SearchingPain ha scritto:A dire il vero la vergogna che provo è perché, essendo sempre stato una persona di principi, negli ultimi tempi li ho calpestati senza ritegno...
Non me n'è mai importato molto di cosa pensano le persone, ma mi importava di rimanere integro, almeno quello, e ho fallito anche lì...
Comunque sì, quel che ho fatto è tale da provocarmi la nausea, e ancora non sono pronto ad affrontarlo nella mia testa, figuratevi a scriverlo... Forse... Un giorno.
Mi pare che questa sia la sola cosa importante che hai detto finora.
Trovo che tu non possa che ritenerti fortunato dell'esperienza che hai fatto. Tale per la quale ora sei qui a scrivere quello di cui sopra. Hai agito, hai capito di non voler essere così e ti sei pentito. Oggi forse sei un ragazzo che non fa ciò che ha fatto ieri. Consapevole di non volerlo fare.
Come fai a sapere chi sei se non attraverso quelle azioni che ti lasciano un sapore dolce o amaro in bocca? Io da piccola ho assaggiato il peperone. Non l'ho gradito. Così non l'ho più mangiato. Ora ne conosco il sapore e non lo rimangio perché continua a non piacermi. Ma se non avessi provato, non lo avrei mai saputo. Intanto c'era chi mi diceva che era buonissimo e chi no. Siamo tutti bravi a sapere le cose, ma abbiamo bisogno di toccarle con mano per conoscerle e conoscere i nostri gusti.
Abbiamo bisogno di conoscere anche il male, per conoscerlo, e conoscere che effetto fa su noi la sua energia.
Magari tu potevi reagire in modo diverso, compiacendoti, sentendoti bene nel ferire, nel portare la maschera, nel tradire. Avresti saputo che poteva essere sbagliato, ma avresti continuato ad essere tale, perché ti piaceva. Invece quello che ci hai raccontato è che invece non ti è piaciuto. Basta a qualificare la tua persona?