Periodo nero

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Periodo nero

Messaggioda Chloe Pumpkin » 27/06/2021, 12:13



Sono depressa, ho problemi a gestire la rabbia e da giovedì inizierò un percorso con lo psichiatra.
Ne ho avuti di periodi bui. Tendenzialmente ho "picchi di depressione" verso inizio anno e poi verso settembre, ma in questo periodo non ne ho mai avuti.

Mi ritrovo a 32 anni ad avere 3 amici (e non è per dire, ho davvero solo 3 persone che mi sono amiche), sono ormai al 4 anno fuori corso all'università e mi mancano ancora 5 esami, ho un'attività mia da un anno e mezzo che però sta portando poche gioie e troppi dolori, infine ho chiuso una relazione dopo 4 anni e mezzo.

In questi giorni mi sento una pazza, sento di essere arrivata al limite delle mie forze. Vorrei tanto che lo psichiatra fosse la cura ai miei problemi, vorrei tanto potesse curare quel malessere che sento dentro e che mi fa scoppiare la testa.
Vorrei tanto sentirmi una persona normale, vorrei tornare un pò a vivere, a sorridere e vorrei poter uscire anche solo per un attimo da questo inferno.

A causa del mio malessere faccio soffrire la mia famiglia e questo mi fa ancora più male.

Nel mio immaginario mi sono sempre vista a questa età con una laurea, un bel lavoro, una casa, un compagno e dei figli. Invece nella realtà non ho una laurea, ho un lavoro che mi piace ma che non mi permette di essere indipendente, non ho una casa mia (vivo con i miei), non ho un compagno e inizio a credere che non avrò mai dei figli.

Odio piangermi addosso, ma in questo periodo non riesco a fare altro.

Scusate per lo sfogo sconnesso e senza senso.
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Messaggioda Gattamatta » 27/06/2021, 12:46



Un abbraccio Chloe, credo di capirti almeno in parte essendo anch'io una frequentatrice regolare di periodi di grande depressione e nella fase più buia mai vissuta fin'ora. Anch'io come te cerco disperatamente una via d'uscita da un vortice che sembra tirarmi giù allo sfinimento.

Lo sfogo non mi sembra sconnesso e senza senso, hai descritto alcune delle situazioni attuali che sono legate allo stato d'animo che provi da tempo.
Posso solo dire che non è giusto che tu ti senta in colpa perchè la tua famiglia soffre per la tua depressione. Se sei depressa è così, anche se possono non capire a fondo la tua situazione, non penso che vogliano che tu finga uno stato d'animo che in questo periodo non ti appartiene solo per non farli preoccupare. Penso che se avessi una figlia vorrei che lei si sentisse sempre libera di essere se stessa con me e che fosse sincera anche quando i suoi sentimenti non sono ciò che vorrei per lei.

Com'è la relazione con i tuoi amici? 3 a me sembra un numero perfetto, anch'io ho 3 persone con le quali sento di poter essere piuttosto sincera e sono giunta alla conclusione che nella vita è meglio vere pochi contatti, ma buoni. Io però sono un'introversa, quindi in genere mi trovo più a mio agio quanto ho a che fare con un numero limitato di persone.

Cosa ha portato alla conclusione della tua ultima relazione sentimentale?
Posso inoltre chiederti di elencare qualche esempio relativo alla gestione della rabbia?
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Messaggioda Chloe Pumpkin » 27/06/2021, 19:49



Gattamatta ha scritto:Un abbraccio Chloe, credo di capirti almeno in parte essendo anch'io una frequentatrice regolare di periodi di grande depressione e nella fase più buia mai vissuta fin'ora. Anch'io come te cerco disperatamente una via d'uscita da un vortice che sembra tirarmi giù allo sfinimento.

Lo sfogo non mi sembra sconnesso e senza senso, hai descritto alcune delle situazioni attuali che sono legate allo stato d'animo che provi da tempo.
Posso solo dire che non è giusto che tu ti senta in colpa perchè la tua famiglia soffre per la tua depressione. Se sei depressa è così, anche se possono non capire a fondo la tua situazione, non penso che vogliano che tu finga uno stato d'animo che in questo periodo non ti appartiene solo per non farli preoccupare. Penso che se avessi una figlia vorrei che lei si sentisse sempre libera di essere se stessa con me e che fosse sincera anche quando i suoi sentimenti non sono ciò che vorrei per lei.

Com'è la relazione con i tuoi amici? 3 a me sembra un numero perfetto, anch'io ho 3 persone con le quali sento di poter essere piuttosto sincera e sono giunta alla conclusione che nella vita è meglio vere pochi contatti, ma buoni. Io però sono un'introversa, quindi in genere mi trovo più a mio agio quanto ho a che fare con un numero limitato di persone.

Cosa ha portato alla conclusione della tua ultima relazione sentimentale?
Posso inoltre chiederti di elencare qualche esempio relativo alla gestione della rabbia?


Con i miei 3 amici posso parlare e confidarmi, ma diciamo che non la vedo molto a doppio senso questa amicizia. Devo quasi sempre iniziare io le conversazioni, altrimenti non ci si sente spesso e di persona li vedo molto raramente. Anche io sono una persona introversa e mi basterebbe anche solo un'amicizia, ma mi piacerebbe che sia equilibrita, dove ci si cerca e ci si confidi a vicenda, ma questo non l'ho mai trovato in nessuno.

La mia relazione è finita perché il ragazzo con cui stavo diceva di voler stare con me, ma non era sicuro dei suoi sentimenti e di mettere su famiglia gli sarebbe piaciuto un giorno, ma non si è mai impegnativo per creare delle basi solide per poter avere seriamente un futuro insieme.

Per quanto riguarda la rabbia, a volte basta davvero solo mezza parola di troppo che inizio a dare di matto e inizio a sfogare tutta la rabbia, tutta la frustrazione e la tristezza accumulate diventando aggressiva con le parole e a volte anche nei gesti.
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Messaggioda Gattamatta » 28/06/2021, 7:20



Ciao Chloe,

eh si capisco, anche per me l'amicizia ha valora quando sento che c'è uno scambio reciproco di confidenze e di fiducia. I tuoi amici che tipo di persone sono? Cosa senti di avere in comune? Io ad esempio ho notato che i miei veri amici hanno tutti fatto dei percorsi di psicoterapia e hanno tutti vissuto delle crisi profonde, forse è per questo che ci capiamo. A volte quando parlo con persone che non sembrano aver mai vissuto una grande crisi o fatto percorsi di "scavo interiore" non riesco a trovare grandi argomenti per andare in profondità nel rapporto.


Quandi hai lasciato tu il ragazzo in questione? C'è stato un episodio di sfogo di rabbia di quelli che hai identificato come problematici il giorno in cui lo hai lasciato? Ti senti ancora innamorata o sei pronta a mettere il rapporto alle spalle?

Io non ho problemi di rabbia (forse il contrario, dovrei provarne ed esprimerne di più), ma sono cresciuta con una madre che aveva esplosioni incontrollabili e imprevedibili di rabbia. Era tutto molto destabilizzante quando io e mio fratello eravamo bambini e ragazzini. Non sapevamo mai quale parola, gesto o situazione avrebbe portato alla prossima esplosione. Io sono stata ferita solo con parole e gesti che hanno fortemente minato la mia autostima e abilità di comprendere e comunicare le mie stesse opinioni. Mio fratello e mio padre si sono presi oggetti volanti, sono stati presi per i capelli, hanno subito schiaffi e persino un morso. Mio fratello crescendo è riuscito a ritrovare la sua assertività, ma per un po' ha provato a controllarsi ed anche lui esplodeva in controattacchi violenti o episodi di autolesionismo (colpendo oggetti in casa rompendosi anche la mano due volte).
Negli anni mia mamma è cambiata, ha fatto un lungo percorso di crescita che la ha portata a lasciare andare molta della sua aggressività. A volte è ancora aggressiva nel modo di comunicare, ma ora che siamo tutti adulti e gli incontri sono occasionali la situazione è più leggera. Continuo ad avere ansia prima e dopo averla incontrata, tuttavia ho capito che desidero riconciliarmi almeno in parte.
Grazie alla psicoterapia mi sono resa conto di quanto fosse stato difficile crescere in quella casa, ho capito che per i bambini avere un genitore instabile e potenzialmente violento è molto traumatico ed è vissuto al pari di crescere in una situazione di guerra perchè per il bambino tutta la sicurezza e la possibilità di sopravvivere proviene dagli adulti di riferimento. Ho passato anni a odiare mia madre quando me ne sono resa conto, poi pian piano nel tempo ho capito che anche lei è così perchè ne ha passate tante da bambina e non è ancora del tutto guarita nell'anima. Praticamente ci ammaliamo da bambini e passiamo le nostre vite adulte a capire cosa ci è successo cercando di porre rimedio.
Diciamo che da figlia di una persona che soffriva di attacchi di rabbia ingestibili, penso sia importante guarire il più possibile da questo problema prima di avere figli. So che è super difficile per una donna perchè abbiamo un tempo limitato a disposizione per concepire e portare avanti una gravidanza limitando i rischi, te lo scrivo da 37enne che ha avuto 4 aborti spontanei e poi ha mandato all'aria il suo matrimonio e adesso pensa giorno e notte al fatto che probabilmente non avrà mai figli.

Tu ricordi quando sono stati i primi episodi di rabbia dei quali ti sei pentita e quanto sono iniziate le prime fasi di depressione?
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Messaggioda anto87 » 28/06/2021, 9:16



Ciao Chloe, eh gia', il destino di chi e' sensibile e' particolare, coraggio ..
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Messaggioda Middlegame » 28/06/2021, 9:32



Mi spiace molto per la tua situazione, non devi assolutamente scusarti per il tuo sfogo, penso che di base questo forum sia nato proprio con lo scopo di permettere a tutti di sfogarsi su problemi di qualsiasi tipo e nel modo che si ritiene più adatto. Spero infatti che magari parlando di questa situazione che ti sta facendo star male, un minimo tu riesca a sentirti meglio.

Sul non avere molti amici mi trovo nella tua stessa situazione, ne conto veramente un paio nella città dove sono cresciuto e pochi di più a Torino dove vivo ora. Non farò il discorso sul fatto che è meglio avere pochi amici ma buoni, capisco a volte il desiderio di un gruppo più grande di amici o comunque il poter anche semplicemente conoscere anche altre persone. Però la cosa più importante alla fine è il rapporto che si finisce ad avere con i propri amici, tu con i tuoi riesci a parlare di quello che ti sta succedendo in questo periodo? Nel caso non riesci a parlarci, c'è magari qualcuno nella tua famiglia con cui riesci a confidarti?

Capisco perfettamente che arrivati ad un certo punto ci si senta allo stremo delle proprie forze, qualsiasi cosa si faccia sembra sempre andare male o magari se anche va bene, la cosa dura poco. Posso solo dirti che capita anche a me di vivere momenti in cui mi sento allo stesso modo in cui ti descrivi, mi sono però reso conto che preferisco per quanto a volte faccia schifo provare ad andare avanti, non posso sapere cosa mi riserverà il futuro, ma mi piace pensare che prima o poi le cose andranno meglio.

Ti consiglierei visto che ormai sei arrivata praticamente alla fine del tuo percorso universitario di provare a concentrati su quello, magari riuscendo a completarlo ti sentirai meglio. O comunque prova a concentrarti su qualcosa, a volte anche le cose più piccole quando vanno bene riescono un minimo a tirarci su di morale.

Sul come ti vedi ora e sul fatto che senti di essere delusa mi dispiace molto, provo lo stesso sentimento nei miei confronti, se posso consigliarti, quello che in questi momenti mi aiuta è cercare di vedere le cose che sono riuscito a fare e non solo quelle in cui non sono riuscito.
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Messaggioda Chloe Pumpkin » 28/06/2021, 9:40



Gattamatta ha scritto:Ciao Chloe,

eh si capisco, anche per me l'amicizia ha valora quando sento che c'è uno scambio reciproco di confidenze e di fiducia. I tuoi amici che tipo di persone sono? Cosa senti di avere in comune? Io ad esempio ho notato che i miei veri amici hanno tutti fatto dei percorsi di psicoterapia e hanno tutti vissuto delle crisi profonde, forse è per questo che ci capiamo. A volte quando parlo con persone che non sembrano aver mai vissuto una grande crisi o fatto percorsi di "scavo interiore" non riesco a trovare grandi argomenti per andare in profondità nel rapporto.


Quandi hai lasciato tu il ragazzo in questione? C'è stato un episodio di sfogo di rabbia di quelli che hai identificato come problematici il giorno in cui lo hai lasciato? Ti senti ancora innamorata o sei pronta a mettere il rapporto alle spalle?

Io non ho problemi di rabbia (forse il contrario, dovrei provarne ed esprimerne di più), ma sono cresciuta con una madre che aveva esplosioni incontrollabili e imprevedibili di rabbia. Era tutto molto destabilizzante quando io e mio fratello eravamo bambini e ragazzini. Non sapevamo mai quale parola, gesto o situazione avrebbe portato alla prossima esplosione. Io sono stata ferita solo con parole e gesti che hanno fortemente minato la mia autostima e abilità di comprendere e comunicare le mie stesse opinioni. Mio fratello e mio padre si sono presi oggetti volanti, sono stati presi per i capelli, hanno subito schiaffi e persino un morso. Mio fratello crescendo è riuscito a ritrovare la sua assertività, ma per un po' ha provato a controllarsi ed anche lui esplodeva in controattacchi violenti o episodi di autolesionismo (colpendo oggetti in casa rompendosi anche la mano due volte).
Negli anni mia mamma è cambiata, ha fatto un lungo percorso di crescita che la ha portata a lasciare andare molta della sua aggressività. A volte è ancora aggressiva nel modo di comunicare, ma ora che siamo tutti adulti e gli incontri sono occasionali la situazione è più leggera. Continuo ad avere ansia prima e dopo averla incontrata, tuttavia ho capito che desidero riconciliarmi almeno in parte.
Grazie alla psicoterapia mi sono resa conto di quanto fosse stato difficile crescere in quella casa, ho capito che per i bambini avere un genitore instabile e potenzialmente violento è molto traumatico ed è vissuto al pari di crescere in una situazione di guerra perchè per il bambino tutta la sicurezza e la possibilità di sopravvivere proviene dagli adulti di riferimento. Ho passato anni a odiare mia madre quando me ne sono resa conto, poi pian piano nel tempo ho capito che anche lei è così perchè ne ha passate tante da bambina e non è ancora del tutto guarita nell'anima. Praticamente ci ammaliamo da bambini e passiamo le nostre vite adulte a capire cosa ci è successo cercando di porre rimedio.
Diciamo che da figlia di una persona che soffriva di attacchi di rabbia ingestibili, penso sia importante guarire il più possibile da questo problema prima di avere figli. So che è super difficile per una donna perchè abbiamo un tempo limitato a disposizione per concepire e portare avanti una gravidanza limitando i rischi, te lo scrivo da 37enne che ha avuto 4 aborti spontanei e poi ha mandato all'aria il suo matrimonio e adesso pensa giorno e notte al fatto che probabilmente non avrà mai figli.

Tu ricordi quando sono stati i primi episodi di rabbia dei quali ti sei pentita e quanto sono iniziate le prime fasi di depressione?


Con i miei amici ho in comune le passioni, cose tipo musica, cinema e cose così. Tendo a confidarmi io con loro magari in un momento in cui non riesco più a tenermi tutto dentro, ma non sono comunque le classiche amicizie da confidenze. Sono bravissime persone e mi ci trovo bene insieme, ma non mi ci trovo proprio al 100%.

Per quanto riguarda la mia ex relazione si, sono stata io a lasciarlo. Lo lasciato in un momento in cui ero ancora innamorata, ma non ne potevo più del suo non impegnarsi seriamente dopo 4 anni e mezzo di relazione.

Gli episodi di rabbia non sono mai stati legati alla mia relazione, ma allo stress portato da università e lavoro. Le prime fasi depressive sono iniziate molto tempo fa, avevo 19 anni e sono iniziati alla prima sessione esami del primo anno di università perchè non mi sentivo all'altezza della situazione. Infatti poi ho interrotto gli studi e ho iniziato a lavorare, mi sono iscritta nuovamente all'università molti anni dopo.
Gli attacchi di rabbia invece sono più recenti, ma non mi ricordo quando hanno avuto inizio. Mi pento di tutti i miei attacchi di rabbia perchè sono sempre verso persone che non sono la causa vera e propria della mia rabbia.
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Messaggioda Chloe Pumpkin » 28/06/2021, 10:47



Middlegame ha scritto:Mi spiace molto per la tua situazione, non devi assolutamente scusarti per il tuo sfogo, penso che di base questo forum sia nato proprio con lo scopo di permettere a tutti di sfogarsi su problemi di qualsiasi tipo e nel modo che si ritiene più adatto. Spero infatti che magari parlando di questa situazione che ti sta facendo star male, un minimo tu riesca a sentirti meglio.

Sul non avere molti amici mi trovo nella tua stessa situazione, ne conto veramente un paio nella città dove sono cresciuto e pochi di più a Torino dove vivo ora. Non farò il discorso sul fatto che è meglio avere pochi amici ma buoni, capisco a volte il desiderio di un gruppo più grande di amici o comunque il poter anche semplicemente conoscere anche altre persone. Però la cosa più importante alla fine è il rapporto che si finisce ad avere con i propri amici, tu con i tuoi riesci a parlare di quello che ti sta succedendo in questo periodo? Nel caso non riesci a parlarci, c'è magari qualcuno nella tua famiglia con cui riesci a confidarti?

Capisco perfettamente che arrivati ad un certo punto ci si senta allo stremo delle proprie forze, qualsiasi cosa si faccia sembra sempre andare male o magari se anche va bene, la cosa dura poco. Posso solo dirti che capita anche a me di vivere momenti in cui mi sento allo stesso modo in cui ti descrivi, mi sono però reso conto che preferisco per quanto a volte faccia schifo provare ad andare avanti, non posso sapere cosa mi riserverà il futuro, ma mi piace pensare che prima o poi le cose andranno meglio.

Ti consiglierei visto che ormai sei arrivata praticamente alla fine del tuo percorso universitario di provare a concentrati su quello, magari riuscendo a completarlo ti sentirai meglio. O comunque prova a concentrarti su qualcosa, a volte anche le cose più piccole quando vanno bene riescono un minimo a tirarci su di morale.

Sul come ti vedi ora e sul fatto che senti di essere delusa mi dispiace molto, provo lo stesso sentimento nei miei confronti, se posso consigliarti, quello che in questi momenti mi aiuta è cercare di vedere le cose che sono riuscito a fare e non solo quelle in cui non sono riuscito.


Per quanto riguarda gli amici, non ho mai amato le grandi compagnie. Quello che vorrei è anche solo un amico o un'amica con cui poter confidarmi davvero e che la cosa sia reciproca. Vorrei anche solo una persona sincera accanto, che avere tanti amici con cui parlare solo di cose futili.

Sto cercando con tutta me stessa di concentrarmi sugli esami, ma è come se la mia testa fosse in mondo tutto suo. Spero che il percorso con lo psichiatra possa servirmi.
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Messaggioda Malky » 28/06/2021, 10:51



Anche a te capita di perdere il tempo quando ti arrabbi? Vorresti fermarti, ma non puoi, assolutamente no, e più la cosa degenera meno riesci a fermarti? Specialmente se l'altra persona inizia a mostrare debolezza o cedimento?

Non voglio dirti che le cose si sistemano facilmente, ma a volte bastano piccoli passi. È molto difficile riuscire a mettere le cose in ordine, ma magari affrancarti dai tuoi, quando sarà possibile, potrebbe rivelarsi una grande svolta. Non è che la rabbia nasce solo dalla repressione violenta, anche se immagino che tu lo sappia bene. Anche l'aiutare gli altri e non essere ripagati "adeguatamente" può alimentare la rabbia.

Gli sfoghi non sono mai senza senso, e piangersi addosso è una attività passiva. Già scrivere non lo è, quindi lo definirei (dall'alto dell'attico di dio) un buon inizio =)
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Messaggioda Gattamatta » 28/06/2021, 12:08



Concordo pienamente sulla sincerità, una conversazione sincerca con una persone è molto più appagante di 10 conversazioni di circostanza.

Quanti esami mancano per la tua laurea? La laurea è funzionale alla tua attuale attività lavorativa? Tra qualche anno vorresti essere nella stessa attività o fare un lavoro diverso?
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