mia zia quando avevo 11 anni mi disse guardando il vicino di casa "che dio non riduca mai nessuno come quella persona, la notte di capodanno passeggiava da solo sul balcone".
Buffa la vita, gli ultimi 21 anni ho passato tutti i capodanni,i natali e le varie feste allo stesso modo di quell'uomo, senza nessuno accanto, come diceva il buon vecchio mickey a rocky balboa "la natura è più furba di quello che l'uomo crede, a poco a poco perdiamo tutti,gli amici i parenti,poi un giorno ti svegli solo e ti chiedi ma cosa diavolo vivo a fare?".
chi l'avrebbe mai detto? quell'uomo solo sul balcone ero io, solo che non lo sapevo ancora.
Ma perchè questo sfogo? l'altro ieri facendo la spesa la commessa al bancone della salumeria che conosco da molti anni, mentre stava servendo me si è interrotta per servire un altro cliente, questa cosa mi ha dato la percezione di quanto io sia considerato nella società in cui vivo... una nullità, una persona che se c'è o non c'è è la stessa cosa, una persona insignificante, invisibile, un poveraccio senza arte nè parte.
Io vado avanti cercando di farmi forza, ho da poco aperto un'attività presso l'agenzia delle entrate come webmaster e quando le persone del mio paese mi chiedono cosa faccio almeno la metà ride sotto i baffi e l'altra metà o non capisce in cosa consiste il mio lavoro o storce il naso come se gli avessi detto che come lavoro pulisco le fogne.
sto lavorando giorno e notte nella speranza di realizzarmi sia a livello lavorativo che economico, anche se tutto mi sta andando contro, ho continue crisi respiratorie dovute a un lavoro che ho fatto in fabbrica quando avevo 18 anni che a volte mi costringe a lavorare sul pc stando a letto e spesso svenire mentre lavoro,dove mi porterà tutto questo? anche se non mi portasse a niente non mi interessa, voglio morire combattendo.