MyHelp

Eh, niente. Ultimamente, riflettevo su come nella vita, sia importante riuscire a trovare un senso positivo e costruttivo a ciò che ci accade.
Poi, per carità. Io anche ammetto che certe situazioni siano davvero devastanti, e come unica risposta che ho letto, è che quelli sono i momenti della sua massima fede. In cui devi pensare che è tutto per qualcosa di meglio.
Io pure rimanevo un po' basita, quando leggevo tali risposte. Perchè mica è facile con tutto rispetto.
Però, a volte, penso spesso che la fede aiuti molto. Almeno, a me, aiuta, pensare che io sia più di tutto questo e che ci sia un fine più alto.
Poi, magari, sbaglio e mi illudo. Però, mi aiuta a vivere e a stare bene.

Voi, avete qualcosa che vi aiuta nei momenti no? Una canzone? Una frase? Scrivere canzoni? Pensare una cosa divertente? Un bel viaggio? Un dolce ricordo?

Grazie a chi mi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere

no, non credo che ci sia alcuno scopo nella sofferenza.

Ciao. Stranamente, più la mia vita si complica e più trovo sollievo nel pensare che non ha senso. Che non ha il minimo scopo né significato. Non so sinceramente perché.
Mi dispiace perché non è una risposta molto incoraggiante. Però, davvero, più sono stanca, anzi sfinita e delusa, e più istintivamente mi avvicino alla visione assurda e insensata di tutto ciò che passo. Lo trovo più sensato di una ricompensa dopo. Anzi, lo trovo quasi bellissimo e gratificante…
il caos, il dolore, ed è un momento perfetto così. Non occorre un dopo e un senso.

l'ultima cosa che ricordo di positivo è il tampone di marzo.

Forse il senso di essere qui sta proprio nello sperimentare il non senso, e tutte le assurdità di questa dimensione.
O è come vedere un quadro su cui l'autore sta ancora lavorando e la cui immagine resta misteriosa. Poi magari è anche un quadro astratto, figurati...

poi sto pensiero lo trovo ancora più infelice del solito "si soffre perché siamo al mondo e c'è poco da fare".
a parte il fatto che l'intero concetto di "male per un fine [buono] superiore" mi è sempre sembrato una paraculаta, ammettendo che sia vero, perché la cosa dovrebbe consolarmi dal mio dolore? se dovesse venire fuori che il mio scopo è soffrire per tutta la vita perché ad un certo punto ciruzzo07 e francycuoricina possano leggere i miei messaggi e decidere di cambiare vita per non diventare come me, perché la cosa dovrebbe andarmi bene?
e se invece il bene e il male riguardassero solo ognuno di noi e non l'umanità o il mondo in generale, perché ci sono persone che soffrono e basta per tutta la vita? e esiste un "bene" tanto grande da compensare nella mia esistenza così tanti anni di mera infelicità e costante desiderio di morire? io ne dubito.

Siamo qui non per nostro volere, per fortuna o ahimè non saprei dirvelo, è tanto "personale" come visione.

Che dobbiamo fare?
La vita a tutti porta dei dolori, purtroppo, questo da adulti credo che tutti lo realizziamo.
Penso siamo tutti consapevoli che non esistano vite perfette, esenti da drammi o sventure intendo.

Posso parlare solo ed esclusivamente per me: oggi razionalizzo la sofferenza che ho vissuto nel mio passato perché vivo in maniera euforica da ormai otto anni il mio presente. In questo senso, a me, quella sofferenza ha aiutato: perché neanche in quei pochi periodi positivi d'infanzia ho il ricordo di un benessere simile. Il dolore del passato per me, oggi, è morfina dell'anima. A me, come scrivi tu VeraVita, alcuni di questi pensieri "positivi" aiutano, quindi, ad avere una visione d'insieme serena dell'esistenza, un qualcosa che tanto io non ho chiesto di avere, sono qui e basta ormai, che dovrei fare?

Dio, gli spiriti, l'idea di salvare il pianeta, l'arte, la cultura, l'amore, i soldi, il sesso: son tutte lecite e valide ancore di salvezza, se ben usate. Io ho le mie, tra cui l'ossessione di immagazzinare sensazioni nuove e nozioni sul mondo in generale, dal sapere umanistico a quello scientifico, elementi che permettono a me di andare avanti con soddisfazione.

C'è pure da dire che, anni or sono, quando sguazzavo nella depressione più nera mi faceva stare stranamente bene l'idea che la vita non avesse senso: più mi avvicinavo al pensiero che sarebbe arrivato il momento di morire, più mi sembrava di trovare un senso paradossale in quel "disordine". E, in quell'idea di morte, di "dopo non ci sarà nulla magari, speriamo, sarò libero!" e di "tanto in questi giorni la farò finita e so anche come / dove", incredibilmente cominciavo a sentire stimoli positivi.

Sintesi: la mente umana è sconcertante.

Al momento vedo il mondo intorno a me e mi sembra che tutto sia lì solo per condurmi all'esaurimento, le cose che accadono (soprattutto senza cercarle) quelle che si ripetono in loop fino alla noia (come in un girone infernale) o quelle che semplicemente non accadono anche se meritate o continuamente ricercate. Come in una sorta di gabbia con regole precise da seguire se non si vogliono ricevere altre punizioni.
Il mio ruolo qua è solo quello di servire e subire, sembra esserci l'obiettivo comune e non troppo velato di portarmi al limite.
Ci stanno provando praticamente tutti con scarsi risultati e non mi sorprenderei di vedere ad un certo punto la schermata YOU WIN

C'è chi crede in esseri superiori, magari siamo veramente in una simulazione, testati per il vero gioco che verrà dopo

Riguardo la domanda, la sofferenza tempra e spesso rido sarcasticamente di fronte a quello che mi succede. Non ho altro con cui interagire, devo sopportare e farmelo bastare.

kathellyna ha scritto:e esiste un "bene" tanto grande da compensare nella mia esistenza così tanti anni di mera infelicità e costante desiderio di morire? io ne dubito.

Sì, sicuramente considerando a quali livelli di sofferenza si può arrivare stando in questo mondo (penso ad esempio ai bambini abusati) riesce molto difficile trovare una giustificazione all'esistenza.

Grazie a tutti per le risposte ^-^