Mr.Eric ha scritto:Penso di riuscire ad immaginare la sensazione che provi per questa storia della tua amica.... veramente. Il punto è (secondo me) che non è mai bene paragonarsi troppo agli altri. O per lo meno, se lo si fa, farlo in modo costruttivo. Uno dei miei cambiamenti del post depressione è stato l'essere uscito da quello che io chiamo il "tabellone della reputazione". Le persone, di norma, tendono a costruire la propria identità basandosi troppo sul paragonarsi agli altri. Spesso la propria autostima aumenta o diminuisce in base al paragonarci con chi ci sta intorno o comunque con la società in generale per come la percepiamo: "quella persona è così e ha fatto questo... che sfigata! Io non sono così" *autostima aumenta* "cavolo... quella persona, proprio quella... quella che mi ha fatto anche mangiare merda anni fa, ha aperto una gelateria, fa strada, mentre io sto fermo qua" *autostima diminuisce*. Ci creiamo questa sorta di "classifica" sociale in cui ci poniamo e in base alla quale ci identifichiamo. Quello che ho personalmente fatto è stato prendere (l'astratto) tabellone della "classifica sociale Mr.Eric", buttarlo nel cesso, e appendere al muro il tabellone "Mr.Eric ebbasta". Dove sopra non c'è un ipotetico elenco di nomi in ordine dal migliore al peggiore (tra cui nel mezzo pure il mio), ma semplicemente solo il mio. Tabellone dove scrivo quello che secondo ME e scondo i miei principi faccio correttamente e tutto ciò che invece faccio male. Ciò che posso migliorare e quelli che invece sono i miei limiti. E da li mi identifico.... da lì decido quanta stima possa avere o meno di me stesso. Gli altri, si, bisogna anche guardarli... ma al massimo per prendere spunto e migliorare noi stessi. Questa tua amica sta facendo il suo percorso di vita... che è il suo! Tu trova il tuo... che probabilmente magari non sarà l'aprire una gelateria, ma sarà sicuramente qualcos'altro. Fai ciò che ti fa stare bene... capisciti, conosciti e vivi di conseguenza. Qualsiasi cosa sia. Vivi in pace con te stessa e la tua coscienza. Da come ne parli, questa tua "amica" penso non si sia comportata benissimo con te.... perchè dovresti incontrarla? Meglio togliersi il marciume di torno... tenersi stretto solo ciò che merita. Poi si, se questa è una da "tabellone della reputazione" magari riuscirebbe pure a farti sentire di merda. (pur magari avendo lei stessa una vita di merda... perchè spesso è tutta apparenza. Magari è una persona infinitamente infelice...chi lo sa)
La solitudine che stai passando avrà sicuramente i suoi risvolti positivi... è importante, secondo me. Sono stato in totale solitudine senza praticamente uscire di casa per 3 anni... per quanto abbia rasentato la follia, ti garantisco che mi è servito tantissimo. La solitudine serve, fa riflettere.. ci mette in contatto con noi stessi.
Mi sembri una ragazza estremamente dolce... prima o poi troverai le persone giuste da tenerti accanto, che siano amici o compagni. L'importante è non cercarle in modo forsennato, ma cogliere le occasioni. Cercare troppo porta magari a tenersi accanto qualcuno di non totalmente meritevole delle nostre attenzioni.
Ho scitto di getto e non so nemmeno se ha senso quello che ho scritto in base a cosa hai chiesto... non so nemmeno se ha senso in generale
spesso ho le idee chiare in testa, ma faccio fatica ad esporle e divago troppo nel parlare. Ti auguro di trovare tutto quello che cerchi, VeraVita. Soprattutto, la serenità che ti meriti
Grazie di cuore per il tuo lungo post, le tue belle parole e il tempo dedicatomi. Tranquillo, ti sei spiegato benissimo.
Sai, non è neanche il fatto di paragonarmi agli altri. Purtroppo, della mia lista di cose da fare nella mia vita, molte cose non sono riuscita a farle. Tutto qui. Facevo sempre solo casa lavoro o lavoro casa.
Capisco che a volte per capire i problemi delle persone si pensi in maniera un po' stereotipata e che le soluzioni sono dentro noi stessi.. però, ecco. Il problema è che non ho mai capito perché non mi sono trovata il fidanzato e gli amici. Per carità ho inciso il concetto che l'amore è dentro di noi. Ma non mi sento completa. Poi, sai, adesso, come adesso, voltandomi indietro mi sento di dire che tutte le persone che ho conosciuto e che ho voluto bene, non erano davvero mie amiche. Io non metto in dubbio di aver sbagliato. Dico solo che ho notato che le mie "amicizie" o mi usavano, oppure, mi facevano l'elemosina perché qualcuno gli aveva chiesto di essermi amica. Non avevano piacere a stare con me. Poi, sai. Si sta male. Nel senso che quando ci ripensi, pensi di non valere nulla. Noti poi che le persone che ti circondano, con tutto rispetto, non sono così speciali eppure hanno avuto più di te. Non è fare paragoni. È semplicemente una valutazione. Nel senso: quando cerchi di capire cosa hai sbagliato e poi sostieni che sia perché magari non hai dato abbastanza, perché non sei sufficientemente bella e magra o colta, perché non ti radi i peli delle gambe, abbastanza alta o il tuo naso non è sufficientemente piccolo, oppure, non hai soldi e non ti sei laureata e non hai un buon posto di lavoro.. incominci a pensare che forse se queste persone erano veramente così, ti hanno fatto solo un favore a sparire (con tutto rispetto) perchè per me, onestamente, sono concetti superficiali. A me spesso hanno detto che parlavo troppo di me. O, che parlavo di tutti i miei problemi. Io ricordo di aver sofferto quando le persone non mi dicevano nulla di loro stesse. O, si limitavano a parlare di cose superficiali. Quindi, per me, chi mi dice così era perché non era intenzionato ad essere mio amico/a. Triste ma è così. Non posso pensarla diversamente. Poi, ammettiamo anche il fatto, che magari erano vere le loro affermazioni e cioè che parlavo sempre di cose tristi e che per davvero non ho dato nulla e via discorrendo. Io penso che in genere se si vuole bene ad una persona le cose si fanno per piacere. Poi se quella persona se ne approfitta e mi fa stare male ebbene allontanarla. Magari sono troppo generosa nei miei riguardi che magari non vedo quello che ho sbagliato. Però, ecco. In linea di massima sono del parere che per carità uno non si debba accontentare ma non deve neanche essere cattivo nei riguardi di chi cerca nel suo piccolo di far stare bene un'amicizia. Nella vita si fa ciò che si può.
Ma capisco che sono discorsi intensi. Poi, non avendo la mia ex amica affianco a me che non può parlare, di conseguenza un contraddittorio, magari sembra tutto facile. Ma il problema è che per me le risposte sono dentro noi stessi. E, quando ero sua amica mi sentivo solo giudicata. Scusami, il monologo. Ho notato che per il viaggio sulle Marche non mi hai risposto ;-) ad ogni modo, grazie per la risposta!