Da quando sto male mi sono sempre posta una domanda su tutte.
Ci sono dei periodi in cui mi ossessiona perché non so che fare, non so come comportarmi, non so come vivere con questa massa informe scura e viscida che mi scorre nelle vene insieme al sangue.
Quando si sta male diventa difficile anche aprire gli occhi la mattina, forse ancora di più riuscire a chiuderli la sera. Fai fatica a lavarti, a vestirti, ad aprire la finestra per lasciare entrare la luce.
Ho vissuto giorni in cui aprire gli occhi al mattino mi sentivo crollare addosso il soffitto. Sognavo, a fatica, ma sognavo di momenti belli, in cui ero leggera, libera. Ricordo con nitidezza un sogno in cui mi ero sentita serena.
Appena ho aperto gli occhi quel sapore dolce è svanito e mi è ripiombato tutto addosso, tutte le schifezze, tutte le tristezze.
Se è così difficile anche solo respirare in certi momenti, pensate a quanto sia stato faticoso preparare un esame su una delle materie che più ho detestato, che meno mi piaceva.
C'erano dei momenti in cui pensavo a come ammazzarmi e altri in cui mi spingevo a studiare. Alternavo attimi in cui desideravo sparire, dissolvermi nel cielo, nel mare, nella terra, a momenti in cui facevo gli esercizi.
La cosa assurda, forse un po' folle, era che quei momenti di studio mi facevano stare bene o almeno meno male. Imparare mi faceva sentire calma, forse il punto più vicino alla serenità che tocco da maggio 2018.
Mi è costato fatica, molta di più di quella che paga uno studente normale.
Ma ora arriva il momento cruciale.
Quando sai di non poter rendere quanto potresti, quando nonostante mille sforzi non riesci a essere nemmeno il tuo 50 %, cosa fai?
Ti ritiri?
Io non l'ho fatto. Ho sostenuto l'esame, l'ho superato pure ma in un modo che sottolinea quanto io non sia e soprattutto non riesca ad essere me stessa adesso, quanto fatichi per ottenere briciole. Devo accontentarmi? Forse perché non mi merito altro?
Mi frustra questo, mi fa stare peggio e non so più che cosa fare, come rapportarmi a tutto, cosa sia meglio e più giusto per me.
Ho perso la mia bussola.
E non so che fare.No