Sono andato troppo avanti, e sono entrato in qualcosa di più grande di me: la realtà.
Ho voluto conoscere troppo, sono stato troppo curioso.
Non immaginavo potesse essere così dannoso.
Che ironia.
L'uomo da sempre cerca il significato della vita, e quando vi si avvicina, scopre di non avere alcuna possibilità per poterlo raggiungere.
Gli manca sempre l'ultimo passo, quello fondamentale, quello che in nessun modo, sa come effettuare.
Allora si volta indietro, e si accorge di aver perso tanto tempo, e soprattutto, di aver subito tante ferite, tante sconfitte, per tentare di raggiungere un obiettivo irraggiungibile.
Realizzando tutto ciò, il rimorso non può abbandonarlo.
Non gli resta che provare, riprovare ancora a comprendere il significato della vita, pur sapendo di non avere alcuna possibilità.
Autoconvincimento necessario alla sopravvivenza.
Una volta entrati in questa realtà, non si può tornare indietro.
La vecchia realtà non esiste più, tanto è bella e affascinante la prospettiva della nuova realtà.
Ma il gioco non vale la candela, il prezzo è troppo caro.
La sola prospettiva di una realtà che, tra l'altro, non consente inversioni di marcia, non può costare tanto.
La conoscenza è bella, è utile, è affascinante, apre nuove prospettive, nuovi metodi di visione...
Ma bisogna sapersi fermare, accontentarsi del conoscibile.
L'immensità dello sconosciuto, è meglio lasciarla perdere.
Si potrebbe rimanere bloccati nel limbo della comprensione...
http://vocaroo.com/i/s0JbhDsoxvTk