-Entropia ha scritto:Poi vabbè... Se non iniziavo a parlare io, a stento come stai mi domandava. Palesemente annoiata, spesso prendeva il cellulare o rispondeva al telefono, sedute anche di 30 minuti a fronte dei 45 previsti
Questo lo trovo non solo inaccettabile, ma completamente non professionale.
Un terapeuta dev'essere lì per te e concentrarsi su di te (è pagato per questo), e l'iniziativa deve arrivare da lui/lei. E' il suo lavoro... se non lo sa fare o non ne ha voglia, vada a raccogliere promodori.
Certo, a volte non c'è feeling e magari si crea un'antipatia reciproca... ma il professionista non deve esprimerla, e semmai dire "Guardi, credo che non siamo in sintonia e forse dovrebbe provare con altri terapeuti". Eh, ma certo la i soldi le fanno comodo...
Inoltre, ho notato che molte donne non riescono a mettersi in discussione o ammettere di aver sbagliato (lo conferma
anche questa psicoterapeuta donna).
Per cui quando si creano conflitti o disaccordi, queste terapeute tendono a criticare od accusare il cliente - cosa che un terapeuta non dovrebbe MAI fare.
Ho sentito diverse persone raccontare di atteggiamenti simili (non solo qui), per cui non è raro.
lei mi ha detto che la terapia dura minimo un anno
Questo non si può sentire!
La terapia dura quanto serve al cliente - e comunque lo decide il cliente, e nessun altro.
Questa mi sa di persona che punta solo ai soldi e non ha nessuna vocazione per questo lavoro. Da mollare al più presto.
Un terapeuta ideale dovrebbe agire come un "genitore amorevole" che si preoccupa prima di tutto del benessere del cliente, anche prima del proprio.
Poi è chiaro che non tutti possono essere ideali... però il modello di riferimento dovrebbe essere quello.
Se uno va in terapia e sente che il terapeuta pensa più a se stesso o al proprio ego che al cliente... ciaone proprio!
