Ciao, è la prima volta che scrivo, stasera mi sembrava il momento giusto per farlo. Un po' perchè cerco conforto, un po' perchè sento che qui ci possano essere persone che non conosco che potrebbero capire un pochino quello che scriverò, e magari c'è qualcuno che ha qualche strategia per gestire certi sentimenti.
Non mi dilungherò troppo sulla mia storia passata, ma fino a qualche anno fa ero una persona completamente diversa, fino a quando non sono caduta in depressione, un periodo difficile e buio (tanto buio che ne ho i ricordi offuscati), in cui mi ero ridotta in uno stato di vegetale, ma da cui sono uscita vittoriosa grazie a un percorso psicologico, pronta a rimettermi in gioco con l'università e con la vita...peccato questa stabilità sia durata poco, esattamente 6 mesi, perchè da quando è iniziata la pandermia sono ricaduta nel mio oblio. Ma stavolta è diverso. Nel periodo buio passavo le giornate a dormire, stesa sul letto come un'ameba ad aspettare che il giorno passasse; mi vergognavo di me stessa, non uscivo di casa di giorno, ma le persone intorno a me non immaginavano come stessi, con i miei genitori recitavo benissimo la parte di quella che sta bene ed è solo stanca, mentre con le mie amiche ero perfettamente normale e uscivo spesso la sera con loro (anche se mi comportava una grande fatica farlo, sapevo che una volta in loro compagnia sarei stata serena).
Adesso non è più così: mi sono isolata. Sto bene nella solitudine, ma allo stesso tempo mi sento tanto sola, vorrei tanto che qualcuno si preoccupasse di me, vorrei ricevere un po' di affetto...in certi momenti mi chiedo se tutta la sofferenza interiore che provo un giorno finirà, perchè è ingiusto provare tutto questo dolore. Un tuffo a vuoto, un vuoto che cade nel petto e si ferma lì, ed evoca una forte sensazione di dolore, un dolore che non saprei molto come descrivere, probabilmente solo chi lo prova può capirlo. Penso di meritare anche io qualcosa di bello dalla vita, ma per quale motivo mi sembra di essere destinata solo ad assistere alle gioie degli altri? Ho sempre sostenuto gli altri, nel bello e nel brutto, ma ora non sono più in grado di farlo, perchè ho l'impressione che non facciano altro che dirmi quante cose belle gli capitano e non lo sopporto più. Perchè per me non c'è mai niente. Sento che in tutto questo tempo le mie amiche più care mi abbiano solo usata, perchè sono quella che ascolta, quella che dà i consigli e di cui ci si può fidare, ma nessuno è stato pronto a preoccuparsi per me...
Ho cominciato a isolarmi, mi sono autoesclusa, non ho risposto ai messaggi per un po' (o lo facevo molte ore dopo) perchè soffrivo, perchè non avevo niente da dire e non volevo sentire nessuno, perchè pensavo che nessuno fosse interessato a quello che una sfigata potesse raccontare. La cosa più brutta è stata rendersi conto che le persone fanno in fretta a dimenticarsi di una persona che già si è tagliata fuori da sola; è brutto vedere che se ti allontani un pochino nessuno viene a cercarti e chi lo fa si arrende dopo un paio di tentativi: sono tutti troppo presi dalle loro fantastiche vite...
Questo mio comportamento è stato involontario e dovuto a un istinto di protezione, perchè nel primo periodo di lockdown non sapevo gestire queste emozioni: l'estate scorsa mi sono ripresa, ma dopo qualche mese la situazione è tornata come prima, come se mi stessi stabilizzando su questo "stile di vita". Il mio problema non è tanto con le persone in generale, perchè non ho ansia sociale (ad esempio nelle poche lezioni in presenza all'università ho socializzato facilmente); sono le amicizie che non so più gestire, perchè mi confronto con loro e mi sento un rifiuto umano, soffro, anche se mi dispiace non sentirle e mi mancano. Per me sentire l'ennesima bella notizia/traguardo della vita raggiunto di una persona cara, è diventata come una pugnalata al cuore: per quanto possa esserne felice mi mette davanti all'inevitabile realtà della mia vita e mi fa sentire un fallimento totale.
Ho 27 anni, e in tutti questi anni non mi sembra di aver ottenuto nulla, anzi di aver solo sofferto. Nessuno mi ha mai amata, eppure avrei tantissimo da dare. Ancora vivo con i miei, ma vorrei tanto andarmene. Non lavoro. L'università? Devo frequentare gli ultimi 2 anni, ma per questo ritardo dò la colpa alla prima depressione. Ho grandi ambizioni, ma con questo stato mentale quanto altro tempo ci metterò? Perchè so che ce la farò, ma quanto altro tempo dovrà passare ancora? Voglio vivere la vita e le esperienze ma a questo punto mi sembra di non essere capace di farlo, di non aver capito niente. Ah, manca un particolare non da poco: sono grassa e devo dimagrire.
Non penso di avere niente di meno rispetto agli altri, allora perchè non mi capita mai niente di bello? Mi sento una cessa, eppure so che obiettivamente ci sono persone molto più cesse di me...ma sento di essere destinata a rimanere sola a vita, anzi sola con i miei chili di troppo e un gatto.
Evitando il confronto con gli altri mi sto perdendo sempre di più, nella mia testa c'è un caos allucinante, non so se qualcuno leggerà questo papiro e se si capisca ciò che voglio dire.
Se vi capita o vi è capitato, come gestite le relazioni con altri senza sentirvi uno schifo?
Sicuramente devo migliorare per sentirmi meglio con me stessa, ma al momento ci tengo a non perdere definitivamente certe amicizie che si sono allontanate da me perchè mi hanno vista come rifiutante. Abbiamo condiviso tanto e gli voglio bene. Vorrei trovare un modo per parlargli liberamente senza dover soffrire...anche un trucchetto, una frasetta da ripetermi, qualsiasi cosa, non so come fare.
Grazie a chi ha avuto il coraggio di leggere questo tema