La sofferenza è positiva?

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"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

La sofferenza è positiva?

Messaggioda VeraVita » 19/04/2025, 7:47



RyanTheNorthman ha scritto:
VeraVita ha scritto:La sai, per la tua giovane età hai fatto una domanda molto bella e interessante?
Pure io che mi leggo questi libri di psicologia o spirituali ritengono che la sofferenza è istruttoria e a volte necessaria per farci crescere. Anzi, una volta ho letto che uno ha affermato che i nostri momenti peggiori in realtà sono stati i nostri momenti migliori perché ci hanno plasmato, rafforzati, insegnato e non ricordo che altro.
Vuoi sapere come la penso? Io penso che purtroppo alla sofferenza non ci si possa sottrarre. Poi, sai, ci sono dei dolori che io onestamente preferirei non attraversare e preferirei di più morire. Ma detto ciò, io penso semplicemente, che uno debba trovare un senso a ciò che gli accade e vedere i lati belli della vita. Se no, quale sarebbe l'alternativa? Suicidarsi? Io ho imparato che quando siamo negativi facciamo del male solo a noi stessi. Quindi, meglio essere positivi per quanto possibile. Questo penso. Ho deciso di non raccontare episodi perché penso di aver già raccontato diversi aneddoti sul forum però se vuoi posso approfondire ^^


Certo, se te la senti puoi approfondire, mi fa sempre piacere ascoltare. Come ho già detto in un altro post, per me le condizioni difficili e la sofferenza che ne deriva, non hanno un senso preciso, esistono e basta, almeno per quanto riguarda quelle che vivo io, poi è chiaro che per molti altri esse possano essere l'effetto di una causa specifica. Poi, so benissimo che la sofferenza, in fondo, tocca tutti in qualche modo, altrimenti la vita non potrebbe nemmeno esistere, però, tra il soffrire per una situazione o un fatto accaduto, passeggero, di gravità variabile, e il soffrire per la propria condizione d'esistenza, passa un abisso.
Detto ciò, grazie per aver condiviso.


Guarda, ammetto che pure io sono bella che infelice. Poi, sai. Facendo una vita dove lavoro molto mi diverto molto a starmene su internet o al telefono. Spiare le vite degli altri o rifugiarmi su questo forum. Poi, per carità. Ci sono anche dei momenti che mi prendo per me stessa. Dove faccio anche cose belle. Ma rimango pur sempre infelice. Una caratteristica che ho notato della mia persona è che anche quando ottengo le cose che voglio non sono felice. Mi accorgo sempre che non sono come vorrei. O, che in realtà erano illusioni. Vedo però le vite degli altri che in apparenza si sono realizzate e hanno ottenuto tutto ciò che volevano. A volte mi chiedo se davvero il costo della felicità sia aggire. A volte invece mi sembra che è meglio non fare un tubo. Tanto se le cose devono accadere accadono. Ma non nel senso di blindarsi dentro casa a non fare niente (quello è deleterio e poi ti ammali). Semplicemente non bisognerebbe forzare persone, eventi o avere fretta che le cose accadono. Perché c'è sempre un perchè. Ora, non mi sento di apportarti esempi della mia vita. Perché come ti dico sono infelice. Ti posso però raccontare episodi della mia famiglia. Dove la sofferenza ha trasformato le persone. Io ho 3 sorelle (tutte femmine e io sono la seconda di quattro figlie femmine come mi riripeto). La terza era considerata molto indietro. Mio padre le diceva sempre che era stupida e via discorrendo. Eppure in realtà lei non lo era. Perché quando le parlavo capiva. Ad ogni modo, quando lei andò a scuola non faceva niente. Perché mio padre l'aveva convinta di non valere un tubo. Io e mia sorella non è che l'aiutassimo molto. Ad ogni modo, per fartela molto breve, le maestre si lamentavano di lei che non faceva un tubo ma erano convinte che non avesse le capacità come i suoi coetanei. Tanto è vero che quando mia sorella aveva 9 anni le dissero di volerle dare il sostegno. Mio padre invece chiese di temporeggiare. Di darle un mese di tempo. Ebbene, mia sorella prima pianse quando seppe questa cosa. E, poi, quel mese diede tutta sè stessa per cambiare. Cambiò dal giorno alla notte. Il mese dopo le maestre dissero che era cambiata. Tra l'altro mia sorella non aveva chiesto aiuto ai miei genitori o a noi sorelle più grandi. Era cambiata lei. Mia sorella poi si è diplomata al grafico con 90/100. Tra l'altro mia sorella è anche un'atleta. Una ragazza che crede molto nel sacrificio (anche se ha anche aperto un po' gli occhi su questa cosa e cioè che è bene con gli altri non essere troppo disponibili se no si rischia di essere manipolabili). Mia sorella poi ha seguito il suo ragazzo al nord. Lasciando l'atletica, la famiglia e gli amici per lui. Ricominciando da zero. Paga la sua quota di affitto ed è una donna, nei suoi limiti, indipendente. Ha le sue difficoltà ma le affronta sempre con coraggio. A chi vuol bene è affettuosa.

Per quanto riguarda la malattia ricordo di aver avuto la fortuna di conoscere una ragazza straordinaria che purtroppo ci ha lasciati a soli 24 anni. Ai genitori dissero appena era nata che sarebbe morta dopo due giorni. Invece quando l'ho conosciuta io stava benino. Nel senso che era una ragazza, nonostante le sue enormi differenze con i suoi coetanei, perché con tutto rispetto, era claudicante e con problemi intestinali :""( era sempre allegra e positiva. Mi diceva sempre quando ero triste di pensare alle cose belle della vita. Aveva una voglia di vivere che mangiava la vita stessa. Mi ha insegnato davvero molto. Ricordo poi che aveva una grandissima fede. Lei mi ha insegnato tantissimo e spero di cuore che adesso stia in un posto migliore. Onorata di averla conosciuta.
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VeraVita
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La sofferenza è positiva?

Messaggioda RyanTheNorthman » 19/04/2025, 11:43



Navigator63 ha scritto:Mhh... non è proprio come dici.
Tu non hai scelto gli eventi che ti sono accaduti... ma tu hai scelto come reagire ad essi (ricorda che anche non scegliere è una scelta). E le tue scelte e reazioni, hanno contribuito anch'esse a renderti quello che sei ora.
Vedi nel mio primo post l'esempio di Tizia e Sempronia: stesso evento, scelte e reazioni - e quindi risultati - diversi.

Quindi il vederti come un "attore passivo" della tua vita è un errore di prospettiva (*). Tu non controlli il "palcoscenico" dove si svolge la tua vita... ma puoi scegliere la parte da interpretare, e come viverla. Oppure puoi lasciare che siano gli altri a decidere per te... ma pure questa è una TUA scelta. ;)


In effetti, direi che hai proprio ragione.

Navigator63 ha scritto:(*) C'è anche la possibilità che questo tuo vederti come "attore passivo" sia un alibi che usi per non prenderti la responsabilità della tua vita.
In questo caso l'ostacolo non sarebbe che non sei capace di cambiare... ma che hai paura del cambiamento.


Forse hai ragione anche su questo, perché effettivamente ho paura di crescere, di essere un adulto, dato che è proprio crescendo che tutto è andato "a rotoli" e sono diventato infelice, perciò penso sempre che avrei voluto rimanere nell'infanzia, in quella dimensione di serenità e tranquillità, e mi aggrappo ad essa.

Navigator63 ha scritto:E' possibile che tu abbia sviluppato una mentalità "passiva", rassegnata, per via degli insegnamenti assorbiti in famiglia. E quindi non vedi altre possibilità. :dunno:

Il tuo problema potrebbe essere fondamentalmente che non credi in te stesso, e/o nelle tue capacità.
O forse hai vissuto in un "sistema familiare" che ti ha convinto che essere attivo e indipendente porterebbe a brutte conseguenze; per cui preferisci restare passivo come "strategia di sopravvivenza", perché in caso contrario magari temi che saresti "punito". :wow:


Il punto è proprio questo: la mia famiglia mi ha sempre spinto ad essere attivo e indipendente, mi ha insegnato che è una cosa positiva e fondamentale nella vita, e anch'io in fondo la penso come loro; non l'hanno mai, e dico MAI, considerata una cosa che avrebbe portato a cattive conseguenze. Perciò, non saprei dare una spiegazione.

Navigator63 ha scritto:Se però vedi altri che vivono diversamente, e riescono a fare cose che tu ritieni di non potere... chiediti cosa ti manca.
Loro hanno davvero qualcosa in più di te? E cosa, in concreto?
Oppure hanno semplicemente una mente più aperta alle possibilità e all'iniziativa?


Guarda, non saprei proprio. A quanto pare, tutti gli anni che ho vissuto fino ad adesso, le esperienze che ho avuto, a scuola e fuori, mi hanno insegnato ben poco, e ora, a più di vent'anni, mi ritrovo a non essere ancora maturato abbastanza e a dover imparare praticamente tutto, dalla a alla z, come se fossi nato da poco, mentre altri della mia età sono molto più avanti, sanno già muoversi, stare al mondo, inserirsi bene in società, e alcuni addirittura si sono già costruiti una vita indipendente, con una casa propria (io, ora come ora, non riuscirei proprio a fare una cosa del genere, a malapena riesco a badare a me stesso).

Navigator63 ha scritto:Però non credo che tu abbia dei veri limiti oggettivi.

Potrebbe anche darsi che dei limiti li abbia e che non lo sappia, poiché non ho ancora sperimentato abbastanza nella vita per poterlo scoprire.

Navigator63 ha scritto:Si può lavorare sulla proprio crescita in autonomia, ma è certo più facile e veloce farsi aiutare da un esperto. Anche perché costui sa vedere quegli elementi - a noi invisibili - che ci condizionano.
Quindi potresti scegliere di fare qualche incontro con uno psicoterapeuta o counselor, per scoprire magari che puoi cambiare - e come - ma non sapevi di esserne in grado. Se vuoi qualche dettaglio in più scrivimi in privato.


Ti ringrazio molto. Direi che nel mio caso ci vorrebbe qualcuno che mi ricostruisca da capo e mi insegni a vivere, ma non so se una figura di questo tipo effettivamente esista. Se proprio non puoi consigliarmi qui, allora vedrò di scriverti in privato.

Navigator63 ha scritto:cambiare è sempre possibile. Anzi è inevitabile: tra 10 anni non sarai come sei adesso.
Tutti abbiamo il potere di cambiare - almeno in parte. Spesso ciò che ci frena non è la mancanza di capacità... ma la paura di cosa succederebbe se ci provassimo.


Spero davvero che anche nel mio caso sia così; sarà che al momento ho anche poche energie per vivere, perciò forse non ne ho abbastanza per cambiare.
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Messaggioda RyanTheNorthman » 19/04/2025, 12:18



VeraVita ha scritto:Guarda, ammetto che pure io sono bella che infelice. Poi, sai. Facendo una vita dove lavoro molto mi diverto molto a starmene su internet o al telefono. Spiare le vite degli altri o rifugiarmi su questo forum. Poi, per carità. Ci sono anche dei momenti che mi prendo per me stessa. Dove faccio anche cose belle. Ma rimango pur sempre infelice. Una caratteristica che ho notato della mia persona è che anche quando ottengo le cose che voglio non sono felice. Mi accorgo sempre che non sono come vorrei. O, che in realtà erano illusioni. Vedo però le vite degli altri che in apparenza si sono realizzate e hanno ottenuto tutto ciò che volevano.


Come ti capisco... in ogni cosa che hai detto, mi ci rivedo io.

VeraVita ha scritto:La terza era considerata molto indietro. Mio padre le diceva sempre che era stupida e via discorrendo. Eppure in realtà lei non lo era. Perché quando le parlavo capiva. Ad ogni modo, quando lei andò a scuola non faceva niente. Perché mio padre l'aveva convinta di non valere un tubo. Io e mia sorella non è che l'aiutassimo molto. Ad ogni modo, per fartela molto breve, le maestre si lamentavano di lei che non faceva un tubo ma erano convinte che non avesse le capacità come i suoi coetanei. Tanto è vero che quando mia sorella aveva 9 anni le dissero di volerle dare il sostegno. Mio padre invece chiese di temporeggiare. Di darle un mese di tempo. Ebbene, mia sorella prima pianse quando seppe questa cosa. E, poi, quel mese diede tutta sè stessa per cambiare. Cambiò dal giorno alla notte. Il mese dopo le maestre dissero che era cambiata. Tra l'altro mia sorella non aveva chiesto aiuto ai miei genitori o a noi sorelle più grandi. Era cambiata lei. Mia sorella poi si è diplomata al grafico con 90/100. Tra l'altro mia sorella è anche un'atleta. Una ragazza che crede molto nel sacrificio.


Wow... tua sorella ha fatto un percorso evolutivo incredibile, e oggi è diventata una persona fantastica; non è da tutti, soprattutto quando chi ti sta intorno, soprattutto se è qualcuno di importante per te, ti svaluta e demotiva.

VeraVita ha scritto:Mia sorella poi ha seguito il suo ragazzo al nord. Lasciando l'atletica, la famiglia e gli amici per lui. Ricominciando da zero.


Questa cosa è davvero bella: avere qualcuno che ti ama incondizionatamente e che è disposto a fare di tutto per te. Lo so che non si direbbe, ma io sono una persona molto affettuosa e romantica, quindi quando sento storie come questa, ciò mi spinge a pensare che, nonostante il mondo con la sua cattiveria e le sue ingiustizie, da qualche parte ci sia anche qualcosa di buono, una luce nell'oscurità.

VeraVita ha scritto:Per quanto riguarda la malattia ricordo di aver avuto la fortuna di conoscere una ragazza straordinaria che purtroppo ci ha lasciati a soli 24 anni. Ai genitori dissero appena era nata che sarebbe morta dopo due giorni. Invece quando l'ho conosciuta io stava benino. Nel senso che era una ragazza, nonostante le sue enormi differenze con i suoi coetanei, perché con tutto rispetto, era claudicante e con problemi intestinali :""( era sempre allegra e positiva. Mi diceva sempre quando ero triste di pensare alle cose belle della vita. Aveva una voglia di vivere che mangiava la vita stessa. Mi ha insegnato davvero molto. Ricordo poi che aveva una grandissima fede. Lei mi ha insegnato tantissimo e spero di cuore che adesso stia in un posto migliore. Onorata di averla conosciuta.


Non smetterò mai di meravigliarmi di come certe persone, nonostante vivano in tali situazioni, abbiano una forza così grande e riescano ad essere felici, mentre io, che posso dire che non mi manchi quasi nulla e che non abbia un qualcosa di apparente che non vada, non riesco a farlo, e non so nemmeno il perché.
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Messaggioda Navigator63 » 19/04/2025, 18:01



RyanTheNorthman ha scritto:Forse hai ragione anche su questo, perché effettivamente ho paura di crescere, di essere un adulto, dato che è proprio crescendo che tutto è andato "a rotoli" e sono diventato infelice, perciò penso sempre che avrei voluto rimanere nell'infanzia, in quella dimensione di serenità e tranquillità, e mi aggrappo ad essa.

Questo sembra indicare che la tua famiglia non ti ha dato gli "strumenti" per diventare adulto - od ha frenato (involontariamente) questo sviluppo.

Quanto alla nostaglia dell'infanzia... dico solo che il passato non ritorna. :rolleyes:

Il punto è proprio questo: la mia famiglia mi ha sempre spinto ad essere attivo e indipendente

Il problema qui è che a volte le persone ci trasmettono messaggi contraddittori. :mmm2:
P.es. una madre può dire a voce ai figli "Cresci!", ma col comportamento tenerli legati strettamente a sé (perché magari ha paura di restare sola), e quindi alimentare la loro dipendenza da lei.

Non bisogna fermarsi alla superficie (ciò che viene detto apertamente), ma guardare anche i messaggi emotivi e non-verbali.
Pensa ad una donna che ti dice "Ti voglio bene" ma con gli occhi pieni di odio: che cosa ti arriva? :confused:

A quanto pare, tutti gli anni che ho vissuto fino ad adesso, le esperienze che ho avuto, a scuola e fuori, mi hanno insegnato ben poco

Da quel che dici potrebbe dipendere dal fatto che resisti al cambiamento o alla crescita, quindi resti nella tua "bolla" che ti fa sentire protetto.

Potrebbe essere collegato a ciò che dicevi prima dell'infanzia: ad un certo punto la tua vita è cambiata in peggio, per cui la tua mente ne ha tratto la conclusione "Crescere è pericoloso!", quindi cerca sempre di rimanere in uno stato di "infanzia psicologica" e legame stretto con la famiglia (che ti fa sentire al sicuro).
Se è così, non cambi perché hai una forte resistenza al cambiamento... non perché manchi della capacità.

Direi che nel mio caso ci vorrebbe qualcuno che mi ricostruisca da capo e mi insegni a vivere

Non è una cosa che uno ti fa "dall'esterno". :lol:
Non è come consegnare la tua casa ad una impresa che te la ristruttura... e tu da fuori attendi il risultato. :)

In questi casi la "casa" sei tu: se vuoi ristrutturarla, lo devi fare tu dall'interno, meglio con l'aiuto di esperti. Ma il lavoro devi farlo comunque tu.
Per quello crescere è faticoso; non si può delegare.

Nella mia attività di counselor, mi paragono a Virgilio che guida Dante nel suo viaggio: la sua guida è preziosa... ma il cammino lo deve fare Dante con le sue gambe. :dunno:

Se proprio non puoi consigliarmi qui, allora vedrò di scriverti in privato.

Qui posso darti indicazioni e suggerimenti... ma un percorso del genere non si può fare sulle pagine di un forum.

sarà che al momento ho anche poche energie per vivere, perciò forse non ne ho abbastanza per cambiare.

Questo potrebbe essere uno dei tuoi alibi.
Oppure hai anche una condizione depressiva, ed anche quella ha delle ragioni e andrebbe affrontata.
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Messaggioda RyanTheNorthman » 19/04/2025, 21:36



Ti ringrazio molto e auguri di buona Pasqua anche a te.

Navigator63 ha scritto:
Se proprio non puoi consigliarmi qui, allora vedrò di scriverti in privato.

Qui posso darti indicazioni e suggerimenti... ma un percorso del genere non si può fare sulle pagine di un forum.


Intendevo se per caso conoscessi qualcuno, qualche figura specifica, da consigliarmi.
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Messaggioda Cordis » 26/04/2025, 13:50



Sofferenza positiva o negativa...
Beh magari dopo, quando è passata, ne puoi tirare fuori cose positive, magari anche tante, che non avresti potuto ottenere senza averla superata.
Ma intanto che sei lì e che la provi... è un vero schifo.
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