Tra le tante cose che mi caratterizzano io sono empatico. Soprattutto in famiglia.
Mi capita molto spesso, e vorrei proprio evitarlo con tutte le mie forze, ma è dura, di essere influenzato dalle emozioni altrui di chi mi sta vicino in famiglia. Soprattutto mia madre.
Mia madre, è un generatore di negatività, ha problemi sul lavoro, spesso triste, stanca, si incazza come niente per sciocchezze che trasforma in enormità da sè grazie alla sua logica sbagliata. (esempio: se discutiamo mi dice che nei suoi confronti sono maleducato e manco di rispetto, ma non le dico manco una parolaccia contro, magari le dico solo che sbaglia praticamente)
Capita che lei torna a casa incavolata e triste per via di decerebrati di colleghi di lavoro, e io inevitabilmente mi sento come se una frana montana mi fosse caduta sulla testa, divento depresso anche più di lei, e divento ancor più incazzato di lei, tanto da voler vedere trasformati i colleghi di mia madre da lavoratori ospedalieri a pazienti ospedalieri. Tutto questo mi fa male, perchè l'accrescersi di negatività mi indebolisce pure di salute, e cerco sempre di starne il più fuori possibile, e non arrabbiarmi, non farmi coinvolgere, esattamente come se ascolto al tg: è stato ucciso tizio dalla mafia in calabria, ascolto senza fare una piega, perchè sono giusto molto distante e non ho collegamenti con tale notizia, con parenti ecc...
Sembra brutto da dire, perchè comunque si tratta della persona che mi ha messo al mondo, che mi ha curato quando ammalato, che mi ha mantenuto e mi mantiene finchè non trovo lavoro, ma vorrei proprio prendere le distanze da lei, perchè la sua negatività e il suo umore nero mi sta danneggiando e mi danneggia da parecchio. Altro esempio, è che lei da scontato che per esempio fuori fa molto freddo, allora ci ammaleremo sicuramente, attira le cose, e poi accadono, perchè già ci stai col pensiero fisso e poi accadono, non è che dice, ma si, magari non ci ammaliamo per nulla quest'anno anche se fa freddo e c'è l'influenza in giro, no, c'è l'influenza in giro, fa freddo, ci ammaleremo sicuro. E' un atteggiamento sbagliato, autodanneggiante che anche lei si è resa conto, ma non cambia, ormai è irreversibile.
Tanto che molte volte mi è venuta voglia di scappare, ma se lo facessi, penso che prima gli verrebbe un infarto dal dispiacere e incredulità del gesto, ma poi resusciterebbe per farmi cercare dall'intero esercito italiano ed europeo facendolo ritirare pure dal medioriente.
Spero vivamente che una volta trovato lavoro e accumulatò danè potrò andarmene ma molto molto lontano, non sarò a loro disposizione e a disposizione di mia madre per ogni piccola cosa, pure il pulirgli gli occhiali e fargli una camomilla perchè è stanca e da sè non lo fa e dunque visto che io non ho nulla da fare, eccomi qua a servire e a sopportare la sua negatività. Ci sarà mai speranza per me? Riuscirò ad non essere annientato? Lo scoprirò nella prossima puntata.