Sentirsi gettato in uno stato di anedonia, depersonalizzazione e derealizzazione

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Sentirsi gettato in uno stato di anedonia, depersonalizzazione e derealizzazione

Messaggioda Alessas » 18/10/2020, 15:00



Farò del mio meglio per illustrare la situazione che mi vede protagonista. Tutto ha inizio quasi un anno fa, nel novembre del 2019. Mi iscrissi per il terzo anno di fila al corso di Ingegneria informatica, e per il terzo anno di fila, non seguì alcuna materia e non diedi alcun esame. Passavo le mie giornate allettato, e quando mi forzavo ad uscire dal letto, per studiare o per fare qualunque altra cosa, l'ansia, le paure, mi divoravano, riportandomi lì. Nonostante questo, cercavo qualche stimolo e lo trovavo. Uno dei miei più grandi stimoli era il cinema, guardare film, oppure, ascoltare musica. Mi piaceva anche stare con gente a discutere, ma, stando spesso a letto e soffrendo anche di fobia sociale, non lo facevo spesso, anche se, quando mi capitava, sentivo in me crescere la vita, stare in mezzo alla gente mi ravvivava, e per questo motivo soffrivo terribilmente la solitudine. Cercavo di ovviare al problema proprio nelle arti precedentemente citate. Guardare film, ascoltare musica, mi metteva a contatto con i pensieri altrui, mi faceva immergere in nuove esperienze, mi faceva provare le emozioni che mi mancavano. Queste, dunque, erano le cose che mi facevano stare bene, che si opponevano alle mie paure, al mio essere buttato in un letto, privo di stimoli, che mi rendevano più tollerabile la vita. Nonostante questo, però, la vita per me non era per nulla tollerabile. Arrivò il mio compleanno, a dicembre, e sentivo di non farcela più, non ne potevo davvero più. Ma volevo ancora provare, sono sempre stato una persona piena di speranza. Dopo delle esperienze fallimentari con la psicoterapia, quindi, decisi a metà gennaio di provare con la psichiatria. Andai da un neurologo che mi era stato consigliato da un conoscente e quest'ultimo mi segnò il cipralex. Passavano i mesi e non sentivo alcun cambiamento positivo, così, ad ogni controllo, il medico non faceva che aumentarmi la dose, fino a raggiungere quella massima e non superabile di 20 gocce. Nonostante questo, non cambiava nulla. Decisi quindi di tornare in terapia, con un nuovo terapeuta, con cui sono tutt'ora e con cui mi trovo abbastanza bene. Il problema però fu che da marzo, cominciai a sentire come se il farmaco mi spingesse all'anedonia. E più passava il tempo, più questo sintomo di faceva forte. Verso agosto, decisi che non ne potevo più. Neanche quelle che fino ad allora erano state le mie più grandi gioie, guardare film e ascoltare musica, mi facevano effetto. Mi stavo allontanando dalle persone, sempre di più, e la gente mi dava sempre meno. Pensai di abbandonare quindi il farmaco. La cosa mi prese 40 giorni, diminuendo di una goccia ogni due giorni. 2 giorni prima della fine del processo, cominciai a sentire che però qualcosa non andava. Tutto questo, si era espanso all'ennesima potenza. Avevo deciso di andare a studiare al DAMS, e lo avevo fatto. A settembre sono incominciate le lezioni, e sono stato in grado di seguirle. Sono anche stato in grado di prendere appunti e di studiare. Perfino di leggere, cosa che un tempo mi veniva difficile, perché sentivo che era un impegno troppo duraturo per me. Il problema è che in tutto questo, nonostante tutti questi cambiamenti, io son finito col perdere ogni forma di stimolo. Non mi importa più nulla, se non di risolvere questa situazione. Guardare un film, ascoltare musica, ora non mi danno assolutamente più nulla, non riesco neanche ad immedesimarmi nelle opere, nonostante guardi film tutti i giorni e ascolti musica di continuo. Ho provato a buttarmi in nuove esperienze, conoscere nuove persone, mettermi addosso dello stress, per cercare di sentire qualcosa. Ma niente, è tutto inutile. Sono quindi in questo stato da quasi 2 mesi, e non so come comportarmi. Non mi va di vivere una vita in cui io sono assente, non mi va di vivere una vita priva di stimoli. Continuo a provarle tutte, sotto consiglio del mio terapeuta ho anche cominciato a meditare, ma niente, è come se io non fossi qui. Ho anche problemi di concentrazione, di memoria, che mi rendono difficile lo studio e ricordare ciò che studio, cosa che non mi era mai successa prima d'ora. La solitudine che un tempo mi distruggeva, ora la ricerco. Mi sento come se fossi passato da un estremo all'altro, e quindi come se in realtà fossi fermo e come se non ci fosse via di fuga da tutta questa situazione. Sono perso e non so che fare.
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Alessas
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Sentirsi gettato in uno stato di anedonia, depersonalizzazione e derealizzazione

Messaggioda Hydlv » 18/10/2020, 19:30



Situazione simile. Attendo anch’io i vostri interventi.
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Hydlv
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Sentirsi gettato in uno stato di anedonia, depersonalizzazione e derealizzazione

Messaggioda Fiammetta Cosci » 23/10/2020, 11:12



Buongiorno,
gli antidepressivi possono generare effetti negativi durante il periodo della loro assunzione che possono perdurare nonostante la sospensione. Inoltre, gli antidepressivi, soprattutto SSRI ed SNRI, possono produrre, alla riduzione o sospensione, sintomi di tipo astinenziale. Se lo desidera, può leggere di più alla pagina http://www.smettereglipsicofarmaci.unifi.it/index.php.

Un saluto cordiale,
Fiammetta Cosci

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