Cosa fate quando sprofondate nel vostro "abisso" personale?

[Teomondicea]

Mi ci lascio cadere completamente, per vedere se ha un fondo. Di solito riesco a trovarlo, ma temo un giorno di non riuscirci più.

[7718]

Onestamente? Guardo i film della Disney. Mi aiutano a stare tranquilla, a pensare che forse le cose possono tornare ad andare bene...

Rispetto per te. Riesci a fare qualcosa che sai ti tira su di morale.

[kathellyna]

Onestamente? Guardo i film della Disney. Mi aiutano a stare tranquilla, a pensare che forse le cose possono tornare ad andare bene...

benvenuta.

e, per rispondere al post: nulla. non faccio nulla. aspetto e spero che passi, per poi caderci di nuovo.

[kiono]

Fra poco non avrò più di questi problemi.

[semplicementeio]

Fra poco non avrò più di questi problemi.

Eh no dài! io ieri e l'altro ieri ho resistito all'impulso. Fallo anche tu.

[Snake]

mi lascio andare dalla corrente.
fino a quando la corrente, a forza di trascinarmi, mi porta da qualche parte.

[polentina]

Quello stupido abisso, se ci guardi troppo anche lui guarderà in te. Stupido abisso non sa con chi ha a che fare.
Ma quando accade, voi cosa fate? Cosa vi tira su di morale? Come ne uscite? Con i le unghie e con i denti? Aspettate? Vi chiudete ancora di più? Siete in qualche modo felici perché credere che in un’altra dimensione un'altra copia di voi stessi sta provando l’esatto opposto nello stesso istante?
Io non ho nessuna risposta, quando sono nel mio abisso e intrappolato nei miei pensieri è il mondo che deve spronarmi, serve che una serie di coincidenza si verifichino e mi facciano pensare che il mondo non fa poi così schifo come penso sempre e che può stupirmi in qualche modo.

Non lo so. Per natura sono solare e tendo ad essere ottimista anche quando vedo nero (del resto si sà, il nero sfina e dona a tutti). Tendo a cercare appigli. Quando mi sento sprofondare più giù del solito, tendo a cercare di contattare il mondo. A mio modo, ovvio. L'apatia, l'aspettare fa parte ormai della mia vita quotidiana. Ma quando c'è la crisi nera... ecco che tendo a reagire. Più per paura di quello che vedo sempre più vicino, di quel fondo diciamo, della paura insomma che l'abisso davvero si prenda me. Purtroppo, per quanto io cerchi di appigliarmi al mondo, solitamente finisco più ko di prima. Quello di cui sono orgogliosa e fiera e, in fin dei conti, il vero motivo per cui continuo a cercare di aver conferma che il mondo non fa poi così schifo (come invece io non credo al contrario tuo) sono le esperienze, le piccole cose che scopro man mano.
Al di là di come sono finite le conoscenze (cioè con un niente di fatto), sono felice di aver tentato qualcosa. E' vero, come dici te, bisogna essere fortunati e sperare che tutta una serie di coincidenze si verifichino... se ci si crede almeno un briciolo, succede.
Succede per esempio che scrivi su un forum e un'altra persona della tua stessa zona ha la stessa tua voglia di vedersi, incontrarsi, conoscersi (questo lo spero sempre!). Succede che quest'altra persona ha interessi completamente diversi dai tuoi e ti ritrovi in una mostra dove mai avresti pensato di andare. Scopri che ami o odi un genere musicale del quale non sapevi nemmeno l'esistenza.
Di fatto, la solitudine è sempre qui, fedele compagna di una vita (e a dire il vero, sempre più forte e pressante). Ma c'è quell'angolino di cielo che non avevi mai notato e lui c'è, è sempre lì, sopra di te, e poi c'è quella stella che non ha mai brillato ma ora lo fa perchè... bè sai perchè....? Perchè lei è sempre stata lì, ma tu non esci mai.

E allora quella nuova persona che ancora devo incontrare leggerà proprio questo commento e suonando il campanello dirà vieni fuori e io riuscirò a vederla attraverso i suoi occhi. Che poi, è l'unico modo in cui ho sempre scoperto il mondo. Prendendo in prestito sogni, occhi e desideri, osservandoli, vivendoli in alcuni casi, lasciandomi andare.

Devo ammettere che tutto sommato sono proprio i periodi in cui l'abisso si fa più prepotente in me che regalano i momenti migliori. Quando sei al buio puoi vedere la luce. E non è un discorso mistico! E' molto reale e concreto. Anche se spesso mi è stato detto che questo modo di pensare è insano e deleterio (verso gli altri), anche se nessuno (o ben pochi) sono disposti davvero ad aiutare e condividere... io ci credo ancora. E credere nella bontà delle persone, quella profonda, è l'unico modo per me di vivere.

Forse non ho risposto esattamente alla tua domanda, ma credo di aver dimostrato proprio quello che avviene in me. Mi lascio andare, mi lascio trapassare dalle emozioni, mi nutro di esse e rinizio a sorridere nella speranza che il domani sarà sempre migliore. Vivo alla giornata per quanto possibile, il più possibile. Spero nel domani, credo nel presente.

[Plumsake]

Inizialmente per un po' di tempo (giorni, settimane, dipende) sprofondo, mi concentro solo su me stessa, ma non riesco a reagire. Poi piano piano mi riprendo, faccio varie attività che mi possono aiutare a sentirmi più serena, che mi distraggono.

[Successmaster]

Il tranello di quella condizione é che non ti fa di rialzarti, ti fa di arrabbiarti e mandare tutto a quel paese e/o di piangere, disperarti e deprimerti e/o distruggere, lasciar perdere

In condizioni normali, di gioia, serenità, entusiasmo e buon umore (dico normali perché in quello stato di e più efficienti e sarebbero le condizioni desiderate, penso per tutti), cerchiamo di insistere ispirando gli altri, cerchiamo di ottenere ciò che vogliamo, ricerchiamo i modi

Ma una volta caduti nell'abisso, ce ne freghiamo e vogliamo distruggere o lasciar perdere

In quel caso, quando ancora non avevo risolto in maniera da non caderci più, usavo delle tecniche:
1. Riconoscevo di esserci finita e lo etichettavo come una reazione, non come quello che volevo veramente e che, quindi, volevo cambiare e potevo trovare il modo. Sono sempre stata troppo impaziente per aspettare;
2. Individuavo la persona o le persone che mi hanno aiutato a scendere nell'abisso criticandomi, scoraggiandomi, non incoraggiandomi ecc e mi chiedevo se davvero quelle persone erano di successo, se potevano permettersi di darmi consigli, se avevano raggiunto le cose che volevo raggiungere io o se erano rimaste piccole. Nel 90% dei casi, non avevano successi impressionanti e non mi ispiravano grande ammirazione, perciò, mi rendevo conto che non potevano insegnarmi più di tanto e non ne valeva la pena rimanerci così male;
3. Mi chiedevo cosa volevo veramente, a cosa stavo rinunciando, cosa stavo rimandando, dove sono scesa a compromessi a cui non dovevo scendere? L'entusiasmo ritorna appena riprendi o crei degli obiettivi che ti appassionano veramente tanto
4. Mangiavo un dolce o qualcosa che mi piace e/o mi leggevo un bel libro e/o facevo qualcosa per me e/o andavo a fare una passeggiata di 2-3 ore che distrae la mente, toglie lo stress e fa venire delle ottime idee
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In lupo os