Mi sento male

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Mi sento male

Messaggioda Tanus » 17/02/2016, 2:11



Ciao a tutti.

Mi sono appena appena iscritto, quindi faccio ancora fatica ad orientarmi in questo forum.

Qui vi racconto chi sono e quali sono i miei problemi, nella speranza che qualcuno abbia la pazienza di donarmi un po' del proprio tempo restando a leggere quanto sto per scrivere. Premetto che di queste cose non ho mai parlato con nessuno, perché non ne trovo la forza. Anzi, non riesco a fare a meno di provare a nascondere tutto.

Sono un ragazzo di 20 anni. Vivo con i miei genitori e con mia sorella.
Credo di essere depresso. Forse non lo sono sempre, ci sono periodi in cui mi sento meglio, in altri meno, ma ormai la cosa va avanti da parecchio tempo. Non vorrei sembrare vittimista, perché sono perfettamente consapevole che ci sono persone che stanno peggio di me, ma credo di avere una notevole quantità di problemi che mi assillano, e che siano questi la causa del mio malessere interiore.
Prima di tutto i problemi di salute: sono affetto da una forma di scoliosi abbastanza seria oltre che da altre più lievi malformazioni ossee che si sono manifestate durante il periodo della crescita (il tutto dovuto a fattori genetici) e questo, oltre a causarmi dolori fisici, mi rende anche assolutamente insoddisfatto del mio corpo, che nonostante la mia giovane età, risulta già deturpato ed irrimediabilmente compromesso.
La mia vita sociale poi si sta rivelando sempre più insoddisfacente: ho pochi amici, a cui però sono molto affezionato e che conosco da molti anni, ma che ormai vedo di rado e le serate con loro sono diventate monotone e prive di stimoli (cosa riconosciuta anche da loro). E' difficile anche fare nuove amicizie perché da sempre trovo difficoltà nel relazionarmi con le persone. Fino al liceo credevo semplicemente di essere stato sfortunato a non trovare qualcuno con cui poter entrare in sintonia, ma poi andando all'università, mi sono reso conto che anche cambiando ambiente il risultato resta lo stesso e che quindi il problema devo essere io.
Poi ci sono i miei problemi nello studio. Scrivere questo mi suona davvero strano, fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile: al liceo sono sempre stato uno dei migliori della classe. Ora che vado all'università invece, i miei rendimenti sono nettamente calati. Probabilmente questo è dovuto soprattutto alla mancanza di concentrazione dovuta all'instabilità psicologica di questo periodo, ma vi assicuro che vedersi precipitare così, dopo aver puntato tutto sulla carriera scolastica-universitaria, è davvero sconfortante.
Non ho mai avuto nessun tipo di relazione di tipo affettivo. Mai un bacio, una carezza, uno scambio di sguardi o un interessamento da parte di qualcuno. Nulla. Osservo i miei coetanei e vedo che più o meno tutti hanno già fatto le loro prime esperienze e questo mi rattrista molto. Certo mi rendo conto che con una situazione del genere sia difficile risultare interessante per qualcuno. Sinceramente nemmeno io sono più sicuro di volerlo.
Se mi guardo indietro vedo un ragazzino un po' timido ed insicuro, certamente, ma con delle buone potenzialità e speranzoso per il futuro, che mai avrebbe immaginato di finire così.
Mi trovo a un punto cieco, senza nessuna prospettiva di miglioramento.
Ultimamente faccio pensieri brutti. Arrivo anche a pensare di fare del male a me stesso. Probabilmente non riuscirei mai ad andare fino in fondo, ma il fatto che sia un pensiero così frequente mi preoccupa.


Grazie per avermi ascoltato.
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Messaggioda Angel Fall » 17/02/2016, 5:27



Benvenuto.
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Come il principe dei nembi é il poeta che,avvezzo alla tempesta si ride dell'arciere:MA ESILIATO SULLA TERRA,FRA SCHERNI,CAMMINARE NON PUÒ PER LE SUE ALI DA GIGANTE.
(Baudelaire) :zzz:
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Messaggioda Bonifacio » 17/02/2016, 8:55



benvenuto.
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Messaggioda vagabondo delle stelle » 18/02/2016, 1:08



Ciao amico e benvenuto nel forum :) volevo scriverti ieri sera, solo che ero un pò stanco e non sapevo come trascrivere le idee per darti una mano, quindi lo faccio adesso e spero mi scuserai per il ritardo... Secondo come la vedo io, sicuramente il fatto di essere stato una persona insicura e piena di ansie e paure sin dall'infanzia ha giocato il suo ruolo, perchè comunque le esperienze che si passano in tenera età, se non riconosciute in tempo da chi ti sta attorno, poi lasciano una cicatrice che difficilmente tende a scomparire (quando tu dici che per esempio che sei stato considerato lo zimbello - che brutta parola ! - del paese, o che hai avuto delle difficoltà a relazionarti con le persone e a trovare qualcuno anche sotto l'aspetto affettivo) però io credo anche che una parte di questa tua insoddisfazione derivi dal tuo malessere fisico. Te lo dico perchè io sono quattro anni che convivo con una malattia di cui molti hanno paura di parlare, ossia il cancro, e credimi, anche se ti dicono che puoi curarti, che puoi stare bene, che "si può sconfiggere" dentro ti lascia il vuoto più totale, ed anche fisicamente inizi a non vederti più come eri prima, inizi a non piacerti, quindi perdi molta della tua sicurezza...
Come se ne esce da tutto questo ? So che io sono la persona meno adatta a dare questo tipo di consiglio perchè dovrei farlo anche io per me stesso ma non ci riesco mai, ma si dovrebbe cercare in primo luogo di comprendere il proprio stato, e volersi bene... questo credo sia il cardine di tutto, perchè se già si è insicuri di se stessi, e non ci si riesce più ad accettare fisicamente, non si hanno molte carte da giocare nei rapporti con gli altri... Io ti vorrei a questo proposito scrivere una citazione di un ragazzo che frequentava un altro forum (non preoccupatevi, non faccio pubblicità tranquilli...) sul cancro, che tradotta dall'inglese, era più o meno così...

"Fisicamente, la metà di un uomo, mentalmente il doppio dell'uomo che ero"

Quindi dai e forza, cerca di rimboccarti le maniche e soprattutto continua a essere tenace, tu stesso hai detto che sei "con delle buone potenzialità e speranzoso per il futuro" e allora la speranza non perderla mai, rialzati e quando ti viene il pensiero di farti male, scaccialo, una persona come te ha diritto al meglio :)

Un abbraccio!
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Messaggioda Tanus » 18/02/2016, 1:32



vagabondo delle stelle ha scritto:Ciao amico e benvenuto nel forum :) volevo scriverti ieri sera, solo che ero un pò stanco e non sapevo come trascrivere le idee per darti una mano, quindi lo faccio adesso e spero mi scuserai per il ritardo... Secondo come la vedo io, sicuramente il fatto di essere stato una persona insicura e piena di ansie e paure sin dall'infanzia ha giocato il suo ruolo, perchè comunque le esperienze che si passano in tenera età, se non riconosciute in tempo da chi ti sta attorno, poi lasciano una cicatrice che difficilmente tende a scomparire (quando tu dici che per esempio che sei stato considerato lo zimbello - che brutta parola ! - del paese, o che hai avuto delle difficoltà a relazionarti con le persone e a trovare qualcuno anche sotto l'aspetto affettivo) però io credo anche che una parte di questa tua insoddisfazione derivi dal tuo malessere fisico. Te lo dico perchè io sono quattro anni che convivo con una malattia di cui molti hanno paura di parlare, ossia il cancro, e credimi, anche se ti dicono che puoi curarti, che puoi stare bene, che "si può sconfiggere" dentro ti lascia il vuoto più totale, ed anche fisicamente inizi a non vederti più come eri prima, inizi a non piacerti, quindi perdi molta della tua sicurezza...
Come se ne esce da tutto questo ? So che io sono la persona meno adatta a dare questo tipo di consiglio perchè dovrei farlo anche io per me stesso ma non ci riesco mai, ma si dovrebbe cercare in primo luogo di comprendere il proprio stato, e volersi bene... questo credo sia il cardine di tutto, perchè se già si è insicuri di se stessi, e non ci si riesce più ad accettare fisicamente, non si hanno molte carte da giocare nei rapporti con gli altri... Io ti vorrei a questo proposito scrivere una citazione di un ragazzo che frequentava un altro forum (non preoccupatevi, non faccio pubblicità tranquilli...) sul cancro, che tradotta dall'inglese, era più o meno così...

"Fisicamente, la metà di un uomo, mentalmente il doppio dell'uomo che ero"

Quindi dai e forza, cerca di rimboccarti le maniche e soprattutto continua a essere tenace, tu stesso hai detto che sei "con delle buone potenzialità e speranzoso per il futuro" e allora la speranza non perderla mai, rialzati e quando ti viene il pensiero di farti male, scaccialo, una persona come te ha diritto al meglio :)

Un abbraccio!




Ti ringrazio molissimo delle tue parole. Solo un piccolo appunto: non ho usato la parola 'zimbello', cosa che fortunatamente non mi considero. Credo che questa parola tu l'abbia trovata in una storia simile alla mia che io stesso ho avuto occasione di leggere di recente qui sul forum. Comunque non importa. Ti faccio tantissimi auguri per la tua lotta contro la malattia. Grazie mille ancora
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Messaggioda vagabondo delle stelle » 18/02/2016, 1:35



Oddio che gaffe, scusa è vero hai ragione... ti prego di accettare le mie scuse più sentite, purtroppo la stanchezza a quest'ora affiora e si fa sentire... è vero era riferito a un altro topic dove ho risposto, è anche il fatto che il forum va avanti molto rapidamente quindi seguire più discussioni può portare a questi errori di distrazione... Ancora una volta scusami :)
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Messaggioda Tanus » 18/02/2016, 1:40



Figurati. Non c'è bisogno che ti scusi. Grazie ancora
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Messaggioda Soul » 20/02/2016, 5:18



Ciao Tanus,
tu ti sei iscritto un paio di giorni fa per chiedere aiuto, e io invece proprio adesso, quando all'improvviso m'è venuta, non so manco io come, la brillante idea di cercare forum sulla depressione per poter aiutare qualcuno. Quando ho visto i vari post non ho nemmeno dovuto pensarci per scegliere quale aprire: cosa c'è di più eloquente di uno "sto male"?

Anche se la tua descrizione di te è dettagliatissima, io, fondamentalmente, so poco o nulla sul tuo "io".

Io non so quanto la tua situazione rispecchi una analoga che ho vissuto con una persona di mia conoscenza, fatto sta che la somiglianza è impressionante. Te la racconto in breve, va': non saprei come aiutarti a stare meglio solo attraverso le parole e solo dopo aver letto tue poche righe, per cui dobbiamo trovare un filo di incontro... scrivo un paio di info di questa persona e poi torno a te.

Come te questa persona ha sofferto di depressione intorno ai 20 anni, durante il periodo universitario. Anche se l'abulia nello studio perdurava già da un due/tre anni. Nonostante ciò, questa persona amica decise di iscriversi all'università, convinta che non avrebbe avuto altre strade al di fuori di quella. Come te aveva scarsa autostima e dunque problemi a relazionarsi, dovuti alla mancanza della gratificazione affettiva: mai un "ti amo", mai un bacio, mai nulla, tutte mancanze che portano al reprimersi in determinati contesti sociali in quanto generatrici di insicurezza. Attribuiva queste sue mancanze ad alcuni suoi problemi fisici: come te aveva ed ha attualmente problemi alla colonna vertebrale, ma anche altri, e dunque la cosa gli dava un senso di inadeguatezza e gli demoliva l'autostima. Insomma, quando l'ho "raccattata" io si sentiva ributtante. Logicamente, però, come ogni persona, aveva bisogno di sentirsi amata, apprezzata: nessun essere umano è immune a un sanissimo narcisismo. Però, se un individuo molto sensibile non può appagare la sua brama d'affetto (in questo caso percependosi poco apprezzabile e reprimendosi) si sentirà male, insoddisfatto, per cui "spostare" questa bramosia di sentirsi apprezzato da qualcuno, su un altro oggetto del desiderio (la carriera scolastica, lavorativa ecc), nel momento in cui con le persone hai difficoltà a relazionarti, può risultare comodo, perché non devi affrontare le ansie che alcune repressioni ti causano in contesti sociali.

Ora, non so quanto il tuo stato emotivo sia simile al suo. Però credo fermamente che, ora, ho potuto fare ben poco per darti una mano a capire te stesso: punto primo i concetti che esprimiamo io e te, utilizzando le stesse parole, potrebbero non coincidere ("narcisismo", "repressioni" ecc.). Punto secondo, la stabilità emotiva la puoi trovare solo alternando esperienza e introspezione continue nel tempo. Punto terzo, io posso offrire uno spunto critico per trovare una sorta di stabilità emotiva, aiutare a lenire il dolore, ma non a essere felice.

La persona di cui ti ho parlato, probabilmente, si sentiva molto, ma molto più male di te. Magari stava meglio, magari peggio, ma non importa: il modo in cui ti approcci agli altri non dipende tanto da come sei, ma da quella che è la tua percezione di "te". Ed è logico: ognuno agisce in funzione di propri bisogni, dunque deve necessariamente estrovertere il proprio io, giungendo, però, a malessere in casi analoghi al tuo e a quello della persona di cui ti ho parlato.

E' normale in situazioni così calare di rendimento a lavoro, nello studio ecc: quando noi studiamo, lavoriamo, preserviamo noi stessi adempiendo a degli obblighi che ci costano stress; nel momento in cui una persona è infelice, che forza dovrebbe avere nel preservarsi? Pochissima, naturalmente. Per cui penso che siano questi i punti su cui devi lavorare: superare i problemi che hai a relazionarti, ritrovare un "io" stabile da preservare così da adempiere ai tuoi doveri e, se è di quello che hai bisogno per essere del tutto felice, gratificazione affettiva.

Se vuoi parlarmi di te, nello specifico di cosa ti fa star male, allora ti lascio questa mail. Non è quella che ho usato per registrarmi, non vorrei dare quest'ultima perché c'è il mio nome tra i caratteri, per cui lascio questa qui: puntosette7@yahoo.it

P.S. Non lo dico per illuderti, anzi per incoraggiarti, ma il mio amico adesso è felicemente fidanzato. E la sua attuale ragazza le ripete spesso quanto sia bello. E lui aveva un percezione di sé veramente degradante.
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Messaggioda Tanus » 20/02/2016, 15:21



Ciao Soul!

Ho letto attentamente le tue parole, mi sono state di conforto. Ti ringrazio davvero moltissimo per il tuo profondo interessamento alla mia situazione.

Certo, come dici tu, le uniche possibili soluzioni al mio malessere sarebbero migliorare il mio modo di relazionarmi con gli altri e trovare un mio "io" da preservare. Su questo hai perfettamente ragione.

Riguardo la prima, posso dire che ormai i miei tentativi in questa direzione vanno avanti da quando sono nato, con risultati più o meno deludenti. Sono da sempre consapevole di questo mio limite, forse persino troppo. Come ho raccontato nella mia storia, speravo fortemente che il punto di svolta potesse arrivare con l'inizio dell'università, perché, cambiando ambiente, ricominciando tutto da zero, credevo di riuscire a scrollarmi di dosso l'immagine che le persone avevano costruito su di me. Fin da subito mi sono messo d'impegno per cercare di socializzare, ma è stato quasi tutto inutile. Nei momenti più tristi, addirittura arrivavo a scappare quando vedevo qualcuno che conoscevo, sperando di non essere visto (vera e propria fobia sociale, mi vergogno molto ad ammetterlo). Oggi forse va leggermente meglio, ma mi rendo conto che vengo ancora trattato in maniera differente da come vengono trattate le altre persone. Fortunatamente tutto questo non vale per i miei (pochi) amici più stretti, quelli che abitano nel mio paese, con cui mi trovo da sempre molto bene e con cui riesco a comportarmi con naturalezza. Come ho già spiegato però, ormai l’apatia e la noia che ultimamente caratterizzano il tempo che trascorriamo insieme sta rischiando di compromettere la nostra amicizia.

Sulla seconda questione invece, devo riconoscere che per molto tempo ho sottovalutato il problema. Spesso ho cercato di eluderlo, estraniandomi dalla mia persona, cercando continuamente di evadere da quella che è la mia reale situazione, tramite distrazioni di qualsiasi tipo che mi tenessero impegnato su qualcosa che non fosse me stesso. Questo tutto sommato ha funzionato fin a poco tempo fa, riuscivo a non pensare più di tanto ai miei problemi con gli altri e ai problemi del mio corpo. Ha smesso di funzionare quando ho iniziato ad applicare questo espediente anche per fuggire dalla situazione non piacevole che si andava delineando dal punto di vista della carriera universitaria. Naturalmente tutto ciò non ha fatto altro che peggiorare le cose, fino a quando non ho più potuto fare finta di nulla. Ho imparato a mie spese che la vita non è un romanzo, pertanto, non può essere vissuta in terza persona. Ormai però la situazione è così difficile da risolvere che non so davvero più come fare.

Ti ringrazio molto di avermi lasciato il tuo indirizzo mail. Grazie di cuore per tutto.
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Messaggioda Soul » 20/02/2016, 15:50



Immagino tu ti senta poco importante per gli altri, trattato quasi come un bambino e la cosa ti lascia un senso di impotenza (?) Beh, se così fosse è più una questione di emotività (sulla quale si può migliorare tantissimo) che del tuo aspetto fisico, che sicuramente sarà oggettivamente meno grave di come lo vedi tu e che, certamente, può essere migliorato anch'esso (molta gente si opera alla colonna vertebrale).

Sono contento di averti confortato. Non ho altro da aggiungere, se mai dovessi chiedere aiuto su come migliorare io sicuramente vedrò l'argomento, perché sto spulciando un po' il forum in cerca di gente. Non posso essere onnipresente, ma farò del mio meglio. Quello che ti consiglio di fare da solo, però, è cercare di rendere critico il tuo senso di empatia e migliorare la tua introspezione: visualizza le tue irrazionalità e cerca di giungere a una causa. Non riuscirai ai primi tentativi ma man mano che sbagli capirai che dettagli hai trascurato e capirai come perfezionarti. Ci vorrà tempo, però.

Prima o poi troverai l'impulso giusto ad andare avanti. E' solo una questione di tempo, di quanto ce ne vorrà a modificare la tua percezione di te.
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