Joker ha scritto:Mi dispiace, ma ti capisco.. mi dispiace perché so bene cosa significa sentirsi a pezzi, cadere di continuo e sforzarsi di rialzarsi ogni volta, fino al momento in cui non ti rialzi più e non ti importa più di nulla, lo capisco e mi dispiace, perché so che è triste, e che fa male.. ti accadono cose brutte, e pensi che forse ne uscirai più felice, o comunque più forte, invece dopo il primo pugno arriva il secondo, e poi il terzo.. e così via. Personalmente, visto che mi immedesimo molto in quello che hai scritto, penso che la vita faccia schifo, almeno la mia, e che lo farà per chissà quanto tempo.. però, nonostante abbia perso la voglia e la forza di fare qualunque cosa, continuo a credere, forse illudendomi, che un giorno la vita sarà diversa, magari addirittura bella. Però è più una flebile speranza che altro. E niente.. mi dispiace che stai così, ti consiglio di continuare ad insistere per trovare uno psicologo, uno con cui ti trovi bene, e boh.. buona fortuna
Sai io penso che ognuno di noi abbia una sorta di linea di confine tra le botte che ti fanno uscire più forte e quelle che invece ti rompono in tanti piccoli pezzi. Non puoi continuare ad incassare perché ad un certo punto soccombi... Ci vuole equilibrio tra le cose brutte e quelle belle e se non deve essere proprio matematico, che spacca il capello, almeno deve fare da balsamo.
Quest'anno io ho contato le cose belle che mi sono successe. Sono state 4, di cui due totalmente dipendenti da me (un buon voto all'università ad esempio). 4 cose a fronte di almeno il triplo di cose brutte... Sfido tutti quelli che dicono di resistere (e non mi riferisco a te o ad altri di questo forum, voi avete la percezione di quanto sia profonda la tristezza, parlo degli altri, di loro che minimizzano sempre) a farcela.
Mi sembra di capire che tu sia nuovo qui quindi non puoi sapere ma fino ad un paio di anni fa la pensavo esattamente come te. Io facevo giurisprudenza ma non mi piaceva e sono arrivata a stare malissimo. Pensavo che il mio problema fosse solo quello perciò avevo la speranza che potevo cambiare le cose, in un nuovo ambiente, con un nuovo stato d'animo. Sai qual è stato il risultato? Che mi sono impegnata, pensavo di essere riuscita ma ci sono cose che non puoi controllare, che non puoi conoscere e che ti vengono addosso e io sto peggio di prima perché ho capito che non tutto dipende da me, molto dipende dallo fortuna e questa non è dalla mia parte. Ci sto provando, continuo a provarci e infatti ho ottenuto un colloquio con la psicologa dell'università ma sinceramente penso che le regole del gioco siano queste, che la mia vita potrebbe non migliorare mai e che sta a me decidere se restare a giocare oppure no...
Sono quasi al mio limite.
Ti ringrazio per le tue parole, le apprezzo molto
Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza, per ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza.