Ragazzatriste ha scritto:Perché lo stiamo facendo? Qual è il senso?
Secondo uno molto sveglio e che ci ha pure scritto un libro ("Alla ricerca di un significato della vita", Viktor Frankl), un senso intrinseco alla vita non c'è.
Ognuno deve trovare il suo.
E Frankl era pure credente, figurati.
Io concordo con lui.
Perché siamo vivi nonostante la sofferenza?
La sofferenza è - a volte - inevitabile. E' parte dell'esistenza (Budda).
Compensiamo la sofferenza, se ci riusciamo, con tutte le cose positive che riusciamo a vivere. Che rendono l'esistenza apprezzabile.
Se uno/a non riesce a vivere cose positive, gli rimane solo la sofferenza ed allora la vita sembra assurda: perché vivere se c'è solo dolore?
Al tempo stesso, morire è difficile. Non è solo istinto di sopravvivenza.
E' come se una parte di noi, seppur disperati, volesse comunque esistere - e non solo sopravvivere.
C'è una speranza che un domani non sia così?
Finché c'è vita c'è speranza.

Ma non è qualcosa che accade per caso. La nostra vita cambia quando NOI la cambiamo, da dentro.
E se anche fosse.. se il domani fosse bellissimo, quale sarebbe il senso?
Il senso, per me, non è necessariamente superiore o trascendente o superlativo.
Può anche solo essere godersi l'esperienza.
Come fare un viaggio: qual è il senso se poi torni a casa?
Il senso lo trovi nel vivere un'esperienza che ti fa sentire qualcosa, che nutre il tuo corpo o il tuo spirito, ti suscita emozioni, ti accende i sensi, solletica la tua curiosità, stuzzica la mente, accende i tuoi sogni, ecc.
Tutto finisce.
Il senso non si trova nella fine... ma nel viaggio stesso. Se sai godertelo.
Cosa che per te, al momento non sembra possibile.
Sarai vecchio, con una vita di rimpianti, dolori ed errori e non c'è niente che possa cambiarlo.
No, infatti, per quello è bene non rimandare e non aspettare di vivere.
Ma, oltre a quello che hai scritto, per chi riesce a vivere - e non solo sopravvivere - ci saranno anche ricordi, piaceri, gioie, aver amato ed essere stato amato, soddisfazioni... per cui quel viaggio avrà avuto il suo senso, il suo appagamento.
Che sia brutto oggi e bello domani o il contrario, non me ne frega proprio nulla.
Questa vita non la voglio.
Perché, se posso permettermi una "diagnosi" superficiale:
sei depressa, senza soddisfazione, senza speranza e senza capacità di trovare una tua soddisfazione.Quindi il tuo tempo scorre invano, senza frutto; è sterile. Per cui hai solo la fatica e la sofferenza del vivere, senza alcuna soddisfazione che lo compensi.
O sbaglio?

Questo tuo stato però
non è naturale. Ti è successo qualcosa che ti ha reso così. E' come se tu fossi "danneggiata".
Per cui forse si può "riparare il danno" e ripristinare la tua capacità di vivere davvero, con soddisfazione (che al momento pare assente).
Forse sbaglio e ho già una bella vita che non apprezzo.
IMHO non hai una vita; sei biologicamente viva (cioè sopravvivi). Non è la stessa cosa.
C'è una grande differenza tra vivere e meramente sopravvivere.Per quello, credo, non ti interessa vivere; perché se perdessi la tua "vita" non perderesti nulla di valore, ai tuoi occhi.
Vorrei dire anche che detesto la mia vita ma non è così, semplicemente non mi importa
Questo è tipico della
depressione.
Si perde completamente il gusto di vivere. Nulla ha più senso, nulla importa più. E' tutto grigio e insapore.
Ma da dove viene la depressione? (e da dove viene la tua?)In genere, si diventa depressi quando ci è successo qualcosa che ci ha fatto soffrire troppo, e per difenderci la nostra mente "spegne" la nostra sensibilità, nel tentativo di soffrire meno. Non sentiamo più nulla. Per cui tutto ci diventa insapore, incolore, insignificante e senza senso.
E' come se fossimo "morti dentro".
E pensiamo che il problema sia la vita stessa.
Ma il problema non è fuori, nell'esistenza, ma in noi stessi, in come la viviamo. Il problema è che qualcosa in noi "si è spezzato".
Per cui il problema è dentro, ed anche la soluzione lo è.
Vivo per poi un giorno morire. Non c'è nulla in mezzo.
Ha senso?
No, infatti, in casi come questo non c'è un senso. Né un motivo per vivere.
La vita è quello che ci accade,
e che proviamo, dal giorno della nascita a quello della morte.
Ma se i nostri giorni li viviamo come un vuoto grigio e insensato... a che pro vivere?
E' una fatica inutile.
E' come fare un viaggio restando chiusi dentro ad una scatola buia. Non proviamo nulla. Quel viaggio non significherà quindi nulla.
Ma il problema, in quel caso, non è nel viaggio: è che siamo chiusi in una dannata scatola.
La soluzione è uscirne.
Nel tuo caso... quale potrebbe essere la "scatola" in cui sei chiusa dentro?
E come mai ci sei finita dentro?
Forse quella scatola ti protegge da qualcosa?
