Ma perchè?

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

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Messaggioda Stevie » 15/08/2018, 7:23



Sabato scorso un amica a cui tenevo molto a causa di un malinteso sciocco (e in un momento in cui, secondo me, lei versa in una specie di stato di nevrosi o qualcosa di simile) e veramente ridicolo non vuole più essere né mia amica e né amica con gli altri del gruppo. E sono molto triste e avvilita (e non penso che riuscirò mai a perdonarla,né ho sopportate troppe, veramente ma veramente troppe). Il problema è che questa tristezza e questo senso di avvilimento è talmente forte (nonostante non fosse un granché come amicizia) che come al solito non mi permette di fare nient'altro è paralizzante. Mi viene da piangere in continuazione. La vita è questa si sa e questo tipo di problemi che poi non sono così gravi ci saranno sempre. Ma è mai possibile che per ogni cosa negativa che mia accade io debba sentirmi talmente avvilita da non riuscire a fare più nulla? Perché devo provare sempre questa tristezza paralizzante anche per delle emerite cavolate? Ma perché la mia tristezza deve essere talmente profonda e avvilente da non permettermi di fare più nulla, considerando anche che per me è un continuo senza fine perché esce sempre un problema nuovo; non riuscirò mai a fare nulla nella vita nessuna attività, né tanto meno un attività lavorativa perché la tristezza profonda mi paralizza per qualsiasi cosa mi accade anche per il motivo più stupido?
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Messaggioda Riccardina » 15/08/2018, 9:29



È questione di carattere, se si è ipersensibili o cinici non dipende dalla persona. Come mai ci sono gatti docili e altri selvatici? In parte dipende dai trascorsi che influenzano le sensazioni presenti e future, dall'altra parte c'è una questione puramente individuale che prescinde anche dal passato.
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Messaggioda Derapage » 15/08/2018, 9:30



Dici che era un amica a cui tenevi molto, che sei triste e avvilita dell’accaduto e poi di colpo non era un granchè come amicizia.... ma tralasciando questo tutte queste tue esperienze negative penso abbiamo portato il tuo carattere a essere molto sensibile, specialmente agli eventi negativi che ti accadono perciò anche la minima cosa può farti stare male come se fosse grossa
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Messaggioda Lieve » 15/08/2018, 10:05



Ciao, anche io ero e sono tendenzialmente così, anche se con l'età (ho quasi 30 anni) la situazione è un po' cambiata per forza di cose. Come ti hanno già scritto, è questione di sensibilità...io sono sensibile in modo esagerato, anche io mi avvilivo per dei banali litigi, e anche adesso tendo a buttarmi tantisismo giù facendomi condizionare la giornata. E come giustamnte intuisci tu, non è giusto e non è pensabile vivere la vita così perchè essa è piena di avversità e problemi più o meno grandi, e bisogna reagire. In ogni caso se era una tua cara amica è normale che tu sia triste, ma certo non devi farti rovinare le giornate, chiuderti e piangere continuamente...cerca di prenderti il tuo tempo ed elaborare la cosa, è ovvio tu sia di cattivo umore e lo sarai nei prossimi giorni, ma devi tentare di distrarti magari parlando con altre amiche o tentando di risolvere la situazione con lei.
So che il punto non è il caso concreto ma che è generale, e il tuo problema è vivere male alcune situazioni critiche, ma effettivamente la vita è fatta di tante situazioni critiche e se impari a gestirle volta per volta andrà sempre meglio.
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