To Split

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

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Messaggioda Net » 12/07/2018, 18:56



In inglese il verbo “split” significa spaccato, rotto, diviso, separato e la parola “split” spaccatura, incrinatura, crepa.
Uso intanto questa sezione pur rifacendomi ad alcune teorie di un film, Split.
Dunque....
Una nota frase del film, senza far spoiler, dice “ broke people are more evolved, rejoyce!”
Ciò che è interessante, in questa pellicola, è l’aspetto legato alla teoria che le persone che hanno sofferto siano più “evolute”. Evolvere, innanzitutto, significa cambiare, da una forma a un’altra, perfezionarsi da uno stato più semplice a uno più complesso. I meccanismi di difesa (secondo la prospettiva freudiana) e il più attuale concetto di resilienza, scaturiscono dalla riflessione sul modo in cui determinati eventi ed esperienze possono essere superati o tenuti sotto controllo dalle persone attraverso l’uso di strategie più o meno adattive.

I personaggi interpretati da McAvoy, contengono un po’ di quelli che possono essere i risvolti degli eventi di vita negativi e di come possono essere svariati i modi in cui diverse persone reagiscono a eventi simili. Abbiamo innanzitutto un disturbo dissociativo e, all’interno di questo disturbo, una serie di manifestazioni che rimandano ad altri disturbi (es.il disturbo ossessivo-compulsivo) o meccanismi di difesa (es.la regressione), ma anche una rappresentazione della resilienza (“la bestia”, che ha la capacità di assorbire i colpi senza rompersi). La resilienza è definita proprio, come la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi e la capacità di un individuo (dal punto di vista psicologico) di affrontare o superare un evento traumatico. La resilienza permette non solo di fronteggiare con efficacia le difficoltà, ma spesso anche di raggiungere obiettivi di vita importanti.

La resilienza è il contrario della disgregazione, pertanto la sua rappresentazione splittata del film deve essere considerata in modo simbolico. La resilienza è la capacità di riorganizzarsi dopo una o più situazioni difficili o traumatiche. Questo concetto richiama in sé quelli di sopravvivenza, adattamento, evoluzione. L’evoluzionismo ha mostrato e mostra come alcune specie siano riuscite a trasformare delle situazioni negative in opportunità: mi viene in mente un documentario che ho visto anni fa su un uccello che è sopravvissuto ai cambiamenti climatici ed ambientali modificando, nel tempo, la conformazione del suo becco, al fine di nutrirsi dell’unico cibo disponibile, un fiore “a tubo” il cui pistillo era raggiungibile solo da un becco sottile e allungato. Questa è evoluzione, questo è adattamento.

Il raggiungimento di grandi obiettivi richiede spesso il passaggio attraverso il dolore e la fatica. Raggiungere una vetta richiede allenamento, ad esempio. La sofferenza, dunque, può essere il tramite essenziale per arrivare a un livello superiore. Chi ha sofferto è più evoluto? Il messaggio che viene trasmesso con il film “split” può essere condivisibile? Lascio a voi questa riflessione. Personalmente, penso che una pianta cresciuta in un prato, su un terreno piatto, e una pianta cresciuta su una scogliera, vedano panorami molto diversi, il secondo per me certamente più interessante. Per concludere vi riporto qui una frase che ho scritto tempo fa: “i sentieri facili portano a luoghi banali”.

P.s.
Quando i giapponesi riparano un vaso rotto, riempiono le crepe con dell’oro. Essi credono, infatti, che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
(Arte giapponese del Kintsugi)
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Messaggioda Markos » 12/07/2018, 19:57



Spero sia come dici tu...La mia vita (già difficile) è diventata una lotta per la sopravvivenza e sicuramente quando finirà la tempesta sarò ancora più solo di prima...Qualcosa in effetti è cambiato in me sto combattendo con le unghie e con i denti...Ma in cosa consisterà il cambiamento? Riuscirò ad adattarmi alla nuova situazione?? Spero di farcela....
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Messaggioda Net » 12/07/2018, 20:14



Markos ha scritto:Spero sia come dici tu...La mia vita (già difficile) è diventata una lotta per la sopravvivenza e sicuramente quando finirà la tempesta sarò ancora più solo di prima...Qualcosa in effetti è cambiato in me sto combattendo con le unghie e con i denti...Ma in cosa consisterà il cambiamento? Riuscirò ad adattarmi alla nuova situazione?? Spero di farcela....


Non lo dico io....ma ha un suo enorme senso. Spero non mollerai.
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Messaggioda FranBow » 12/07/2018, 21:05



Non ho ancora visto il film, ma ho letto il libro che è stato scritto proprio con la collaborazione di Billy Milligan .
Me lo consigli?
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Messaggioda Net » 12/07/2018, 21:10



FranBow ha scritto:Non ho ancora visto il film, ma ho letto il libro che è stato scritto proprio con la collaborazione di Billy Milligan .
Me lo consigli?

Yep....in realtà Split non è il film ispirato a Milligan, non ufficialmente, diciamo che il regista ha fatto prima ad elaborare l’idea, quello dovrebbe dirigerlo Di Caprio, ispirato al libro ed a Milligan, ma lo rimandano, per chiare ragioni suppongo. Comunque assolutamente si.
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Messaggioda FranBow » 12/07/2018, 21:15



Net ha scritto:
FranBow ha scritto:Non ho ancora visto il film, ma ho letto il libro che è stato scritto proprio con la collaborazione di Billy Milligan .
Me lo consigli?

Yep....in realtà Split non è il film ispirato a Milligan, non ufficialmente, diciamo che il regista ha fatto prima ad elaborare l’idea, quello dovrebbe dirigerlo Di Caprio, ispirato al libro ed a Milligan, ma lo rimandano, per chiare ragioni suppongo. Comunque assolutamente si.

Ah!
Grazie.
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Messaggioda Mustafà » 13/07/2018, 9:08



Visto di recente il film, e devo dire che non condivido la tua interpretazione a partire dal significato che dai alla bestia. Non rappresenta la resilienza,rappresenta un'ulteriore identità che prevale sulle altre ed è un'identità cattiva. Non regge gli urti,è ormai insensibile al dolore e pertanto inumano. Più che un simbolo di resilienza può simboleggiare la presa di possesso della persona da parte dell'ombra(archetipo ombra intesa in senso junghiano). Può rappresentare piuttosto un freddo anafettivo con brama di potenza.
Inoltre il protagonista non può essere considerato il risultato della corretta attuazione per mezzo di meccanismi difensivi, quando questa avviene correttamente la personalità ne esce forte e sana e non disturbata. Il disturbo prevalente nel film è ovviamente il disturbo dissociativo d'identita in cui intervengono difese arcaiche come la scissione e la dissociazione. Chi è capace di resilienza non si dissocia da sé a causa di un trauma e non ha bisogno di crearsi più identità per riuscire a spuntarla.
Riguardo al discorso sul fatto che la sofferenza fa si che la persona si evolva è sicuramente vero, ma se viene accolta,integrata, non se la si fugge. Se la si fugge si può diventare come il tipo nel film, che è un'esagerazione di un disturbo realmente esistente. Il tipo non è evoluto, non è diventato più ricco, è diventato più povero.
La sofferenza può farti evolvere in bene o in male. La guerra può trasformare una bestia in un uomo o un uomo in una bestia(non ricordo chi la disse.). Del resto la bestia non è forse una controevoluzione rispetto all'uomo?
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Messaggioda Net » 13/07/2018, 12:57



Mah, la resilienza infatti si riferiva più alla cooprotagonista, non a lui, alle differenti evoluzione del dolore. Lui disgregato lei invece “resiliente” evoluta, adattata per forza di cose. Ne escon fuori proprio le differenze. In realtà si, non sono propriamente. Convinta che in un qualche modo lui non sia evoluto, in modo erroneo e delirante, ma come dici tu, pur sempre evoluzione. Uomo bestia, non saprei seriamente cosa rispondere, magari in futuro. L’uomo per me rimane una “bestia”, e non solo per me. Comunque chiaramente è molto metaforico il personaggio della bestia, ma non sono analista e non ho la convinzione di saperne più di quanto non ne abbia le capacità attuali. Comunque thanks, mi piace leggere altri punti di vista.
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Messaggioda Cold » 19/07/2018, 8:31



ci sono pezzi di rotti di me, pezzi che non si possono riparare. ma da quei pezzi ho compreso meglio me stesso e ho potuto creare qualcosa di nuovo.
quello che tu dici è vero.
io credo fermamente che siamo in vita per crescere e soltanto attraverso il dolore. possiamo diventare più forti.
o cediamo e cadiamo nell'abisso. oppure scopriamo dentro di noi una forza che non credevamo d'avere.
quella forza c'è sempre stata semplicemente non credevamo che esistesse, non credevamo noi di poterla tirare fuori.
per questo si credo che unico modo per evolversi è spaccarsi.
che questa evoluzione sia peggiore o migliore dell'essere innocente precedente non so dirtelo.
è semplicemente un essere che è in grado di affrontare..la vita che gli viene offerta.
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Adrien ha scritto:dalla solitudine tocca salvarsi da soli.
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