Strana forma di narcisismo depressivo

[Alessandro95]

Ciao a tutti, sono in un periodo un po' strano della mia vita e vorrei provare a capirlo con voi prima di rivolgermi da uno psicologo.
Sono sempre stato quello preso di mira a scuola e per fuggire da questa realtà mi sono messo a giocare al computer ad un gioco per 3 anni parlando con persone sconosciute e disprezzando sempre di più il mondo reale.

Guardandolo oggi, penso che questo gioco mi abbia insegnato la vita in fin dei conti: impegnarti per raggiungere gli obiettivi, anche se dai il massimo non sempre otterrai quello che vuoi e il rispetto per quelli più grandi di te; solo un piccolo problema, quando sbagliavi qualcosa (come in tutti i giochi) bastava premere un tasto per ricominciare da capo. Mi sentivo meglio su quel gioco e chiedevo sempre più soldi a mia mamma che me li dava, convinta che mi facesse "meglio" (glielo chiedevo con aggressività), tenendo ovviamente tutto nascosto a mio padre e quando lo scoprì mi tento di picchiare ma mia madre mi difese. Periodo 14-17 anni.

Un giorno decisi di eliminare il gioco perchè ho avuto la "sfortuna" che il mio gruppo si era sciolto e non ho avuto difficoltà a staccarmi.
Ovviamente vedendo la realtà mi sono spaventato per quanto fosse diversa dal gioco e ho iniziato una terapia sull'ansia con una psicoterapeuta (amica di famiglia) dove sono andato avanti 2 anni ma non l'ho mai affrontata seriamente...
Ho iniziato a frequentare chat online per conoscere ragazze, beccandomi parecchi rifiuti dopo un solo appuntamento (se mi andava di fortuna che la ragazza era curiosa di conoscermi dal vivo), finchè (sempre online) ne ho conosciuta una a 350 km da me, al primo appuntamento ho avuto un colpo di fulmine e volevo baciarla ma ho avuto paura e ho preferito parlargliene.. insomma per farvela breve, totalmente dipendente da lei e dopo 2 mesi (ci siamo visti 3 volte) abbiamo chiuso perchè stavo troppo male perchè non voleva innamorarsi di me.
Periodo orribile (da febbraio), attacchi di panico, pianti a non finire e mi sono rimesso a cercare online e questa volta mi è andata bene con una ragazza vicino a me.
Lei mi ha detto che si stava già frequentando con uno e da me voleva solo amicizia, io ovviamente gli ho detto che mi andava bene ma dentro di me non volevo assolutamente amicizia quindi al nostro primo appuntamento (siamo andati a pattinare e siamo stati tutto il tempo mano nella mano), ci ho provato spudoratamente, lei ovviamente freddissima.
Qualche giorno dopo mi sono scusato per averci provato ma ovviamente scuse finte.
Dopo mie autocommiserazioni sono riuscito a uscire di nuovo con lei, mi sono divertito tantissimo ma quando, una settimana dopo, le ho richiesto e lei mi ha detto che doveva studiare, di nuovo autocommiserazioni e mi sono beccato un blocco da tutti i social (lei però ha chiuso con un discorso davvero ammirevole per il mio bene probabilmente perchè comunque ci teneva ma grazie a questo mio modo di comportarmi, è giustamente scappata).

Questa è la mia storia, spiegata malissimo ovviamente ed ora passiamo al movente di tutto questo.
Sono sempre stato modellato secondo gli schemi degli altri, per esempio se un mio amico mi diceva "prima di cercare una ragazza devi scoprire chi sei" e allora io ricercavo affannosamente la mia identità. Se una ragazza mi diceva che ero egoista, io non è che pensavo che magari non lo fossi, ovviamente no! Io sono egoista e mi autoconvincevo di esserlo. Provo un enorme disprezzo per questa società e non aver mai baciato una ragazza, se prima lo vedevo come una mancanza, ora ne vado fiero e mi sento superiore agli altri: un amico di famiglia mi ha regalato un libro sulla società appunto e sul narcisismo/sentimento di sè e da qualche giorno mi sto autoconvincendo di essere narcisista ma un narcisismo diverso (pensate un po'), un narcisismo quasi depressivo.
Ho eliminato tutto quello che facevo prima nella mia vita, palestra, hobby (quei pochi che avevo oltre al computer) e da una settimana non sto andando più a lavoro inventandomi scuse tipo febbre o altro e più mi dicono "se non vai a lavoro ti licenzieranno" più io invece di capire la situazione, continuo a non andare, come se volessi dimostrarmi che sono superiore a loro, infatti ora gli sto dicendo, "guarda piuttosto non dirmi niente se no mi metti in testa cose e io, essendo un anarchico, faccio esattamente il contrario"

La questione è che non sono mai stato così e vorrei capire cosa succede e se magari voi ci siete passati e sapreste darmi qualche consiglio su come superare questa cosa, se no penso che sarò costretto ad andare da uno psicologo e l'idea, ad essere sincero, mi spaventa anche un po'.

[mayonaise]

Da una rapida lettura del tuo messaggio, mi dai l'idea di essere molto molto molto molto confuso. Sembri una banderuola, che si sposta in base a come tira il vento. Ti basta veramente poco per convincerti di una cosa....
Detto ciò, molla questa lettura e corri a lavorare!!!
Crea un contatto con la realtà che ti circonda, non crearti false aspettative e vivi le tue giornate.
Mi sembra anche dai racconti che hai fatto circa queste ragazze, che ti prendi per tutte una cottarella. Questo non ti fa pensare che forse sei disperatamente alla ricerca di qualcosa, e che quindi ti "sforzi" di ottenerla da chiunque?
Credo che forse la miglior cosa per te sia di prendere maggior contatto con te stesso, con i tuoi desideri e i tuoi progetti per il futuro.
Lavora sul volerti bene e sullo stare bene, prima o poi le cose arrivano, e saranno belle e intense come forse nemmeno ti aspettavi!
Buona fortuna!

[Alessandro95]

Da una rapida lettura del tuo messaggio, mi dai l'idea di essere molto molto molto molto confuso. Sembri una banderuola, che si sposta in base a come tira il vento. Ti basta veramente poco per convincerti di una cosa....
Detto ciò, molla questa lettura e corri a lavorare!!!
Crea un contatto con la realtà che ti circonda, non crearti false aspettative e vivi le tue giornate.
Mi sembra anche dai racconti che hai fatto circa queste ragazze, che ti prendi per tutte una cottarella. Questo non ti fa pensare che forse sei disperatamente alla ricerca di qualcosa, e che quindi ti "sforzi" di ottenerla da chiunque?
Credo che forse la miglior cosa per te sia di prendere maggior contatto con te stesso, con i tuoi desideri e i tuoi progetti per il futuro.
Lavora sul volerti bene e sullo stare bene, prima o poi le cose arrivano, e saranno belle e intense come forse nemmeno ti aspettavi!
Buona fortuna!

Grazie dei consigli, mi basta poco a convincermi soprattutto con le ragazze perché come dici tu "sono alla ricerca di qualcosa" che neanch'io ne comprendo a pieno il significato, infatti ogni volta che le cose vanno male è come se cercassi in tutti i modi di capire dove ho sbagliato per non rifare lo stesso errore con la prossima ma allo stesso tempo vorrei continuare con lei non rifacendo più quell'errore e ovviamente peggioro ancora di più la situazione visto che le conosco da poco.
Davvero è un periodo che cambio da settimana a settimana, fino a una settimana fa volevo girare il mondo e mi sono comprato una macchina fotografica parecchio costosa, ora mi è già scappata la voglia.
Io davvero vorrei che la tua risposta mi entrasse nella testa ma faccio fatica, all'atto pratico, a cercare di vivere così ogni giorno. (Sembra che se vivo bene non mi sento me stesso, forse perché sono troppo abituato a vivere cercando di seguire il mio io ideale)
La cosa che mi sta spaventando è questo modo di vedere le persone.. ad esempio: sono in metro, vedo tutti col telefono in mano e penso, io sono superiore a loro perché non lo uso e mi metto a leggere il libro con la copertina rivolta verso l'alto come per dire "leggete voi che usate il telefono, io sono diverso!"
Oppure questa fierezza nel non aver mai baciata una ragazza, molti ragazzi la vedono come una mancanza, una timidezza, invece io lo dico ai 4 venti come per dire "io non ho mai baciato una ragazza quindi tu ragazza sarai affascinata da me perché diverso, unico" e quindi te lo dico apertamente senza vergogna e se è al primo appuntamento, meglio.
Ieri un mio amico mi scrive come va, io gli dico male guarda e gli ho iniziato a imbastire la testa delle mie paturnie (come sto facendo qui) e alla fine lui mi ha detto, ti avevo scritto perché cercavo un conforto perché è morta una mia collega... cioè non è che penso, no ovviamente, parto in quarta a parlare di me, sempre e solo di me. (Questo amico lo conosco da 4 anni)

Capisci cosa mi manca? Ho una tremenda consapevolezza ma c'è qualcosa che mi impedisce di comportarmi di conseguenza come farebbe una persona matura.

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[kathellyna]

benvenuto.