Ho 24 anni e mezzo ormai e stanno venendo a galla una marea di rimpianti per tutto ciò che nella mia vita mi sono perso/non ho vissuto, per alcune cose forse sarei ancora in tempo (se solo avessi gli stimoli per farlo), per altre temo di no perchè troppo "vecchio". In adolescenza sono stato quasi sempre isolato/umiliato e preso di mira praticamente in ogni contesto (scuola, ecc) per il mio carattere estremamente timido e per il mio fisico gracile, ho avuto solo 2 amici e uscivo pochissimo di casa in quanto trascorrevo le giornate tra pc e televisione, con le ragazze assolutamente nessuna esperienza degna di nota, neanche un bacio, e avevo sempre una costante paura del mondo e degli altri che mi portava a chiudermi sempre di più in me stesso.
Per quanto riguarda le classiche esperienze giovanili ne ho avuto solo dei piccoli assaggi tra i 16 e i 21 anni: ho fatto 2 brevi vacanze studio di 2 settimane ciascuna in 2 estati diverse (2007 e 2008 Irlanda e Malta rispettivamente), 2 gite di classe (Firenze e Barcellona) in quarta e quinta liceo e stop, In tutti questi contesti sono stato emarginato per la mia eccessiva timidezza e purtroppo non le ricordo certo come belle esperienze, mentre per tutti gli altri lo sono. Successivamente ho all'attivo solo un campo WWF di una settimana in Abruzzo nel 2010 e stop. Da allora non sono più andato da nessuna parte, a parte brevi gite di 1 solo giorno in un raggio massimo di 150 km di distanza, e ora sono 5 mesi che non esco dai confini della mia provincia e 1 settimana che non metto piede fuori dal mio paesino. Questo per darvi solo un idea sommaria di quanto mi sia "mosso" negli ultimi tempi (poco e nulla).
Per il resto, ho combinato poco e niente anche in ambito formativo e di crescita personale anche dopo l'adolescenza: ho cambiato 2 scuole dopo essere stato bocciato al terzo anno di liceo e mi sono diplomato al liceo classico 4 anni fa, alla veneranda età di 20 anni. Subito dopo ho cercato di convincere i miei genitori (sopratutto mia madre) a cercarmi un lavoro dato che non avevo intenzione di proseguire gli studi, ma me l'hanno fortemente sconsigliato e incoraggiato a iscrivermi all'università. Così fu: nel settembre 2011 l'immatricolazione, primo esame, Storia contemporanea, lo passo con un voto basso e da li incomincio a scoraggiarmi ma resisto fino alla sessione di Settembre dell'anno dopo in cui grazie a uno straordinario slancio di volontà riesco a incamerare 5 esami nel libretto con una media nemmeno malvagia. Subito dopo, la crisi nera: perdo del tutto la motivazione, vengo bocciato a un altro esame, lo ridò e prendo nuovamente un voto basso ma a quel punto ero del tutto scoraggiato. Ricomincio a chiudermi in casa, non sento e non vedo nessuno dei miei 2 amici per mesi, mollo anche la palestra e i miei giustamente si preoccupano molto. Maggio 2013 , decido di cercarmi un lavoretto estivo, Luglio lo trovo e vengo assunto come postino per l'estate, in sostituzione ferie. Il lavoro mi piace, nonostante non fossi abituato ai ritmi e avessi fatto anche qualche "cazzata", ma a Settembre mi lasciano a casa. Si conclude così la mia unica misera esperienza lavorativa ma resto iscritto all'uni, pur parcheggiato senza dare esami da Febbraio. Riprendo ma la motivazione iniziale è ancora scarsa e invece di frequentare me ne sto a casa fino a Gennaio. A Febbraio (e siamo arrivati al 2014) non so cosa mi prende, do ben 3 esami passandoli e conosco, udite udite, 2 ragazze! Il rapporto iniziale è ancora un po freddo, io mi prendo una cotta per una di loro ma capisco subito che non c'è trippa. Amen, decido comunque di frequentarle per avere uno straccio di compagnia ma capisco ben presto che loro hanno già i loro giri di amicizie (fidanzato compreso) e perciò mi chiamano solo per le "grandi occasioni" (compleanni, laurea, ecc). Arriviamo a quest'anno. Ultimo esame dato: gennaio, scopro che non l'ho passato al primo colpo, lo ridò l'appello dopo e lo passo incredibilmente con un voto quasi alto (25). Ora per colpa del mio "parcheggio" di circa 1 anno e mezzo, sono rimasto molto indietro e sono fuoricorso con 8 esami mancanti + tesi e ancora nessuna esperienza fatta nel mio settore di studio (neanche un misero stage). Tanto per aggiungere qualcosa al mio scarnissimo cv, ci potrò giusto mettere che avrò fatto lo scrutatore nel mio paese d'origine in provincia di Napoli (prossimo fine sett.), grazie alla "raccomandazione" di un parente laggiù, ma questo non muterà certo la mia situazione disastrosa sul fronte delle "esperienze".
Ora capisco che se volessi avrei ancora tempo di fare quello che voglio nella vita ma mi manca qualsiasi stimolo e non ho sufficente forza di volontà per reagire e anzi ,le novità mi spaventano pure, motivo per cui continuo a preferire la mia rassicurante gabbia dorata della mia stanzetta al mondo esterno e ultimamente ho anche perso qualsiasi interesse a conoscere persone e socializzare (anzi, la cosa mi provoca molta ansia). So che nelle mie condizioni la cosa più saggia da fare sarebbe quella di "cacciare fuori le palle" e reagire, ma a me la sola idea di modificare la mia rassicurante routine (ultimamente, fatta solo di libri universitari, biblioteca, pc, qualche uscita con un utente del forum, qualche film, serie tv e molta, molta musica) mi provoca uno strano rigetto, come se la mia fosse una lucida consapevolezza (cosa che di fatto lo è) dei problemi che ho. La domanda più grande, però rimane: come convincere i miei genitori che a me va bene così, che per ora non ho voglia di cambiare? Perchè credetemi, a furia di soffrire, sono diventato abbastanza insensibile...