, e di cui nessuno si ricorderà, nell'infinito silenzioso nero dell'Universo. E uguale sarebbe per loro quando noi arrivassimo.
Ciao, Irishmusic.
  • 0

Avatar utente
Cupio Dissolvi
Amico level three
 
Stato:
Messaggi: 126
Iscritto il: 12/10/2013, 13:30
Località: Livorno
Citazione: "Fat" Moe Gelly/Larry Rapp:- "Che hai fatto in tutti questi anni?"

David "Noodles" Aaronson/Robert De Niro;- "Sono andato a letto presto."
Genere: Maschile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Irishmusic » 29/01/2014, 17:27



Caro Cupio Dissolvi, lungi da me paragonare la mia solitudine apparente a quella vera, assoluta, come dici tu e l'avevo anche scritto all'inizio del mio post. Mi dispiace se in qualche modo ti ho irritato e devo dire che in qualche modo me lo aspettavo, perchè è difficile fare capire realmente la mia situazione, che sicuramente è molto meglio di altre, ma che mi rende infelice.
  • 0

Irishmusic
Nuovo Amico Virtuale
 
Stato:
Messaggi: 8
Iscritto il: 26/01/2014, 15:59
Località: Siena
Genere: Maschile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Royalsapphire » 29/01/2014, 18:59



Stai tranquillo Irish, non ti sta giudicando. È che ognuno ha il suo modo di porsi. Ognuno è volto a darti il suo "aiuto" attraversp la condivisione del proprio vissuto.
E a proposito non i hai ancora risposto :D
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13394
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Irishmusic » 30/01/2014, 8:41



Cara Royalsapphire mi sembrava di averti risposto nell'ultima parte del mio secondo commento. Comunque ti ripeto i tentativi di socializzare al di fuori del nucleo familiare sono sempre stati fonte di discussione, a causa della sua forte gelosia. Comunque ho deciso di cancellarmi del forum, perchè mi rendo conto che i miei problemi a confronto degli altri possano sembrare ca**ate e non voglio offendere o fare arrabbiare nessuno. Grazie lo stesso per l'ascolto. Buona fortuna con le vostre vite.
  • 0

Irishmusic
Nuovo Amico Virtuale
 
Stato:
Messaggi: 8
Iscritto il: 26/01/2014, 15:59
Località: Siena
Genere: Maschile

LA SOLITUDINE DENTRO

Messaggioda Royalsapphire » 30/01/2014, 9:04



Ciao Irish,
i tuoi problemi non sono stati sottovalutati. Forse sei tu che non sei ancora pronto a parlarne. Parlarne vuol dire accettare un confronto. Se ti si parla è perché si cerca di capire la tua situazione e quando ti si fanno domande è anche per portare te ad interrogarti. Ad esempio tua moglie è gelosa e ti fa problemi se tenti di vivere la tua vita. E quindi? Tu che fai? Per non avere peoblemi con lei rinunci a vivere la tua vita. Fai sì che sia lei a viverla! Poi però, giustamente, pensi a come porre fine al tuo supplizio!
La tua vita non le appartiene, così come a te non appartiene la sua. Ma finché lei continuerà a comportarsi così sarà come se la tua vita le appartenesse. E il perché si comporta così non è tanto la gelosia quanto il permesso che tu le hai dato.
E perché le hai accordato questo permesso? Per amore? Ma lei ti ama comportandosi così?
Ti comporti come se fossi suo figlio, e cioè sentendoti obbligato a fare ciò che dice lei.

Ad ogni modo, la disattivazione del tuo account avverrà tra un istante.
Buona fortuna :hi:
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13394
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile


Torna a Forum di aiuto sulla Solitudine, Abbandono, Vergogna e Senso di Colpa

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti

Reputation System ©'