Manga90 ha scritto:Ciao, sono un nuovo membro del forum. Negli ultimi anni da quando è iniziata questa spirale discendente verso il buio, ne ho tentate molte e perché non tentare anche questa via. Purtroppo se son qui è perché son falliti i tentativi passati. In questi tre anni ho passato molto momenti bui, inizialmente con lo stress di un lavoro con orari molto serrati e con nessuna riconoscenza da parte dei capi, nonostante le ripetute segnalazioni fatte che non andava bene il metodo di lavoro per ottimizzare la resa essendo un lavoro a raggiungimento di fatturato mensile minimo. Risultato beccarsi lettere di richiamo per casini creati dalla ditta stessa e dagli altri dipendenti, ultra cinquantenni e che conoscevano per modo di dire il lavoro. Da qui è iniziato tutto 3 anni or sono, vedendo il proprio merito calpestato ed anzi affossato se non addirittura recriminato da colleghi. Con questo mi sono recato all'ASL di zona chiedendo un consulto psicologico per fare fronte agli attacchi di ira ( si parla di attacchi non violenti verso le persone, odio la violenza). Tutto ciò trasformandosi sempre di più in quello che è ora, tra abbandono della compagna al tempo visto il lavoro saltato per via della decisione salute vs lavoro, ed altri problemi ovviamente. Sicuramente dopo 7 anni e parole di matrimonio questo mi ha ucciso. Da lì è stato un susseguirsi di eventi più o meno no fino ad arrivare ad oggi, dove nulla mi soddisfa, tanti hobbie (danza, nuove amicizie e chi più ne ha più ne metta), soddisfazioni anche più stupide come la macchina nuova e cosa più importante un altro lavoro per il quale dovrei essere stra contento soprattutto per il periodo covid che si sta passando. Insomma avrei poche cose del quale lamentarmi, me ne rendo conto ma la testa non segue. Tutto insipido ed effimero che lascia il sorriso giusto per il momento. Un senso di inadeguatezza con il mondo osservando la gente, leggendo molti filosofi di oltre 2000 anni fa che palesemente fanno notare come in 2000 anni l'essere umano non sia cambiato, non riuscendo ad accontentarmi perché di vita ce ne sta una sola ed ho già perso tanto della gioventù e vedendo che ora devo uniformarmi alla società odierna troppo frenetica e dove la merda e lo stupido vanno avanti ottenendo. Ovviamente tra psicologi, letteratura e confrontandomi con diverse persone di diverse età sono stufo delle solite frasi fatte: ma è una facciata, vedrai che passa etc etc so bene tante cose, lavoro molto su me stesso almeno ci provo e credo che forse sia questo ed assistere a lavoro a due tentativi di suicidio per fortuna sventati, a farmi abbandonare l'idea di farlo a mio volta nonostante tutte le volte che ho guardato il vuoto e sentito liberta. Dopo quasi tre anni e tanti tentativi son sempre qui ma con cicatrici sempre nuove ed incapace di essere ottimista, nulla mi sta dando soddisfazione o calma, come avessi più personalità passo dal ridere come un matto ad essere cupo ed odiare il mondo e me stesso in parte, basta davvero poco per farmi rincupire. Ho scritto parecchio sul fatto del buio della tristezza etc avendo come hobbie la scrittura, anche quella tra l'altro finita senza riscontri di alcun tipo siccome non ho due belle tette e non scrivo frasi di bukosky sopra la foto mezza nuda. Questo pure confrontandomi con gente del settore poesia purtroppo, quasi fossi invisibile, così con amicizie, lavoro etc etc mi è difficile scrivere qui, troppe cose da voler scrivere e aneddoti specifici, in 3 anni ne passa di acqua sotto i ponti. Sicuro è che mi sento esplodere e senza una luce nel domani non riuscendo a godermi il presente sentendomi totalmente anestetizzato se non senza tatto per tutto quello che di piccolo o grande accade di bello. Come se mi autosabotassi riflettendo su quello che non va di me, degli altri e della società. Sto odiando questo mondo e come è fatto, trovo sempre meno senso fare una vita imposta da altri nelle modalità che ti impongono. Avrei voluto spiegare meglio ma forse è anche questo lo svogliato tentativo con poca speranza dopo tutti quelli andati male. Non ne posso più di stare così e sentire che non riesco a cambiare o che cmq per vivere meglio dovrei cambiare il mio essere. Difficile mettere su carta 3 anni, emozioni e discorsi di un certo spessore emotivo, sociale e di vita privata sui quali bisognerebbe scriverci infiniti libri per raccontare. Però non so più cosa fare, allo stremo con giorni tutti uguali nonostante i diversi impegni giornalieri di vario genere. Vuoto esistenziale senza trovare scappatoie o credere ce ne siano di fattibili.
Guarda, alcuni dubbi tuoi sono anche i miei, per questo sento di volerti scrivere.
Riguardo alla tua situazione personale, mi dispiace tantissimo. A volte il lavoro e i rapporti umani funzionano, altre volte funzionano un po' male o vengono meno. Se poi capita tutto quanto assieme, sembra che ci crolli il mondo addosso ed in effetti è così, in quel momento.
Però non mollare, perché dopo una tempesta arriva sempre il sole. Parli per estremi, di filosofi lontani, di etica, perciò anche io parlo per estremi. Pensa a quanto siamo piccoli, e a quanto grandi percepiamo tutti i nostri problemi legati ad un mondo sempre più frenetico che ci vuole frenetici.
Il prezzo da pagare qual è? Sentirsi così, quando si inciampa per qualche motivo. Sentirsi mancare l'equilibrio, o fuori posto. Però siamo delle persone, e come persone non dovremmo permettere a niente e nessuno di farci sentire a questo modo.
Non fraintendermi, è giusto e sacrosanto avere degli attimi di abbattimento e sconforto, perfino di sconfitta, però poi dovremmo pensare più "in grande".
Per ogni sconfitta, c'è sempre una vittoria che possiamo conquistare la prossima volta. Per ogni momento buio, impareremo a valorizzare sempre di più quelli luminosi. E quelli che vorranno fare parte della nostra vita trarranno solo del beneficio, mentre quelli che per vivere sfogano le loro frustrazioni sul prossimo, che vita hanno? Misera, sicuramente.
Per ora ti mando un abbraccio.
E non mollare!