Senso di desolazione

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Senso di desolazione

Messaggioda Teramene » 13/12/2018, 2:46



Con questo termine si possono intendere svariate cose. Nel caso della depressione può trattarsi di uno dei modi per provare a definire quella sensazione di vuoto esistenziale che induce molti a farla finita, insieme alla sofferenza che l'accompagna. Bisogna anche tenere a mente i vari livelli di depressione. In caso di depressione grave quel senso di desolazione lo si prova indifferentemente da qualsiasi fattore esterno, altrimenti sono proprio questi fattori a far si che la desolazione raggiunga livelli similmente critici. Io soffro di una depressione persistente da oltre un decennio, ma solo la mia situazione personale può aver contribuito a scatenarla e protrarla fino ad oggi. È desolazione quando intorno a me è rimasta solo mia madre: nel giro di una dozzina d'anni ho avuto diversi lutti familiari, la perdita definitiva di qualunque amico, lo sfumare di qualsiasi ambizione sentimentale (almeno in merito a quelli che dovrebbero essere gli anni della gioventù), la perdurante disoccupazione che tinge il mio futuro di tinte sempre più fosche. Mi sento un peso morto della società, un fallito troppo svuotato di energie per tentare solo di continuare a tentare d'imboccare l'ennesima via d'uscita. Se mi guardo intorno vedo fin troppe persone realizzate, con vite complete e con un senso compiuto.

Ogni volta che rifletto lucidamente sulla consistenza effettiva di questo senso di desolazione, sento che non dovrei più esitare a prendere un coltello e affondarmelo in gola, ma mi trattiene sempre il senso di colpa nell'infliggere ulteriore dolore a mia madre, che già soffre a sapermi infelice, ma che non può fare a meno di spronarmi a reagire come ha sempre fatto: a suon di pungolate risentite e inducendomi a moltiplicare gli sforzi per cercare lavoro (anche se spesso si tratta della prospettiva di lavori schifosi, che ridurrebbero gli anni universitari a mero tempo sprecato). Ogni volta che accade finiamo col litigare e l'impulso di farla finita torna irruento, ma è sempre mia madre alla base della ragione che continua a trattenermi. Lei vuole ostinatamente illudersi che prima o poi ne uscirò non appena avrò trovato uno straccio di lavoro, ma più tempo passa più sento di non avere risorse né esterne né interne per ottenere quello che vorrebbe anche lei. Ho già programmato mentalmente il momento in cui lei non ci sarà più, dopodiché io avrò mano libera e potrò scegliere se agire all'istante o finire prima almeno di leggere i miei libri.
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Messaggioda Sting » 13/12/2018, 21:01



Mi dispiace ma purtroppo la vita è fatta anche di continue prove che sono durissime da sopportare. La vita dell'uomo può stare solo in Dio, è soltanto così che tutto assume un senso. Il futuro non ti dovrebbe spaventare, piuttosto dovresti cercare di vivere bene il presente e, se fai il tuo dovere nella vita, allora non ti devi sentire né un peso e nemmeno un fallito. Pensa che ci sono persone che occupano posti di lavoro da ladri, impostori e che il loro dovere lavorativo non lo fanno nemmeno. E poi, almeno in linea generica, non è vero che tante persone fanno una bella vita. Casomai fanno una vita che, almeno per certi aspetti, è in se normale ma oggi, per un motivo o l'altro, se la passano tutti quanti male. Dovresti accettare anche di fare lavori umili e mal pagati perché quando uno è impegnato a tante cose non ci pensa e poi perché qualche soldo potrebbe farti comodo.Poi sarebbe una buona cosa se tu non esasperassi tua madre perché, quantanche fosse una persona cattiva, avrà comunque i suoi problemi e le sue debolezze e per questo va compietita. Invece di cercare conforto da lei, sforzati di essere un esempio per lei e per gli altri. Infine ti dico in modo scherzoso che il coltello lo devi usare solo per tagliare il panettone. Ciao:)
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Messaggioda Teramene » 13/12/2018, 23:40



Sting ha scritto:Mi dispiace ma purtroppo la vita è fatta anche di continue prove che sono durissime da sopportare. La vita dell'uomo può stare solo in Dio, è soltanto così che tutto assume un senso. Il futuro non ti dovrebbe spaventare, piuttosto dovresti cercare di vivere bene il presente e, se fai il tuo dovere nella vita, allora non ti devi sentire né un peso e nemmeno un fallito. Pensa che ci sono persone che occupano posti di lavoro da ladri, impostori e che il loro dovere lavorativo non lo fanno nemmeno. E poi, almeno in linea generica, non è vero che tante persone fanno una bella vita. Casomai fanno una vita che, almeno per certi aspetti, è in se normale ma oggi, per un motivo o l'altro, se la passano tutti quanti male. Dovresti accettare anche di fare lavori umili e mal pagati perché quando uno è impegnato a tante cose non ci pensa e poi perché qualche soldo potrebbe farti comodo.Poi sarebbe una buona cosa se tu non esasperassi tua madre perché, quantanche fosse una persona cattiva, avrà comunque i suoi problemi e le sue debolezze e per questo va compietita. Invece di cercare conforto da lei, sforzati di essere un esempio per lei e per gli altri. Infine ti dico in modo scherzoso che il coltello lo devi usare solo per tagliare il panettone. Ciao:)

fortuna che non fai lo psicologo, avresti perso un paziente dietro l'altro, tutti x suicidio :sick:
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Messaggioda Elenita » 14/12/2018, 10:25



Ciao Teramene, mi dispiace per la tua depressione. Tutto il mondo del lavoro è un po' così, un po' meglio nelle grandi città e sempre peggio in quelle piccole. Dà fastidio certamente vedere la gente che lavora anche svogliatamente, tanto per, come i corrieri che ti lanciano i pacchi nel cortile o impiegati alla posta, gli esempi sono troppi. L'assenza del lavoro purtroppo impedisce di pianificare il futuro, ed ecco dove nascono delle crisi, perche' come si fa di vivere solo nel presente? Io penso che tua madre ha comunque una intuizione buona, bisogna accettare anche i lavori più umili, vederli solo come il primo passo, avere la pazienza e cercare poi altro. Anche facendo dei lavori umili ti sentirai lo stesso gratificato, sarai più impegnato, ti muovi di più, conosci gente nuova, e riesci ad uscire da questa trappola. Non è colpa tua questa situazione del lavoro, usa la tua intelligenza per uscirne vittorioso e non per fare dei piani inconcludenti, tristi e insensati.
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Messaggioda Sting » 14/12/2018, 12:52



Teramene ha scritto:fortuna che non fai lo psicologo, avresti perso un paziente dietro l'altro, tutti x suicidio :sick:


Il discorso è che di solito ognuno vorrebbe che le cose andassero nel modo desiderato senza voler accettare altre situazioni. Comunque se non ti piace quello che ho detto, sei libero di fare come vuoi. Una volta che ho fatto il mio dovere sto a posto.
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Messaggioda Teramene » 14/12/2018, 15:38



Sting ha scritto:
Teramene ha scritto:fortuna che non fai lo psicologo, avresti perso un paziente dietro l'altro, tutti x suicidio :sick:


Il discorso è che di solito ognuno vorrebbe che le cose andassero nel modo desiderato senza voler accettare altre situazioni. Comunque se non ti piace quello che ho detto, sei libero di fare come vuoi. Una volta che ho fatto il mio dovere sto a posto.

il tuo dovere?! perche?

se ti limitavi a tacere ti avrebbero multato?!

il silenzio è 1000 volte meglio che ricevere consigli non richiesti e totalmente inutili....
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