La paura dell'abbandono

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

La paura dell'abbandono

Messaggioda Royalsapphire » 01/12/2014, 20:13



La ‘trappola’ dell’abbandono viene attivata principalmente nelle relazioni più intime; può darsi che non sia visibile nelle relazioni di gruppo o nei rapporti superficiali.I fattori scatenanti più potenti sono indubbiamente perdite o separazioni reali: un trasloco, il divorzio, l’abbandono o la morte. Tuttavia, a far scattare questa trappola, spesso possono essere anche cause meno manifeste: può darsi che il partner si comporti in modo annoiato o distante o che appaia momentaneamente distratto o che mostri sollecitudine per un’altra persona. Qualsiasi cosa  preveda un’interruzione del contatto può attivare la trappola, anche se non ha nulla a che vedere con una perdita o un abbandono reale.Da che cosa si origina la paura dell’abbandono? Dobbiamo tenere presente due fattori importanti, la predisposizione biologica e l’ambiente di sviluppo dell’individuo: se l’infanzia è stata caratterizzata da relazioni affettive stabili (soprattutto con la propria madre), anche chi è predisposto biologicamente potrebbe non sviluppare la trappola dell’abbandono; d’altra parte, certi ambienti sono così instabili  o costellati da perdite che persino chi non vi è affatto predisposto potrebbe sviluppare  questa paura.Quello che ci chiediamo oggi è: si può sconfiggere la paura dell’abbandono? E se si, come?Vi fornirò di seguito alcuni importanti suggerimenti per iniziare a prendere consapevolezza circa questa paura (ricordate sempre che, se da soli non riuscite a gestire questo timore, vi potrà essere di valido aiuto un percorso terapeutico!): ■ Fate un salto nel vostro passato: per prima cosa prendete in considerazione la presenza di un’eventuale predisposizione biologica a sviluppare questa paura (siete sempre stati persone emotive? Come reagivate da bambini di fronte alle separazioni?). Insieme alla predisposizione biologica è importante indagare le circostanze della propria infanzia che possono aver determinato la paura dell’abbandono. Cercate di ricordare l’origine del vostro vissuto di abbandono. ■ Osservate i vostri sentimenti di abbandono oggi, nel presente: divenite consapevoli dei sentimenti di abbandono che provate oggi nella vostra vita e affinate la vostra capacità di riconoscere le situazioni in cui si attiva questa paura. E’ molto importante prendere consapevolezza dei propri vissuti di abbandono per imparare, in un secondo tempo, a gestirli. Non fuggite dinanzi a questi sentimenti, per quanto spiacevoli possano essere e sforzatevi di conviverci, trascorrendo del  tempo nel modo che vi fa più paura, ossia soli con voi stessi.Spesso chi vive la paura dell’abbandono rifugge la solitudine, per  questo è prezioso imparare a sopportarla. In un secondo momento, con un buon lavoro su se stessi, si riuscirà anche ad apprezzarla. ■ Cercate di evitare partner instabili o poco desiderosi di impegnarsi in una relazione, anche se suscitano in voi una notevole attrazione: cercate di allacciare relazioni con persone equilibrate. Solamente dentro una relazione equilibrata ci si può conoscere realmente e soprattutto si può imparare a mantenere la propria identità nelle relazioni senza perdersi. Se si da tutto al proprio partner si rischia di perdere se stessi. Se si da tutto al proprio compagno/a  perderlo/a ci appare realmente una sciagura. E’ importante imparare a non rinunciare al nostro potere e alla nostra identità dentro a una relazione. ■ Quando trovate un partner che è stabile e desideroso di impegnarsi in una relazione, dategli fiducia: dopo tante esperienze di abbandono è difficile imparare a fidarsi. Ma questo è l’unico modo per uscire finalmente dal  circolo vizioso della paura dell’abbandono e sentirsi realizzati in amore. ■ Lasciate al vostro partner il suo spazio: non fatevi prendere dalla gelosia e non lasciatevi andare a reazioni eccessive in occasioni di separazioni  del tutto normali all’interno di un sano rapporto di coppia. Se avete una buona relazione con un partner stabile e interessato a voi, imparate a controllare la vostra tendenza a reagire in modo esagerato a piccoli problemi sul fronte affettivo. Il modo migliore per farlo è lavorare su se stessi. Esaminate le vostre risorse e imparate che potete stare da soli e stare bene. ■ Se la vostra paura è particolarmente grave, condiziona la vostra vita e non riuscite a gestirla da soli, prendete in considerazione la possibilità di iniziare una psicoterapia:  La relazione terapeutica può mettervi nella condizione di migliorare la vostra vita affettiva permettendovi di comprendere l’origine dei vissuti di abbandono ma soprattutto di imparare a gestirli nella vita di tutti i giorni. Lo psicoterapeuta stimola il paziente con vissuto abbandonico a prendere consapevolezza “emotiva” del suo disagio facendo emergere emozioni, sentimenti, pensieri e riflessioni e rielaborandoli in modo più funzionale alla sua esistenza.Attraverso il percorso terapeutico il paziente potrà imparare a superare il timore della perdita  creando  le giuste condizioni per il riconoscimento della stima in se stessi e gettando le basi per una rinascita interiore fondata su una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie scelte.


Riferimenti Bibliografici:
“Reinventa la tua vita”. J.F. Young, J.S. Klosko, Raffaello Cortina Editore, 2004 
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La paura dell'abbandono

Messaggioda La Musica del Vento » 08/12/2014, 18:48



Un bell'articolo Royal! :)
L'abbandono è un tema molto ricercato.

Royalsapphire ha scritto:■ Fate un salto nel vostro passato: per prima cosa prendete in considerazione la presenza di un’eventuale predisposizione biologica a sviluppare questa paura (siete sempre stati persone emotive? Come reagivate da bambini di fronte alle separazioni?). Insieme alla predisposizione biologica è importante indagare le circostanze della propria infanzia che possono aver determinato la paura dell’abbandono. Cercate di ricordare l’origine del vostro vissuto di abbandono.

Personalmente eviterei questo punto, cercare di ricordare il passato scatena inconvenienti spiacevoli... è utile solo se l'ambiente di allora coincide con quello presente.

Per il resto mi trovo assolutamente d'accordo!
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