elle8n ha scritto:Mi sento quasi inopportuna a rispondere entrando in questa vostra conversazione e se la mia risposta dovesse disturbare chiedo scusa. Rispondendo in primis al post penso che fondamentalmente quasi solamente a noi stessi interessa quello che abbiamo dentro, chiamatelo cuore, anima, mente. Per questo affido i miei pensieri, riflessioni e componimenti a diari e fogli nascosti al mondo perchè, in fondo, a chi potrebbero mai interessare? Spesso penso che quelle poche persone che dimostrano interesse lo facciano o per obbligo (presunti amici o fidanzati, famiglia...) o perchè si aspettano la stessa cortesia.
Il vero 'problema' è che io sento il bisogno di urlare al mondo ciò che ho dentro perchè se non lo facessi mi autodistruggerei, ecco il perchè dei diari.
Leopardi scrisse un pensiero che sento in modo particolare: 'Amami, per Dio. Ho bisogno d'amore, amore, fuoco, entusiasmo e vita'.
A nessuno però importa sapere quello di cui ho bisogno. Forse ai miei genitori.
Per quanto riguarda il confrontarsi con altre persone posso dire che le conversazioni più belle e coinvolgenti che abbia mai avuto sono con persone che la pensavano in modo diametralmente opposto al mio, quelle poche persone che volevano da me solo l'onestà ed un nuovo punto di vista. Ne ho conosciute solo 3.
Stavate parlando di fede poco fa, io ho perso la fede diversi anni fa per poi ritrovarla, non posso essere inserita in una religione canonica, ho un insieme di credenze personali. Ho una base cristiana ma non penso che le mie sofferenze possano aiutarmi ad entrare in un fantomatico paradiso, anche perchè non credo nel tipico paradiso.
Non credo neanche che il suicidio ci condanni. Spesso se la vita non si può chiamare tale è meglio la morte come è meglio una vita di solitudine che una vita fatta di menzogne.
Però io sono quella che cerca di vedere le cose in modo positivo, ci sono momenti di alti e bassi, a volte durano di più a volte di meno. Cerco di trovare qualcosa per cui sorridere, anche un illusione, un ricordo...
Perché parli di obbligo?
Se voglio conoscere qualcuno a fondo ciò che cerco lo trovo proprio in profondità, ciò che emerge è spesso preimpostato, è l'identità di facciata usata solitamente per tenere le distanze o per integrarsi, è quello a cui tutti possono accedere, non rappresenta nulla di speciale. Praticamente la mia lotta continua è proprio far capire che ciò che vedono di me tutti i giorni è solo quello che volevano che fossi ai loro occhi perché li rassicurava.
Io pretendo che due persone che vogliono stare insieme siano trasparenti, senza filtri o compromessi altrimenti continueranno ad essere due estranei. Praticamente solo voi conoscete la mia identità e bene o male la state accettando, ma là fuori questo non è possibile.