Maestro DeSade ha scritto:La depressione è una malattia che si può curare e guarire. Per guarire devi prendere dei farmaci, cioè antidepressivi. La loro efficacia sarà maggiore se deciderai di sottoporti contemporaneamente a una psicoterapia. Molte persone ritengono erroneamente che si debba scegliere tra psicoterapia e farmaci. Al contrario, i due trattamenti sono complementari: farmaci e psicoterapia uniscono le loro forze per sconfiggere insieme la depressione.
Purtroppo gli antidepressivi esistenti oggi (un domani si suppone le cose cambieranno) che perlopiù agiscono su serotonina e/o noradrenalina, lasciano molto a desiderare... diminuiscono i pensieri ricorrenti, le rimuginazioni, la rabbia, ma per contro sono come una cappa che affoga le emozioni, provoca apatia e azzera o diminuisce molto l'istinto sessuale e l'interesse verso l'altro genere, perlomeno nella maggior parte delle persone.
Attualmente la più grande promessa della ricerca farmacologica sugli antidepressivi ha come oggetto la ketamina e suoi derivati.
La ketamina secondo numerosissime ricerche ha un'efficacia antidepressiva non paragonabile a nessun antidepressivo oggi esistente. Molto più veloce, molto più efficace.
Peccato però che è una sostanza stupefacente e d'abuso, quindi così com'è non può diventare un farmaco di massa.
Negli USA sono nate delle "ketamine clinics" che la somministrano dietro salatissimo compenso.
Proprio in questo momento ci sono 3-4 farmaci ispirati alla ketamina in fase di sperimentazione su umani e inoltre hanno isolato un suo metabolita che è più pulito come effetti collaterali, che si chiama hydroxynorketamine, che però non è ancora stato sperimentato su umani.
Per anni ci hanno detto che la depressione è una conseguenza di bassi livelli di serotonina (quale che sia la causa di questi), e ora hanno scoperto che la ketamina agisce su tutt'altro neurotrasmettitore (il glutammato).
Insomma, utilizzando una metafora tecnologica, in quanto ad antidepressivi adesso siamo al motore a vapore, ma nei prossimi anni potrebbe fare il suo ingresso il motore a benzina.