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Sfogo

MessaggioInviato: 11/06/2018, 20:32
da Chira
Ok, stasera sono parecchio giù. Ho ricevuto una mail che mi ha fatto crollare tipo il mondo addosso, e adesso devo rimboccarmi le maniche e trovare una soluzione. Quando sarò più calma però... quando ho ricevuto la mail, ero fuori casa, insieme a mia madre, in quel momento mi è preso un momento di sconforto e ho cominciato a piangere (silenziosamente) subito lei è partita: "Non serve piagnucolare" "piangere è inutile" "io al tuo posto non piangerei per una cosa simile" "te non dovresti permetterti di piangere, ci stanno persone a questo mondo che stanno molto peggio!" E via dicendo. Al che mi è preso lo sconforto ancora peggio, quella voglia di farmi del male che mi prende nei momenti peggiori, quando la mia persona mi disgusta al punto che voglio solo punirmi e ho cominciato a cercare di graffiarmi le mani(tanto taglio sempre le unghie...)però in presenza di un'altra persona mi sono sempre contenuta fin'ora. Naturalmente son partite le frasi "se ti vedesse un dottore... " "adesso ti porto all'ospedale così ti danno dei calmanti che non sei normale"Quando l'ho raccontato a mio fratello, lui mi ha detto che al posto mio avrebbe preso e se ne sarebbe andato. Ha ragione ovviamente, sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Ma io in quel momento non ce la facevo a stare da sola. Sono consapevole che piangere non risolve la situazione e in questo senso è inutile, ma secondo voi è giusto che quando ti viene bisogna trattenersi e fingere di stare bene? Avete una "spalla su cui piangere" o anche voi, come me, sentite di poterlo fare soltanto quando nessuno è in giro? Perché io di solito lo faccio solo da sola, intanto non ho persone vicino con cui sfogarmi e poi mi è stato insegnato che è sbagliato farlo. La mia testa a questo si ribella, guardare "Inside Out" mi fa capire che se mai un giorno troverò una persona che semplicemente mi darà una pacca sulla spalla e un abbraccio in un momento di crisi, sarò molto, troppo fortunata :sleep:

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MessaggioInviato: 11/06/2018, 21:13
da Lostinthevoid
Chira ha scritto:Ok, stasera sono parecchio giù. Ho ricevuto una mail che mi ha fatto crollare tipo il mondo addosso, e adesso devo rimboccarmi le maniche e trovare una soluzione. Quando sarò più calma però... quando ho ricevuto la mail, ero fuori casa, insieme a mia madre, in quel momento mi è preso un momento di sconforto e ho cominciato a piangere (silenziosamente) subito lei è partita: "Non serve piagnucolare" "piangere è inutile" "io al tuo posto non piangerei per una cosa simile" "te non dovresti permetterti di piangere, ci stanno persone a questo mondo che stanno molto peggio!" E via dicendo. Al che mi è preso lo sconforto ancora peggio, quella voglia di farmi del male che mi prende nei momenti peggiori, quando la mia persona mi disgusta al punto che voglio solo punirmi e ho cominciato a cercare di graffiarmi le mani(tanto taglio sempre le unghie...)però in presenza di un'altra persona mi sono sempre contenuta fin'ora. Naturalmente son partite le frasi "se ti vedesse un dottore... " "adesso ti porto all'ospedale così ti danno dei calmanti che non sei normale"Quando l'ho raccontato a mio fratello, lui mi ha detto che al posto mio avrebbe preso e se ne sarebbe andato. Ha ragione ovviamente, sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Ma io in quel momento non ce la facevo a stare da sola. Sono consapevole che piangere non risolve la situazione e in questo senso è inutile, ma secondo voi è giusto che quando ti viene bisogna trattenersi e fingere di stare bene? Avete una "spalla su cui piangere" o anche voi, come me, sentite di poterlo fare soltanto quando nessuno è in giro? Perché io di solito lo faccio solo da sola, intanto non ho persone vicino con cui sfogarmi e poi mi è stato insegnato che è sbagliato farlo. La mia testa a questo si ribella, guardare "Inside Out" mi fa capire che se mai un giorno troverò una persona che semplicemente mi darà una pacca sulla spalla e un abbraccio in un momento di crisi, sarò molto, troppo fortunata :sleep:


Ahhh dio come ti capisco! :violin:
Quando mi dicono di non piangere mi sento peggio, tantè che piango la maggior parte delle volte cercando sempre di non farmi vedere, per fortuna ho una persona che mi è DAVVERO vicino (ma che per vari motivi non può essere fisicamente qui con me), dire "non piangere, c'è chi sta peggio di te" lo trovo da insensibili e da persone poco comprensive, è come chiedere a una persona "di non sanguinare ecco", poi non è che sei strana semplicemente esprimi il dolore attraverso quello fisico, diciamo uno sfogo (ma potrei sbagliarmi eh), serve almeno una persona che ti stia accanto ecco frasi come "Smetti di piangere, non essere triste..." sono tutte frasi insensibili ripeto (o almeno per me ), perchè uno non è che può sorridere 24 su 24, poi pensa io vivo con i i miei "nonni" (ma non di sangue, non ti sto a raccontare) e non mi sento capito ecco, mi sento incompreso.

Riguardo alla tua domanda purtroppo io non amo piangere davanti a tutti, odio e mi vergogno di piangere (tranne magari davanti a persone intime ecco), ma tutti abbiamo bisogno di qualcuno su cui piangere, ma a volte magari si ha paura di disturbare o ci si vergogna ecc...

Comunque... :turned:

Io sono sempre quasi attivo qui e se vuoi per quattro chiacchere e consolazione ci sono (e non solo io), spero di non essere stato deprimente ecco e di non averti fatto stare peggio XD, ma sappi che la mia intenzione anzi è cercare di non so essere anche un poco d'aiuto :unsure: , se hai altro da dire o vuoi sfogarti fai pure sarò (e saremo) pronti a risponderti! ^_^

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MessaggioInviato: 12/06/2018, 7:50
da Ensō
Purtroppo oggigiorno viviamo nell'epoca delle frasi fatte e dei ragionamenti preconfezionati. Non si ha più tempo per nulla, soprattutto per quel che riguarda le persone. Ascoltare è ritenuto una perdita di tempo, condividere le emozioni e penetrare nei sentimenti altrui è considerato superfluo - bisogna essere forti! -, - piangere non serve a niente! -, - sii forte! - perché? Per quale motivo devo essere tutte queste cose? No! Io rivendico il diritto di essere me stesso, di piangere quando sento la necessità di farlo, di ridere quando mi va, di essere debole e di essere forte quando lo ritengo opportuno non sotto dettatura ma perché ho la libertà di fare quello che più mi aggrada. Cosa ne sanno gli altri di quello che si muove dentro di me se non hanno neppure il tempo di guardarmi in faccia? Almeno guardatemi negli occhi se non potete vedere in fondo al mio cuore!

Re: Sfogo

MessaggioInviato: 12/06/2018, 23:46
da luigi LG
Piangere serve non tanto a risolvere la situazione, ma a sfogarti per bene e a lasciare andare tutto quello che ci passa per la testa. Se sia giusto o sbagliato piangere in pubblico, come altri già hanno detto oggigiorno si da importanza a come apparire, e apparire deboli ti crea disagio. Spero quindi, innanzitutto superare questo problema venuto fuori dalla email, ma soprattutto trovare una persona con cui realmente condividere le tue paure senza pregiudizi di sorta. Io nel frattempo ti do una "pacca virtuale" sulla spalla e ti auguro il meglio.

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Sfogo

MessaggioInviato: 13/06/2018, 10:44
da BlackSwan96
Mia madre ha sempre fatto lo stesso. Sempre a criticarmi, a darmi addosso e rimproverarmi. Quando mi mettevo a piangere, sia per una sciocchezza che per una cosa seria, mi ha sempre preso in giro, ridicolizzata. Ad un certo punto ho cominciato a non dire più a nessuno le mie motivazioni (purtroppo a piangere non riesco a smettere) e si chiedevano pure il perché. Magari perché le mie motivazioni non sono mai abbastanza valide o sono sempre e comunque oggetto di scherno? Ad oggi ho il mio ragazzo che mi offre una ''spalla'' ma sento che neanche lui mi comprenda e la cosa mi frustra molto.

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MessaggioInviato: 13/06/2018, 11:09
da Mustafà
Chira ha scritto:Ok, stasera sono parecchio giù. Ho ricevuto una mail che mi ha fatto crollare tipo il mondo addosso, e adesso devo rimboccarmi le maniche e trovare una soluzione. Quando sarò più calma però... quando ho ricevuto la mail, ero fuori casa, insieme a mia madre, in quel momento mi è preso un momento di sconforto e ho cominciato a piangere (silenziosamente) subito lei è partita: "Non serve piagnucolare" "piangere è inutile" "io al tuo posto non piangerei per una cosa simile" "te non dovresti permetterti di piangere, ci stanno persone a questo mondo che stanno molto peggio!" E via dicendo. Al che mi è preso lo sconforto ancora peggio, quella voglia di farmi del male che mi prende nei momenti peggiori, quando la mia persona mi disgusta al punto che voglio solo punirmi e ho cominciato a cercare di graffiarmi le mani(tanto taglio sempre le unghie...)però in presenza di un'altra persona mi sono sempre contenuta fin'ora. Naturalmente son partite le frasi "se ti vedesse un dottore... " "adesso ti porto all'ospedale così ti danno dei calmanti che non sei normale"Quando l'ho raccontato a mio fratello, lui mi ha detto che al posto mio avrebbe preso e se ne sarebbe andato. Ha ragione ovviamente, sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Ma io in quel momento non ce la facevo a stare da sola. Sono consapevole che piangere non risolve la situazione e in questo senso è inutile, ma secondo voi è giusto che quando ti viene bisogna trattenersi e fingere di stare bene? Avete una "spalla su cui piangere" o anche voi, come me, sentite di poterlo fare soltanto quando nessuno è in giro? Perché io di solito lo faccio solo da sola, intanto non ho persone vicino con cui sfogarmi e poi mi è stato insegnato che è sbagliato farlo. La mia testa a questo si ribella, guardare "Inside Out" mi fa capire che se mai un giorno troverò una persona che semplicemente mi darà una pacca sulla spalla e un abbraccio in un momento di crisi, sarò molto, troppo fortunata :sleep:


Mamma mia oh, ste madri hanno rotto le palle,andrebbero ricondotte all'ordine! Non se ne può più.

Sulla volgia di tagliari ti rispondo come ho già risposto a Lucifero poco fa: ti viene voglia di tagliarti per colpire l'introiezione di tua madre. Un " oggetto-sè" interiorizzato che quando tua madre parla gli da ragione(che non ha). Volevi colpire lei, non te. La soddisfazione del tagliarsi deriva da questo, dal fatto che colpisci ciò che ti danneggia. Probabilmente è un problema simbiotico: tu vuoi tua madre in quel momento,ma tua madre danneggia la tua persona,così colpisci ciò che in te ti "obbliga" a volere lei. Che di fatto non è ciò di cui hai bisogno.

Sulla questione del piagnucolare, o piangere, o in generale sul mostrare la propria sofferenza io penso questo: dipende cosa intendi per piagnucolare: se nonostante derivi da un dolore vero, è una sorta di strategia per attirare l'attenzione allora è dannoso, anche perchè non otterrai ciò che cerchi. Se invece è un espressione sincera di sofferenza senza essere una supplica allora va bene.