METABOLIZZAZIONE DEL LUTTO

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

METABOLIZZAZIONE DEL LUTTO

Messaggioda TheDarkKnight » 18/10/2021, 18:53



Mio padre perse il suo quando aveva passato gli 80 anni, ricordo ancora sorpreso che nonostante l'età avanzata si chiedeva perché fosse toccato a lui.
Gli 80 credo siano difficili da raggiungere di questi tempi eppure nonostante si vedessero raramente e parlassero pochissimo il dolore che ha provato credo sia stato uguale al tuo. Superati i 50 a livello fisico non si è più tanto tranquilli ed è purtroppo inevitabile andarsene senza un grande preavviso.
Non c'è un modo migliore o meno doloroso, c'è solo da attendere consapevoli che prima o poi quel momento arriverà.

Presumo che non sei vissuta fino adesso in un nido dorato, avrai già passato tanti momenti negativi quindi sei addestrata per superare anche questo evento.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda simoxt98 » 18/10/2021, 22:14



Questa è la vita :lol:
Davvero cosa ti importa di quello che avevi, ora non c'è più punto e basta. La vita è imprevidibile e dura, allora anche tu devi essere imprevedibile e dura e quindi essere come la vita. La vita non è felicità e conforto, la vita è dura e basta, guarda gli altri animali cosa dovrebbero dire a riguardo :lol:
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Messaggioda Hystèria » 19/10/2021, 7:27



simoxt98 ha scritto:Questa è la vita :lol:
Davvero cosa ti importa di quello che avevi, ora non c'è più punto e basta. La vita è imprevidibile e dura, allora anche tu devi essere imprevedibile e dura e quindi essere come la vita. La vita non è felicità e conforto, la vita è dura e basta, guarda gli altri animali cosa dovrebbero dire a riguardo :lol:


Ma seriamente stai paragonando la complessità della perdita di un altro essere umano a quello tra gli animali?
L'ultima volta che avevo controllato ci eravamo evoluti dalle scimmie...cos'è tu sei rimasto alla prima fase?
Il tuo tatto per un tema così delicato è impressionante.
So bene che devo andare avanti è il motivo principale per cui scrivo i miei pensieri qui. Se non mi sfogassi sarebbe peggio.
Fino a prova contrario l'uomo che ora è morto mi ha messo al mondo, senza di lui io non esisterei e se permetti per me è un grande spunto di riflessione visto che tutto sommato sono felice di essere viva.
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Messaggioda Eliminato » 19/10/2021, 11:27



simoxt98 ha scritto:Questa è la vita :lol:
Davvero cosa ti importa di quello che avevi, ora non c'è più punto e basta. La vita è imprevidibile e dura, allora anche tu devi essere imprevedibile e dura e quindi essere come la vita. La vita non è felicità e conforto, la vita è dura e basta, guarda gli altri animali cosa dovrebbero dire a riguardo :lol:


Oddio, ma sto leggendo davvero una cosa simile? E' un discorso completamente inopportuno, scusami se mi permetto. Capisco che non tutti brillino in fatto di intelligenza emotiva, ma scrivere una cosa simile sotto il thread di una persona che ha appena perso il proprio padre mi sembra veramente fuori luogo e opinabile. Puoi rileggerti? Lo sappiamo che la vita è dura, questo però non ci dovrebbe portare a vedere ogni cosa con fredda impassibilità. Poi, al solito, è facile parlare quando non si è dentro una situazione. A volte si è così accecati dal proprio (e lecito) malessere che si rischia di diventare disempatici pure verso il prossimo, riversando su altri solo uno sfogo inadatto al momento, con la propria visione negativa non richiesta... :(
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Messaggioda Hystèria » 21/10/2021, 16:28



Oggi sono riuscita a piangere.
Per me è un traguardo non sono stata molto capace di farlo in questi giorni.
Mi sentivo legata, costretta.
Oggi ho pianto perchè ho capito che mio padre mi manca. Ho pianto perchè è stato un padre molto assente, fin quando ero piccola.
Ho pianto perchè non mi sono mai sentita davvero sua figlia. Ho pianto perchè facevamo davvero poche cose insieme. Ho pianto perchè ho sempre sentito una mancanza stando con lui. Ho pianto perchè non mi ha mai detto ti voglio bene nè mi ha abbracciato.
Ho pianto perchè anche come marito avrebbe potuto fare molto di più. Ho pianto perchè non è mai stato un punto di riferimento per me. Ho pianto perchè mi ha costretto a passare anni ad odiarlo perchè non diceva che ero una parte importante della sua vita.
Ho pianto perchè ero convinta sarebbe stato meglio se non si fosse mai costruito una famiglia.
Eppure ha sempre cercato di farmelo capire. Non a parole. Non ha gesti.
Era un uomo difficile, aveva un cartattere difficile, dei modi bruschi, per nulla affettuoso.
Mi è capitato quando ero più giovane di pensare che avrei preferito un padre diverso.
Ero così arrabbiata.
Poi un giorno semplicemente ho deciso di provare a conoscerlo meglio e di capirlo.
Ho capito quanta sofferenza portava dentro. Ho capito quanto per lui era impossibile manifestare i suoi sentimenti e quanto questa cosa lo logorasse dentro. Ho capito quanto gli dispiacesse non essere così presente. Quanto fosse divorato dall'ansia e dalle paure. Quanto fosse vulnerabile e umano.
Ho capito che aveva un temperamente orribile e che si arrabbiava facilmente e con la stessa facilità si calmava.
Ho capito che era un pò immaturo e a dirla tutta un pò irresponsabile e che nonostante questo quando mia mamma volle abortire fu lui a piantare i piedi per terra. Ho capito che avrebbe voluto un'altra figlia, come me, perchè la sua esperienza con il primo figlio femmina era stata magnifica.
Ho capito che quando era in giro parlava sempre di me con orgoglio e fierezza.
Ho capito che in tutto il mondo era la persona che si fidava più di me, delle mie capacità e della mia testa.
Ho capito che non voleva intervenire perchè ero forte e testarda e avrei preso il mondo a calci.
Ho capito che non faceva pressioni e non mi forzava perchè ha rivisto molto della sua fragilità in me e preferiva preservarmi piuttosto che distruggermi.
Ho ripensato a quanto tempo avevo sprecato a non capire la complessità di quell'essere umano che chiamavo padre.
Ho ripensato a quanto fossi stata ottusa e mi sono rallegrata per avere capito tutto questo prima che fosse troppo tardi.
Ho ripensato a lui, a quanto mi mancasse e alla fine ho pianto anche oggi.
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Messaggioda elle8n » 22/10/2021, 13:29



Il messaggio che hai appena scritto è bellissimo, lo è per diversi motivi primo fra tutti perchè trabocca di amore, un amore forse complesso ma sempre amore. Sei riuscita a piangere e questa è una cosa più importante di quanto di solito si possa pensare, cerchiamo sempre di negare i nostri sentimenti arrivando anche a negare a noi stessi il sollievo di cui abbiamo bisogno.
Anche io nella vita ho sofferto dei lutti, persone a me molto, molto care. Per la prima perdita ci ho messo 3 anni a piangere e 10 per accettarla per questo so quanto tu abbia fatto un passo importante.
Mi sembra quasi superfluo dirti quanto mi dispiaccia, non so cosa voglia dire perdere il padre per questo non ti dirò che comprendo perchè solo chi ci è passato può farlo.
Non chiuderti in te stessa, chiedi aiuto a chi ti sta intorno e vedrai che imparerai a vivere con questo dolore, non adesso, non fra qualche giorno devi darti tempo. Poi quel dolore si affievolirà e, se sarai fortunata, accanto a questa enorme cicatrice ti rimarrà il dolce ricordo di chi hai perso.
Ti mando un abbraccio.
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Messaggioda Hystèria » 17/12/2021, 16:44



Due mesi son passati. Avrei voluto pubblicare qui tante altre volte. Ho scritto molte cose ma poi le ho cancellate tutte. Non per imbarazzo ma parchè una volta scritte mi sembravano stupide e già risolte meditandoci un pò su.
Alla fine ho realizzato che la mia metabolizzazione è arrivata quasi subito. Non ho mai detto "oddio, non ci posso credere." Ci ho creduto eccome. Sapevo che non sarebbe tornato a casa. Sapevo che non sarebbe diventato nonno o che non mi avrebbe accompagnato all'altare.
Mi chiamava Frenz, solo lui mi chiamava così. Sapevo che nessuno l'avrebbe mai più fatto. Aveva quel suo modo di dirlo...con felicità e spensieratezza. Mi ha voluto bene ma non me l'ha mai detto. Lo psicologo mi ha chiesto se in questo momento sono più arrabbiata o triste. Entrambi ho detto io. Sono arrabbiata perchè avrei potuto fare di più in questo rapporto, sono arrabbiata perchè pensavo di avere più tempo. Sono triste perchè al di la del fatto che avessi legami di sangue con lui mi rattrista sapere che la vita di un essere umano sia finità così presto, e no non sono ipocrita, mi addoloro per lo stesso motivo anche per persone che non conosco.
Con nonna è stato tutto più facile, era anziana mi ripetevo. Sarebbe successo. Non era più felice, era costretta a letto, le mancava il nonno e si sentiva sola.
Il babbo no.
Quindi sono triste e arrabbiata.
Le persone intorno a me mi fanno un sacco di pressioni su tutto. Devo superarlo sì, ma son passati ora due mesi. Perchè nessuno si propone di rispettare i miei tempi?
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Messaggioda Ātman » 17/12/2021, 16:53



Hystèria ha scritto:Le persone intorno a me mi fanno un sacco di pressioni su tutto. Devo superarlo sì, ma son passati ora due mesi. Perchè nessuno si propone di rispettare i miei tempi?


Le persone possono essere di una superficialità spaventosa, purtroppo. C'è chi non ha mai provato sulla sua pelle certe esperienze, e chi è semplicemente troppo ottuso emotivamente per comprendere.
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Messaggioda germano » 20/12/2021, 11:53



Mio padre è stato egoista, mi ha lasciato sola. Fa nulla se non è stata una sua scelta

Sei nella fase della rabbia.

Mi diceva una psicologa che pensieri come quelli sono normalissimi e fanno proprio parte delle fasi...
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Messaggioda Hystèria » 20/12/2021, 12:11



Ātman ha scritto:
Hystèria ha scritto:Le persone intorno a me mi fanno un sacco di pressioni su tutto. Devo superarlo sì, ma son passati ora due mesi. Perchè nessuno si propone di rispettare i miei tempi?


Le persone possono essere di una superficialità spaventosa, purtroppo. C'è chi non ha mai provato sulla sua pelle certe esperienze, e chi è semplicemente troppo ottuso emotivamente per comprendere.


Anche i miei parenti rientrano in questa categoria, non hanno detto nulla apartamente ma i tre giorni che è morto mio padre non sono andata al lavoro perchè onestamente non era il caso (lavoro con le mie zie) ed cascato il mondo.
Volevo stare a piangere nel letto, a prendermi il mio tempo per sfogarmi e liberarmi di questo macigno emotivo e mia mamma non faceva altro che ripetermi che dovevo reagire.
Posso reagire quando voglio io? Posso fare come mi pare con il mio dolore visto che è una cosa estremamente personale?
Diamine nessuno mi ha datto un briciolo di spazio, nessuno si è mostrato comprensivo.
Se non sono comprensivi i miei parenti chi diavolo deve essere comprensivo? Il postino?
E' veramente tutto ridicolo.
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