Mi manca la terra sotto i piedi

Ciao a tutti. Sono nuova e volevo parlare della mia situazione. Cerco comprensione perché non la trovo. Ho 23 anni e ho una bambina di 4, sono sempre stata una persona forte, ho sempre affrontato gli ostacoli a testa alta, quando il papà di mia figlia m ha lasciato nonostante mi sentissi persa mi sono rimboccata le maniche ho preso mia figlia sono andata a vivere da sola facendo più lavori insieme. Sono sempre stata insicura e tendente alla negatività ma in questo periodo tutto si è amplificato e vivo male. Non ho preso il diploma perché quell anno mia figlia è nata e non riuscivi a gestire tutto insieme a o8ore di lavoro, perciò ho lasciato. Ma questo mi ha sempre creato un sacco di problemi di autostima. Ora faccio un lavoro che non mi piace, nella ufficio di mio papà, sono la figlia del capo sono lì sono per quello, lui ha già le sue dipendenti e io mi sento inutile, un peso e mai autonoma, oltretutto è un lavoro che non mi piace mi fa star male, mi provoca ansia tutto il giorno e non ci sto nemmeno più andando. Io faccio fatica ad alzarmi dal letto, piango tutto il giorno e non mangio. Sto da due anni con un ragazzo che mi ha sempre preso in giro giuditifcandosi continuamente. Più volte se ne è andato e poi tornato, qualche volta mi ha messo le mani addosso. Vive praticamente a casa mia a mie spese io lo aspetto a qualsiasi ora e gli faccio sempre trovare pronto da mangiare. Cerco di farlo felice ma io non sono una priorità. Mille volte penso di lasciarlo ma non ce la faccio quando sento di perderlo ho degli attacchi di panico fortissimi. È come se piuttosto di non stare senza di lui accettassi qualsiasi cosa e questo mi fa sentire uno schifo. Mi sento una brutta persona perché ho pensieri suicidi e non riesco più a farmi bastare nemmeno il sorriso di mia figlia. Tutti mi dicono d tirare fuori le palle e reagire ovviamente l avrei già fatto se sapessi da dove partire ma per me sta diventando anche un'impresa lavarmi. Mia mamma dice che mi dovrei accontentare di quello che ho è pensare a chi sta peggio. Mi incita a prendere psicofarmaci perché lavora in un ambulatorio. Non vuole aiutarmi vuole imbottirmi di pillole in modo che me ne stia tranquilla al mio posto. Ho chiesto a mio padre di licenziati per prendere la disoccupazione e studiare da privatista ma lui dice che tutti possono studiare e lavorare insieme, allora mi sento un incapace perché io non ne sono in grado d fare questo e prendermi cura d un figlio e di una casa. Ho provato a farmi aiutare da uno psicologo ma mi viene solo detto che dovreii trovare fiducia in me ma questo lo so già. . Il mio ragazzo dice che sono felice della mia infelicità e che voglio sempre solo fare la vittima. Mi sento incompresa e sola. Non riesco più a gestire le sensazioni negative e trasformarle in qualcosa di positivo. Nessuno capisce come sto e questo mi fa sentire un pesce fuor d acqua e completamente sbagliata. Spero di avere dei vostri consigli grazie