RESCUER IN THE DARK ha scritto:Capisco la lucidità. Ci ho passato anni così.
Ero assolutamente certo che mi sarei ucciso, ne ero convinto in modo lucido, razionale.
Ma, ti dirò, il malessere altera molto la nostra capacità di vedere il mondo.
Solo perché non sei in preda dei sentimenti, non significa necessariamente che sei lucida.
O meglio, lo sei, ma non sei esattamente la parte migliore di te stessa, in questo momento e la tua lucidità attuale non è detto che sarebbe la stessa qualora riuscissi a superare questo io attuale.
Scusami se riduco all'osso il discorso, ma ho poco tempo in questo momento. Eventualmente scrivimi se vuoi approfondire in un secondo momento.
Per il momento ti dico solo tre cose:
1) Sono sopravvissuto a me stesso. Si può stare meglio, te lo giuro.
2) Sono stato al funerale di un suicida pochi giorni fa. Ti assicuro che le persone che restano ne escono devastate.
3) Potrei dirti che è colpa degli altri, che il mondo è crudele e che non hai niente da rimproverarti. Sarebbe la cosa più buona, e rincuorante, no?
Beh, non esattamente. Pensa, piuttosto: cosa potrebbe dipendere da te?
Senza cadere nella cattiveria. Non devi darti colpe e denigrarti. Al contrario.
Pensare che il tuo malessere dipende da te è molto meglio che pensare che dipende da altre persone.
Perché? Perché non hai controllo sugli altri! Qualunque cosa facciano gli altri, puoi solo subirla come una povera vittima.
Ciò che invece dipende da te... dipende da te! Puoi assumerti la responsabilità del tuo benessere, migliorare. Cerca di usare la tua intelligenza e la tua lucidità in modo attivo, non nichilista. Puoi scegliere di essere umile e chiedere aiuto a chi può saperne più di te, così da farti sostenere.
In bocca al lupo.
Io capisco il tuo discorso ma è questa la mia realtà, questa qui in cui sto male. Non posso pensare a come ragionerei se stessi bene. E' normale che in quel caso non penserei al suicidio o non piangerei la notte o, nuovo acquisto di qualche giorno fa, non avrei il cuore che in certi momenti sembra uscirmi dal petto per l'ansia e lo stress.
Sarebbe come provare a pensare come se fossi milionaria pur avendo 15 euro nel portafogli.
E' vera, è reale ed è il mio mondo.
Io lo so che si può stare meglio, ma non è detto che staranno tutti meglio, che io starò meglio. Non sono una che ieri ha iniziato a sentirsi triste a boom subito passa a discorsi suicidi e deprimenti. Ho vissuto molte crisi, a cui ho reagito sempre, e questo forum mi è testimone, cercando di essere "costruttiva, non distruttiva". Ho cambiato vita perché cercavo di star bene, mi sono impegnata tantissimo, perché lo sai, chi sta male fatica il doppio a fare le cose normali.
Eppure tutto è finito in una bolla di sapone che è scoppiata troppo vicina ai miei occhi.
Che devo fare adesso? Ho provato tutto quello che mi è venuto in mente... E' per questo che tutto mi sembra così definitivo adesso, non vedo come le cose possano cambiare. Fermo restando che non penso che le cose cambino da sole.
E' vero, ma il pensiero degli altri sinceramente non è sufficiente a tenermi in piedi. Altri 50 anni così per non far star male gli altri, tra cui le persone che mi hanno portata a questo punto... Mi sembra più folle del pensiero suicida onestamente.
In tutta onestà, sapere di non aver commesso errori, nella pratica intendo, mi fa stare peggio proprio per lo stesso motivo che dici tu.
Gli altri non li posso controllare, ma se io mi comporto bene e prendo schiaffi in faccia lo stesso, che posso fare?
Forse non sono divertente, non sono simpatica, ma non ho mai mancato di rispetto a nessuno e lo so perché ogni volta che faccio qualcosa penso e ripenso cercando la soluzione che meno faccia del male alle persone. Non sono una santa, questo è chiaro però ecco non capisco cosa sbaglio perché in fondo non credo di aver commesso questi gravi errori...
Ti ringrazio per il tuo punto di vista