Stanchezza

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Re: Stanchezza

Messaggioda Amanda » 11/02/2018, 16:25



Adrien ha scritto:
Amanda ha scritto:
Intendi che sarebbe bello se a chiunque si dichiarasse stanco di vivere fosse concessa un'iniezione letale (o qualcosa di analogo)?
Direi dopo anni di depressione forte. In quel caso sì


Ah, io sarei ancora più radicale e consentirei a chiunque di fare la sua scelta, specie se libero da responsabilità familiari.
In fondo siamo 7,5 miliardi d'individui sgomitanti su questo sovraffollato pianeta, e se qualcuno decide di andarsene prima deve essere libero di farlo, e in modo incruento. Non c'è niente di più insopportabile dell'ipocrisia sul "valore della vita" quando quest'ultima non fa che peggiorare, individualmente e collettivamente.
Ohhh finalmente qualcuno d'accordo con me! Mi fa piacere

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Amanda
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Stanchezza

Messaggioda Premio Nobel » 11/02/2018, 19:19



Amanda ha scritto:Mh, il fatto che l'umanità fa schifo. Che la maggior parte delle persone sono egoiste e superficiali. Che la vita non ha esattamente un senso, che ci sono tantissimi momenti duri e pochi felici, per cui non vale la pena andare avanti. Si soffre di meno morendo, in questo senso. Odio il fatto che non vengano rispettati i diritti di vita e soprattutto di morte. Non capisco perché ci obbligano a rimanere in vita, costringendoci a morti indegne e dolorose. Quando invece potrebbero alleviarci la sofferenza con il suicidio assistito


Io non credo che l'umanità faccia così schifo come potrebbe sembrarti.
Penso che probabilmente ciascuno di noi sia molto più simile agli altri suoi simili più di quanto crede. Gli altri non sono molto più egoisti rispetto a me/noi, io/noi non sono molto più altruista degli altri. Nonostante ciò, per quanto riguarda me, io penso di avere una buona considerazione riguardo me stesso, di essere una brava persona; penso di non essere un supereroe o una persona così strana che sia una eccezione nella storia dell'uomo, di conseguenza penso che di conseguenza esistano anche tante altre brave persone in questo mondo, anche più morali e buone di me. Il fatto che io non le possa vedere non significa che il mondo non sia popolato da persone buone, o quanto meno non sia pieno di malfattori che cercano soltanto di fregarmi (una sorta di "maggioranza silenziosa". Ciò non vuol dire che non esistono persone che mi vogliano fare le scarpe, ma le persone non credo stiano ad aspettarmi al varco, anche perchè se tutti fossimo soltanto egoisti e pensassimo solo a fregare gli altri, tutta la società nemmeno esisterebbe).

Il fatto che la vita possa avere senso è sicuramente un argomento controverso, però non penso che se la vita non avesse senso, allora avrebbe senso la morte. In fondo non sapresti comunque cosa ti aspetterebbe dopo e quindi non potresti nemmeno essere sicura di sapere se si soffra meno dopo. Parafrasando una frase dal film "Amici miei", la vita non è tutta un gioco, ma non è nemmeno tutta una condanna ai lavori forzati.
Certamente ci possono essere situazioni di difficoltà e di dolore, anche forti.
Ci possono anche essere situazioni veramente insopportabili, credo però sia sostanzialmente falso negare che la vita ha molti aspetti positivi (ci possono essere gli affetti, la salute, il lavoro, la conoscenza, gli hobby, etc. ... Il fatto che io ad esempio possa non avere uno di questi non mi pregiudica la bontà degli altri. Allo stesso tempo, il fatto stesso di vivere è una cosa non scontata, di sperimentare tutte quelle sensazioni ed esperienze che ogni giorno possono anche ripetersi ripetitive non è una cosa per nulla ovvia e dovuta).

Ciò non per negare la tua sofferenza o il tuo dolore (in quanto tu fai presente di vivere una condizione di depressione da molti anni) ma piuttosto perchè a mio modesto avviso, queste tue difficoltà ti dipingono anche gli aspetti positivi della vita come neri, quando in realtà non è così.
Credo ciò dipenda anche dal problema specifico, ovverosia, se posso permettermi e non essere troppo indiscreto, dipende dal motivo per il quale tu ti possa sentire depressa.
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Re: Stanchezza

Messaggioda Amanda » 11/02/2018, 20:46



Premio Nobel ha scritto:
Amanda ha scritto:Mh, il fatto che l'umanità fa schifo. Che la maggior parte delle persone sono egoiste e superficiali. Che la vita non ha esattamente un senso, che ci sono tantissimi momenti duri e pochi felici, per cui non vale la pena andare avanti. Si soffre di meno morendo, in questo senso. Odio il fatto che non vengano rispettati i diritti di vita e soprattutto di morte. Non capisco perché ci obbligano a rimanere in vita, costringendoci a morti indegne e dolorose. Quando invece potrebbero alleviarci la sofferenza con il suicidio assistito


Io non credo che l'umanità faccia così schifo come potrebbe sembrarti.
Penso che probabilmente ciascuno di noi sia molto più simile agli altri suoi simili più di quanto crede. Gli altri non sono molto più egoisti rispetto a me/noi, io/noi non sono molto più altruista degli altri. Nonostante ciò, per quanto riguarda me, io penso di avere una buona considerazione riguardo me stesso, di essere una brava persona; penso di non essere un supereroe o una persona così strana che sia una eccezione nella storia dell'uomo, di conseguenza penso che di conseguenza esistano anche tante altre brave persone in questo mondo, anche più morali e buone di me. Il fatto che io non le possa vedere non significa che il mondo non sia popolato da persone buone, o quanto meno non sia pieno di malfattori che cercano soltanto di fregarmi (una sorta di "maggioranza silenziosa". Ciò non vuol dire che non esistono persone che mi vogliano fare le scarpe, ma le persone non credo stiano ad aspettarmi al varco, anche perchè se tutti fossimo soltanto egoisti e pensassimo solo a fregare gli altri, tutta la società nemmeno esisterebbe).

Il fatto che la vita possa avere senso è sicuramente un argomento controverso, però non penso che se la vita non avesse senso, allora avrebbe senso la morte. In fondo non sapresti comunque cosa ti aspetterebbe dopo e quindi non potresti nemmeno essere sicura di sapere se si soffra meno dopo. Parafrasando una frase dal film "Amici miei", la vita non è tutta un gioco, ma non è nemmeno tutta una condanna ai lavori forzati.
Certamente ci possono essere situazioni di difficoltà e di dolore, anche forti.
Ci possono anche essere situazioni veramente insopportabili, credo però sia sostanzialmente falso negare che la vita ha molti aspetti positivi (ci possono essere gli affetti, la salute, il lavoro, la conoscenza, gli hobby, etc. ... Il fatto che io ad esempio possa non avere uno di questi non mi pregiudica la bontà degli altri. Allo stesso tempo, il fatto stesso di vivere è una cosa non scontata, di sperimentare tutte quelle sensazioni ed esperienze che ogni giorno possono anche ripetersi ripetitive non è una cosa per nulla ovvia e dovuta).

Ciò non per negare la tua sofferenza o il tuo dolore (in quanto tu fai presente di vivere una condizione di depressione da molti anni) ma piuttosto perchè a mio modesto avviso, queste tue difficoltà ti dipingono anche gli aspetti positivi della vita come neri, quando in realtà non è così.
Credo ciò dipenda anche dal problema specifico, ovverosia, se posso permettermi e non essere troppo indiscreto, dipende dal motivo per il quale tu ti possa sentire depressa.
Innanzitutto grazie per la tua risposta, mi ha fatto riflettere.
Allora, io non credo che tutta l'umanità faccia schifo, ma la maggior parte. Inclusa me, naturalmente. Non mi credo meno egoista o migliori di altri, anzi. Sono la prima che sbaglia, che allontana le persone, che (inconsapevolmente, almeno questo) può far male agli altri, che pensa prima al suo benessere. Ed è giusto così. L'obiettivo primo della specie umana è sopravvivere e questo comporta una sorta di egoismo. Alcuni studi di sociologia affermano che non esista un gesto di vero altruismo, perché questi nascondono sempre un riscatto, che sia in denaro, soddisfazione personale, favori o tornaconto. Sono per l'estinzione di massa semplicemente perché le persone mi hanno fatto male e io ho fatto del male ad altre. So che non è un ragionamento sano, ma contorto e probabilmente appannato dalla depressione, ma non riesco a pensare diversamente e non mi va neanche.
Ciò che mi fa incazzare dell'umanità è la superficialità di mooolte persone (non tutte, e, guarda caso, quelle che sfuggono a questa caratteristica sono quelle che hanno sofferto profondamente o che hanno studiato per aiutare le persone che soffrono). E forse è solo invidia, perché con la loro superficialità riescono a vivere serene, tranquille, si godono giorno per giorno l'inesorabile cammino verso la morte. Forse vorrei essere come loro, non lo so. Forse sotto sotto mi piaccio per la mia profondità. Devo ancora capirlo.

Per quanto riguarda la vita, sono d'accordo sul fatto che la morte arriverà comunque e quindi che sarebbe più conveniente godersi gli anni e vivere appieno. Ma questo se hai una vita serena, senza troppi problemi (tutti ogni tanto stanno male, quello è normale), senza il costante peso dell'esistenza sulle spalle, se pensi che ne valga la pena. Ma quando ogni giorno è una lotta per sopravvivere, non vivere, la questione cambia. A quel punto direi che la morte prematura possa essere un sollievo, un traguardo, un obiettivo della vita stessa e, soprattutto, un diritto. Un diritto che non va negato, in nessun modo.

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Messaggioda Premio Nobel » 11/02/2018, 21:38



Effettivamente, da quel poco che sapevo di psicologia, in teoria qualsiasi azione si potrebbe ricondurre all'egoismo (in quanto, ad esempio, anche la beneficienza disinteressata potrebbe essere spiegata da una sorta di "appagamento morale", pur tuttavia, credo che sia una discussione più tecnica che pratica in quanto si dovrebbe andare a definire anche il concetto di "egoismo" e di "altruismo", ad esempio se già soltanto il voler far rispettare la propria volontà è considerabile egoismo o meno).

Non credo sia quindi corretto voler tifare per l'estinzione della nostra specie. Sarebbe un po' come buttare il bambino con l'acqua sporca (i problemi delle persone verrebbero risolti perchè assieme ai problemi si estinguono anche le persone). Piuttosto io credo che non sia giusto condannare le persone per il fatto che facciano del male, o che quanto meno siano egoiste (e quindi, come correttamente osservi, accettare anche la punizione).

Io non credo che le persone siano colpevoli di essere egoiste o anche di essere superficiali. Il fatto che una persona non pensi ogni giorno a grandi problemi è tutto sommato comprensibile: anche pensare ad esempio al senso della vita è un'attività, un impiego del mio tempo.
Posso dedicare quel tempo anche ad altre attività, come ad esempio a qualsiasi svago, oppure più semplicemente non pormi nemmeno il problema del senso della vita.

Anticipo una possibile obiezione: sicuramente tu potresti obiettarmi che ci sono persone che in realtà sono sostanzialmente degli ignoranti, fanno cose stupide, volgari, materialiste, e quindi si godono la vita (prendo ad esempio alcuni miei colleghi, questi ultimi pensano soltanto a fare la bella vita, ad esempio rimorchiare, bere, ballare, etc.).
Verissimo, però non ci sono soltanto loro e personalmente non credo che siano nemmeno la maggioranza delle persone.
A mio avviso, la maggioranza delle persone in realtà si è in parte posta grandi questioni (qual'è il senso della vita ad esempio) senza trovare una soluzione definitiva, ma in parte accettabile. Non hanno però dedicato il tempo della propria vita a rispondere a questi problemi ma ad altri. Ciò forse non tanto per una scelta, ma perchè la vita non è fatta soltanto di cercare di rispondere a domande, ma anche di fare azioni; detto in un altro modo, perchè ci sono state altre cose che queste persone hanno fatto.

Amanda ha scritto:Forse vorrei essere come loro, non lo so. Forse sotto sotto mi piaccio per la mia profondità. Devo ancora capirlo.


Naturalmente non possiamo noi del forum confermare questa tua affermazione. Posso però dare una mia interpretazione, almeno ripresa dalla mia esperienza personale. Io personalmente sono tutto sommato orgoglioso di essere me stesso, mi fa piacere esserlo, per amor proprio: io amo me stesso e quindi ho un'attenzione particolare per quanto riguarda me. Di conseguenza, io non voglio cambiare me stesso, ma semplicemente essere me stesso e vivere sereno, cioè risolvere quei problemi che posso avere.

Credo di conseguenza che il problema si sposti: la vita in se non è il problema, ma piuttosto il fatto che io possa star vivendo delle esperienze negative.
Credo allo stesso tempo che non possa essere riconosciuto un diritto alla morte, almeno in quanto tale ma che esso in realtà non è nemmeno molto pertinente con la discussione: definire quando una vita non è più degna di essere vissuta è una definizione ardua (già con l'eutanasia questa definizione è controversa, ma generalmente si adotta l'escamotage di "morte cerebrale" per bypassare questa problematica, anche se non è nemmeno sempre così. La persona sarebbe già mezza morta, e di conseguenza non si tratta più di sopprimere una vita vera e propria, ma piuttosto di rendere definitiva la morte già avvenuta) - una definizione giuridica di questo problema sarebbe sicuramente controversa (anche se non impossibile, sapevo che in realtà in alcuni paesi ci si è posti proprio il dilemma sul fatto di concedere l'eutanasia per depressione ), credo però che tutto ciò trascenda il tuo problema (perchè credo che ci sia una differenza tra quello che lo Stato dovrebbe decidere su una determinata materia ed il proprio problema personale, il primo problema riguarda la filosofia politica o come suggerito da altri di politica pura, il secondo riguarda capire la propria situazione personale).
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Messaggioda Lμcιfεrσ » 11/02/2018, 23:43



Amanda ha scritto:Eterno silenzio, eterno nulla, eterno conforto.

Ti capisco.
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Re: Stanchezza

Messaggioda Amanda » 12/02/2018, 7:52



Premio Nobel ha scritto:Effettivamente, da quel poco che sapevo di psicologia, in teoria qualsiasi azione si potrebbe ricondurre all'egoismo (in quanto, ad esempio, anche la beneficienza disinteressata potrebbe essere spiegata da una sorta di "appagamento morale", pur tuttavia, credo che sia una discussione più tecnica che pratica in quanto si dovrebbe andare a definire anche il concetto di "egoismo" e di "altruismo", ad esempio se già soltanto il voler far rispettare la propria volontà è considerabile egoismo o meno).

Non credo sia quindi corretto voler tifare per l'estinzione della nostra specie. Sarebbe un po' come buttare il bambino con l'acqua sporca (i problemi delle persone verrebbero risolti perchè assieme ai problemi si estinguono anche le persone). Piuttosto io credo che non sia giusto condannare le persone per il fatto che facciano del male, o che quanto meno siano egoiste (e quindi, come correttamente osservi, accettare anche la punizione).

Io non credo che le persone siano colpevoli di essere egoiste o anche di essere superficiali. Il fatto che una persona non pensi ogni giorno a grandi problemi è tutto sommato comprensibile: anche pensare ad esempio al senso della vita è un'attività, un impiego del mio tempo.
Posso dedicare quel tempo anche ad altre attività, come ad esempio a qualsiasi svago, oppure più semplicemente non pormi nemmeno il problema del senso della vita.

Anticipo una possibile obiezione: sicuramente tu potresti obiettarmi che ci sono persone che in realtà sono sostanzialmente degli ignoranti, fanno cose stupide, volgari, materialiste, e quindi si godono la vita (prendo ad esempio alcuni miei colleghi, questi ultimi pensano soltanto a fare la bella vita, ad esempio rimorchiare, bere, ballare, etc.).
Verissimo, però non ci sono soltanto loro e personalmente non credo che siano nemmeno la maggioranza delle persone.
A mio avviso, la maggioranza delle persone in realtà si è in parte posta grandi questioni (qual'è il senso della vita ad esempio) senza trovare una soluzione definitiva, ma in parte accettabile. Non hanno però dedicato il tempo della propria vita a rispondere a questi problemi ma ad altri. Ciò forse non tanto per una scelta, ma perchè la vita non è fatta soltanto di cercare di rispondere a domande, ma anche di fare azioni; detto in un altro modo, perchè ci sono state altre cose che queste persone hanno fatto.

Amanda ha scritto:Forse vorrei essere come loro, non lo so. Forse sotto sotto mi piaccio per la mia profondità. Devo ancora capirlo.


Naturalmente non possiamo noi del forum confermare questa tua affermazione. Posso però dare una mia interpretazione, almeno ripresa dalla mia esperienza personale. Io personalmente sono tutto sommato orgoglioso di essere me stesso, mi fa piacere esserlo, per amor proprio: io amo me stesso e quindi ho un'attenzione particolare per quanto riguarda me. Di conseguenza, io non voglio cambiare me stesso, ma semplicemente essere me stesso e vivere sereno, cioè risolvere quei problemi che posso avere.

Credo di conseguenza che il problema si sposti: la vita in se non è il problema, ma piuttosto il fatto che io possa star vivendo delle esperienze negative.
Credo allo stesso tempo che non possa essere riconosciuto un diritto alla morte, almeno in quanto tale ma che esso in realtà non è nemmeno molto pertinente con la discussione: definire quando una vita non è più degna di essere vissuta è una definizione ardua (già con l'eutanasia questa definizione è controversa, ma generalmente si adotta l'escamotage di "morte cerebrale" per bypassare questa problematica, anche se non è nemmeno sempre così. La persona sarebbe già mezza morta, e di conseguenza non si tratta più di sopprimere una vita vera e propria, ma piuttosto di rendere definitiva la morte già avvenuta) - una definizione giuridica di questo problema sarebbe sicuramente controversa (anche se non impossibile, sapevo che in realtà in alcuni paesi ci si è posti proprio il dilemma sul fatto di concedere l'eutanasia per depressione ), credo però che tutto ciò trascenda il tuo problema (perchè credo che ci sia una differenza tra quello che lo Stato dovrebbe decidere su una determinata materia ed il proprio problema personale, il primo problema riguarda la filosofia politica o come suggerito da altri di politica pura, il secondo riguarda capire la propria situazione personale).
Può anche essere che le persone materialiste e superficiali non siano la maggioranza, ma so per certo che anche chi pensa, prendiamo per esempio, al senso della vita, poi sia veramente ignorante in materia di disagio psicologico e rifilano immediatamente le solite frasi fatte, se non di peggio (come insulti, accuse e offese di vario genere). Questa cosa mi fa imbestialire. Ho conosciuto persone intelligenti, sensibili e all'apparenza profonde, le quali, quando è saltato fuori l'argomento depressione, ansia o altre patologie psicologiche, si sono rivelate ignoranti, superficiali, giudicanti e estremamente odiose. Per questo la mia fiducia nel genere umano è scesa notevolmente, al punto da diventare pro l'estinzione di massa. Solo poche, ma veramente poche persone le salverei, e non sono sicura neanche di questo.

Per quanto riguarda il suicidio assistito non saprei che dire, se non ribadire che sono opinioni e che sarei la prima ad utilizzarlo.

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Messaggioda Monciccì » 14/02/2018, 14:17



Vale la pena perché di sicuro ci sono delle belle cose che ti aspettano
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