La serata peggiore

Ciao a tutti. Mi ritrovo a scrivere in questo forum dopo un bel po' di tempo e sono cambiate un po' di cose.
Le mie intenzioni suicidarie sono per il momento accantonate, ma la tristezza, lo sconforto, la disperazione sono ancora lì, anzi sono forse più presenti.
Mi sono fatto un mese e mezzo di ricovero, un mese e mezzo di day hospital (che sempre un ricovero è), tre cambi di terapie e io continuo a stare malissimo.
C'è da dire che qualcosa a cui mi aggrappo c'è ancora: faccio quasi tutto il giorno home recording che mi dà qualche soddisfazione e guardo con speranza al cambio di facoltà da una scientifica/tecnologica a una umanistica. Tuttavia ci sono sere o anche interi giorni in cui non ho assolutamente le forze di fare nulla e allora via di alcolici e autolesionismo - tagliarmi sulle braccia mi dà una certa carica, non so perché.
Ormai sono giunto alla conclusione che alla fine può andare bene così. Sarò depresso per tutta la vita, troverò il mio equilibrio tra alcol, autolesionismo e altro per bilanciare la depressione e tirerò avanti. Mi sono rotto i co*****i di farmi psicanalizzare, mi sono rotto i co*****i di raccontare sempre le stesse cose a dottori e affini e ricevere sempre risposte inutili, voglio solo essere lasciato in pace.
Ora arriviamo a oggi. Questa sera ho sentito l'impulso irrefrenabile di provare ad andare con una prostituta. Me ne vergogno profondamente, perché va contro tutti i miei principi, ma volevo provare come fosse fare sesso con qualcuno di "esperto" - da un po' mi sono lasciato con una ragazza ed eravamo entrambi vergini prima di provare i primi timidi passi nell'intimità ciascuno dell'altro.
Vuoi i farmaci, vuoi la timidezza, il pene non è rimasto eretto per entrare nella vagina e quindi l'unica cosa che mi sono goduto è stata una fellatio niente male come preliminare, ma alla fine non sono arrivato all'orgasmo appunto perché non c'era modo di risvegliare il passerotto e la mia tariffa arrivava solo alla "sveltina", quindi non c'era più tempo ed è finita lì.
Decido di informare i miei due migliori amici - non credo di avere dei cosiddetti "migliori amici", sono solo due persone con cui mi piace passare il tempo - dell'accaduto, mi aspetto rimproveri, lampi e saette, invece nulla. Vengo totalmente ignorato. Va beh, penso, non sono veramente i miei migliori amici, sono solo due persone con cui mi piace passare il tempo, non mi interessa la loro opinione. Poi tanto loro vorrebbero che io non dormissi a casa mia, pensano che sia un male che la sera stia a casa da solo perché poi mi vengono le brutte idee, bevo, mi taglio ecc... tutte cazzate. Almeno ora ho il mio spazio in cui posso sfogarmi quanto voglio in ogni ora del giorno.
Fatto sta che questa totale indifferenza mi lascia spiazzato, per l'ennesima volta mi sento solo, senza nessuno che mi possa realmente capire, ma che anche se capisse... cosa cambierebbe? La mia psicologa ho smesso di ascoltarla da tanto tempo. Ai miei genitori sto già procurando troppe preoccupazioni. I miei amici... beh, s'è visto.
Sento una malinconia enorme, ma stavolta decido di non colmarla con l'alcol o altro. Voglio sentire tutta questa tristezza piombarmi adosso. E scoppio in un pianto irrefrenabile, urlo, sbatto i pugni, continuo a piangere anche ora che scrivo.
Io non so più a chi rivolgermi, ma ho voluto buttare giù queste righe. Grazie a chi ha voluto leggere fino alla fine.
Le mie intenzioni suicidarie sono per il momento accantonate, ma la tristezza, lo sconforto, la disperazione sono ancora lì, anzi sono forse più presenti.
Mi sono fatto un mese e mezzo di ricovero, un mese e mezzo di day hospital (che sempre un ricovero è), tre cambi di terapie e io continuo a stare malissimo.
C'è da dire che qualcosa a cui mi aggrappo c'è ancora: faccio quasi tutto il giorno home recording che mi dà qualche soddisfazione e guardo con speranza al cambio di facoltà da una scientifica/tecnologica a una umanistica. Tuttavia ci sono sere o anche interi giorni in cui non ho assolutamente le forze di fare nulla e allora via di alcolici e autolesionismo - tagliarmi sulle braccia mi dà una certa carica, non so perché.
Ormai sono giunto alla conclusione che alla fine può andare bene così. Sarò depresso per tutta la vita, troverò il mio equilibrio tra alcol, autolesionismo e altro per bilanciare la depressione e tirerò avanti. Mi sono rotto i co*****i di farmi psicanalizzare, mi sono rotto i co*****i di raccontare sempre le stesse cose a dottori e affini e ricevere sempre risposte inutili, voglio solo essere lasciato in pace.
Ora arriviamo a oggi. Questa sera ho sentito l'impulso irrefrenabile di provare ad andare con una prostituta. Me ne vergogno profondamente, perché va contro tutti i miei principi, ma volevo provare come fosse fare sesso con qualcuno di "esperto" - da un po' mi sono lasciato con una ragazza ed eravamo entrambi vergini prima di provare i primi timidi passi nell'intimità ciascuno dell'altro.
Vuoi i farmaci, vuoi la timidezza, il pene non è rimasto eretto per entrare nella vagina e quindi l'unica cosa che mi sono goduto è stata una fellatio niente male come preliminare, ma alla fine non sono arrivato all'orgasmo appunto perché non c'era modo di risvegliare il passerotto e la mia tariffa arrivava solo alla "sveltina", quindi non c'era più tempo ed è finita lì.
Decido di informare i miei due migliori amici - non credo di avere dei cosiddetti "migliori amici", sono solo due persone con cui mi piace passare il tempo - dell'accaduto, mi aspetto rimproveri, lampi e saette, invece nulla. Vengo totalmente ignorato. Va beh, penso, non sono veramente i miei migliori amici, sono solo due persone con cui mi piace passare il tempo, non mi interessa la loro opinione. Poi tanto loro vorrebbero che io non dormissi a casa mia, pensano che sia un male che la sera stia a casa da solo perché poi mi vengono le brutte idee, bevo, mi taglio ecc... tutte cazzate. Almeno ora ho il mio spazio in cui posso sfogarmi quanto voglio in ogni ora del giorno.
Fatto sta che questa totale indifferenza mi lascia spiazzato, per l'ennesima volta mi sento solo, senza nessuno che mi possa realmente capire, ma che anche se capisse... cosa cambierebbe? La mia psicologa ho smesso di ascoltarla da tanto tempo. Ai miei genitori sto già procurando troppe preoccupazioni. I miei amici... beh, s'è visto.
Sento una malinconia enorme, ma stavolta decido di non colmarla con l'alcol o altro. Voglio sentire tutta questa tristezza piombarmi adosso. E scoppio in un pianto irrefrenabile, urlo, sbatto i pugni, continuo a piangere anche ora che scrivo.
Io non so più a chi rivolgermi, ma ho voluto buttare giù queste righe. Grazie a chi ha voluto leggere fino alla fine.