Ho paura che questa volta non riuscirò a farcela

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Ho paura che questa volta non riuscirò a farcela

Messaggioda Yoshi92 » 09/09/2019, 0:12



Prima di tutto chiedo scusa se scrivo di botto qui, ho letto velocemente le regole del forum e spero di non aver scelto la sezione sbagliata.
Avevo bisogno di scrivere, non pretendo di essere capito da qualcuno e non mi aspetto delle risposte e soluzioni ai miei problemi.
Sono un ragazzo di quasi 27 anni. Dico quasi 27 perché tra poco sarà il mio compleanno e non ho nessuna voglia. Ormai sono anni che non penso più a dire "un'altro anno di m. è passato, speriamo che il prossimo sia migliore", per me la vita ha potuto solo peggiorare. E' dall'età di 13 anni che ho capito che per me l'esistenza sarebbe stata sempre più difficile. Pur non soffrendo di patologie fisiche serie o situazioni sociali mostruose, ho sempre fatto fatica ad adattarmi alla vita ed andare avanti.
Mi trovo al punto di non volere che la mia vita vada avanti. Non dico che voglio farla finita, anche se spesso penso che le persone che conosco starebbero meglio senza di me e che almeno io smetterei di soffrire. Forse sono solo un codardo qualunque, ma non riesco a pensare all'atto del suicidio. Dico solo che non voglio vedere cos'altro ha in serbo la vita per me. Ormai sono anni che prevedo ciò che succederà, le mie speranze spezzarsi difronte ad avvenimenti più grandi di me. Ogni volta non mi resta che rassegnarmi. Al punto in cui mi trovo ora, so che tutto potrà solo degenerare... Perché di fatto è ciò che sta accadendo nella mia vita.
Fin da piccolo, fin da che ne ho ricordo, ho sempre voluto darmi basse aspettative. Non ho mai voluto niente di particolare, ho sempre preso per buono ciò che la vita mi dava. Sapevo di non poter permettermi altro, di non poter chiedere niente di quello che vedevo in pubblicità alla tv, perchè sapevo che in casa non c'erano soldi da spendere in cose non importanti come un giocattolo. Non ho mai avuto niente di tutto ciò che avevano i miei amici di scuola, non ho mai finito un album di figurine, non ho mai fatto sport, non ho mai avuto un cantante preferito... Mi sono sempre accontentato di ciò che c'era, cercando di pesare il meno possibile sui miei genitori. Esatto, fin da bambino delle elementari. Ci stavo male certo, capivo e non capivo, ma sapevo che IO non potevo essere come gli altri.
La prova l'ho avuta all'età di 12 anni, quando dopo un pomeriggio a giocare in strada con gli amici, dovetti tornare a casa di corsa per un dolore alla schiena. Non immaginavo certo che da quel giorno sarei rimasto bloccato a letto per mesi. Come mai? Boh, dolore alla schiena, non riuscivo a muovermi, ero un tronco di legno da metà schiena fino ai piedi. Dopo esami, lastre, risonanze magnetiche e visite specialistiche la risposta era una sola: a quell'età avevo la schiena di uno "scaricatore di porto". Non posso dimenticarmi il termine usato dai dottori che mi visitarono. D'altronde i referti parlavano chiaro: scoliosi, cifosi, lordosi, artrosi vertebrale (si esatto, artrosi a 12 anni), discopatie e principio di ernia.
Da lì è iniziato un percorso di terapie, visite specialistiche ancora più specialistiche, altre terapie dolorose, ginnastica correttiva, e altre visite. Se da una parte i dolori alla schiena andavano meglio, di tanto in tanto spuntava qualcosa di nuovo: come dolori assurdi ai muscoli degli arti e affaticamenti. A 16 anni un dottore disse che probabilmente soffrivo di "fibromialgia", iniziai alte terapie a base di integratori, altri esami e altri soldi da spendere chiaramente; finché a un certo punto, a 18-19 anni ho deciso di rassegnarmi e finirla di girare tra i dottori per cercare qualcuno che mi avrebbe dato "la cura miracolosa". Ho deciso di continuare a fare quello che mi dava sollievo e basta: ginnastica e fisioterapia di tanto in tanto.

Come se non bastasse in quinta superiore, a 18 anni, la vita decide di farmi un altro regalo: un intervento chirurgico per una ciste all'osso sacro.
Ovviamente ci sono malattie molto più brutte di un "mal di schiena" e una ciste. Non oso immaginare cosa provi una persona che stia ancora più male di me, però io sto male, non posso farci niente. E' una colpa essere al limite pur sapendo che al mondo ci sono problemi ben più gravi?
Fatto sta che questo intervento rischia di farmi perdere l'ultimo anno scolastico delle superiori, oltre che a lasciarmi una cicatrice orrenda che non fa che peggiorare i miei dolori alla schiena.


Chiaramente crescendo le cose cambiano. Una volta preso il diploma e dopo aver fatto un periodo di formazione di 2 anni per la libera professione, inizio a cercare lavoro. Sapevo che con la mia situazione di salute non potevo certo cercare un lavoro qualunque, quanto sarei durato come muratore? O come operaio turnista?
Le cose non vanno come speravo. Inizio a cercare con ancora più foga e disperazione, ma il passato bussa di nuovo alle mie spalle: la ciste si riforma, così all'età di 21 anni vengo operato nuovamente. Per la degenza di 4 mesi devo aspettare altro tempo prima di lavorare. Inoltre ho 2 cicatrici sovrapposte l'una più brutta dell'altra. Le aderenze interne mi danno problemi tutt'ora: vanno ad infiammare i nervi della schiena che di conseguenza mi provocano dolori e tensioni muscolari alla zona lombare e alle gambe. E' da più di metà della mia vita che mi sento come un uomo di 60 anni. Nonostante abbia un lavoro faccio comunque fatica a pagarmi e frequentare le lezioni di ginnastica correttiva e fare le fisioterapie per cercare di non rimanere bloccato, o comunque a fare finta che la mia vita sia come gli altri della mia età.

In ogni caso, dopo aver provato vari lavori andati male, circa tre anni fa si presenta la così detta occasione. Un lavoro decisamente lontano da casa ma con buone prospettive. Per carità, non ho trovato l'america, ma un tempo indeterminato a paga minima non si può rifiutare in questi periodi. E poi è ciò per cui ho studiato. Quindi, faccio i miei vari colloqui, firmo il contratto, torno a casa per dare la notizia e.... Niente, i miei genitori decidono di iniziare un litigio da inferno, che li porterà alla separazione. Nei mesi a seguire mia madre, per via della tachicardia e agitazione entra ed esce dal pronto soccorso almeno 1 volta alla settimana, mio padre va via da casa ma continua ad assillare mia madre in ogni modo. Si inizia quasi a parlare di denunce... Mia sorella scappa da casa per la disperazione e va a stare dai parenti. Io mi trovo costretto a fare da "arbitro", a tenermi stretto quel benedetto posto di lavoro e a mandare avanti la casa, facendo quasi da arbitro tra i due genitori. Non potrò mai dimenticare l'ansia di dover andare a lavoro e sperare che la sera non avrei trovate l'ambulanza davanti casa, o che i miei non avessero "litigato" di brutto. Le situazioni che si vennero a creare mi hanno segnato molto, non so se riuscirò mai a superare la cosa. Non riesco ancora a credere di essere riuscito a mantenere la giusta concentrazione a lavoro per tenermi questo posto.
In ogni caso, dopo 5 mesi di inferno, i miei decidono di riprovarci e di rimettersi insieme. Ma tutti sappiamo che le cose non sarebbero più state come prima.
Nel frattempo passano poco più di due anni. Io riesco a comprarmi un'auto tutta mia e da mettere da parte una manciata di risparmi. Dopo anni di fidanzamento io e la mia ragazza decidiamo che è giunto il momento di andare a vivere da soli e di comprare casa. Iniziamo a cercare, e dopo mesi di calcoli e ricerche la troviamo. Possiamo iniziare a procedere con le pratiche, ci vorranno mesi per vari motivi, dovremo stare attenti a spendere nel modo corretto ogni euro che abbiamo. Cosa più importante, la mia fidanzata deve laurearsi e trovare lavoro al tempo stesso se vogliamo riuscire a pagare rate del mutuo, bollette e fare la spesa. In ogni caso con i giusti tempi e la dovuta calma riusciremo a fare tutto. Certo...
Non faccio in tempo a dare la notizia in casa, che scoppia di nuovo un'altra bomba: i miei genitori decidono di divorziare, questa volta definitivamente. E cosa ancora più importante, invece di comportarsi da persone adulte sembra che sia tornati indietro a quando avevano 15 anni! Non fanno altro che mettere nel mezzo noi figli, facendo a gara a chi fa il genitore migliore, ma al tempo stesso non si accorgono che ci stanno ostacolando nei nostri progetti. Io sono rimasto a vivere con mio padre, non ho altro posto dove stare, non posso permettermi un affitto perché non posso intaccare i risparmi che ho da parte per l'acquisto della casa, mi serve ogni centesimo. Ma qui in casa la situazione è da pazzi, ho paura che possa succedere qualcosa di brutto da un momento all'altro, io non ce la faccio più. Vorrei andarmene ma non posso, devo resistere ancora qualche mese e poi dovrei affrontare un trasloco. Sperando che nel frattempo i miei non facciano casini grossi da telegiornale..

Quindi a questo punto della mia vita, con i vari problemi familiari e di salute, non so cos'altro aspettarmi. Come dicevo prima, non voglio scoprirlo, ho paura!
Sto comprando casa, mi sto impegnando per una vita con un mutuo e voglio andare a vivere con la mia fidanzata, voglio sposarla ed essere felice con lei; ma ho una paura tremenda... ho paura che possa andare tutto storto. Mi sento rinchiuso in una stanza con le pareti che si restringono verso di me. Sto veramente impazzendo, non riesco a riposarmi, non riesco a concentrarmi come dovrei a lavoro. A volte quando gli altri mi parlano mi sembra di non sentire, di isolarmi.
Non riesco a vedere un futuro dove posso essere felice. Ogni volta che ci provavo ho avuto solo dispiaceri.

Vi ringrazio se avete letto ciò che ho scritto della mia patetica vita, anche se tutto ciò non è altro che un breve riassunto spoglio di molti altri dettagli importanti.
Non so di preciso perché ho iniziato a scrivere, avevo bisogno di farlo, come per sfogo.
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Yoshi92
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Messaggioda petra944 » 12/09/2019, 22:24



Ci sono persone che hanno avuto la fortuna di avere avuto una vita facile , tu non hai avuto una vita facile , io non ho avuto una vita facile . Della tua testimonianza mi vengono solo da dire queste due cose .
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Messaggioda Giuseppe90 » 13/09/2019, 5:52



Ho letto tutta la tua storia e mi dispiace per il tuo passato, non so se riuscirò a capirti del tutto, ma hai un bel futuro davanti a te con la tua ragazza che spero che con lei hai una bella relazione, non ne hai parlato molto di lei.. Per quanto riguarda la tua famiglia cerca di stare tranquillo e non fartene mai una colpa se loro litigano e discutono, cerca solo di stargli vicino e di mettere la buona quando puoi ma per il resto pensa a te stesso, alla tua ragazza e al vostro futuro insieme... In bocca al lupo
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Messaggioda Sararose84 » 25/09/2019, 21:54



Ciao!
Se posso darti un consiglio, pensa di più a te stesso e alla tua felicità,vivi solo il presente e non pensare alle cose brutte che potrebbero accadere... tanto quello che deve succedere succederà indipendentemente dal fatto che tu ti preoccupi o no. E te lo dice una “disadattata” come te ! Sono uguale a te e continuo a non vivere per paura e per inadeguatezza. Tu però a differenza di me hai un obbiettivo, una compagna, difendi questo e vai dritto verso la tua felicità niente più ...
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Messaggioda Mark91 » 11/10/2019, 22:26



Ho letto tutto fino alla fine, beh almeno tu hai una ragazza che da quel che ho capito ti ama veramente nonostante tutto. Fossi in te, troverei la forza di andare avanti proprio per lei, alla fine è il tuo futuro. Quello deve essere il tuo motivo per continuare a denti stretti a prendere a calci la vita.
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Messaggioda Yoshi92 » 07/04/2021, 9:41



Dopo un bel po' di tempo voglio ringraziare chi ha risposto al mio racconto. Grazie davvero.
Sono riuscito a resistere, è stata veramente difficile perché con l'emergenza Covid scoppiata l'anno scorso non è stato per niente facile risolvere tutti i casini e tirare su casa. Ma adesso eccoci qui, vivo con la persona che mi rende felice e mi fa stare bene.
Ovviamente ci sono stati altri problemi che hanno coinvolto me e la mia famiglia. Pensieri su pensieri... Me ne sono quasi fatto una ragione, ma non è facile.
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