A 9 anni sono stata mandata da una psicologa perchè avevo un tic agli occhi scatenato dallo stress (roteavo completamente gli occhi in direzioni differenti).
Sono rimasta in terapia 1 anno circa.
A 11 anni sono tornata nuovamente dalla psicologa, la quale mi ha voluto continuare a seguire perchè avevo pensieri suicidi.
La situazione è solo che peggiorata e in seconda superiore sono stata bocciata.
Sono arrivata a pesare 38 chili, non mangiavo più - mi avevano detto che se avessi perso un altro chilo mi avrebbero ricoverata per anoressia.
Ho iniziato a prendere uno psicofarmaco, in piccole dosi. Sono ingrassata di 15 chili di botto.
Mi sono un po' ripresa.
Ho avuto una storia di 2 anni e mezzo circa con un ragazzo possessivo e borderline. Mi ha fatto molto soffrire, ma mi ha reso anche felice e ha colmato in parte la mia solitudine esistenziale.
Sono single da 3 mesi e ora sto avendo una bruttissima ricaduta.
Tutto questo causato da genitori assenti, anafettivi, freddi, che non mi hanno mai incoraggiato nè supportato, che mi hanno fatta sentire tradita e abbandonata. Ho sempre dovuto cavarmela da sola. Nonni, zii e parentato distanti e freddi come marmo. Sono cresciuta da sola e le conseguenze le ho pagate sulla mia pelle. Ancora oggi provo un profondo rancore e odio per i miei genitori, se mi fossi sentita amata probabilmente non avrei sofferto così tanto. Mi sono sempre detta che se loro riconoscessero le loro colpe forse riuscirei a perdonarli, un giorno, ma secondo loro "io sono nata così".
Fortunatamente a 20 anni sono riuscita a farmi degli amici e non mi ritrovo a trascorrere le giornate nella più totale solitudine, ma non riesco a stabilire con loro dei rapporti così profondi da non sentirmi sola. Però almeno riesco a distrarmi ogni tanto.
Quindi mi ritrovo con un profondo senso di abbandono e solitudine esistenziale che mi stanno distruggendo. Da che mi ricordo, in tutta la mia vita ho sempre avuto dei desideri suicidi... so che non riuscirei mai a togliermi la vita perchè ho sempre una "maledetta" speranza che possa succedermi qualcosa di bello nella vita, eppure, anche nei momenti più sereni, vedo il suicidio come l'unico modo per liberarmi di questa angoscia e sofferenza. Non ho nessuno a cui aggrapparmi e in famiglia le cose vanno peggio che mai. Quando parlo dei miei genitori e del rapporto che ho con loro, le reazioni sono generalmente di ammonizione nei miei confronti... "ma sono i tuoi genitori, ti vogliono bene! Non dovresti dire queste cose di loro!". Possibile che nel 2013 la gente ancora non comprenda quanto i comportamenti dei genitori siano determinanti nello sviluppo dei bambini?
Il mio più grande desiderio nella vita è costruirmi una bella famiglia, in modo da potermi prendere la rivincita sulla mia infanzia. Diciamo che ho imparato a mie spese gli errori che non dovrò mai fare con i miei figli. Ma, essendo così "emotivamente instabile", i miei figli ci soffriranno? C'è la possibilità che io causi loro dei problemi?
Volevo chiedervi... è vero che chi ha sofferto di depressione non riuscirà mai a liberarsene del tutto? Ho letto diversi articoli/libri in cui c'era scritto che se una persona è incline a stati depressivi è molto probabile che abbia ricadute nel corso della vita. Questo vuol dire che non ne uscirò mai?
Ciao e scusate per il lunghissimo post!
