Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Messaggioda Blue Hour 94 » 17/06/2021, 12:27



Royalsapphire ha scritto:Chiudersi in se stessi non significa soltanto non aprirsi con un altro, ma anche pensare di risolvere da soli i propri i problemi.
C'è chi si trova nella sofferenza, e non sa neanche il perchè (o i perchè). In questo caso, prima di poter reagire dovrà capire cosa lo fa star male.
Poi c'è chi sa perfettamente qual è il suo problema. E allora cade spesso nell'errore di credere che conoscere la causa lo esima dal farsi aiutare. Il punto però è che non sempre questo è vero. Ci sono situazioni in cui sapere di cosa si soffre, e saperne parlare, non significa che si sia in grado di farcela senza un aiuto esterno.
Quanto all'aiuto, spesso anche in condizioni disperate non si capisce come... ma c'è in certuni una parte sempre attiva che alimenta la spia dell'orgoglio! L'orgoglio di non chiedere aiuto. Di non mostrarsi deliranti, agonizzanti, deboli, in condizioni pietose, e chi più ne ha più ne metta.


In linea di massima sono d'accordo, è sempre meglio cercare di esternare i propri problemi, parlando con persone fidate. In caso contrario si rischia di ingigantirli in modo smisurato, ritrovandosi in una situazione peggiore di quella precedente.
L'aprirsi diventa estremamente difficile però quando si tratta di problemi molto specifici che la maggior parte delle persone hanno sperimentato per un periodo breve o non hanno mai vissuto, e questo porta un senso di vergogna e paura di essere visti negativamente. Ed è molto difficile anche trovare una persona in grado di capire o dare critiche costruttive , anziché qualcuno di giudicante e pronto a sminuire le problematiche dell'altro.
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Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Messaggioda FabFi » 17/06/2021, 15:29



piu' che persone fidate, persone che possano comprendere
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Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Messaggioda VeraVita » 29/09/2021, 5:40



Royalsapphire ha scritto:Chiudersi in se stessi non significa soltanto non aprirsi con un altro, ma anche pensare di risolvere da soli i propri i problemi.
C'è chi si trova nella sofferenza, e non sa neanche il perchè (o i perchè). In questo caso, prima di poter reagire dovrà capire cosa lo fa star male.
Poi c'è chi sa perfettamente qual è il suo problema. E allora cade spesso nell'errore di credere che conoscere la causa lo esima dal farsi aiutare. Il punto però è che non sempre questo è vero. Ci sono situazioni in cui sapere di cosa si soffre, e saperne parlare, non significa che si sia in grado di farcela senza un aiuto esterno.
Quanto all'aiuto, spesso anche in condizioni disperate non si capisce come... ma c'è in certuni una parte sempre attiva che alimenta la spia dell'orgoglio! L'orgoglio di non chiedere aiuto. Di non mostrarsi deliranti, agonizzanti, deboli, in condizioni pietose, e chi più ne ha più ne metta.

[ Cit. "Affogò perché si vergognava a gridare aiuto", Marcello Marchesi ]

Per "aiuto" non si intende solamente il chiederlo. E' qualcosa di più profondo e bello, che abbraccia anche il concetto di appartere a qualcuno. Ebbene sì, nella vita non si può fare tutto solo per se stessi. Per non perdersi d'animo è importante anche avere la consapevolezza di non essere soli in ciò che facciamo o che ci avvinghia.
E' bene sappiate che nella vita occorre avere un briciolo di coraggio. Almeno quello semplice e istintivo di riconoscere che nella vita si deve appartenere a qualcuno (legame sincero formato minimo da due persone, chiamasi famiglia), perchè questa è la sola maniera di essere felici.

C'è chi si ritiene uno spirito libero, un essere selvaggio, che si chiude in se stesso perchè teme che qualcuno possa rinchiuderlo in una gabbia, perchè non vuol dipendere, perchè ce la fa benissimo da solo. Ma in realtà, così facendo, si è già costruito da solo quella gabbia! Ed è una gabbia dalla quale non uscirà, perchè in qualunque parte del mondo possa fuggire, o in qualunque dimensione si vada a rintanare, finirà sempre per imbattersi in se stesso, o in quelli che molti chiamano "fantasmi ".
Appartenere a qualcuno, significa avere anche solo una persona (per non dire anche un animale), per cui raggiungere un traguardo, per cui lottare, per cui soffrire, per cui rischiare !!
Quindi l'aiuto migliore che possiamo dare a noi stessi e con cui possiamo alimentare le nostre speranze e i buoni propositi per l'avvenire, è quello di non chiuderci davanti alle occasioni che la vita ci offre. Perchè prima o poi, se si è aperti e cuoriosi verso il mondo esterno, arriva sempre qualcuno simile a noi. Anche nell'estraneità, e nel moto perpetuo delle nostre vite, ci si riconosce in qualche modo!

Tra i vari motivi che spingono una persona a chiudersi in se stessa, c'è anche quello di essere stato cresciuto in un background di negatività!
E' forse una presenza negativa che ci spinge ad andare avanti e a realizzarci? E' forse una presenza demoralizzante che nutre le nostre speranze e i nostri progetti? -Certo che no! Al contrario sono i pensieri positivi e la presenza di chi, oltre te, dimostra di crederci, che ti stimola a proseguire sulla tua strada. E allora iniziate a domandarvi perchè perdere tempo e speranze dietro a voci passate e/o presenti il cui intento è solamente quello di distruggerci, di stressarci, di usare noi come valvola di sfogo delle loro paturnie? Che poi le stesse finisce che vengono a noi!
-Le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa-
E questo dunque il risultato che vogliamo diventare? Perchè invece non ci si da un pizzicotto sulla guancia e ci si decide a dar retta a chi vede in noi, o proietta su di noi qualcosa di diverso??? Cos'è... chi in te vede solo merda è forse più intelligente di chi ci vede la luce? Io penso che non importa quanto ti conosca una persona (ci sono genitori che non conoscono per niente i propri figli, eppure con loro ci passano la maggior parte del tempo), perchè basta anche un microsecondo per capire se hai un po' di sale in zucca, se hai del talento, se hai delle idee tue, o se sei un "pinco pallino qualunque", e di certo il mondo esterno è quello che si fa meno problemi di tutti nel venirtelo a dire!!

Quindi a te che sei solo, a terra, trafitto dalle lame dei problemi, troppo sofferente per far ragionare il cervello e mobilitare la tua volontà, ti basterebbe credere a chi vede la luce in te! E allora da lì la tua volontà acquisterebbe vigore, abbastanza da spingere un cervello ancora cieco, verso i punti di riflessione che non era ancora riuscito a raggiungere. Ecco che afferreresti quella mano che ti si è presentata per rimetterti in piedi e ripredere il tuo cammino. E laddove una mano afferra l'altra, non si crea forse un legame? Questo è ciò che io definisco appartenere a qualcuno, nel senso positivo del termine. Se vogliamo vederlo in senso negativo invece, basterà pensare a chi si lascia perseguitare dai fantasmi del passato, o dalle brutte voci del presente, generate dall'esterno o dall'interno (che importa!), per dire che questi appartiene a qualcuno (o qualcosa) nel senso negativo, appunto! E il risultato di questo legame? Lo stallo. Si rimane a terra. Soli. Finchè questo legame non viene spezzato.
A voi la scelta_____

:hi:


Penso che a volte sia una scelta necessaria. In molti la demonizzando ma a volte ci aiuta a capire di più noi stessi.
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VeraVita
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Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Messaggioda Sagittario86 » 29/09/2021, 10:38



Royalsapphire ha scritto:Chiudersi in se stessi non significa soltanto non aprirsi con un altro, ma anche pensare di risolvere da soli i propri i problemi.
C'è chi si trova nella sofferenza, e non sa neanche il perchè (o i perchè). In questo caso, prima di poter reagire dovrà capire cosa lo fa star male.
Poi c'è chi sa perfettamente qual è il suo problema. E allora cade spesso nell'errore di credere che conoscere la causa lo esima dal farsi aiutare. Il punto però è che non sempre questo è vero. Ci sono situazioni in cui sapere di cosa si soffre, e saperne parlare, non significa che si sia in grado di farcela senza un aiuto esterno.
Quanto all'aiuto, spesso anche in condizioni disperate non si capisce come... ma c'è in certuni una parte sempre attiva che alimenta la spia dell'orgoglio! L'orgoglio di non chiedere aiuto. Di non mostrarsi deliranti, agonizzanti, deboli, in condizioni pietose, e chi più ne ha più ne metta.

[ Cit. "Affogò perché si vergognava a gridare aiuto", Marcello Marchesi ]

Per "aiuto" non si intende solamente il chiederlo. E' qualcosa di più profondo e bello, che abbraccia anche il concetto di appartere a qualcuno. Ebbene sì, nella vita non si può fare tutto solo per se stessi. Per non perdersi d'animo è importante anche avere la consapevolezza di non essere soli in ciò che facciamo o che ci avvinghia.
E' bene sappiate che nella vita occorre avere un briciolo di coraggio. Almeno quello semplice e istintivo di riconoscere che nella vita si deve appartenere a qualcuno (legame sincero formato minimo da due persone, chiamasi famiglia), perchè questa è la sola maniera di essere felici.

C'è chi si ritiene uno spirito libero, un essere selvaggio, che si chiude in se stesso perchè teme che qualcuno possa rinchiuderlo in una gabbia, perchè non vuol dipendere, perchè ce la fa benissimo da solo. Ma in realtà, così facendo, si è già costruito da solo quella gabbia! Ed è una gabbia dalla quale non uscirà, perchè in qualunque parte del mondo possa fuggire, o in qualunque dimensione si vada a rintanare, finirà sempre per imbattersi in se stesso, o in quelli che molti chiamano "fantasmi ".
Appartenere a qualcuno, significa avere anche solo una persona (per non dire anche un animale), per cui raggiungere un traguardo, per cui lottare, per cui soffrire, per cui rischiare !!
Quindi l'aiuto migliore che possiamo dare a noi stessi e con cui possiamo alimentare le nostre speranze e i buoni propositi per l'avvenire, è quello di non chiuderci davanti alle occasioni che la vita ci offre. Perchè prima o poi, se si è aperti e cuoriosi verso il mondo esterno, arriva sempre qualcuno simile a noi. Anche nell'estraneità, e nel moto perpetuo delle nostre vite, ci si riconosce in qualche modo!

Tra i vari motivi che spingono una persona a chiudersi in se stessa, c'è anche quello di essere stato cresciuto in un background di negatività!
E' forse una presenza negativa che ci spinge ad andare avanti e a realizzarci? E' forse una presenza demoralizzante che nutre le nostre speranze e i nostri progetti? -Certo che no! Al contrario sono i pensieri positivi e la presenza di chi, oltre te, dimostra di crederci, che ti stimola a proseguire sulla tua strada. E allora iniziate a domandarvi perchè perdere tempo e speranze dietro a voci passate e/o presenti il cui intento è solamente quello di distruggerci, di stressarci, di usare noi come valvola di sfogo delle loro paturnie? Che poi le stesse finisce che vengono a noi!
-Le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa-
E questo dunque il risultato che vogliamo diventare? Perchè invece non ci si da un pizzicotto sulla guancia e ci si decide a dar retta a chi vede in noi, o proietta su di noi qualcosa di diverso??? Cos'è... chi in te vede solo merda è forse più intelligente di chi ci vede la luce? Io penso che non importa quanto ti conosca una persona (ci sono genitori che non conoscono per niente i propri figli, eppure con loro ci passano la maggior parte del tempo), perchè basta anche un microsecondo per capire se hai un po' di sale in zucca, se hai del talento, se hai delle idee tue, o se sei un "pinco pallino qualunque", e di certo il mondo esterno è quello che si fa meno problemi di tutti nel venirtelo a dire!!

Quindi a te che sei solo, a terra, trafitto dalle lame dei problemi, troppo sofferente per far ragionare il cervello e mobilitare la tua volontà, ti basterebbe credere a chi vede la luce in te! E allora da lì la tua volontà acquisterebbe vigore, abbastanza da spingere un cervello ancora cieco, verso i punti di riflessione che non era ancora riuscito a raggiungere. Ecco che afferreresti quella mano che ti si è presentata per rimetterti in piedi e ripredere il tuo cammino. E laddove una mano afferra l'altra, non si crea forse un legame? Questo è ciò che io definisco appartenere a qualcuno, nel senso positivo del termine. Se vogliamo vederlo in senso negativo invece, basterà pensare a chi si lascia perseguitare dai fantasmi del passato, o dalle brutte voci del presente, generate dall'esterno o dall'interno (che importa!), per dire che questi appartiene a qualcuno (o qualcosa) nel senso negativo, appunto! E il risultato di questo legame? Lo stallo. Si rimane a terra. Soli. Finchè questo legame non viene spezzato.
A voi la scelta_____

:hi:


Post stupendo, complimenti. A volte i pensieri sono talmente negativi che entri in un circolo vizioso, come se la tua mente non riuscisse più a ragionare, tutto rallenta, inizi a sudare e nel giro di poco tempo ti ritrovi nel letto completamente paralizzato, senza forze, che è quello che è successo a me nell'ultimo periodo per una delusione e un lutto, sei talmente spaventato di aver perso il controllo della situazione che vai in tilt, esaurimento nervoso, ti viene l'ansia finché ad un certo punto si spegne l'interruttore, talmente è grande la sofferenza che non senti più nulla, non hai manco più la forza di alzarti dal letto, non hai appetito, l'unica cosa che senti è un grande vuoto dentro di te, ti senti smarrito, perso. La cosa fondamentale per uscirne innanzitutto è essere consapevoli di avere un problema, accettarlo e farsi aiutare, senza vergognarsi, anche con l'aiuto di qualche farmaco, l'obiettivo è stare bene, vivere una vita serena, dignitosa. Se ti chiudi in te stesso, se pensi di poter affrontare tutto da solo significa che non vuoi stare bene, che vuoi continuare a soffrire e far soffrire chi ti circonda. Bisogna semplicemente accettare le proprie difficoltà e aprirsi, sfogarsi, senza vergognarsi o per orgoglio.
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Messaggioda Fallitodepresso » 02/12/2021, 2:03



Chiudersi in sé stessi è normale in un mondo dove un uomo se ha emozioni è considerato debole
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Messaggioda hiraeth- » 05/12/2021, 13:56



E' davvero molto bello il post iniziale, (e in un passaggio mi ha anche ricordato il finale del film Colazione da Tiffany ^_^ ) grazie per la motivazione che trasmette. Anche se è un tema delicato quello di chiedere aiuto per me, perché occorre riporre almeno un po' di fiducia nel prossimo, e quando questa fiducia è stata tradita più e più volte, e si è stanchi, è più facile fingersi morti.
Un concetto che mi parla e mi colpisce è "Sentirsi al sicuro tra le braccia del mondo", ovvero... avere fiducia nell'umanità, pur restando guardinghi.
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hiraeth-
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Chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta

Messaggioda LaCasadiPavlov » 06/12/2021, 1:33



Io non riesco bene a curarmi con la psichiatra e l'educatore per un problema simile. Non riesco a farmi aiutare o meglio a lasciarmi del tutto al loro aiuto. Nell'ultimo incontro con la psichiatra è uscita questa cosa qua e mi ha solo fatto arrabbiare al punto di interrompere i farmaci. Forse dovrei riprenderli. Forse non riesco a farmi aiutare perchè sono un mostro lasciato alla solitudine. Sicuramente non riesco a farmi aiutare per una questione di orgoglio , in tante cose. Mi sembra svilente affidarsi solamente a loro , mi sembra uccidere totalmente la mia autostima praticamente nulla. So solo che tutto ciò fa schifo però sarebbe bello riuscire a farsi una vita , dimagrire , imparare qualcosa tutto da solo.
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Albo 34, Il buio. : La vita è così: le uniche cose per cui varrebbe la pena di viverla, le ha sempre qualcun altro! (Groucho)
Albo 4, Il fantasma di Anna Never.
Io ne so una più strana: è quella del tizio che ha venduto l'anima al diavolo in cambio della felicità eterna... se un giorno capiti all'inferno lo riconosci subito: è quello che ride come un matto! (Groucho)
Albo 39, Il Signore del Silenzio. :Cos'è l'umanità? Non lo so, ma non mi piace. Preferisco le singole persone. (Dylan Dog)
Albo 43, Storia di Nessuno. :Forse... forse morire è così... come trovarsi in una casa vuota, dopo che tutti se ne sono andati... sì, forse morire è così... ma com'è vivere? (Nessuno)
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