Voi avete paura delle decisioni?

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La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Voi avete paura delle decisioni?

Messaggioda VeraVita » 24/07/2022, 9:10



Io ho imparato che nella vita ci sono decisioni giuste e sbagliate.
Quando si sbaglia, si paga un prezzo molto alto, quando si prendono le decisioni giuste, si riscuotono gli interessi.
Il problema è che per capire cosa è giusto e sbagliato, bisogna avere il coraggio di provare.
Da bambina ero più coraggiosa.
Crescendo, sono diventata una bella fifona.

Mi chiedevo se anche voi avete paura, oppure, vi godete il vostro viaggio con fede ;)
E, se posso sempre, perché.
Ovviamente, se ho fatto domande personali, non siete obbligati a rispondere.

Grazie a chi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ;)
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Messaggioda TheDarkKnight » 24/07/2022, 9:18



Ieri volevo proprio fare a qualcuno questa domanda: "ma tu sai sempre qual è la cosa giusta da fare? Non dico per curare i tuoi interessi ma in generale, sapere quale azione è corretta e quale sia da evitare." Ci sono equilibri da mantenere anche se sembrano contrastare i propri desideri, basta poco per far crollare tutto senza poter più rimediare, spesso bisogna avere il coraggio anche di stare fermi.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda Eliminato » 24/07/2022, 11:10



In sincerità, a me farebbe molta più paura l'idea di non prendere mai una decisione nella vita.

Le scelte implicano sempre delle conseguenze e gli esiti, a volte, sono imprevedibili nonostante i mille calcoli anche apparentemente plausibili fatti a monte.

Non ho paura di prendere delle decisioni, a volte ho dovuto optare per soluzioni drastiche ad esempio, ma questo perché ammetto di essere uno che in questi scenari si adatta e si rinnova piuttosto facilmente. Amo lanciarmi nell'ignoto a volte, soprattutto se la realtà del momento mi sta stretta.

Come capire, dunque, se una decisione potrebbe essere giusta per noi? Quando la condizione che ci porta a questo dubbio ci fa, in effetti, soffrire così tanto da spingere a chiederci delle modifiche forse necessarie.
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Messaggioda VeraVita » 24/07/2022, 11:25



Grazie a tutti per le risposte ^-^
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Messaggioda Mark91 » 24/07/2022, 14:04



è una delle mie tante fobie, parlo anche di decisioni banali... :facepalm:
ogni decisione che prendo sembra sempre quella sbagliata, in rapporto a ciò che fanno gli altri, sembra che agli altri vada sempre bene, anche se sbagliano
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Voi avete paura delle decisioni?

Messaggioda kathellyna » 24/07/2022, 14:25



le decisioni nella mia vita non sono mai tra bene e male, ma solo tra due diversi tipi di male. odio dover scegliere.
kathellyna ha scritto:11 aprile: credo che il concetto di "male minore" mi sia totalmente estraneo. non capisco perché la vita perseveri nel propormi "scelte" in cui le due [o più] possibilità consistono entrambe in un peggioramento della mia già orribile sitazione attuale. e non mi è chiaro perché gran parte della gente si faccia andare bene questo merdosо trucchetto per cui se il destino li mette davanti a una situazione in cui devono decidersi se prendersi uno o due calci nel culо, loro non solo scelgono di sottoporsi a questa violenza fisica, ma neppure si lamentano del fatto che non possono più sedersi per giorni a causa dell'accaduto perché alla fine l'hanno deciso loro e perché poteva andare peggio. ma che vuol dire? se mi hanno calciato il culо è andata comunque molto male e non c'è motivo di credere che la colpa di tale aggressione sia stata mia perché, se fosse stato per me, il dilemma dei calci nel deretano non si sarebbe proprio posto dal principio. vi sembro forse il tipo di persona che la mattina si sveglia e pensa "quasi quasi oggi mi sottopongo a una bella sessione di calci nel culо, devo solo decidere il numero"?! o hai il c*lo calciato o non ce l'hai, non esiste una terza opzione, che senso ha dire "poteva andare peggio" se stai comunque male? perché dovrei scegliere tra due opzioni inaccettabili? andate a cagarе voi e i vostri compromessi inutili, io il culо calciato non lo voglio e, se proprio devo averlo, quantomeno la vita deve smettere di cercare di illudermi che sia stata una mia libera scelta.

esiste poi un'altra abitudine ancora più schifosа della vita che è quella di presentare una situazione pessima e subito dopo un'alternativa ancora più inaccettabile, in modo da far rivalutare la disgrazia precedente. come può funzionare una simile puttanatа? è come quando a scuola qualcuno diceva all'insegnante che farci fare un compito della sua materia ogni singolo sabato forse era eccessivo, lui rispondeva che allora l'avremmo fatto non solo il sabato ma pure il lunedì [per chi si chiede dov'è che costui trovasse la voglia di correggere 30 kg di compiti al mese, semplicemente lo faceva a cazzо di cane] e allora improvvisamente doversi presentare nella cantina della scuola, luogo adibito a tale attività oltre che alla raccolta e all'accumulo di oggetti rotti e sporchi, ogni sabato mattina andava bene a tutti. ma perché? il problema non era sparito, anzi. è come scegliere tra la merdа e la caccа e il fatto che in uno dei due casi ci sia una quantità un po' più abbondante di materia fecale non cambia nulla. è così ovvio, eppure con un sacco di gente funziona. sarei curiosa di sapere fino a che punto il trucchetto continui ad avere successo. tipo, se sputo per terra e dico a qualcuno di leccarlo e poi in alternativa gli offro di mangiarsi la merdа mi ringrazierà per lo sputo? se rapisco un tipo a caso e gli permetto di salutare la sua famiglia mi seguirà con gioia e senza cercare di allontanarsi? se dico a una persona di sterminare tutti quelli che conosce per poi mangiarseli, vomitare e risucchiare il vomito, altrimenti faccio esplodere l'intera città, lo farà?

non esiste nessun male minore nella mia esistenza. se devo trovarmi davanti a un muro e finirla lì, meglio che sia lì di fronte a me, bianco, infinito e inevitabile. non mi servono dieci strade diverse che portano tutte alla stessa conclusione, so benissimo che in fondo ad ognuna di esse è presente il medesimo ostacolo insormontabile che ho sempre avuto davanti fin dal principio, se non esiste una via d'uscita voglio schiantarmi subito e il più violentemente possibile e dipingere il bianco assoluto di quel muro di sangue e disperazione, mi auguro che nessuno rimuova il mio corpo e che in breve tempo quella parete diventi un trionfo di vermi striscianti che consumano cadaveri di altri vermi nati dai miei resti decomposti e insetti venuti da larve nutrite a merdа putrefatta, riflesso perfetto della mia vita inutile.
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