Solitudine: cause, strategie

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Solitudine: cause, strategie

Messaggioda Nancy » 23/02/2013, 21:33



La penso come gli altri prima di me, anche se personalmente non soffro la solitudine perchè invece sono io che sto sviluppando uno stile evitante, mi dice il terapeuta.

Ma veniamo al punto centrale che si sta dibattendo, trovo che il consiglio di costringersi, o consigliarsi, o convincersi, o "quello che vuoi tu" a cambiare qualcosa come la timidezza o la fobia sia praticamente inefficace. La timidezza è un mio problema da sempre, credo, ed è stata una delle prime questioni che ho affrontato con psicologi e psichiatri che mi hanno confermato una banalissima consapevolezza ed in parte ti danno ragione, questa cosa dipende da me ma implica insicurezze e mancanza di autostima a loro volta dovute ad altre situazioni, e come ti hanno già detto da queste cose non è facile uscire e non ci si riesce da soli. Serve la terapia e anche il contesto favorevole, dove tu non reciti ma rimani te stesso, anche perchè è la cosa più naturale e giusta.

In effetti il tuo decalogo è piuttosto superficiale, come pure la definizione che dai di equilibrio mentre a me pare assodato che l' equilibrio è quello che si trova assecondando la propria natura in modo da creare un contesto ottimale, mettiamola così. Probabilmente tu hai desiderio di essere estroverso ed espansivo, e magari lo sei anche, questo è ciò che per te significa il tuo personale equilibrio.
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Solitudine: cause, strategie

Messaggioda StillWandering » 23/02/2013, 21:56



Davy Jones ha scritto:Mi pare il concetto di "persona equilibrata" sia una tua personale idea. Perché essere equilibrati non significa nulla in realtà.
Tenere un comportamento appositamente per accaparrarsi simpatie e amicizie secondo me non è "sano", anzi. E infatti ci sono persone circondate da "amici" che stanno comunque male, perché per tenerseli buoni devono forzarsi e tenere un certo comportamento. Riuscire a farsi apprezzare per ciò che si è, è sano.
E io credo che larga parte delle persone che è sola cerca persone in grado di accettarle ed amarle; spesso sono frustrate proprio perché, al contrario di molti altri, non hanno la capacità o la volontà di scendere eccessivamente a compromessi e indossare certe maschere.
Se uno rimane solo non è colpa del mondo ma non bisogna neppure farla passare come una sua colpa. Ci sono circostanze che possono portare alla solitudine, senza per questo negare che le persone possano anche avere le loro responsabilità. Ma le responsabilità possono riguardare solo quelle che uno, in base alle sue potenzialità, fa o non fa e non quello che uno è o non è. Una cosa è dare suggerimenti su come sconfiggere le proprie fobie, un altro è dire "Sei fobico e timido? Ma sei scemo!? Smettila subito o nessuno ti cagherà mai! Poi non lamentarti se sei solo eh!".


Fai un grosso errore razionale. Non si tiene un comportamento per avere simpatie e amicizie, ma si acquisiscono caratteristiche positive che contribuiscono a sconfiggere la solitudine, ad essere equilibrati. Mai scritto né pensato che lo si fa "appositamente". Se rileggi il titolo del topic e ne comprendi il messaggio, puoi intuire perché persone circondate da "amici" stiano lo stesso male. Non hanno la capacità di amare, non sanno crearsi oggetti d'amore. Oppure si fanno false aspettative sui rapporti e scambiano la compagnia per amicizia, l'amicizia parziale per quella totale, rimanendo delusi e insofferenti per l'aspettativa mancata. Io quando mi immergo in qualcosa che amo sono capace di rimanervi tutto il giorno, senza neanche dormire, dimenticando ciò che mi sta intorno. Potrebbe finire il mondo e non me ne accorgerei! Insomma sono protetto dalla solitudine, non la sento. Va capito che il rapporto con gli altri è solo una ciliegina sulla torta. Prima si deve essere felici da soli. Pensi che non esistano persone così? Allora sbagli, io ne conosco e da loro ho imparato. Su questo si basa il concetto di equilibrio, perché se affermi che non significhi nulla sei in alto mare. Essere equilibrati significa non avere caratteri oggettivamente negativi e penalizzanti: pigrizia, irrazionalià, insofferenza, misticismo, violenza, fobia, vecchiaia, patosensibilità, dissolutezza ecc. Ne basta uno e già non si è più equilibrati perché, a meno di non essere fortunati, si viene penalizzati. Il fobico ad esempio non riuscirà a fare cose del tutto normali per gli altri. Esistono persone che non possiedono queste caratteristiche negative, e anzi, se proverai ad osservarne un buon numero, ti accorgerai che possiedono in generale tutte le sette caratteristiche che ho elencato... e per questo riescono ad avere più amicizie! Sono persone che sanno di base superare la solitudine, non è che arriva il salvatore di turno e la vita cambia radicalmente da così a cosà come troppo spesso assisto con conseguenze devastanti se va male. No, le amicizie sono in "plus" in una vita già felice. Chi ha la capacità di amare e sa crearsi oggetti d'amore ci riesce. E le persone stai sicuro che ci apprezzeranno in maniera sana, senza scendere a compromessi né nulla. Quanti di voi sono "liberi" dalle caratteristiche negative che ho citato? Siete mistici? Romantici? Irrazionali? Pigri? Insofferenti? Fobici? Deboli? Dissoluti? Insoddisfatti? Patosensibili? Vecchi? Violenti? Apparenti? Semplicisti? Mistici/religiosi? Siete immuni da tutte queste personalità? Se si, direi che sia impossibile soffrire la solitudine. Ma non penso, altrimenti non vi sareste iscritti qui.

Probabilmente tu hai desiderio di essere estroverso ed espansivo, e magari lo sei anche, questo è ciò che per te significa il tuo personale equilibrio.


No, è semplicemente una condizione facilitante. Posso essere estroverso e sentirmi solo lo stesso, ma di certo aiuta rispetto all'essere timidi e fobici. Facilitante e necessario sono due concetti diversi, di sicuro essere timidi e fobici è a prescindere penalizzante a meno di non essere fortunati nelle circostanze... ma se le circostanze non sono favorevoli? Meglio migliorare se stessi ed eliminare i caratteri negativi e avere qualcosa di facilitante.

non ci si riesce da soli. Serve la terapia e anche il contesto favorevole, dove tu non reciti ma rimani te stesso, anche perchè è la cosa più naturale e giusta.


Non è detto, io ho sviluppato e sviluppo tutto questo senza terapia, senza nessuno, ma con spirito critico, capacità di osservazione, di amare, di creare oggetti d'amore ecc. E come me altri fanno così.

a me pare assodato che l' equilibrio è quello che si trova assecondando la propria natura in modo da creare un contesto ottimale


Mi pare un'idea di equilibrio superficiale, privo di sostanza... la tua frase può voler dire tutto e nulla, sinceramente, mentre io ho descritto più nel contenuto cosa significhi essere equilibrati, riportando le suddette caratteristiche negative. Elimina quelle caratteristiche e con un'altra serie di accorgimenti potrai dirti equilibrata. Semplice da farsi? No, mai detto questo. Purtroppo capisco che essere equilibrati davvero sia per pochi, innegabilmente (e per questo non sono stupito dalle vostre risposte). Anzi, prendi la frase "ello che si trova assecondando la propria natura in modo da creare un contesto ottimale". Se la mia "natura" fosse quella di essere pedofilo? Una definizione di equilibrio, ehm, disequilibrata.
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Messaggioda Dragonheart88 » 24/02/2013, 22:02



StillWandering ha scritto:5) Non siate vanitosi, egocentrici, arroganti, gelosi, violenti
Ovvio che poi rimanete soli.


Ah ecco, questo punto me l'ero proprio perso. Bè, io non conosco nessuna persona che ha queste caratteristiche e che è senza amici. Anzi, le persone che hanno queste caratteristiche NON sono mai sole, sono sempre circondate di gente, perchè questi loro comportamenti suscitano ingannevolmente ammirazione e invidia da parte della gente.

Ma io non vedo proprio cosa ci sia da invidiare a quelle persone. Io nemmeno se mi offrissero 100.000 euro accetterei di diventare uno di quelli.

Ripeto, apprezzo che tu ti sia sforzato a cercare di dare consigli, ma semplicemente sono consigli sbagliati, fidati di me. Ti sbagli.
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Messaggioda StillWandering » 24/02/2013, 22:11



Dragonheart88 ha scritto:
StillWandering ha scritto:5) Non siate vanitosi, egocentrici, arroganti, gelosi, violenti
Ovvio che poi rimanete soli.


Ah ecco, questo punto me l'ero proprio perso. Bè, io non conosco nessuna persona che ha queste caratteristiche e che è senza amici. Anzi, le persone che hanno queste caratteristiche NON sono mai sole, sono sempre circondate di gente, perchè questi loro comportamenti suscitano ingannevolmente ammirazione e invidia da parte della gente.

Ma io non vedo proprio cosa ci sia da invidiare a quelle persone. Io nemmeno se mi offrissero 100.000 euro accetterei di diventare uno di quelli.

Ripeto, apprezzo che tu ti sia sforzato a cercare di dare consigli, ma semplicemente sono consigli sbagliati, fidati di me. Ti sbagli.


Sicuramente capita che suscitino ammirazione e invidia, un po' del tipo la volpe con l'uva. Ma queste caratteristiche sono normale conseguenza della loro assenza di personalità negative, cioè quelle elencate prima. Il concetto è diverso. Sono quelle classiche persone che si possono definire "brillanti"... e io ne conosco. E sì, è difficile che persone così siano senza amici, ma può capitare. Evento raro ma può capitare. Si tratta di una gaussiana. Per il musone, che possiede personalità negative, la gaussiana è esattamente l'opposto. In ogni caso chi è carente delle caratteristiche negative che ho citato ricalca il profilo dei 7 punti scritti a inizio topic e si considera equilibrato. NON si è equilibrati se si possiede anche solo una personalità negativa. Devono mancare TUTTE per esserlo.
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Messaggioda Davy Jones » 25/02/2013, 0:38



Se quell'elenco di 7 punti serve solo a dare una definizione di "persona equilibrata" e a ipotizzare che questa categoria di persone abbia più successo a livello di amicizie si può discutere di questa personale teoria, però allora il topic è impostato in maniera secondo me erronea, visto che li spaccia per suggerimenti/strategie. E suggerire a un timido di non essere tale non ha senso, significa non aver compreso cosa siano introversione, timidezza e fobie e parlarne come fossero scelte.
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Messaggioda StillWandering » 25/02/2013, 0:58



Ritengo che non serva un professore della Harvard per accorgersi che non è una teoria personale ma una statistica. Bastano spirito critico, capacità di osservare, saper quantificare... insomma basta guardarsi intorno. La scelta non è tanto essere timidi, ma quella di non oppore alcuna (valida) strategia per vincere i caratteri negativi che portano alla solitudine. Chi è equilibrato è ovvio che abbia più probabilità di avere amicizie, ma non è questo il punto. L'inerzia di ciascuno porta ad essere soli... e questa è a mio avviso una scelta... la scelta di non opporsi o comunque di opporsi male. Esiste un preciso "cocktail" per sconfiggere la solitudine, essere equilibrati, ma evidente che in pochi sappiano lavorarvi con costanza, ragione. Un trauma può essere superato... basta sapere come. A meno che non vi ritroviate handicappati, malati terminali, eliminare le personalità negative, avere la capacità di amare e la ragione ci danno un notevolissimo aiuto nell'affrontare la vita, il mondo, a scacciare la solitudine, sì, anche senza avere alcun vero amico (cosa rara, chi è equilibrato, secondo la gaussiana, come conseguenza è dotato di un certo carattere, quello dei 7 punti del topic). Se non riusciamo a coltivare il giusto "cocktail", se non eliminiamo i nostri difetti di carattere, al massimo ci va di c*lo. Non a caso, dai vostri commenti si insiste sul fattore casuale, delle circostanze. A mio avviso è molto meglio, più soddisfacente, avere i mezzi per prevedere al meglio possibile gli eventi, le situazioni, saper risolvere i problemi. E gli strumenti concreti per farlo ci sono. La mia è ben lungi dalla mera retorica. In pratica avere determinati strumenti ci agevola nettamente nel ridurre al minimo l'effetto del caso e nel saperci creare le circostanze favorevoli. La vita è come un campo minato. Se io so riconoscere le mine, e devo studiare per apprendere i metodi, posso correre libero e felice. Se no mi devo affidare alla fortuna, e non è che sia granché. Perché se non lo sono faccio "boom".
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Messaggioda Davy Jones » 27/02/2013, 1:06



E io ritengo che non serva un professore della Harvard per accorgersi che suggerire (con toni quasi di accusa e scherno) a un introverso di essere estroverso, considerando che tali tipologie sono anche questione di genetica, è illogico. E ritengo anche non sia molto corretto chiamare "statistica" proprie percezioni personali basate sul "guardarsi intorno" liquidando invece testimonianze altrui basate sullo stesso metodo che contraddirebbero quella "statistica". Insomma, diventa un "io ho ragione, voi non vedete la realtà" e allora non ha senso discutere.
L'esempio del campo minato è interessante ma potenzialità e volontà sono due cose diverse. Le persone non sono tutte uguali, darlo per scontato sarebbe un atto di presunzione. Non esistono formule per le persone, non sono semplici numeri. Tralasciando poi che oltre alle mine a volte ti tirano addosso anche qualche bomba a mano a sorpresa. Questo ribadendo che condivido, in ogni caso, un discorso di fondo sull'impegnarsi e il cercare di crearsi occasioni.
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Messaggioda StillWandering » 27/02/2013, 2:25



Sulla genetica ho i miei seri dubbi, ma questi sono dettagli. Ormai della genetica si sta abusando. Troverai un sacco di ricerche che ora dicono una cosa, ora un'altra, ma si sa che la ricerca non è scienza. Spesso si tratta di pura correlazione, che è anche il caso da me descritto. Qualsiasi persona equilibrata in Argentina o in Francia tenderà ad avere un certo profilo riconoscibile. Difficilmente mi viene da credere che un fobico o debole possa essere equilibrato, nella pratica non lo è. Il senso della statistica è questo, avere una più agevole capacità di previsione quando le variabili sono troppo numerose. Si fa una statistica, da cui si scopre che meno personalità negative ho e più ho probabilità di non sentirmi solo, di avere amici, di avere una vita migliore ecc. E ciascuno di noi ha la potenzialità di darsi da fare per eliminare i difetti di carattere che spaziano dall'irrazionalità alla violenza. Non esiste la situazione perfetta, chiaro, ma se possiedo alcuni strumenti base come la ragione, l'intelligenza, lo spirito critico, il buon senso e la capacità di amare posso adattarmi e risolvere la problematica, rigirarla vedendone il positivo. Se mi tirano le bombe, posso infatti nascondermi temporaneamente e imparare a evitare pure quelle. Se frattanto ci lascio la pelle, amen. Gli strumenti che si adoperano non danno la certezza matematica. Si deve imparare e migliorare di giorno in giorno. Questo concetto è fondamentale da capire. Gli strumenti a disposizione non danno la matematicità assoluta ma aiutano moltissimo rispetto a chi non li ha. Chi non li ha fa "boom" molto più facilmente, il che dimostra che il "caso" può essere controllato fino una certa soglia. Nemmeno le previsioni azzeccano sempre, ma di sicuro si avvicinano rispetto a persone che neanche sanno come si sposta l'aria. Se uno vuole entrare nel "club" degli equilibrati non ha che da lavorare sui suoi difetti di carattere. E come normale conseguenza avrà un determinato profilo che è quello che ho riassunto a inizio topic
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Messaggioda MisterPCB » 27/02/2013, 12:54



StillWandering ha scritto:1) Siate estroversi
Come potete non rimanere soli se siete chiusi, timidi, avete fobie? Lo trovo un controsenso. Se invece vi aprite, le possibilità di non rimanere soli aumentano. Venite respinti? Amen, nel mondo ci sono 7 mld di persone!

Mi sembra ovvio che gli estroversi abbiano molte più possibilità, ma come appunto ha scritto qualcun altro in questo thread non si sceglie di essere timidi o introversi, ci si nasce, poi secondo me una persona che è timida in partenza anche se successivamente riesce ad aprirsi di più rimane con quel temperamento. Si può migliorare, ma a piccoli passi ed è comunque un percorso lungo. Di certo non si può cambiare carattere dalla sera alla mattina. In più aggiungo che la timidezza è indice di sensibilità, e al giorno d'oggi questa è una dote siccome si sono persi tanti valori, è un problema (personale) quando è eccessiva e ti impedisce di vivere una vita normale e di fare cose innocue, ma se non è così ci si può convivere.
StillWandering ha scritto:6) Siate onesti, semplici, sinceri
Avete più probabilità di beneficiare di rapporti positivi.

Sono d'accordo sul fatto che se si è onesti si può beneficiare di rapporti positivi, ma dire sempre la verità non premia affatto, spesso la gente vuole sentirsi dire che le cose vanno sempre bene, quando ti viene chiesto "tutto bene?" oppure "come va" la gente preferisce che tu risponda "bene" pur di non sentirsi dire "male". Tutto sommato è un atteggiamento anche comprensibile. Quindi con le persone comuni è meglio nascondere i problemi, ovviamente nel caso in cui si voglia evitare di essere visti come negativi o di essere presi per depressi e in cui non si voglia rischiare di essere isolati. Se si vuole entrare nella logica della massa e di tutta la società in un certo senso bisogna omologarsi anche a rapporti finti, o meglio, convenzionali. Poi esistono anche persone più empatiche, che ti riescono a capire meglio di altre, ma in linea generale è come ho detto. Bisogna sapersi adattare.
StillWandering ha scritto:2) Siate ironici e autoironici
Se siete musoni, cosa dovrebbe trovare in voi qualcuno per rimanervi accanto?

Infatti essere ironici e autoironici è importante perché in questo modo ci si rende piacevoli di fronte agli altri, anche se comunque non è che aiuta sempre visto che non siamo tutti uguali, ma in linea di massima va benissimo.
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MisterPCB
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Messaggioda StillWandering » 27/02/2013, 14:24



Non penso che si nasca timidi. Spesso si dice di essere nati in un certo modo per giustificare la propria inerzia, così ci si illude che non c'è nulla da fare e non si reagisce. Parlerei piuttosto di ambiente sociale, che è il punto fondamentale per spiegare il carattere di alcune persone. Questo però non vuol dire che bisogna mettersi lì e non fare nulla, perché i difetti vanno eliminati. Conoscevo una persona che alla più piccola cosa si scaldava arrivando alle mani. Sua giustificazione: "Eh, con i genitori che ho avuto..." Ma che c'entra? Allora io posso ammazzare chiunque con la scusa del "Eh, con i genitori che ho avuto..." A mio avviso, la timidezza non è indice di sensibilità, banalmente perché altrimenti non esisterebbero persone sensibili per niente timide. Vuol dire che le due cose a volte sono correlate ma di fatto scisse.

dire sempre la verità non premia affatto, spesso la gente vuole sentirsi dire che le cose vanno sempre bene, quando ti viene chiesto "tutto bene?" oppure "come va" la gente preferisce che tu risponda "bene" pur di non sentirsi dire "male". Tutto sommato è un atteggiamento anche comprensibile. Quindi con le persone comuni è meglio nascondere i problemi, ovviamente nel caso in cui si voglia evitare di essere visti come negativi o di essere presi per depressi e in cui non si voglia rischiare di essere isolati. Se si vuole entrare nella logica della massa e di tutta la società in un certo senso bisogna omologarsi anche a rapporti finti, o meglio, convenzionali. Poi esistono anche persone più empatiche, che ti riescono a capire meglio di altre, ma in linea generale è come ho detto. Bisogna sapersi adattare.


Chi è spacciato è spacciato, non si dovrebbe dire la verità per avere un "premio", ma sicuramente essere sinceri e onesti aiuta molto di più a vivere meglio rispetto l'ipocrisia. L'obiettivo non è circondarsi di un sacco di persone, ma appunto vivere al top ed equilibrati, non farsi fottere dalla solitudine. Avere oggetti d'amore aiuta moltissimo, è condizione necessaria. Se uno non mi accetta, amen, è pur vero che non si può piacere a tutti. Preferisco essere sempre sincero, anche se le mie parole possono ferire. A volte si impara così.

Ah, è chiaro che i 7 punti che ho proposto sono da prendere nell'insieme. Se sono onesto e autoironico ma allo stesso tempo insofferente, le mie possibilità di ritrovarmi solo e con una vita scadente aumentano non linearmente ma esponenzialmente.
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